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Perù: un viaggio ad "alta quota"

.../... o si va a piedi salendo su per sentieri ricavati nella foresta o si va con questi piccoli autobus che fanno continuamente la spola.​

Quel "matto" di mio figlio 16 anni fa quei sentieri se l'è fatti tutti a piedi camminando per tre giorni in posti che forse solo le capre avrebbero potuto passarci, mangiando presso la "casa" di qualche contadino incontrata tre le montagne e dormendo in sacco a pelo. Inoltre non contento, una volta lassù, ha scalato anche il Huayna Picchu... "per vedere Machu Picchu da altra prospettiva" disse. :D
 
Ci spostiamo a visitare alcune delle huaka. La prima è Saqsayhuaman un posto spettacolare per la maestosità delle mura e le pietre ciclopiche. Ci sono tre file di mura costruite a zig-zag a circondare una collina sulla cui sommità si trova una struttura circolare che si pensa fosse una sorta di osservatorio astronomico e dove sono ancora in corso scavi archeologici. Fino a pochi anni fa tutto questo era ricoperto di terra. Le pietre sono veramente gigantesche e alcune, già in situ, sono state semplicemente inglobate nei muri; altre sono state recuperate dalla collina qui vicina. Saqsayhuaman è stata costruita nell'arco di 70 anni a partire dal 1438 e con l'impiego di circa 20.000 uomini​

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Parte dei muri sono stati distrutti già ai tempi dell'invasione spagnola per utilizzare le pietre per la costruzione degli edifici e delle chiese di Cusco. Le pietre rimaste sono veramente gigantesche e visto dall'alto le mura sono impressionanti. Questa è la fotografia esposta in un pannello informativo presente nel sito

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Si vedono bene le 3 file di muri a zigzag alla base della collina e i resti di molte altre costruzioni sulla sommità. In particolare ha destato particolare interesse la struttura circolare che secondo alcuni potrebbe essere stato una sorta di osservatorio astronomico. In generale si pensa che fosse un importante centro cerimoniale in quanto questa collina corrisponde esattamente alla testa del puma, idealmente disegnato attorno alla città antica di Cusco e i muri a zigzag ne rappresenterebbero i denti. Inoltre da qui si può vedere in linea retta il tempio di Qorikancha. Ma nelle cronache spagnole viene descritta come una fortezza poichè gli inca si asserragliarono all'interno delle mura nel tentativo di difendersi.

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Su alcune pietre è possibile vedere delle scanalature o delle specie di buchi che si ritiene fossero dei punti dove infilare bastoni o altri attrezzi per poter issare le pietra una sull'altra e alcune sono veramente gigantesche. Queste più grandi si ritiene che fossero già naturalmente presenti e che siano solo state levigate e inglobate nei muri

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Per passare ai livelli superiori si attraversavano porte come questa oltre le quali c'erano delle scalinate

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Alcune pietre presentano altre scanalature che fanno ritenere avessero uno scopo ornamentale e non funzionale come quelle viste prima

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In alcune parti delle mura si può notare che le pietra hanno una disposizione differente dal resto del muro come per esempio qui sotto

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qui è stato rappresentato il serpente: riuscite a vederlo? Vi do un aiuto.....

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qui invece c'è il lama accovacciato

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eccolo qui

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Ed infine un'anatra in volo

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Ci hanno detto che ci sono molte altre figure sparse qua e là nei muri ma non abbiamo il tempo di cercarle tutte.

Continuiamo ad esplorare il sito fino ad arrivare a Intipunku: in quechua inti significa sole e punku porta, quindi la porta del sole. Il nome è stato dato dagli archeologi in memoria del fatto che in questo luogo, secondo alcune cronache e tradizioni orali, veniva celebrata durante il solstizio una festa in onore del dio sole. Anche oggi qui ogni 24 giugno viene effettuata una rievocazione storica con tanto di finto sacrificio di un lama al dio Inti.

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Intipunku:

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Lasciamo questo luogo misterioso e affascinante e ci dirigiamo verso un'altra huaka

Qenqo è un altro luogo sacro degli inca e il suo nome deriva dalla parola quechua "quenco" che significa labirinto. Quando ci siamo avvicinati a questo sito non sembrava niente di particolare: solo una collinetta ma scendendo ci siamo trovati davanti ad un percorso scavato nella roccia in cui si procede a zigzag.
Sembra che qui si facesse scorrere il sangue dei lama sacrificati o la Chicha (la bevanda di mais nero) e a seconda della direzione che prendevano si traevano auspici positivi o negativi sui raccolti.

