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- Sui passi della storia... - MSC SINFONIA isole greche - maggio 2024

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Inizio diario alla grande, come da tradizione di Oriana!
Certamente non sono più quelle affascinanti del bacino di San Marco, però ho apprezzato molto le immagini dell'uscita nave dalla Bocca di Malamocco, ero infatti curioso di vedere i vari passaggi in questa zona della laguna per me sconosciuta.

Una curiosità: che tipo di imbarcazione vi ha condotto dalla Marittima alla nave?
 
Inizio diario alla grande, come da tradizione di Oriana!
Certamente non sono più quelle affascinanti del bacino di San Marco, però ho apprezzato molto le immagini dell'uscita nave dalla Bocca di Malamocco, ero infatti curioso di vedere i vari passaggi in questa zona della laguna per me sconosciuta.

Una curiosità: che tipo di imbarcazione vi ha condotto dalla Marittima alla nave?
Erano dei battelli turistici molto capienti, presumo siano in dotazione nell' area. I nomi : Raffaello e Michelangelo quelli che ho letto io. Magari Rodolfo se ci legge , potrà essere più preciso.

PS. Solitamente faccio la recensione a parte dei servizi e il diario vero e proprio ( come piace a me) a parte. Ma come tu sai, il tempo è poco e un'altra partenza incombe...quindi cercherò di concentrare tutto in un' unica soluzione.
 
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Brindisi - 13 Maggio 2024 -

Lunedì...secondo giorno di crociera...



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La nostra posizione a metà mattina da Marine Traffic.


Trascorreremo tutta la mattinata in piena libertà, chi più chi meno, impegnati nelle varie attività che l'equipe di animazione propone. Il dolce far niente su di noi prevale è decisamente meglio restare a poppa in contemplazione del mare e della scia in compagnia di un buon libro con sottofondo il rumore del mare.

La bella prerogativa che ha questa nave sono i balconcini di poppa, un vero e proprio palco affacciato sul mare.


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Il clima è decisamente piacevole ed estivo. Le piscine con i giochi d'acqua per i più piccoli funzionano alla grande. Non vi è tantissima affluenza e un posto al sole si trova ovunque.

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Questa mattinata di navigazione permette un po' a tutti di ritemprarci dalle fatiche del viaggio e dormire un po' di più, senza necessariamente essere subito impegnati in escursione. Lo trovo molto calibrato come itinerario, non stancante come possono essere le settimanali con in ogni porto una discesa....alla fine si ha bisogno di una successiva crociera per riposarsi!

Arriveremo a Brindisi alle 16.00 del pomeriggio...sono molto curiosa su questa città facile tra l'altro da visitare poiché la nave sosterà in banchina proprio in città.


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Ecco la posizione di Sinfonia, da Marine Traffic.




Continua....
 
Erano dei battelli turistici molto capienti, presumo siano in dotazione nell' area. I nomi : Raffaello e Michelangelo quelli che ho letto io. Magari Rodolfo se ci legge , potrà essere più preciso.

PS. Solitamente faccio la recensione a parte dei servizi e il diario vero e proprio ( come piace a me) a parte. Ma come tu sai, il tempo è poco e un'altra partenza incombe...quindi cercherò di concentrare tutto in un' unica soluzione.
Sì, sono imbarcazioni turistiche che possono trasportare fino a più di centinaia di persone.
 
Le escursioni previste a Brindisi.

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Qui un leggero disappunto: sia nel PDF spedito mi dall' agenzia che nella mia area personale entrando con il numero di prenotazione, non vi erano tracce delle escursioni su Lecce, Ostuni ed Alberobello in libertà, trovate solo in nave.

Assolutamente insoddisfacente e controproducente questo modo di affrontare le escursioni che vengono poi precluse alla possibilità di tutti per mancanza di posti!! Come al solito, già evidenziato altrove, MSC pecca in questo ambito.

Non si vive e ci si soddisfa solo ed esclusivamente dei servizi a bordo... c'è chi pretende e desidera altro. ....a buon intenditor.....




Continua....
 
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Ci avviciniamo a Brindisi.....

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Ci accoglie all' ingresso esterno il Castello Alfonsino-Aragonese.


