Innanzitutto grazie mille Manlio, purtroppo la settimana è stata a dir poco difficile quindi il diarip è stato tristemente accantonato, se sono troppo triste o stressata manca l'ispirazione e a mio parere meglio non scrivere affatto che scrivere male! Le tue parole, in un periodo del genere, sono ancora più gradite.
William è uscito da una "due settimane di pronto soccorso" con due influenze diverse di fila e la "microfratura a legno verde", per fortuna non grave, del dito medio di una manina. Io praticamente non riuscivo a chiudere occhio e non potevo neanche stare a casa dal lavoro in quanto è uno dei periodi come quello descritto nell'intro, in cui se in ufficio fossimo il doppio non saremmo comunque sufficenti. Considerando che disegno mobili e non opero a cuore aperto il tutto assume un carattere quasi tragicomico.
Poi come al solito la vita prima mette alla prova e poi rende il maltolto.
L'agenzia mi chiama, sono arrivati i biglietti, la prossima crociera sarà in cabina esterna, sento che manca qualcosa rispetto a questa, le mie foto del mare al mattino ed alla sera, ma visto che due prenotazioni a pochi mesi di distanza sono già al limite delle mie possibilità, poi siamo due famiglie in due cabine, sarebbe triste una si ed una no. La sorpresa arriva venerdi mentre esco distrutta dal lavoro dopo un'ora di straordinari, il massimo consentitomi dalla necessità di andare a recuperare l'Aquilotto al nido. Ci chiama l'agenzia, Upgrade a pagamento per entrambe... balcone premium...evviva
! Non c'è possibilità di scelta perchè sono le ultime due, alla faccia della fortuna, quando non ci speravo più. Arrivo a casa e guardo la cabina, non c'è il letto per William, dove lo mettono? Chiamo stamattina e la risposta mi fa venire i brividi "letto alto"... con William non è proprio possibile, si butta giù! E' il motivo per cui evito le interne. Chiedo se è possibile invertirmi con mia sorella che avrebbe comunque la culla, ma essendo esaurita la categoria si rischia di perderne una nell'operazione quindi no....lasciano aperta la ricerca perchè capiscono il problema... e tutto si risolve oggi a mezzogiorno, mi assegnano la 8443, sempre verso poppa ma con un divano letto per la salvezza dell'Aquilotto. Che bello, finalmente possiamo gustarci pienamente la fortuna toccataci!!!
Mi ritorna la carica e quindi decido di trovare il tempo per riprendere il diario anche perchè la partenza di avvicina ed ho ancora 3 giorni da raccontare...praticamente sarà la scrittura ininterrotta di diario - diretta - nuovo diario.... quindi al lavoro, il tempo stringe...
Capitolo 9... Malta ponte fra due anime. “un mare sembrano quelle luci-un mare d’argento-che bacia le sponde” Karmenu Vassallo.
Come ormai avrete capito ho una vera e propria fobia di sprecare il tempo a mia disposizione, soprattutto quando le possibilità di svago ed apprendimento sono molte, quindi le mie giornate cominciano presto, con la solita routine , se così si può chiamare l’insieme di piccoli gesti quotidiani che si compiono ogni giorno al risveglio nel nostro, purtroppo temporanea, “angolino in mezzo al mare”.
Subito fuori sul balcone a respirare l’aria salmastra, poi la ricerca dei vestiti, prepararsi per uscire con un’occhio sempre rivolto verso verso il mare, quindi la colazione, molto abbondante, al ristorante; infine subito fuori, perché ci attende una nuova città.
Oggi tocca a Malta, o meglio La Valletta, perché il resto dell’isola, con Mdina e Mosta, l’abbiamo già visto a Maggio, ma purtroppo la capitale no, a causa di un errata ripartizione dei tempi o meglio del tempo per l’attesa infinita al ristorante sul lungomare. Comunque quale occasione migliore per rimediare.
Appena usciti dalla nave mi si presenta davanti agli occhi una scena che sembra uscita dal meraviglioso diario di Tano, due addetti su una piccola barca stanno ritoccando la vernice della chiglia, in quel ciclo continuo di manutenzione richiesta da una nave.
Non so per quale motivo, nonostante la serie di operazioni sia pressochè ininterrotta, resta invisibile ai più, nonostante sia ogni giorno sotto i nostri occhi. Molti se ne accorgono semplicemente per il disguido di non poter usare il balcone o quant’altro, senza comprendere la mole di lavoro enorme per consentire il nostro diverimento.
Tra molti pensieri decido di proseguire verso la mia meta, mi aspetta una lunga passeggiata, anzi no. A poche centinaia di metri dalla nave scopriamo un ascensore del quale ignoravamo l’esistenza che porta direttamente a quelli che già dalla nave abbiamo individuato essere gli upper Baracca Gardens. I tornelli non sono attivi e ci chiediamo la ragione della loro presenza visto che la salita è gratuita. In realtà ho letto di recente che ora il “giro” costa 1 euro, ecco spiegata l’esistenza dei tornelli!
La salita dura un attimo, ci lascia senza fiato, neanche il tempo di accorgercene e ci stiamo godendo un panorama della città e della nostra nave, che ho già postato nel capitolo precedente,
tentativi di foto alla fontana al centro dei giardini e poi si prosegue verso la piazza principale, dove si riprende il tema dell’acqua, con una fontana che sembra una leggerissima lamina d’aqua con qualche zampillo in evoluzione,
che consente a me di divertirmi con la macchina fotografica ed all’Aquilotto di inseguire i piccioni e provare in ogni modo a bagnarsi, cosa che ovviamente non gli verrà consentita visto che nonostante la temperatura mite siamo pur sempre a dicembre.
Per rimanere in tema l’acqua ci regala un delicato alberello con i volatili sullo sfondo.
Io sono alla disperata ricerca di un paraluce ed un filtro per la macchina fotografica, che ovviamente non riesco a trovare, girovagando però incappiamo nel trenino turistico e decidiamo di offrire a William questo svago, gustandoci in pieno relax il giro della città e provando anche a catturare qualche scatto volante,
come questa panoramica della città.
La mattinata è volata e noi vogliamo tornare a mangiare in nave, con calma, al ristornate, perché crociera è anche viziarsi un po’ ed ogni tanto cedo anch’io.
Dal giro in città a me resta l’impressione di una città antica sviluppata per il mare ed intorno ad esso, mio figlio invece più prosaicamente tiene stretto il suo sacchettino di caramelle che ha voluto pagare da solo con il soldino che gli ha dato mamma… prime prove di indipendenza. Certamente un dolce ricordo.
Po i in nave quando loro dormono io esploro, ed in questo caso anche il panorama dalla nave è interessante
Sia verso il porto turistico
Che guardando in direzione del mare.
Poi qualcuno si avvicina, come sempre sotto il nostro balconee con nostra grande sorpresa proprio mentre la lasciamo la città ci mostra la sua veste più bella.
Il mare è punteggiato di tantissime piccole imbarcazioni solitarie e la città assume un color seppia davvero suggestivo
Con un cielo quasi irreale
Strano come si possa godere un attimo di pace in solitudine pur essendo così in tanti sulla nave e nei suoi pressi.
Come chiudere questo capitolo? Ovviamente nel modo che preferisco
con un bellissimo tramonto, l’ennesimo, ma ognuno a suo modo speciale.