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Sistemi di propulsione di una nave

ma sara' euro 5??:cool:
bel motorello!, anche se preferisco i motori aeronautici
Roberto

quand va ben che quasi basta, lassa stà senò se guasta
 
mica tanto strana!, Sandro sta controllando le bronzine di banco.
il vero problema sara' girare in posizione il motorello :cool:

roberto

Viagiàr descanta, ma chi parte mona torna mona
 
non ho detto strana,ma curiosa per chi ne capisce qualcosa e non è un addetto ai lavori come me,fanno sorridere queste foto e mi piace cercarle.
 
eeeh con la manovella no???? :D
comunque bei bestioni di motori

Roberto

L'uomo è l'essere più strano dell'universo: si rovina la salute per fare i soldi, poi spende i soldi per recuperare la salute.
 
beh sapete,io avevo un lombardini ad un cilindro,si metteva in moto con una corda,nel volano c'èra una tacca si incastrava il nodo dell'estremita' della corda ed voila' qua' mi pare sia improponibile!!
 
i motori elettrici

i motori elettrici

Ciao gente, sono contento di aver trovato questo forum che mi ha insegnato parecchie cose, ma avrei bisogno di delucidazioni a proposito dei motori elettrici nei sistemi tipo Azipod .
Mi spiego, in gioventù sono arrivato a fare il 3° di macchina sui mercantili e ho fatto motore GMT 1060 e turbina Franco Tosi con caldaie Foster Weeler.
Volendo fare famiglia e sposando una terricola abbandonai, ma ora son costretto a tornare sulle navi per mancanza di lavoro a terra e sto preparando l'esame di ufficiale di macchina.
Per me è materia nuova e sto studiando, ma ho difficoltà a mettere insieme motore A/C sincrono con cicliconvertitore e/o sincroconvertitore.
In questi sistemi di elettronica di potenza con tiristori ci capisco poco, ma sopratutto non mi tornano un paio di cose :
1) da velocità 0 (zero) a velocità X dovrei variare la frequenza molto lentamente perché l'indotto parta, come fanno ad avere una reazione così forte ?
2) per avere una coppia ideale, dovrei mantenere un rapporto tra tensione e frequenza costante . In che proporzione in questi motori?
3) questi motori sincroni sono eccitati ? non trovo in rete dati che mi aiutino.

Vi ringrazio fin da ora se potete dare una mano ad un vecchio STV GN e 3° di macchina (orgoglioso fuochista)
 
Ciao. Io credo tu abbia sopravvalutato i contenuti del Forum. Questo è un Forum di Crocieristi, dove si trattano marginalmente anche aspetti delle tecnologie che riguardano le navi, ma ripeto in maniera marginale e in modo che tutti possano comprendere. Le tue domande sono assolutamente specifiche e si addentrano in problematiche che, ritengo, nessuno di noi possa avere. Tempo fa scriveva sul Forum un Ufficiale di Macchina, forse un Direttore, che forse avrebbe avuto la possibilità di risponderti, ma che ultimamente non scrive più.

Comunque ben venuto. Ciao.
 
In questi sistemi di elettronica di potenza con tiristori ci capisco poco, ma sopratutto non mi tornano un paio di cose :
1) da velocità 0 (zero) a velocità X dovrei variare la frequenza molto lentamente perché l'indotto parta, come fanno ad avere una reazione così forte ?
2) per avere una coppia ideale, dovrei mantenere un rapporto tra tensione e frequenza costante . In che proporzione in questi motori?
3) questi motori sincroni sono eccitati ? non trovo in rete dati che mi aiutino.

Ruggy, se vuoi ti do degli indirizzi a cui chiedere..

Mi scuso con gli altri per un discorso a due, ma due righe le aggiungo..

Per la prima domanda: a seconda della potenza di un motore ci sono diverse modalità di avviamento, quando sei a macchina ferma puoi cortocircuitare i rami degli inverter (per i cicloconvertitori dovrei tornare a studiare anche io! Non ricordo :) ) per dare un primissimo spunto, successivamente, appena nasce un campo rotante, puoi agire sulla velocità, ma devi sempre tenere 'agganciati' i campi di rotore e statore altrimenti, come già hai capito, ti perdi il motore.

