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Traghetto in fiamme nel Mar Ionio

Le navi mercantili battenti bandiera italiana sono territorio italiano solo in acque italiane o in acque internazionali.
In acque di un altro Stato sono sotto la giurisdizione di quello Stato.
 
Riporto uno stralcio di un articolo di stamattina della homepage di Tiscali.it su Gianluca Assante, che indica di essere stato sbalzato in acqua e recuperato a molte miglia dal traghetto:

Marittimo: l'inferno quattro ore in mare - "Intorno a me era tutto buio. Onde alte quattro-cinque metri. I fulmini, i tuoni, il vento. Il mare gelido. La mia nave avvolta dalle fiamme che si allontanava. È sopraggiunta la paura di non farcela". Gianluca Assante, il marittimo trentanovenne di Procida naufrago della Norman Atlantic, racconta al Mattino di aver pensato alla moglie e ai suoi figli nelle ore passante in mare, e di aver pregato. "Nella natura scatenata - dice - sembrava non potesse compiersi il miracolo. Invece, quattro ore dopo una nave mi ha salvato". Assante è stato sbalzato in acqua, come spiega lui stesso al quotidiano: "Intorno c'era l'inferno. Non vedevo più niente perché le onde mi avevano allontanato di molto dalla nave incendiata che rischiarava la zona. A darmi forza il comandante Giacomazzi che io sentivo via radio, insieme al primo ufficiale Iovine: davano ordini nelle operazioni di soccorso. Non mi ha mai abbandonato. Ogni tanto trovava il tempo di chiamarmi e infondermi coraggio". Nell'acqua gelida ha avuto i crampi alle gambe, conati di vomito, e quando ha visto una nave che però si allontanava ha pensato: "È la fine". Poi, l'odore di combustibile gli ha preannunciato l'avvicinarsi di un altra nave, era la petroliera Genmar Argus che passava in quella zona, e "mi hanno recuperato con una manovra eccezionale, dopo tre tentativi andati a vuoto". Solo a quel punto, conclude "mi sono reso conto di essere finito a ben 14 miglia dal traghetto incendiato. Più tardi, un elicottero della Guardia Costiera mi ha portato a Brindisi
 
Ultima modifica:
Nato due volte. Ma era caduto in mare con la radio? E funzionava?

Magari era impermeabile e la aveva arraffata durante l'emergenza assieme al giubbotto di salvataggio; non penso gli abbiano lanciato una zattera, ma mi piacerebbe avere il suo racconto, non quello dato da un provider internet.
Si sa mai che non ci legga e integri ;-)
 
Io non capisco; da tutte le posizioni si vede che la nave aveva due lance di salvataggio e i "giornalisti" continuano a dire che erano quattro. Le altre due dove erano "nascoste"? Solita precisa informazione.
 
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Riporto uno stralcio di un articolo di stamattina della homepage di Tiscali.it su Gianluca Assante, che indica di essere stato sbalzato in acqua e recuperato a molte miglia dal traghetto:

Marittimo: l'inferno quattro ore in mare - "Intorno a me era tutto buio. Onde alte quattro-cinque metri. I fulmini, i tuoni, il vento. Il mare gelido. La mia nave avvolta dalle fiamme che si allontanava. È sopraggiunta la paura di non farcela". Gianluca Assante, il marittimo trentanovenne di Procida naufrago della Norman Atlantic, racconta al Mattino di aver pensato alla moglie e ai suoi figli nelle ore passante in mare, e di aver pregato. "Nella natura scatenata - dice - sembrava non potesse compiersi il miracolo. Invece, quattro ore dopo una nave mi ha salvato". Assante è stato sbalzato in acqua, come spiega lui stesso al quotidiano: "Intorno c'era l'inferno. Non vedevo più niente perché le onde mi avevano allontanato di molto dalla nave incendiata che rischiarava la zona. A darmi forza il comandante Giacomazzi che io sentivo via radio, insieme al primo ufficiale Iovine: davano ordini nelle operazioni di soccorso. Non mi ha mai abbandonato. Ogni tanto trovava il tempo di chiamarmi e infondermi coraggio". Nell'acqua gelida ha avuto i crampi alle gambe, conati di vomito, e quando ha visto una nave che però si allontanava ha pensato: "È la fine". Poi, l'odore di combustibile gli ha preannunciato l'avvicinarsi di un altra nave, era la petroliera Genmar Argus che passava in quella zona, e "mi hanno recuperato con una manovra eccezionale, dopo tre tentativi andati a vuoto". Solo a quel punto, conclude "mi sono reso conto di essere finito a ben 14 miglia dal traghetto incendiato. Più tardi, un elicottero della Guardia Costiera mi ha portato a Brindisi

Che esperienza tremenda.
 

