Scusate se timidamente mi intrometto. Volevo dare un contributo che è frutto della mia carriera da Ufficiale di Marina ventennale
La stabilità di una nave, qualunque essa sia, dipende da molti fattori architetturali che hanno portato il progettista a scegliere una soluzione piuttosto che un'altra. Ma in definitiva, la stabiltà dipende sopratutto da una semplice formula r-a dove la r è il raggio metacentrico e la a indica l'altezza metacentrica. In pratica, il valore ottuno da tale semplice sottrazione da l'indice di stabilità che sommato ai coefficienti di finezza (forma dello scafo) rendono una nave stabile ma dura o stabile ma dolce. Nel primo caso avremo una nave che risponde con grande velocità ad una azione di disturbo con una azione contraria molto violenta. Nel secondo caso avremo una risposta della nave più lenta e graduale.
Visto le premesse, vi dico che con un valore alto di r-a e un coefficiente di finezza molto spinto ci avviciniamo alla stabiltà dei cutter della Sea Cost Guard americana che escono in piena tempesta a recuperare le persone in difficoltà. Sono infatti navi pressochè inaffondabili e si comportano come un sughero ra le onde. Ma vivere a bordo di quelle navi è una esperienza che non consiglio ai deboli di stomaco. Con un r-a più limitato e un coefficiente di finezza prossimo a 1 avremo una nave stabile ma con la tendenza a reagire lentamente all'azione di disturbo del mare o del vento. Siamo nel campo delle navi cisterna o gasiere. Anche porta containers hanno queste caratteristiche. Queste navi ofrono una vivibilità maggiore ma se si trovano in mare agitato devono essere manovrate per non straorzare altrimenti si rischia il capovolgimento. Con un valore di r-a a 0 siamo nel classico caso dei sottomarini in fase di emersione. Questi battelli sfruttano tecniche di costruzione per poter "aiutare" il battello nelle fasi di emersione e immersione. Con un r-a a 0 si è sempre a rischio ribaltamento e il sottomarino rimane in questo stato solo nel momento dell'emersione per poi riposizionare il valore in un campo più idoneo.
Le alette o pinne stabilizzatrici nascono per mitigare l'effetto del rollio mentre per il beccheggio dovete affidarvi all'esperienza dell'ufficiale di guardia in plancia che dovrà manovrare per prendere il mare nel migliore dei modi (varia da nave a nave e si impara con l'esperienza)
La velocità è fattore importante perchè aumenta il valore dell'r-a mantennedo inalterato il coefficiente di finezza ma anche li c'è il limite del buonsenso: in situazioni di mare agitato la velocità deve essere regolata in modo che la struttura della nave non risenta degli urti provocati dal moto ondoso.
Ricapitolo per maggior chiarezza:
R-a rapporta tra il raggio metracentrico e l'altezza metacentrica (il centro di gravità della nave), si esprime in metri e un buon valore è dell'ordine dei 10-12 metri
Coefficente di finezza rapporto tra la sagoma della nave e il parallelepipedo che la contiene. Più il rapporto e uguale a 1 più la nave sarà "lenta" nella risposta all'agente che disturba il suo stato.
Scusate se sono stato prolisso
Dario