Il castello sorge sull’isolotto di S. Andrea, sito nel porto esterno e di fronte all’imboccatura del canale Pigonati. Naturale baluardo difensivo, l’isola è stata valutata ed utilizzata per costruirvi una valida struttura di difesa quando ancora, e sino al XV sec., vi sorgeva un monastero dedicato a S. Andrea da cui l’isola attinge il nome. La sua costruzione risale al 1445 quando Ferdinando I d’Aragona commissiona al figlio Alfonso la costruzione del castello che si compone attualmente di due fulcri: quello Aragonese appunto e quello postumo che comprende tutta la zona del Forte, voluta da Filippo II d’ Austria nel 1583, trattasi di un enorme opera a corno che cinge tutto il lato dell’isola che altrimenti sarebbe rimasta scoperta e alla mercè dei nemici. Il castello ha varie intitolazioni, Castello di Mare per distinguerlo da quello di Terra ( Svevo), castello Alfonsino o Aragonese per via della casata che lo realizzò e castello Rosso poiché nelle ore del tramonto la struttura attinge una straordinaria colorazione rossastra dovuta al tufo con cui è stato costruito. Visite guidate, anche in lingua inglese e spagnola, con prenotazione obbligatoria, ora il castello è chiuso per il completamento dei lavori della seconda fase di restauro del bene culturale ad opera della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio.... comunque per il tempo che resteremo , anche fosse stato aperto, troppo fuori mano rispetto alla città.
 
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Ce lo godiamo così passandoci davanti...


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Ancora un varco stretto e siamo nel cosiddetto mare interno dove MSC Sinfonia effettuerà una rotazione posizionandosi con la prua rivolta già in uscita.

La città è proprio davanti a noi. Un caloroso comitato di accoglienza: in banchina persone che ci osservano e salutano, in posizione anche le bancarelle dei souvenir...

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Continua...
 
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Sono diverse le leggende relative alla nascita di Brindisi, una la fa risalire, addirittura, ai tempi del Diluvio Universale. Tuttavia fra le tante ne scegliamo una molto singolare, secondo la quale la città sarebbe stata fondata da Brento, il figlio del mitico Eracle, l’Ercole dei Latini.
Si racconta che Brento giunse nella Iapigia guidato dai delfini e, volendo emulare le imprese del padre, eresse le due colonne a guardia della rada, quelle stesse che in epoca romana avrebbero segnato il termine della Via Appia. Si ricorda che Ercole ne aveva costruite altre due nell’attuale Stretto di Gibilterra. L’impresa, tuttavia, dette luogo a diverse critiche perché, paragonate ad altre opere ciclopiche, pare non reggessero il confronto. Colpito nel proprio orgoglio, Brento decise allora di fondare una città a sua immagine così, utilizzando la sua forza sovrumana, eredità innata nel suo DNA, scavò i due seni a rappresentare le sue braccia, la penisola fra gli stessi era invece la
rappresentazione della sua testa, il porto medio il suo corpo, mentre le foci dei due piccoli fiumi che scorrevano sul sito, costituivano le gambe. Infine, ultimo tocco, volle rappresentare anche il suo membro virile e, all’uopo, formò l’isola di Sant’Andrea che, forse per una sottile ironia, è la prima parte della città che si nota giungendo dal mare...

Dopo alcuni secoli, un reduce della Guerra di Troia, per l’esattezza Diomede, cercò di impossessarsi della città ma il suo piano non ebbe successo. Vediamo cosa accadde. Rientrato nella sua patria Argo, dopo i dieci anni di guerra, il povero Diomede, come del resto quasi tutti gli eroi greci, trovò la sua diletta sposa in tenera compagnia, nel suo caso la moglie Egiale si intratteneva con Comete, figlio di Stenelao. Deluso riprese il mare alla testa di alcuni Etoli, dirigendosi verso la Iapigia. Giunto alle porte di Brindisi venne ricacciato dalla strenua resistenza degli abitanti del posto. Non digerendo l’umiliante sconfitta, Diomede inviò due messi nella città, che riferirono il responso dell’oracolo, secondo il quale quella terra sarebbe stata loro per sempre. I
I Brindisini interpretarono quel responso a modo loro e, seduta stante, seppellirono vivi i due ambasciatori, costringendo Diomede a riprendere il largo. Sembra che tale episodio sarebbe stato raccontato, alcuni secoli più tardi, al Principe d’Epiro Alessandro il Molosso che, anch’egli, nutriva ambizioni di conquista. Tuttavia Alessandro capì perfettamente l’antifona e decise di desistere dal suo intento...


Ma questa è solo leggenda....la città è intrisa del suo passato e le tracce sono ben visibili.


La città ha da sempre sviluppato un rapporto diretto con il suo mare e con il suo porto, la suggestiva passeggiata che percorre il lungomare permette di ammirare e conoscere alcuni aspetti di Brindisi. Inoltre, il percorso è intervallato da locali e ristoranti che consentiranno una piacevole pausa in prossimità delle banchine del porto.


Arriviamo dunque dopo l'attesa per la discesa in una città vivace. Visiteremo la città vecchia retaggio dell' antica città romana...qui terminava l'Appia antica, la lunga strada che congiungeva Roma alla fine del suo impero, da Brindisi si salpava verso la strada del mare , verso le colonie dell' impero romano, verso l' oriente.

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Saliamo la lunga scalinata Virgiliana al cospetto delle Colonne Romane...

