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P.s. per gli strumenti musicali prenditela con la guida...cartacea!
A volte, con la fantasia, ci si può fermare un attimo nella pineta di Ostia Antica, nel piazzale delle corporazioni: si può respirare a fondo, sentire il lontano odore della salsedine e trattenere il fiato..
Forse con esso l'immensità di un impero fatto di tante cose, ma anche di bellezza, di umanità, di vitalità, entra in noi..
Poi ci si sveglia, si prosegue, ma con uno spirito che ha incamerato qualche cosa..
se volete il nostro giro nel piazzale non è ancora finito, manca qualcosa da imparare, vi va?
Un salutone!
Manlio
La Nuova Cartagine è una creazione di Cesare e di Augusto... la rifondazione della città fu infatti ostacolata dal Senato per decenni. Alla Cartagine Romana... segue quella cristiana... e la bizantina... ma nel 692, con gli Arabi, era già irrimediabilmente decaduta... al punto da divenire una cava di materiali per la vicina Tunisi. Cartagine è stata scavata solo dal 1857... e le tracce archeologiche della sua passata grandezza sono alquanto sfocate... non è Dougga per intenderci.
Manlio, devi ricordarti per forza il nome di quella porta. ha una particolarità, che però mi sfugge insieme al nome!!
Paolo, mi piacciono molto le tue dissertazioni artistiche!
Vi leggo sempre con estremo interesse.
Avete una capacità di andare oltre gli aspetti puramente "visivi" delle foto, creando anche un'atmosfera intorno alle immagini.
Bravissimi.
Ciao
Mi riferivo a tutti e tre...
Ciao
dai che sei bravissima!!!
Un salutone!
Manlio
Grazie mille. Se ho una foto aerea del lago di Traiano (del quale non sapevo la storia fino ad ora) ve la posto volentieri
E siamo al teatro che è stato il primo edificio ad essere scavato sul finire dell'800. Il suo aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione terminata nel 1940, l'anello esterno in mattoni è completamente "nuovo"
La cavea si presenta oggi "integra" con gradini in tufo, si tratta però ancora una volta di una ricostruzione
Il proscenio presenta nicchie altrernate semicircolari e rettangolari alternati...chiedete a Manlio di spiegarvi a cosa servivano
Nella parete esterna a destra della Cavea è posta una grande lastra marmorea che ricorda l'intervento degli imperato Commodo, Settimio Severo e Caracalla.
Qui alcune maschere teatrali
Dietro la scena del teatro si trova il Foro delle Corporazioni, [..]
Al centro del Foro delle Corporazione sorge un Tempio dedicato a Cerere, se ne intravede il basamento rialzato.
...e per stasera finiamo qui, spero che la prima parte della visita vi sia piaciuta
Il proscenio presenta nicchie alterrnate semicircolari e rettangolari alternati...chiedete a Manlio di spiegarvi a cosa servivano
[..]
Seguiamo due ragazzi immaginari di venti anni che erano lì, in una notte di stelle,
Per fare questo dovete necessariamente ricostruire nella vostra mente il luogo della scena, il teatro appunto:
Dovete mentalmente ‘chiudere’ il teatro con i muti esterni completi (ben visibili del resto), ampliarlo (era più grande), mettere la scena davanti a voi che siete seduti sugli spalti: si tratta di una parete alta come il teatro che vi impedisce di vedere il piazzale delle corporazioni.
La scena è una vera e propria scena in senso moderno, con vari macchinari cambiano i fondali, fanno volare gli attori che impersonano, ad esempio, Mercurio (da qui il detto ‘Deus ex macchina), davanti a voi c’è l’arena come la vedete oggi: la parte finale ospita degli spazi per degli orci, grandi anfore che risuonano su vari timbri di voce, l’attore si avvicina di volta in volta a quella giusta per amplificare una voce greve, stridula, profonda ecc.
Per inciso dietro gli attori, a voi nascosti, ci sono macchinari e persone in grado di creare effetti speciali, come il suono di un fulminare, il passaggio di un carretto ecc.