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Al termine del sentiero scavato tra le rocce si "sfocia" in un piazzale dove è posizionato un monolite che sicuramente era considerato sacro visto il recinto di pietre levigate che è stato costruito tutto attorno. Non si sa di preciso cosa rappresenti: forse una Apu. La roccia che sta dietro è stata completamente scolpita

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A lato della pietra sacra una apertura da accesso ad un secondo tunnel scavato nella roccia che conduce ad una stanza in cui si trova un altare di pietra e una grande nicchia. Si pensa che qui avvenissero i riti funerari con esposizione dei corpi mummificati nella nicchia o sull’altare di pietra.

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Invece i tre scalini qui sotto non servivano a salire sull'altare ma rappresentano i 3 mondi degli Inca. Il giorno del solstizio d'inverno che qui si verifica il 21 giugno sugli scalini si proietta un'ombra che sembra una testa di puma

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Nella parete di roccia di fronte all'altare si trovano delle piccole cavità e fessure dove ancora oggi qualcuno viene a lasciare dei doni come le foglie di coca che si vedono qui

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Da quassù vediamo la città dall'alto e anche questa huaka è idealmente collegata al tempio Qorikancha che rimane ora nascosto dietro il pino che si vede a destra nella seconda fotografia


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lasciamo Qenqo attraversando un bosco di eucalipti e ripartiamo.....

Continua....
 

Allegati

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Raggiungiamo la huaka di Tambomachay tradizionalmente conosciuto come " i bagni della principessa". Da qui scendevano due acquedotti che rifornivano la città di Cusco.
Le prime cronache riferiscono che originariamente si trattava di un posto dedicato al relax ed al ritiro spirituale esclusivo per l’inca. In realtà vi sono varie ipotesi sulla funzione di questo edificio: nel mondo incaico l’acqua era un elemento importantissimo, in quanto fertilizzava la terra e la rendeva produttiva; le tre fonti presenti avevano sicuramente valore e funzioni rituali. L’acqua viene trasportata attraverso canalizzazioni sotterranee da una sorgente sconosciuta, e sgorga sempre cristallina, uniforme ed ad una temperatura costante. Non esistono testimonianze di bagni cerimoniali, però non è da escludere che vi si tenessero delle funzioni di purificazione; da qui l’origine del nome “bagni dell’Inka”, o “bagni della principessa”.

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Il lungo viale lastricato, recentemente restaurato, è una via inca che scorre tra un ruscello e un muro di contenimento fatto di pietre grezze e irregolari. Ma appena si entra nella zona sacra l’aspetto del muro cambia: le pietre sono levigate e perfettamente incastrate tra loro.

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Questo sopra è il punto di passaggio tra la zona esterna e la parte sacra del sito e nelle due immagini successive si vede bene la differenza dei muri nelle due parti

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L'ultimo tratto di strada porta ad una fontana costituita da 3 getti ed è sormontata dai resti di una costruzione con 4 nicchie e a lato i resti di un altro edificio con 2 nicchie: tutti i numeri simbolici degli inca sono riuniti qui: 4, 3 e 2.

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Di fronte si trova un altro edificio che probabilmente aveva una funzione difensiva del sito e di avvistamento.

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Questa è l'ultima huaka che visitiamo e rientriamo a Cusco percorrendo strade strette e lastricate, incontrando case in stile coloniale con i caratteristici balconi fino ad arrivare in Plaza des Armas.
 
Plaza de Armas esisteva già ai tempo degli Inca, era molto più grande di quella odierna e veniva chiamata Huacaypata. La piazza è circondata da portici sotto cui trovano spazio negozi e ristoranti. Un lato della piazza è occupato dalla Cattedrale ai cui lati sorgono la chiesa di Jesus Maria e El Triunfo collegate alla chiesa principale e su un altro lato sorge la chiesa della compagnia di Gesù.