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Tra i vicoli della cittadina intrisa di colori e profumi di fiori ..

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Ci addentriamo nel tessuto antico fatto di pietra...


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Al cospetto della bella piazza del Duomo...


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Dove fa bella mostra di sé la Loggia dei Templari...

Continua...
 
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Particolare della Loggia dei Templari.


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Particolare della facciata del Duomo.

Su Piazza Duomo si affacciano e si sviluppano alcuni dei monumenti più importanti della cristianità brindisina, ma non solo. In primis la Cattedrale intitolata a S. Giovanni Battista di antichissima fondazione (papa Urbano II ne consacrò il perimetro nel 1089) è stata completamente ricostruita a seguito del crollo avvenuto a causa del terremoto del 1743, conserva del suo impianto medievale, solo alcuni frammenti dell’antica pavimentazione musiva e sulla sommità dell’abside destro – lato esterno - un iscrizione probabilmente riferibile all’architetto costruttore della chiesa. La Cattedrale custodisce inoltre le sacre spoglie del Santo Patrono della città, San Teodoro d’ Amasea compatrono assieme a San Lorenzo da Brindisi, frate cappuccino del XVI sec. La cattedrale inoltre è stata testimone non solo dei crociati e dei pellegrini che giungevano a Brindisi per raggiungere la Terra Santa, ma ha ospitato le seconde nozze dell’Imperatore Svevo Federico II che il 9 novembre del 1225 sposò l’adolescente Jolanda di Brienne. Sul fianco destro della chiesa si sviluppano il Palazzo Vescovile e l’ex Palazzo del Seminario progettato nel 1720 da Mauro Manieri, presenta sulla balconata del secondo ordine otto statue in pietra raffiguranti la Matematica, l’Etica, la Teologia, la Filosofia, la Giurisprudenza, la Poetica e l’Oratoria. Qui ha sede il Museo Diocesano G. Tarantini, canonico brindisino dell’800.

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Il palazzo vescovile....il pavimento lucido della piazza non deve trarre in inganno , non è piovuto ma bensì lucido dal passaggio dei secoli...


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L'interno del Duomo..


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Accanto alla Loggia dei Templari c'è l'ingresso al Museo Archeologico Francesco Ribezzo.

Un plauso a chi ne ha curato l'organizzazione interna fatta veramente bene! Oltre che per le opere esposte , l'aspetto visivo, le descrizioni accurate semplici da comprendere con l'ausilio di immagini oltre che scritti, ne fanno un gioiello molto prezioso per la città.

Un doppio plauso all' amministrazione comunale che cura gli aspetti turistici sul territorio. Oltre che consentire gli ingressi gratuiti sia in questo museo che nelle altre aree archeologiche/ storiche sul territorio, ha tenuto conto dell' importanza turistica: oggi è lunedì e tutti i musei e siti archeologici sarebbero stati di norma chiusi....ebbene, visto lo scalo dei crocieristi di lunedì, l'amministratore ne ha tenuto conto!

Questo è l'esempio di accoglienza turistica che si deve avere. La valorizzazione del territorio passa anche attraverso questi gesti formulati a fare star bene l'ospite che si nutre anche di bellezze artistiche oltre che prelibatezze enogastronomiche.


Quindi ora, dopo queste premesse... purtroppo vi tocca sorbirvi il museo con annessi e connessi....una lunga maratona di storia dell' arte...:p
Occhio che alla fine vi interrogo...;););)
 
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Il Museo Archeologico di Brindisi è intitolato a Francesco Ribezzo, archeologo e glottologo vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo. Posto accanto alla Basilica Cattedrale San Giovanni Battista, all’ingresso si viene accolti dallo splendido Portico dei Cavalieri Templari, del XIII secolo....e dal cortiletto dei Templari, splendida oasi verde....un glicine antico ne copre interamente le pareti... chissà che meraviglia vederlo in fiore.

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Il museo, istituito nel 1884, per conservare le donazioni di alcuni collezionisti, provenienti da scavi locali, ha ormai assunto il ruolo di polo culturale della città e attrae turisti nazionali ed internazionali. Il percorso espositivo è accompagnato da testi e supporti grafici che consentono la comprensione del contesto storico dei reperti esposti, in un racconto continuo e scenograficamente comunicativo che si articola in sei differenti percorsi: la sezione epigrafica, la sezione statuaria, la sezione antiquaria, la sezione preistorica, la sezione numismatica e la splendida mostra subacquea con i Bronzi di Punta del Serrone.

Cominciamo la visita con l'esposizione di manufatti, vasellame ritrovati negli scavi sul territorio...


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Esempio di ceramica a figure rosse.

