Il piccolo Cessna inizia a spostarsi per raggiungere la pista e ci vengono date alcune istruzioni: il volo sarà "acrobatico" poichè l'aereo si inclinerà a destra e poi a sinistra disegnando una sorta di 8 sulle figure per permetterne la visuale sia a chi sta seduto a destra sia a chi è a sinistra. Ci danno alcune indicazioni per non soffrire il mal d’aria e vedere tutte le figure: guardare la punta dell’ala che inclinandosi indica la figura che si sta sorvolando e guardare il meno possibile lo schermo del cellulare. Tutte le foto che ho fatto sono state scattate in “cieco” senza guardare ciò che stavo inquadrando ma devo dire che sono riuscita abbastanza bene nell’immortalare questi enigmatici disegni.
Ed ecco la pista, l'aereo si mette in posizione e i piloti aspettano il via dalla torre di controllo
E si parte.......
Ma prima delle fotografie delle Linee di Nazca qualche informazione su questi disegni tracciati nel deserto.
Si parla di linee di Nazca perché le prime ad essere individuate dagli aerei erano proprio le linee che a centinaia si trovano sul terreno. Solo sorvolando la zona a quote più basse (200-300 m) è possibile individuare i disegni veri e propri.
Si ritiene che questi geoglifi siano stati tracciati durante la fioritura della Civiltà Nazca, tra il 300 a.C. ed il 500 d.C. da parte della popolazione che abitava la zona: i Nazca. Le linee sono tracciate rimuovendo le pietre contenenti ossidi di ferro dalla superficie del deserto, lasciando così un contrasto con il pietrisco sottostante, più chiaro. La pianura di Nazca non è ventosa e il clima è piuttosto stabile, così i disegni giganti sono rimasti intatti per centinaia di anni. A causa della sovrapposizione dei motivi, si crede che essi siano stati realizzati in due tappe successive: prima le figure e poi i disegni geometrici. Ciò nonostante, a causa delle caratteristiche del suolo è molto difficile poter datare con sicurezza il periodo in cui furono costruite, specialmente per la difficoltà di applicare il sistema di datazione con il Carbonio 14, che non ha dato risultati soddisfacenti. Gli scienziati si sono avvalsi di altri metodi, come il confronto tra le figure dei geoglifi e quelle trovate sul vasellame della civiltà Nazca.
Questi sotto gli strumenti che furono utilizzati per tracciare i geoglifi.
Sebbene le linee siano state avvistate con maggiore chiarezza e frequenza con l'avvento dei voli di linea sull'area, esse sono visibili anche dalle colline circostanti tanto che il primo riferimento alle figure si deve al conquistador e cronista spagnolo Pedro Cieza de León nel 1547. Le ipotesi sul significato di queste linee e disegni sono diverse: secondo alcuni studiosi l’intera piana era un luogo di culto e le tracce venivano percorse durante le cerimonie. Questa ipotesi è suffragata dal fatto che per esempio il disegno del colibrì è collegato da una lunga linea con il tempio di Cahuachi.
Una delle più importanti studiose delle linee di Nazca, Maria Reiche ipotizzò si trattasse di un calendario astronomico. Ella si dedicò per molti anni allo studio e al restauro dei geoglifi e a lei si deve la scoperta di alcuni disegni che ancora non erano stati documentati. Questa ipotesi però fu confutata dall’astronomo inglese Gerald Hawkins.
Ancora altri studiosi ritennero che questi disegni erano dei segnali che sarebbero serviti al dio Viracocha ( il Creatore) per tornare sulla terra e ogni disegno sarebbe da collegare ad un diverso clan del popolo Nazca. E altri che siano collegati al culto dell’acqua: in alcune cavità trovate lungo le linee sono stati trovati prodotti agricoli e resti di animali marini
Tecnicamente le linee di Nazca sono perfette. Le rette chilometriche sono tracciate con piccolissimi angoli di deviazione. I disegni sono ben proporzionati, soprattutto se pensiamo alle loro dimensioni. Queste linee sono la testimonianza di una grande conoscenza della geometria da parte degli antichi abitanti di questa zona.
L'ipotesi più accreditata e realistica circa la loro costruzione induce a pensare che gli antichi peruviani abbiano dapprima realizzato disegni in scala ridotta che sarebbero stati successivamente riportati (ingranditi) sul terreno con l'aiuto di un opportuno reticolato di corde (in maniera simile a come fece Gutzon Borglum, l'artista che scolpì i volti dei Presidenti statunitensi sul monte Rushmore). Quest'ipotesi sarebbe avvalorata anche dai reperti archeologici rinvenuti da alcuni studiosi.
Inoltre, nella zona ci sono molte colline e montagne nell'area di Nazca che avrebbero permesso agli artisti di osservare il proprio lavoro in prospettiva.
Ma ora le prime fotografie del sorvolo. Ci allontaniamo dalla città dirigendoci verso il deserto
Ed eccoci sul deserto e intravediamo le prime linee
Oltre a numerose linee e forme geometriche vedremo 17 delle 30 figure presenti nell'area