La deliziosa per me lo è davvero! Mi dilungherò maggiormente in uno dei prossimi capitoli
Giacomo se riesci a postare il video sarebbe perfetto, visto che di foto della partenza non ne ho!
Capitolo 2: Ed è subito sera…
Prima di inoltrarci definitivamente nella vita di bordo voglio spendere due righe per coloro che mi hanno permesso di gustare a pieno la vita sulla nave…
Questa foto, la mia preferita, è per voi amici del forum….
La nave c’è anche se non la vedete. Il mare era semplicemente una tavola blu leggermente ondulata… la spuma bianca, le increspature ed il movimento, che danno senso all’immagine, sono la sua impronta discreta.
Molti di voi sono stati per me esattamente questo, suggeritori invisibili di momenti unici. Mi avete raccontato il vostro modo di amare le navi ed io ho fatto mio parte di questo amore, e vi ho pensato… spesso…
Un grazie particolare a Manlio che ha riportato in vita il mio amore per la fotografia. Mi ha ridato la curiosità di studiare, con le sue foto mi ha fatto capire che “si…può…fare!”, ed ho cominciato a provare… i gabbiani, le onde che si infrangono…. Sono ancora lontana dal raggiungere i miei traguardi, ma almeno ho visto i progressi e so dove voglio arrivare….quindi stavolta mi impegnerò a postare più immagini rispetto ai diari precedenti…
Ma torniamo a noi…ormai all’interno della nave, con tutto l’entusiasmo di un’avventura che comincia… il primo impatto è positivo….ed è subito amore!
L’atrio con la sfera di Pomodoro, lungamente atteso, mi sorprende con una cortina di luci natalizie in grado di rendere la nave ancora più bella..
Mi guardo intorno e penso a quanti avevano detto che il Natale sulla nave non si sente…beh, l’impegno mi sembra ci sia stato…non il nostro albero tradizionale, ma tanti alberelli di luce
Ed i corridoi pieni di fiocchi rossi, uno su ciascuna porta di ingesso alla cabina…
o almeno su quasi tutte le cabine perché il mio continuava a cadere ed io imperterrita a rimetterlo chiudendo la porta piano piano…ma niente… eppure non mollo amo troppo l’atmosfera natalizia per non fare la mia parte…finche la cabinista mossa a compassione deciderà di cambiarne la collocazione.
Ma la cabina deve attendere, anche perché non riusciamo a raggiungerla subito come da nostre intenzioni, veniamo dirottati verso il buffet e cominciano le piacevoli sorprese. Il cibo è buono ed anche i dolci per la prima volta sono interessanti, delle monoporzioni di torte vere, non il solito pan di spagna +panna+salsina colorata.
La torta alle mele con crema accanto è davvero paradisiaca, se il buon giorno si vede dal mattino….e buon giorno sarà, almeno da domani perché ora con la pancia piena il sonno si fa sentire ed anche il piccolo deve riposare se vogliamo goderci la serata.
Quindi partiamo alla volta della cabina, il nostro piccolo regno, la sorpresa tanto agognata, visto che mai ho potuto permettermi i “piani alti”, al massimo il balcone ponte 4 su Fortuna…Apriamo la porta e per l’emozione mi dimentico di fare la foto alla cabina immacolata, il balcone è enorme, molto più profondo di quello provato in precedenza, mi emoziona vedere per la prima volta divano allestito da lettino…piccole aquile crescono…
E mentre vi mostro il balcone presento anche i componenti di questa spedizione. Poiché mio marito non apprezza che io pubblichi foto chiaramente riconoscibili tenterò una mediazione, lui lo intravedete da dietro, posato sulla balaustra
Io e William invece veniamo ripresi abbracciati, sempre sul balcone, da una stana angolazione.