Il piazzale delle corporazioni è formato da una serie di locali al cui ingresso è posto un mosaico, probabilmente dentro il locale è costituito semplicemente da un tempietto con una statua dedicata dalla corporazione alla città ed al Dio dei commerci e delle arti, all’ingresso il mosaico rappresenta l’emblema della corporazione, il tutto è sotto un porticato. Al centro del piazzale è presente un piccolo tempio in stile Greco (di Apollo?) con la stanza interna dedicata al Dio ed un colonnato di ingresso.
Ora pensate di essere uno dei due ragazzi, io mi metto nella parte del maschio, le donne ovviamente in quella della ragazza, in ogni caso gioco sul testo, così a parte qualche passaggio ognuno può pensare a modo suo..
E’ estate, avete venti anni, età in cui a Roma si è ben più maturi di oggi, siete sposati, avete una piccola e redditizia attività commerciale, siete al Teatro: dopo ore di sole è stato tolto il velario, ora è scesa la sera, siete un po’ stanchi, sono ore che siete lì, approfittate di un intervallo ed uscite a far due passi sul piazzale delle corporazioni.
Scendete dal vostro posto (una fila in alto) e nel farlo vi avvicinate alla zona riservata ai cavalieri e dei personaggi nobili: alcuni di questi sono vestiti di bianco, avranno cinquanta anni, portano un abito tradizionale. Si tratta di personaggi che si rifanno alla visione degli Stoici e parlano tra di loro, notate che vi guardano strano: il vostro bellissimo abito color porpora, con una cintura a fibbia d’oro evidentemente non gli piace.. sentite mormorare ‘Le tradizioni! Aveva ragione Augusto.. dove andremo a finire? Morigeratezza.. guardate quella donna..’, anche voi la guardate, è bellissima, è vostra moglie, ha occhi neri che illuminano la notte.. poi guardate loro..
Sotto le palandrane c’è dell’oro, sotto l’oro una bella pancia.. morigeratezza? Fuori, appena usciti vedete dei servitori con delle portantine.. sorridete.. ‘Poveracci! Almeno stessero zitti!!’..
Entrate nel piazzale, lei è con voi.. c’è un cielo stellato, la via Lattea sembra quasi cadervi addosso.. una piccola stella cadente fila lì in alto.. camminate nel porticato.. osservate i mosaici illuminati dalle torcie..
Guarda lì.. Cagliari!! E lì? Una nave, una grande nave.. il mare..
Continuiamo.. la Sicilia.. Cartagine, e gli elefanti? E la statua di Ercole? La Grecia..
Si sente nell’aria il respiro del mare, è abbastanza lontano da non ferire con il sale, da non portare il fragore delle onde.. ma l’aria è piena del suo respiro..
Davanti a voi passa una coppia, sono di provenienza Egiziana, ormai romani, lui è figlio di un Egizio che venne a fare il militare nella flotta, mentre di là ci sono dei Greci: hanno cambiato il loro nome, ma hanno fatto male, il loro padre commerciava con l’India, perché vergognarsene? Anni di sacrifici, di viaggi per mare sotto le insegne di Roma.. cambiare il cognome?
‘No, i miei figli non si vergogneranno di me’, pensate, e non si vergogneranno della madre, non solo perché siamo romani puri, ma perché saranno orgogliosi, perché domani il nostro commercio si allargherà, e se non lo farà come vogliamo sapranno che ci abbiamo provato..
I figli, in questa notte sotto le stelle, lei vi guarda, sorride, ci sta pensando? Lasciate il piazzale, vi avvicinate al tempietto, le torce rendono il tutto bellissimo, dall’altra parte, al buio, personaggi si muovono per cambiare la scena… si ricomincia.. vedete degli attori indossare le maschere..
Guardate vostra moglie, lei vi guarda..
Lasciate il teatro..
Vi assicuro che è una storia verosimile
Un saluto!
Manlio
...ed è una bellissima storia Manlio!