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Perù: un viaggio ad "alta quota"

Riprendiamo il viaggio verso Cusco o Cuzco come a volte viene indicata. Ormai siamo davvero vicini e passiamo accanto all'antica porta Inca che indicava l'ingresso all'area della città capitale dell'impero. Questa struttura è denominata la Portada de Rumicola e non è ancora chiaro se in origine era parte di un acquedotto o se già in origine era una porta. Di sicuro è stata costruita dagli Huari e poi ampliata e modificata dagli Inca

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31 km ci separano dalla periferia di Cusco

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Arrivando in città assistiamo ad una scena incredibile: la strada scorre a fianco alla ferrovia e sta arrivando un treno a passo d'uomo, continua a suonare la sirena e dopo poco capiamo perchè. Attorno e sui binari c'è un mercato e la gente sposta le merci per permettere al treno di passare!
(le fotografie sono abbastanza mosse ma stavamo passando in autobus e non sono riuscita a fare meglio...)

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e vediamo per la prima volta il "tocto" che viene esposto in vetrinette fuori dai piccoli ristoranti.

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Si tratta di cotenna di maiale che viene pulita, sgrassata, bollita e poi fritta. Non abbiamo avuto il coraggio di assaggiarla.

L'autobus arriva al deposito dove troviamo ad attenderci Alicia, la guida che ci accompagnerà in questi giorni. Ci informa che domani si aggiungeranno al nostro piccolo gruppo altri due ragazzi che andremo a prendere in un paese a qualche km da Cusco. Quindi da domani saremo in 6.
Prendiamo accordi per la giornata successiva e prendiamo possesso della nostra stanza nell'hotel che si trova sulla via principale di Cusco: l'Avenida del Sol.
Ma Cusco ci svelerà le sue bellezze tra un paio di giorni: domani inizieremo il viaggio verso Aguas Calientes attraverso la Valle Sacra
 
Giorno 10

Ci svegliamo presto, rifacciamo le valigie e prepariamo 2 zainetti con l'occorrente per 2 giorni e 1 notte. Non possiamo portare le valigie con noi e le lasciamo in deposito nella portineria dell'hotel. Puntuale arriva Alicia con l'autista e partiamo.
Uscendo dalla città passiamo in zone periferiche di casse in concreto o ancora in adobe e vediamo gente che appronta banchetti di frutta e verdura, chi prepara zuppe di quinoa e altre bevande con cui i locali fanno colazione.

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lasciata la periferia attraversiamo zone con boschi di eucalipti e piccoli villaggi

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Ultima modifica:
Proseguiamo tra le campagne e poi iniziamo a salire verso l'altopiano circondato da montagne che superano i 5000 m di altezza ma noi rimarremo più in basso. Vediamo anche alcuni ghiacciai che come in molte altre zone del globo si stanno ritirando: Salkantay (6271 m), Soray (5428 m) e il ghiacciaio Veronica a 5893 m.

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Siamo all'inizio della Valle Sacra degli inca che è stata formata dal fiume Urubamba che scorre al suo interno. E' una regione molto fertile dove vengono coltivati mais, fave, piselli, patate e altri ortaggi. Era considerata Sacra poichè molto importante sia dal punto di vista produttivo sia come via di collegamento tra Cusco e la Foresta amazzonica

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Ci fermiamo per osservare le terrazze pre-incaiche, una strada inca recentemente recuperata e i terreni coltivati che disegnano il territorio. Questa valle era molto importante per gli Inca in quanto collegava Cuzco, capitale dell’Impero, alla zona amazzonica da cui arrivavano diverse piante medicinali tra cui la coca e soprattutto le piume colorate che erano considerate ancora più preziose dell’oro e destinate esclusivamente ad essere indossate dai sacerdoti, dai re e dai componenti delle famiglie nobili. In una cronaca spagnola un soldato racconta che da quando aveva messo una piuma sul suo cappello veniva omaggiato continuamente di doni e oggetti preziosi ma non ne capiva la ragione.

