Durante la notte veniamo svegliati da un violento temporale che scuote gli alberi ma si sta così bene, in fondo, cullati dal suono del vento e della pioggia che ci riaddormentiamo quasi subito.
La mattina ci sveglia con una luce spenta e un cielo grigio ancora gonfio di pioggia, il vento sembra essere quasi del tutto cessato…no! Ma proprio oggi?
In cuor mio lo incito a dare bella prova di sé nel posto dove siamo diretti: Cap de la Hague, la parte nord del Cotentin, il nord più nord della Normandia.
Anche qui eravamo già stati, il fascino selvaggio di questa zona ci è rimasto ben impresso nella mente e nel cuore, anche se allora il meteo ci aveva regalato una bella giornata di sole con poco vento.
Meno male, direte voi, una gran fortuna…macché! Voglio il vento, un vento impetuoso, forte, aspro che agiti l’oceano e lo faccia fremere davanti ai miei occhi…..
Scegliamo di percorrere la strada costiera che ci porterà su verso la punta estrema, intanto ci godiamo la costa con le piccole deliziose sorprese che ci riserva
casette da spiaggia. by
luciana lu, su Flickr
le dune di Gouiville sur Mer by
luciana lu, su Flickr
In spiaggia non c’è nessuno , no, anzi, c’è un gruppo di bambini a passeggio
bimbi a spasso nel vento by
luciana lu, su Flickr
Questa è una zona dove non arrivano troppi turisti perché lontana dalle rotte più battute e per questo più autentica, più vera.
Ci fermiamo in un minuscolo paesino (una boulangerie, una chiesetta, una specie di spaccio e l’immancabile fioraio (i fiori in Francia si vendono dappertutto e si acquistano come noi compriamo il pane) attirati da una casetta in stile fiaba
pietra e ortensie by
luciana lu, su Flickr
Nella chiesa, che abbiamo scoperto essere sconsacrata, era in corso una personale e l’autore accoglieva i visitatori (in quel caso solo noi): ci ha chiesto come mai ci trovassimo lì, visto che turisti in zona se ne vedevano pochissimi, ecc ecc……intanto io guardavo in tralice le tele…..altro che le opere esposte nella galleria di Madame Martine!: volti appena accennati e corpi nudi che evocavano dolore e sofferenza…..ho cercato di celare i miei pensieri e siamo venuti via il prima possibile.
Forse siamo noi che non siamo portati per questo genere d’arte ….
Procediamo godendoci il paesaggio
Herqueville - Les Treize Vents by
luciana lu, su Flickr
Les Treize Vents, orthensie by
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Decidiamo di seguire una piccola freccia bianca che indica la plage:
Baie d'Ecalgrain by
luciana lu, su Flickr
Baie d'Ecalgrain, Laye by
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Dopo aver fatto amicizia con questo bellissimo cane e i suoi proprietari ed esserci bagnati i piedi nell'acqua fredda, proseguiamo.
Ci colpisce un cartello al lato della strada che invita a fare attenzione agli aerei del vicino aérodrome: sibillino e inquietante, direi!
Non ci viene addosso nessun veicolo volante quindi il viaggio prosegue prendendo una deviazione che ci porta a Biville, una zona affascinante con le dune di sabbia costiere più antiche d’Europa.
le dunes di Biville by
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les dunes by
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In questo paesaggio lunare, aspro, battuto perennemente dal vento, scopriamo che è difficile passeggiare, veniamo sferzati dalle folate di vento e sabbia che rendono difficoltoso il cammino tra la vegetazione ma noi, testardi, ci inerpichiamo, ridendo di gioia….è bellissimo stare qui!
dune by
luciana lu, su Flickr
Usiamo pochissimo la reflex per paura di danneggiare gli obiettivi ma ci godiamo questo momento di perfetta solitudine in una natura selvaggia e incontaminata
le dune di Biville by
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Puntiamo ora verso Cap de la Hague: rocce a picco sull’oceano, alte falesie dove cresce solo una bassa e robusta vegetazione, piegata dalla furia del vento
oceano by
luciana lu, su Flickr
Qui, a Nez de Jobourg, le scogliere sono vertiginose, raggiungono i 128 m di altezza (la scogliera più alta d'Europa)
giù giù giù by
luciana lu, su Flickr
Il meteo è perfetto dal mio punto di vista: accostandosi sul ciglio della falesia non si riesce quasi a stare fermi, il vento e il mare sono qui protagonisti assoluti
Le Nez de Jobourg. by
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Chiedetemi se sono felice, in mezzo a tutto questo vento, guardando l’oceano che respira, si muove: sì, tanto! (ma tra poco lo sarò ancora di più…..)
Andiamo a pranzo nell’unico ristorante, l’Auberge des Grottes
Auberge Des Grottes. by
luciana lu, su Flickr
Auberge Des Grottes by
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La passeggiata ci ha messo appetito
Auberge Des Grottes a Le Nez de Jobourg by
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agnello alla brace - Auberge Des Grottes by
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Rifocillati, facciamo ancora una passeggiatina
passeggiate controvento by
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Ci spostiamo verso Goury, un piccolo paese della costa, dove un faro dal grande fascino
Le Phare de Goury by
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fu costruito nella prima metà dell’800 per segnalare la costa alle navi di passaggio che troppo spesso naufragavano per una delle correnti marine più forti del mondo.
Le Phare de Goury. by
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Il faro è circondato da rocce e piccole spiagge di ciottoli, le galets
faro by
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Goury by
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il vento....sentirlo... by
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respiro by
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E il vento ci regala ancora delle belle emozioni, almeno a noi che volevamo tornare qui e non trovare calma piatta….siamo stati accontentati, direi!
spruzzi by
luciana lu, su Flickr
onde e spruzzi by
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Dopo pochi anni dalla costruzione del faro, sempre per cercare di prevenire i tanti naufragi, venne allestito un piccolo porto per il salvataggio con una barca di soccorso che scivola in mare su un binario direttamente dall'hangar dove è alloggiata
piccolo porto Goury by
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mezzo di salvataggio by
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Leggendo le date delle imbarcazioni salvate dalla furia del mare, è chiaro quanto questo ancora oggi non sia un posto tra i più tranquilli e che mestiere pericoloso sia fare il marinaio
salvataggi by
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Continua…..