Tempo di montare la nostra spondina portata per precauzione e siamo a nanna… alle 16.00 c’è la sveglia per l’esercitazione di emergenza e nonostante sia la quarta volta e ormai la conosco a memoria non mi passa nemmeno per la mente di saltarla, anzi controllo i giubbotti e vedo che quello di William è sbagliato, mi hanno dato quello per bambini invece di quello per bebé. Lo comunico agli addetti che mi dicono di metterglielo comunque e farmelo poi sostituire dalla cabinista. Ci mettiamo nelle solite file ma subito mi riprendono perché ho lasciato il bambino in braccio al marito che ha le braccia più lunghe. Il problema è che William ha il giubbottino, io pure, sono alta 1.58 e lui pesa 12 chili. Praticamente devo stendere completamente le braccia per tenerlo e non è agevole. Certo in una vera emergenza non esiterei a reggere fino allo stremo delle forze, ma in questo caso mi sembra eccessivo, chiedo se posso metterlo sulle spalle ma neanche questo è consentito. Lui si è appena svegliato e di stare in piedi da solo non se ne parla, dopo pochi minuti una lacrima scivola sulla mia guancia (provate a reggere una confezione da 6 bottiglie d’acqua da 2 litri con le braccia completamente tese davanti a voi, immaginando che il carico sia anche in movimento, e pensate di dover stare li mezz’ora…ecco spiegate le lacrime). Per fortuna l’unica donna tra gli addetti in zona mi vede e capisce, proviamo a far stare in piedi il piccolo ma non c’è possibilità, allora mi sposta nella zona per le persone con difficoltà motorie in modo da farmi sedere e tenerlo tranquillo. Mi sentivo un’usurpatrice e mi sono messa in un angolino per non rubare spazio, potendo avrei preferito farlo tenere al marito e restare tutti insieme, ma visto che non era consentito sono stata felice che abbiano trovato questa soluzione, anche perché ho avuto comunque le braccia doloranti per due giorni, se avessi dovuto aspettare per tutta la durata dell’esercitazione il giorno dopo avrebbero dovuto imboccare me invece del bambino!
Pensate la rabbia quando il giorno dopo c’erano dei giovani che si vantavano di aver saltato l’esercitazione, ed erano anche alla prima crociera.
Ritorniamo in cabina e conosciamo la dolcissima Jennie, che se ne occuperà per tutta la crociera, professionale e sorridente, e sempre con una parola dolce per William. Ho notato che il personale spesso preferisce parlare in inglese piuttosto che in italiano quindi provo a chiederlo anche a lei, il sorriso che mi ha regalato mi ha fatto capire quanto raramente ricevano gesti di cortesia da noi clienti. Finalmente ci portano il cesto di frutta e lo spumante per i soci Costaclub, aspettavo i flute per poter brindare…lo spumante invece è meno importante perché siamo astemi, ma ho provveduto io, dopo mille dubbi, con l’analcolico. Sarei stata disposta a supplicare per portarlo a bordo, ma non a nasconderlo in valigia, non amo i sotterfugi, comunque non ho avuto problemi per fortuna. E’ uno strappo alla regola che solitamente evito ma il brindisi per lasciare alle spalle le mille peripezie nel momento in cui la nave si stacca dal molo questa volta era davvero d’obbligo, e lo spumante analcolico in nave non lo vendono….nelle occasioni precedenti abbiamo optato per coca cola e squock (cocktail analcolico VERDE), ma si perde tutta la poesia!
E’ ormai tempo di cambiarci per la cena, e di corsa sul balcone per brindare alla partenza. Neanche il tempo di accorgercene, un ultimo sguardo a Savona che comincia ad illuminarsi ed è subito sera.
E’ finalmente l’ora di andare alla scoperta del ristorante. Questa volta ci troviamo in un’area in cui hanno collocato solo famiglie con bimbi, idea davvero ottima, ma il nostro tavolo è il primo nell’angolo vicino alle postazioni per preparare i piatti, in pratica vista camerieri e per noi che siamo abituati a cenare guardando il mare…è stata la cosa meno positiva del viaggio, mi è mancato così tanto poter guardare fuori, soprattutto la sera che abbiamo attraversato lo stretto di Messina, noi praticamente ce lo siamo persi!
Almeno per fortuna i compagni di tavolo, con un bimbo poco più piccolo di William, si riveleranno molto simpatici. La serata passerà in fretta e loro ci racconteranno di essere riusciti ad arrivare appena in tempo per imbarcarsi a causa di due diverse code in autostrada. Sono brianzoli, quindi poco distanti da noi che veniamo da Lodi, e sono partiti solo 1 ora dopo di noi. Non sono mai stata più felice di una notte insonne, io al loro posto sarei morta di angoscia, prima crociera, bimbo piccolo fermi in autostrada! Alla seconda coda ferma intelligentemente hanno chiamato la compagnia per decidere il da farsi ed hanno scoperto che il pullman da Milano era qualche chilometro dietro di loro, quindi hanno cominciato a sperare. All’ora di partenza vedevano la nave, hanno richiamato comunicando la posizione e sono stati rassicurati che li avrebbero attesi. Brianza-Savona dalle 9.00 alle 17.00 è davvero una tempistica inimmaginabile!
Si sono imbarcati con le valige, tempo di portarle in cabina e subito al ristorante.
Dopo cena ci salutiamo e tutti a nanna, la giornata è volata ma quanta stanchezza.