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Poco distante sorge il paesino di Chinchero a 3762 m di altitudine. Ci sono diversi motivi per visitare questo piccolo centro nella Valle Sacra

Attraversiamo le sue vie su cui si aprono diversi negozi di artigianato

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Le case sono costruite sui resti delle antiche costruzioni inca. La parte inca è riconoscibile nella parte bassa degli edifici per l’uso delle pietre e l’inclinazione verso l’interno per dare stabilità alla costruzione; la parte superiore in mattoni e terra è quella costruita successivamente.

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Continuiamo ad esplorare il paese percorrendo strade che salgono lungo la collina: vediamo i "toritos" sui tetti, case coloniali con simboli religiosi sopra il portone d'ingresso e alla fine sbuchiamo su un ampio piazzale dove le donne hanno allestito un piccolo mercato


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Continua....
 
Ci spostiamo verso la chiesa posta su un piazzale sopraelevato. Di fatto è stata costruita dagli spagnoli sulle fondamenta di un tempio Inca demolito anche per sancire simbolicamente la superiorità della religione cattolica sulla fede pagana degli incas.

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Sul sagrato ci ritroviamo immersi tra una folla di gente festante, c’è persino la banda ma non è per la messa domenicale, comunque molto importante per i peruviani: si è appena celebrato un matrimonio. Dappertutto per terra e sulle teste degli sposi e degli invitati ci sono coriandoli che vengono gettati come portafortuna e che non devono essere scrollati via fino alla fine della festa. I festeggiamenti possono durare anche 3 giorni e gli sposi devono spostarsi dalla chiesa al luogo del banchetto ballando al suono della banda.

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ed ecco che escono gli sposi che poi si allontanano ballando seguiti dagli invitati e dalla banda

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Intanto le donne del paese attendono di poter entrare in chiesa per la messa domenicale

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Ci sono anche i sindaci dei paesi circostanti, tutti con i vestiti tradizionali e gli scettri che sono l’omologo della nostra fascia tricolore. Dietro si vedono le mogli che li accompagnano

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Entriamo nella chiesa e anche qui non si possono fare fotografie. L'interno è completamente affrescato. Riesco a "rubare" solo queste immagini dall'esterno

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Narrazione dettagliata e meravigliosa! Sulla bellezza di alcune foto, lago Titicaca in primis, non conosco parole per descriverla…immagini che fanno anche meditare su quanto privilegiati noi siamo!
 
Narrazione dettagliata e meravigliosa! Sulla bellezza di alcune foto, lago Titicaca in primis, non conosco parole per descriverla…immagini che fanno anche meditare su quanto privilegiati noi siamo!
Grazie veramente di cuore. Hai ragione: siamo molto fortunati e dovremmo pensarci quando ci lamentiamo di cose che sono veramente piccole se paragonate ai problemi delle persone che vivono in certi contesti
 
Una volta usciti dalla chiesa ci spostiamo ad ammirare i resti delle mura inca che sono state recentemente recuperate con campagne di scavi archeologici.
Tutt’attorno si trovano recinti di pietre finemente levigate e incastrate tra loro: una tecnica riservata ai luoghi di culto o considerati sacri. Poco distante sono stati recentemente portati alla luce terrazzamenti che avevano lo scopo di consolidare il versante della montagna che altrimenti sarebbe poco a poco franato a valle.



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Tornando verso il centro del paese troviamo le patate messe a seccare.

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Il processo di liofilizzazione è già iniziato, infatti ne prendiamo una in mano ed è cedevole al tatto e schiacciandola un po' con le dita esce l'acqua.

Ma è ora di spostarci dove si sta svolgendo l'evento per cui siamo venuti qui: il mercato tradizionale di Chinchero.
 
Questo mercato si svolge la domenica ed è uno degli ultimi, se non l'ultimo, mercati tradizionali dove si svolge ancora la pratica del baratto (trueco). Le persone che vivono sulle montagne circostanti si veste con abiti tradizionali e porta i propri prodotti al mercato. E' diviso idealmente in tre parti: la zona dei prodotti agricoli e alimentari in genere, la zona dove gli avventori e i commercianti possono mangiare qualcosa cucinato in loco e la zona dei prodotti artigianali.
E' un'esplosione di colori; ma ora vediamo qualche immagine