Per la domanda due, non so come facciano sulle navi, ma quasi sicuramente adottano una strategia che si chiama 'Controllo ad orientamento di campo' o se vuoi 'Controllo vettoriale', un 'gioco' matematico che permette di controllare in modo separato coppia e velocità, come se fossi su un motore in continua: il modo in cui viene fatto è roba da Ingegneri, estremamente specialistica non credo che possano chiedertelo ad un esame. In ogni caso utilizza una trasformazione matematica che permette di distinguere tra una corrente (o campo) di eccitazione ed una corrente (o campo) di armatura, come in una macchina in continua: agendo sulla prima controlli la velocità, sulla seconda la coppia. Considera che non è necessariamente scritto che la macchina adotti una forma sinusoidale del campo magnetico (come nei motori asincroni), può anche averne, ad esempio, una trapezoidale, di conseguenza entri in cose molto specifiche.

Inoltre, se la macchina è con i poli ad eccitazione separata, puoi controllare la coppia agendo sulla corrente di eccitazione

Per la domanda tre, sicuramente lo sono i generatori elettrici (per il Costa Victoria ne sono sicuro), non credo i motori, ma posso chiedere..

Un saluto
Manlio
 
Ultima modifica:
Ops.. aggiungo due note..

Non ti spaventare di fronte ad un motore sincrono, cerca piuttosto un testo dove si mostra che in fondo lo puoi vedere come una sorta di motore in continua 'rovesciato', dove le funzioni di statore e rotore sono inverte.

Non ti spaventare neanche rispetto ai tiristori, prova da solo a costruire un ramo dell'onda, ci vorrà un poco di tempo, ma avrai tutto più chiaro..

Un saluto
Manlio
 
Continuo a scusarmi con gli altri, se Ruggy ci segue ancora aggiungo una nota:

2) per avere una coppia ideale, dovrei mantenere un rapporto tra tensione e frequenza costante . In che proporzione in questi motori?

Questa tecnica è valida nei motori asincroni, (nota, ad un esame chiamali 'Ad induzione', asincroni è un termine improprio e qualche esperto potrebbe contestartelo) in quanto essendo la tensione data dal prodotto tra flusso e frequenza controllando la tensione e la frequenza controlli il flusso, ma se controlli il flusso controlli anche la coppia. Il flusso nei motori asincroni è sostenuto dagli avvolgimenti di statore, e la coppia la interpreti come il prodotto tra il flusso e le correnti indotte nel rotore, la tecnica che hai citato è una forma di 'deflussaggio' dello statore.

Nelle macchine sincrone il flusso è sostenuto o esclusivamente o quasi esclusivamente dai poli montati sul rotore, il 'quasi esclusivamente' si riferisce a macchine molto particolari, di conseguenza il deflussaggio non è quasi mai attuabile, e quello che hai scritto diviene un errore concettuale..

Se vuoi vedere in modo diverso il controllo di coppia pensa ad un flusso generato dal rotore e dal suo concatenamento con le correnti di statore, quindi al limite controlli quelle.. ma ti ripeto, non credo che ad un non Elettrotecnico siano richieste conoscenze di questo tipo..

Un saluto
Manlio
 
Manlio.... mi prono alla tua saggenza.

...e io che mi ritenevo un esperto perché so fare manutenzione e riparazioni ai motori delle vespe degli anni '80.....



Sandro, in rif. all'albero a gomiti mi chiedo come si sia potuta ottenere una fusione così grande: mica la puoi fare a rate....
 
Manlio.... mi prono alla tua saggenza.

...e io che mi ritenevo un esperto perché so fare manutenzione e riparazioni ai motori delle vespe degli anni '80.....



Sandro, in rif. all'albero a gomiti mi chiedo come si sia potuta ottenere una fusione così grande: mica la puoi fare a rate....

non ne ho la piu' pallida idea Blue mi piacciono queste foto molto curiose e inimaginabili per noi terrestri,anch'io vengo dal mondo motori vespa 50.
 
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