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Quando arriviamo si sta svolgendo
la processione della Madonna del Carmen: si tratta di una festa religiosa molto importante che dura 3 giorni durante i quali la statua viene portata in diverse vie della città e viene portata a “salutare” altre statue in varie chiese o a visitare altri luoghi come ad esempio il mercato di San Pedro, il più importante di Cuzco.
La statua viene portata in Cattedrale preceduta da gente festante che balla in costume fino di fronte al Cristo dei Terremoti, poi al mercato, alla chiesa di Santa Clara e così via negli altri luoghi di culto della città. La processione è una vera e propria festa, piena di colori e di musica

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Intanto in piazza fervono attività varie e non è infrequente vedere i lustrascarpe

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Saliamo le scale che conducono alla cattedrale ed entriamo dalla porta più a destra. Questo è l'accesso alla Chiesa El Triunfo, la prima ad essere costruita dagli spagnoli nel 1539 sulle fondamenta del palazzo dell'imperatore inca Viracocha. E' caratterizzata dalla presenza di un grande altare completamente ricoperto di lamine d'argento

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Siccome il monastero dei Domenicani e quello dei Francescani avevano chiese più grandi della Cattedrale si decise di costruirne una decisamente più grande addossata a quella già esistente. Come modello è stata utilizzata la cattedrale di Toledo. La costruzione è iniziata nel 1570 ed è terminata quasi 100 anni dopo mentre il coro ligneo è stato terminato nel XVIII secolo. Per la costruzione della chiesa vennero utilizzate gran parte delle pietre che costituivano la huaka di Saqsayhuaman.
 
La nuova Cattedrale collegata alla chiesa del Triunfo è veramente imponente. Costituita da tre ampie navate sorrette da grandi colonne. In fondo alla navata centrale l’altare maggiore ricoperto di foglia d’oro dietro al quale si trova il primo altare ligneo commissionato che però non è stato completato. Lungo le navate laterali si aprono diverse cappelle dove sono accolte le statue delle diverse Madonne: l’Immacolata Concezione, l’Assnta, la Madonna del Carmen e così via. Ognuna ha la sua festa e processione. La cappella più importante è quella del Segnor des Tremblos, il signore dei terremoti. Si tratta di una statua lignea che raffigura un Cristo nero in croce. Nel 1650 Cusco fu colpita da un terremoto di magnitudo altissima: allora non si misuravano ancora i terremoti in gradi ma le cronache parlano di una scossa fortissima che fu interminabile e che era durata il tempo di recitare 3 Credo. Seguirono innumerevoli scosse di assestamento e i terremoti sembravano non finire più. La popolazione iniziò a portare in processione le varie statue delle madonne e dei Santi e sembra che le scosse terminarono solo quando fu portata in processione la statua del Cristo Nero che da allora prese il nome di Signore dei Terremoti e divenne il protettore della città.

Anche qui non si possono fare fotografie perciò le immagini che seguono sono prese dal web

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In un'altra cappella sono custoditi i piedistalli con cui vengono portate in processione alcune statue durante la festa più importante della città: quella del Corpus Domini. Si tratta di due enormi piedistalli e di una grande cassa con tempietto tutta fatta d’argento. La cassa principale, una volta portata a spalla da decine di uomini ora è stata motorizzata e nasconde al suo interno una vera e propria automobile; peccato non averla potuta fotografare.

All’interno della cattedrale si trovano anche numerosi tra cui il più famoso è questa ultima cena del 1755 in cui Giuda è l'unico rappresentato con gli occhi bassi

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A sinistra della Cattedrale si entra nella chiesa di Jesus Maria dove vengono celebrati i matrimoni

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Riprendiamo la nostra passeggiata per le vie della città. Nella Plaza de Armas si trova la fontana con la statua dedicata a Pachacutec figlio di Viracocha e considerato il fondatore dell'impero inca

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Ci dirigiamo verso il mercato di San Pedro. Passiamo in Plaza San Francisco dove sorge il monastero francescano

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La piazza è piena di vita e di giovani vista la vicinanza con il mercato e con la Facoltà delle Belle Arti dell'Università

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All'inizio di via Santa Clara si trova l'Arco Trionfale di Santa Clara che è considerato il più bello di tutto il Perù. E' stato costruito nel 1835 per celebrare la fondazione della confederazione Perù-Boliviana

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ed ecco calle Santa Clara con la chiesa delle clarisse a sinistra e la chiesa di San Pedro in fondo alla via

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Il mercato di San Pedro si trova nella piazza antistante l'omonima chiesa ed è il più grande e antico della città di Cusco. E' stato costruito nel 1925 sotto la direzione di Gustave Eiffel: le colonne portanti e la struttura del tetto sono in metallo forgiato proprio come l'opera più conosciuta di questo architetto francese. In questo mercato, aperto 365 giorni all'anno, si trova veramente di tutto.