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Abbiamo visto persone che indossavano cappelli molto differenti tra loro e la guida ci ha spiegato che sono dei veri e propri status symbol: per esempio il cappello altro e bianco viene solitamente indossato dalle donne meticce ed è un simbolo di superiorità rispetto agli andini "puri"

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La prima parte che abbiamo attraversato è stata quella dove venivano preparati i cibi da consumare sul posto. Prevalentemente si trattava di carne di maiale fritta nel grasso di maiale, ali di pollo anche queste fritte e servite con patate fritte e peperoni cotti con le cipolle o sopra una frittatina di uova. Tutto molto salutare!!
Per i turisti è meglio non assaggiare nulla: abbiamo visto che i piatti in cui i cibi vengono serviti sono semplicemente sciacquati in un secchio pieno d’acqua in cui sono già passate decine di piatti e riutilizzati per l’avventore successivo.

Continua....
 
e tra la frutta e la verdura ecco che compaiono le foglie di coca


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qui sotto la manioca
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e tra le cipolle e i pomodori si gioca...

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e tra i banchi intravediamo quest'uomo che sta barattando i suoi prodotti con qualche pomodoro

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Ecco i pomodori selvatici che ancora crescono qui

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le piante aromatiche e medicinali

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Girare per questo mercato è stata una esperienza indimenticabile per l'esplosione di colori, di odori e per la cordialità delle persone che abbiamo incontrato.
Se si va in questo paese assolutamente bisogna farlo di domenica per vedere il mercato. L'atmosfera che si vive passando da un banco all'altro non è facile da descrivere: bisogna viverla.

Per stasera mi fermo qui ma la continuazione credo che sarà altrettanto sorprendente.
 
Lasciamo Chinchero e dopo un tratto di strada asfaltata iniziamo uno sterrato che scende serpeggiando nella valle e, in certi tratti, a strapiombo.

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La nostra destinazione sono le saline di Maras.

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Queste saline erano già conosciute e sfruttate dagli inca e nel corso dei secoli sono state aggiunte vasche che oggi sono circa 3000. Le vasche sono proprietà dello Stato ma date in concessione alle circa 300 famiglie che vivono a Maras.

Prima che si formassero le Ande qui era presente il mare che con i movimenti tellurici in parte è rimasto chiuso dando luogo ad un enorme deposito salino successivamente inglobato nelle montagne formatesi successivamente. Una vena di acqua calda che sgorga in prossimità delle saline alla temperatura di 38°C attraversa questo deposito di sale e arriva ad avere una concentrazione di 20-30 g di sale per litro. Attraverso un complesso sistema di canali l’acqua viene convogliata in ciascuna delle vasche dove inizia il processo di evaporazione. Ciascuna vasca ha un’area di 4-6 mq e una profondità di circa 10-20 cm. Il fondo è ricoperto di argilla rossa pressata e fatta seccare prima di riempire la vasca. Sono stati fatti esperimenti rivestendo il fondo delle vasche con il cemento ma l’alta concentrazione salina distrugge in poco tempo il fondo della vasca così sono tornati ad usare l’argilla. Il processo di produzione del sale dura all’incirca 1 mese. Man mano che l’evaporazione procede si forma il così detto fiore di sale che in parte viene raccolto e venduto come tale; se lasciato nella vasca, il fiore di sale inizia a depositarsi sul fondo fino a quando tutta l’acqua è evaporata. A questo punto viene raccolto: lo strato più superficiale è sale bianco, quello intermedio è sale rosa, il più profondo viene venduto come sale industriale. Le saline sono visitabili da Aprile a Novembre poiché, nella stagione estiva australe, le piogge intense ne bloccano l’utilizzo.​
Il sale raccolto viene addizionato di iodio e poi confezionato per la vendita

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Ed ora le fotografie delle saline

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Trovarsi di fronte a questo spettacolo creato dalla industriosità dell'uomo e dalla natura è stata una emozione fortissima.
 
la lavorazione del sale è completamente artigianale

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Il tempo di contemplare questa meraviglia, scattare decine di foto e si riparte ripercorrendo a ritroso la strada che risale la montagna.

Dall'alto contempliamo parte della valle dell'Urubamba

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Ci dirigiamo verso Ollantaytambo....
 
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