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" Un viaggio inaspettato...nella fantasia ..." - MSC Fantasia 2024 -

E poi.... c'è Lei....


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Come molte delle celebrazioni religiose siciliane, anche il festino di Santa Rosalia è il risultato della contaminazione tra la liturgia sacra e le tradizioni popolari più profane. Santa Rosalia, chiamata dai palermitani la “santuzza”, era una donna vissuta nel XII secolo durante la dominazione dei Normanni. Era figlia del duca Sinibaldo della Quisquina e del Monte delle Rose, che la concesse in sposa al principe Baldovino meritevole di aver salvato la vita al duca durante una battuta di caccia. Rosalia aveva già promesso di dedicare la vita alla preghiera e per questo fuggì, vivendo da eremita prima sul monte della Quisquina, dove trascorse dodici anni, e poi in una grotta sul monte Pellegrino, la montagna vicino a Palermo, dove rimase fino alla morte. Da allora la storia di Santa Rosalia, della sua lotta alle regole del patriarcato e della sua volontà di affidarsi a se stessa, è diventata un simbolo di forza e di emancipazione.

Noi la incontriamo qui...lontana dai fasti della festa ma che per noi ha ugualmente fascino vederla da vicino....una bella sorpresa che ci ha fatto la nostra carissima amica. Mai sarei riuscita a trovarla.....

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....
 
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La Kalsa, è anche il quartiere dove è nato Giovanni Falcone.
Qui crebbe e frequentò Paolo Borsellino, amico fraterno e futuro collega, anche lui nato e cresciuto alla Kalsa, ma anche quelli che sarebbero diventati i capi zona. Questa è Palermo, una città dove due mondi, opposti, si incontrano, si frequentano, ma dove molti, coraggiosamente, non cedono alla complicità.

Falcone frequentò le scuole elementari al Convitto nazionale, alle spalle della Cattedrale, scuola che adesso porta il suo nome. Laureato in Giurisprudenza a Palermo, scelse di diventare magistrato e si dedicò alla lotta contro la mafia fino al suo assassinio.
Numerosi i palazzi antichi con le belle facciate , molto austere ma che sprigionano una grande potenza evocativa dei fasti di un tempo.



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Un'intricata serie di cortili che nascondono vere e proprie rarità....






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La zona della Kalsa è caratterizzata dalla presenza di numerose chiese....molte le troveremo chiuse ma spero sempre di poterle visitare, prima o poi...ma anche di palazzi nobiliari, tra i tanti Palazzo Abatellis.



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È sede dal 1954 della Galleria Regionale della Sicilia che espone una delle maggiori raccolte d'arte d'Italia e testimonia lo sviluppo della cultura figurativa in Sicilia dal XII al XVII secolo con opere di importanti artisti , tra i tanti Antonello da Messina....e la sua...




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Annunziata.

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, comunemente detta la Gangia è chiusa per restauri, avrei desiderato vederla è molto particolare. Sul lato lungo vi è un particolare, visibile dalla strada....


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Si tratta della "buca della salvezza"...una una lapide la ricorda. Un foro scavato sul lato esterno della chiesa, da Gaspare Bivona e Filippo Patti, due patrioti che il 4 aprile del 1860, dopo il fallito tentativo di insurrezione, per sfuggire alla cattura da parte della polizia borbonica, si rifugiarono all’interno della cripta, e vistosi a mal partito non esitarono a nascondersi sotto dei cadaveri fingendosi morti. Successivamente riuscirono a scavare il foro e ad attirare l’attenzione di alcune popolane che li aiutarono a sfuggire all’arresto inscenando una finta lite , in modo da distrarre le guardie e permettere ai due patrioti di mettersi in salvo....attraverso lo stretto vicoletto posto lì accanto " il vicolo della salvezza".




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continua.....
 
Affascinante questa ultima parte, che non ho mai visto, ma ci sono stata solo una volta a Palermo, quindi ci vuole tempo, prossima crociera, non mancherò di prendere spunto dal tuo diario. Grazie Oriana.
 
Di strada in strada, di palazzo in palazzo arriviamo allo sbocco sul mare.

Raramente la si trova aperta...e oggi lo è!!


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Chiesa Santa Maria della Catena


La chiesa prese il nome da una chiesetta più antica già documentata sotto il regno di Federico III d'Aragona e sorse proprio nel punto delle mura in cui era fissata una pesante catena che chiudeva l'accesso all'antico porto di Palermo: La Cala.

La denominazione di Santa Maria “della Catena” per questa bella chiesa di Palermo situata nella parte bassa del Cassaro, proprio prospiciente alla Cala, è legata alla catena che da qui si dipanava fino al Castello a Mare e chiudeva l’antico porto di Palermo. Tuttavia esiste un’altra origine affascinante ed evocativa del nome, e per quanto sia più che altro una leggenda è interessante ricordarla.