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Appena entrati dall'ingresso principale si trova il settore dove si possono gustare succhi di frutta preparati al momento

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Proseguendo ci sono i banchi della carne essiccata e fresca

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tra i banchi "ufficiali" non è raro incontrare contadini e allevatori che vengono in città a vendere i loro prodotti

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Caffè e cioccolato qui a Cusco sono particolarmente pregiati

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Questo sotto invece è un pane tradizionale della città di Cusco: morbido e dolce, è stato il nostro pranzo

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All'interno del mercato salutiamo Alicia, la nostra guida, che ritroveremo dopo domani. Ormai sono quasi le 3 del pomeriggio e decidiamo di fare ancora un giro in città avvicinandoci al nostro hotel dove ci dobbiamo trovare per le 17.30 per l'incontro con la guida che ci accompagnerà domani.
Percorriamo a piedi tutta Avenida del Sol dove si trovano le principali banche, la posta centrale, molti hotel e il palazzo di giustizia

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Alcune fotografie scattate lungo il tragitto verso l'hotel

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la foto sotto si potrebbe intitolare "tradizione e modernità"

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ripassiamo anche davanti al monastero di Santo Domingo

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Alle 17.30 puntuale arriva la chiamata in camera che è arrivata la guida che ci deve dare indicazioni per l'escursione del giorno successivo.
Quando l'ho visto sono rimasta decisamente perplessa, un tipo decisamente molto strano a cui non avrei dato due lire ma che in realtà si è poi dimostrato molto attento e competente. Si assicura che abbiamo l'abbigliamento necessario e adeguato, ci consiglia di portare acqua a sufficienza e qualcosa da mangiare e ci dice che l'appuntamento nella hall per il giorno successivo sarà alla 5 del mattino! Si, non ho sbagliato a scrivere: proprio alle 5!!​

Salutata la guida ci incontriamo con le due signore che hanno condiviso con noi tutto il viaggio da Lima a qui e che domani torneranno in Italia e poi ci prepariamo per uscire a cena.
ritorniamo verso Plaza des Armas e in una via poco distante vediamo un piccolo ristorante che ci ispira. E’ differente dai moltissimi locali della zona, molto “turistici” e tutti con addetti che invitano ad entrare. Qui si respira già da fuori una certa eleganza e appena varcata la soglia ci accoglie un cameriere molto gentile che parla inglese perfettamente e ci chiede se abbiamo la prenotazione. Capiamo subito che è un locale frequentato non dai turisti ma dai locali più abbienti. Un posto per noi due lo trovano e ceniamo assaggiando il cuy chatado e i chicheron de cedro e cordero. Il primo è il porcellino d’india arrosto e i secondi sono dei piccoli salamini di suino e agnello. Il tutto servito con le immancabili patate, mais e altre verdure e accompagnato da ottime birre locali. Tutto per 40 euro in due.

Ritorniamo a piedi verso l’hotel ripercorrendo tutta l’Avenida del Sol: una bella e necessaria passeggiata dopo cena.
Rientrati in stanza prepariamo un litro di mate de coca utilizzando il bollitore a disposizione in camera: ci servirà domani e puntiamo la sveglia alle 4 per essere pronti alla partenza per l'escursione nel posto più incredibile che io abbia mai visto

Continua....
 
Ho appena visto al telegiornale che uno dei piccoli bus che vanno su e giù per i tornanti che portano a Machu Picchu è andato fuori strada ed è caduto giù per 15 metri. Per fortuna non ci sono stati morti. In effetti mentre la percorrevo due mesi fa mi ero resa conto della pericolosità di quella strada e di come guidano gli autisti. In diversi tratti quando incrociavamo gli altri bus mi sono detta "ora finiamo di sotto"; per fortuna a noi non è successo. Le persone a bordo sono state ferite e hanno soprattutto fratture e sono state ricoverate a Cusco: tutto sommato è andata bene.
Questo brutto evento mi da l'occasione per dire due parole sulla sanità in Perù.
La maggior parte delle strutture sanitarie sono private e si vedono abbastanza spesso cliniche che offrono servizi specializzati o di cura generica. Ci hanno detto che sono di buon livello, mentre le strutture pubbliche sono decisamente poco attrezzate e mancano di specialisti e strumentazione adeguata. E' quindi consigliabile premunirsi con una buona assicurazione che copra anche le spese sanitarie con un adeguato massimale.
Un'ultima cosa: in giro per le città si vedono delle palazzine con l'insegna "Hospital"; non sono ospedali ma ostelli.
 