In Italia meridionale si sviluppa, fra la metà del V e la fine del IV secolo.a.C., un' articolata produzione di ceramiche a figure rosse convenzionalmente denominate Italiote.
Nella fase iniziale questi vasi mostrano strette affinità con quelli realizzati negli stessi anni in Attica. Il fenomeno è stato spiegato ipotizzando un trasferimento di artigiani da Atene in occidente in occasione della colonia di Thurij( 440 a.C.). È tuttavia verosimile che a determinare la nascita della ceramografia italiana non sia stato un evento storico, bensì l'esigenza di produrre in Magna Grecia manufatti, competitivi con le importazioni ateniesi in grado di soddisfare e conquistare i mercati che richiedevano massicce quantità di vasi figurati, soprattutto la Puglia e la Basilicata.

Queste ceramiche dopo il 400 a.C. dominano incontrastate ( rispetto alle attiche) nelle Necropoli dell' Italia meridionale, come segnacoli all' esterno delle sepolture o inserite nei corredi funerari; nei santuari vengono utilizzate nei riti per le offerte alle divinità; nelle abitazioni aristocratiche sottolineavano il prestigio degli ambienti con funzioni cerimoniali.

I cinque ambiti produttivi di questa ceramica detta Italiota, corrispondono a altrettanti stili denominati: lucano, apulo, campano e siciliota. Le collezioni del museo di Brindisi comprendono vasi lucani, apulei e campani.
Ritraggono tutti scene mitologiche.
Il colore predominante è il rosso delle figure e il nero dello sfondo.

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Poco più in là si assiste ad un altro stile detto..delle ceramiche sovraddipinte policrome.


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Qualche esempio esposto..

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È una classe di ceramiche di età ellenistica, costituita da vasi con ornato sovvradipinto in bianco, giallo e rosso, direttamente su fondo a vernice nera.
L' estrema fragilità della decorazione dipinta la rende poco pratica e poco compatibile con l'uso quotidiano.
I rari rinvenimenti li troviamo in tombe che ne confermano la sua destinazione a contesto rituale. La produzione ebbe inizio nella città greca di Taranto attorno al 370 a.C. nelle stesse officine che producevano vasi a figure rosse.

La decorazione più frequente è costituita da rami vegetali e floreali...tralci di vite, rami di edera i più comuni, raramente compaiono figure umane o divine.

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Tra gli oggetti più rappresentati troviamo le maschere teatrali e gli strumenti musicali.

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Lucerne..

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Vasi in vetro...

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Brindisi come dicevamo, segnava la fine della Via Appia...eccone i cippi commemorativi e il luogo del loro ritrovamento sul territorio...

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Proseguendo al piano superiore, altri esempi di ceramiche la cosiddetta: Ceramica Iapigia e Messapica.

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La ceramica decorata dipinta, comprende tutti i vasi a decorazione geometrica prodotti dalle popolazioni indigene dell' Italia meridionale a partire dall' età del bronzo.

Si caratterizza per la decorazione monocroma nera o bicroma rossa e nera su fondo chiaro dell' argilla. Tra i motivi frequenti troviamo losanghe, triangoli, zig zag.

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Alcuni reperti contengono avanzi ci cibi e ci danno una fotografia completa degli usi di quel preciso periodo storico.

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Continua... l'esperienza tra le sale del Museo in un crescendo di opere esposte veramente particolari....ambientazioni che fanno capire molto più intuitivamente rispetto ad un testo scritto...

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Dalle finestre poste al primo piano del museo si ha un affaccio molto particolare sulla piazza e sul Duomo


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Particolare della Madonna Pellegrina, posta sulla colonna a Lei dedicata...molto bella da così vicino...


Proseguiamo nella visita...


E siamo sulla Via Appia... fedelmente ricostruita.

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Dove troviamo il Cippo commemorativo a Clodia Anthianilla.

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Base in marmo rinvenuta a Brindisi nel 1909, nell' area dell' attuale mercato coperto, insieme con una statua femminile priva di testa che la base evidentemente sorreggeva. L' epigrafe è una dedica ad una fanciulla morta precocemente, appartenente ad una importante famiglia del municipio: Clodia Anthianilla, figlia di Lucius, moglie di Marcus Cocceius Geminus, ufficiale di cavalleria.
Il nome della ragazza in caratteri più grandi all' inizio dell' epigrafe, ed il nome del padre di lei, nelle righe finali, chiudono quasi in una cornice il testo di un decreto del senato locale, riprodotto in caratteri più piccoli. I decurioni del municipio a consolazione dei genitori della fanciulla, deliberarono che essa venisse sepolta in un luogo pubblico e che la sua statua venisse collocata in un posto estremamente frequentato. La sigla finale, Comune nei monumenti funebri onorari, rende noto che il padre grato dell' onorificenza, si addossò ogni spesa. Datato il tutto al 144 d.C.




Immagini dal passato....


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