Si vede l'imbarcazione di dritta veloce bruciata nel suo alloggio; un cavo filato a pruain tensione, la nave dovrebbe essere al traino. Una zattera di salvataggio a fianco, e una biscaglina distesa. Mi sembra di vedere tra bruciature e fumo le guide del MES.

Il Battello di Emergenza, uno per fianco non è una lancia di salvataggio; quella che molti scambiano per tale.

E' una imbarcazione prevista dalla SOLAS per il soccorso in mare; deve avere alcune caratteristiche, che se non son cambiate, definiscono di misura compresa tra 3,8 e 8,5 metri, capace di trasportare 5 persone sedute e 1 distesa, oltre ad altre precise disposizioni circa la velocità, l'autonomia, la manovrabilità ecc. ecc..
 
Giustissimo Rodolfo,
Alcune cose però fanno pensare..
La biscaglina non è nel punto previsto, mancano diversi metri alla zattera, non è posizionata nel cancello... Non fila tutta la murata... Il mes sicuramente si è sciolto sicuramente...Dovevano essere messi proprio male per ricorrere a questa soluzione

Hai visto che i davit non sono sbracciati?
 
E ancora ipotesi e dichiarazioni. Prima che qualcuno mi dica che difendo l'indifendibile, mi piacerebbe sapere come fa un autocarro, per colpa del mare mosso, sfregare contro il "soffitto" e provocare scintille che innescano un incendio.
La nave non ha mai caricato autocarri e non ha mai viaggiato con il mare mosso?

A bordo sembra ci fossero BEN 120 camion; la nave ha una capacità lineare di 2250 metri ed è omologata per il trasporto di 120 autocarri. Dov'è lo scandalo?

Forse l'incendio è colpa di un corto circuito; di cosa camion, auto, nave?

Sempre lo stesso discorso; è inutile avanzare ipotesi suffragate dal nulla se non sbagliate, e raccontarle come verità, prima ancora degli accertamenti dei periti.
 
Una ropax che viene progettata bassa per i camion è una bella barzelletta... È quello il suo "mestiere"

Io ne butto lì una... Un motore frigo, lasciato acceso per carenza o malfunzionamento delle prese di servizio
 
Sì, Matteo, ma continuano ad insistere su questa possibilità. Se mi danno una spiegazione logica, posso anche dar ragione.

Una aggiunta per le porte tagliafuoco, che sembrano essere la soluzione del propagarsi del fuoco; hanno tutte una durata alla loro azione che si misura in minuti. In genere sono A60, che garantiscono le proprie qualità di resistenza per un'ora. Non so, dovrei controllare, se sulle navi Ropax debbano avere una durata superiore, ma, comunque, sempre limitata nel tempo. E sulla Norman il fuoco è divampato per ore e ore.

Non sarebbe la prima volta che il fuoco scaturisce da un mezzo trasportato.
 
Confermata la presenza di 60 frigo, più delle prese disponibili.... Prolunghe? Frigo lasciati in moto?

Io credo che ci sia ben poco da fare quando scoppia un incendio nel garage, non ci sono gli spazi per intervenire e gli unici che possono fare qualche cosa sono le squadre... Ma il più delle volte non ci passano
 
Da qualche parte, non ricordo dove, ho letto della testimonianza di un passeggero che asserisce di aver visto un camion che sfregava contro le strutture superiori della nave; questo vorrebbe dire che sarebbe stato imbarcato un mezzo con un carico fuori sagoma. In questo caso l'ipotesi delle scintille provocate dallo sfregamento potrebbe essere plausibile come sarebbe plausibile una certa responsabilità nell'imbarco del mezzo.
 
Io ho sempre visto prendere le misure per i fuori sagoma..... E poi... Con tutto quel ponte libero lo imbarchi in stiva?
 
Vero Matteo, ma volendo credere a chi ha riferito questa "immagine", potrebbe essere verosimile, anche se tutto da provare.
 
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