Ho appena visto al telegiornale che uno dei piccoli bus che vanno su e giù per i tornanti che portano a Machu Picchu è andato fuori strada ed è caduto giù per 15 metri. Per fortuna non ci sono stati morti. In effetti mentre la percorrevo due mesi fa mi ero resa conto della pericolosità di quella strada e di come guidano gli autisti. In diversi tratti quando incrociavamo gli altri bus mi sono detta "ora finiamo di sotto"; per fortuna a noi non è successo. Le persone a bordo sono state ferite e hanno soprattutto fratture e sono state ricoverate a Cusco: tutto sommato è andata bene.
Questo brutto evento mi da l'occasione per dire due parole sulla sanità in Perù.
La maggior parte delle strutture sanitarie sono private e si vedono abbastanza spesso cliniche che offrono servizi specializzati o di cura generica. Ci hanno detto che sono di buon livello, mentre le strutture pubbliche sono decisamente poco attrezzate e mancano di specialisti e strumentazione adeguata. E' quindi consigliabile premunirsi con una buona assicurazione che copra anche le spese sanitarie con un adeguato massimale.
Un'ultima cosa: in giro per le città si vedono delle palazzine con l'insegna "Hospital"; non sono ospedali ma ostelli.
Ti ho pensata...ho visto anche io il notiziario in TV...che brutta esperienza hanno vissuto.
 
Continuiamo ora il viaggio. Siamo arrivati al Giorno 13.
A parte il numero, per chi è superstizioso, questa è una giornata veramente speciale: è il compleanno di mio marito e stiamo andando in un posto meraviglioso.
La sveglia suona alle 4 del mattino ed iniziamo a prepararci. L'appuntamento con Renè, la nostra guida di oggi, è alle 5 quindi abbiamo tutto il tempo di fare le cose con calma. O almeno pensavamo così.
Alle 4.20 suona il telefono in camera: cambio di programma, si parte alle 4.30. Finiamo di vestirci di corsa, finiamo di preparare gli zaini che per fortuna avevamo già fatto la sera prima e ci precipitiamo nella hall dell'hotel.
Qualche minuto di attesa e arriva il piccolo bus condiviso con altri turisti; siamo 4 italiani e gli altri tutti turisti di lingua spagnola, argentini, cileni, spagnoli e peruviani. Noi 4 abbiamo la guida privata, gli altri hanno una guida comune fornita dall'agenzia che gestisce anche il trasporto.
Partiamo e attraversiamo una città irriconoscibile: non c'è nessuno in giro, niente persone, niente macchine, solo qualche cane che gira tra i cassonetti a cercare qualcosa da mangiare. In Perù il randagismo è estremamente diffuso e anche i cani di proprietà spesso vengono lasciati girare liberi.
Solo dopo più di un'ora di viaggio inizia a fare luce e iniziamo a vedere attorno a noi le montagne.

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Un’ora e mezza di viaggio e ci fermiamo in un piccolo paese per fare colazione con pane, marmellata e mate de coca. Il mate de coca ce lo siamo anche preparato la sera prima e lo abbiamo messo in una bottiglia da un litro: ci avevano consigliato di bere molto durante l’escursione e di usare la coca per sentire meno gli effetti del mal di montagna.
Ci aspetta ancora un'ora e mezza di viaggio su una strada sterrata che sale su per le montagna costeggiando burroni, superando torrenti e percorrendo tratti a strapiombo un po’ impressionanti. Man mano che si sale le montagne iniziano a cambiare colore assumendo toni rossastri e iniziamo ad intravedere i primi ghiacciai.

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Dai 3400 m di Cusco arriviamo ai 4500 m del piazzale dove si fermano i pulmini e da qui inizia il vero viaggio!
A questo punto vi chiederete dove stiamo andando; la nostra meta è uno dei luoghi più spettacolari del Perù: le montagne dei 7 colori!

Mettiamo gli zaini in spalla e iniziamo il trekking.

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Si devono percorrere circa 3 km lungo un sentiero che inizia con una breve salita e subito ci accorgiamo che camminare qui è tutta un’altra cosa: la carenza di ossigeno si fa sentire e dobbiamo fermarci a riprendere fiato. Riprendiamo la strada e la salita si fa più dolce, percorriamo il sentiero che per un certo tratto è in falso piano ma ogni tanto dobbiamo comunque fermarci.

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Man mano che procediamo il ghiacciaio si fa più vicino e iniziamo ad intravedere il laghetto sottostante.

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Affrontata la prima breve salita ci fermiamo a prendere fiato e a mangiare la colazione al sacco che ci hanno preparato in albergo e che, insieme al mate de coca, ci aiuta a trovare le forza per continuare a camminare. La carenza di ossigeno si fa davvero sentire.

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Riprendiamo il sentiero


I colori delle montagne iniziano a cambiare

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