Narrano infatti le antiche cronache, che nell’agosto del 1392, regnando re Martino, tre condannati furono avviati al supplizio, che, come d’uso, si svolgeva nel grande piano della Marina. Ma un violento e improvviso nubifragio costrinse guardie e condannati a rifugiarsi proprio all’interno della chiesetta e il popolo a fuggire. L’esecuzione fu rinviata e i condannati rimasero chiusi dentro la chiesa assieme ai loro carnefici.
I prigionieri allora trascorsero la notte ad invocare la Vergine Immacolata, che misericordiosa, accolse le loro suppliche: le catene si sciolsero misteriosamente e le guardie di scorta, caduti in un sonno profondo, non furono di ostacolo alla loro fuga.
Riportati il giorno seguente i condannati davanti al re Martino, questi, riconoscendo l’intercessione della Vergine e interpretando l’episodio come un segno divino, non ebbe l’animo di condannare coloro che la Madonna aveva liberato concedendo loro la libertà, recandosi poi con la regina Maria e la corte intera a rendere onore alla “Vergine misericordiosa”.





La chiesa che possiamo ammirare adesso fu edificata in un arco temporale che va dal 1490 al 1520.
Mirabile fusione del gotico fiorito, nella sua espressione più raffinata, con la nuova arte rinascimentale, la chiesa di Santa Maria della Catena appartiene a quel felice periodo che attraversò l’architettura isolana tra il 400 e il 500 e diede vita a una vasta produzione di opere di notevole livello artistico, non solo nell’architettura religiosa.

L’edificio religioso, di elegante struttura, riprende lo schema tradizionale caratteristico della chiesa medievale siciliana.
L’ingresso è preceduto da una breve scalinata di raccordo (un tempo a due rampe), resasi necessaria per colmare il dislivello creatosi in seguito all’allungamento, nel 1581, della strada del Cassaro (la principale arteria della città). Al di sopra, un arioso portico a tre arcate ribassate sorrette da robuste colonne in marmo, serrato ai lati da due torricini. Il portico, detto anche “tocco”, è un elemento tipico della chiese palermitane dell’epoca sorte nei quartieri marittimi e costituiva uno spazio utile per gli incontri e gli scambi tra gli abitanti della zona.



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L’interno, di grande eleganza formale e di raffinata semplicità data anche dalla pietra nuda e ruvida, ha un impianto di tipo basilicale a tre navate separate da colonne in marmo con capitelli corinzi che sorreggono archi asimmetrici e ribassati. Le tre navate sono coincidenti con i tre portali esterni.
L’impianto basilicale si innesta ad una porzione di organismo centrico rispondente al Santuario triabsidato, dopo le numerose sovrapposizioni avvenute nel tempo ,alcune eliminate con i restauri del1884-91 e altre dopo i danni dell’ultimo conflitto mondiale.



È forse una tra le chiese meno appariscenti del panorama artistico palermitano ma sicuramente è tra le più antiche , con una storia molto legata al mare e alle genti di mare a cui è molto cara. In tempi passati, in caso di naufragio, le famiglie erano tutte qui in preghiera ancora una volta a testimoniare l' attaccamento e l'affidamento alla Stella del mare.



Vogliamo ora parlare di dolci??

Potevamo lasciare Palermo senza un assaggio? No!

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Cannoli ma non solo...conoscete i dolci della Martorana?


La storia della Frutta Martorana:
In italiano è chiamata marzapane e la ricetta risalente al XIII-XIV secolo, in realtà la frutta Martorana è di origine araba.

Il “marzaban” era una scatola di legno leggero dotata di un coperchio che veniva utilizzata per diversi usi, come conservare la corrispondenza o documenti importanti (da qui il detto “aprire i marzapani” cioè svelare i segreti) o più frequentemente veniva usata per spedire dolci preparati con farina, pasta di mandorle ed altri ingredienti, che poiché avevano la forma rettangolare dei pani, ne ereditarono anche il nome, appunto marzapane.

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A Palermo la preparazione più antica e famosa fatta con questa pasta è la frutta Martorana che veniva confezionata dalle suore nel convento annesso alla chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, o San Nicolò dei Greci, (conosciuta come la Martorana), che si affaccia sulla Piazza Bellini e fu eretta nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, ammiraglio del normanno Ruggero II, re di Sicilia.
In seguito, nel 1193 fu la nobildonna Eloisia Martorana a far costruire un monastero benedettino accanto alla chiesa e al convento. Da allora tutto il complesso edilizio prese il nome “della Martorana” in suo onore e allo stesso modo furono anche chiamati i dolcetti preparati dalle suore.

Racconta la tradizione che il giardino del convento e l’orto erano fra i più belli della città, dove crescevano alberi da frutto e ortaggi che insuperbivano le suore che li curavano. Il loro vanto arrivò all’orecchio del vescovo di quel tempo, che incuriosito volle andare personalmente a costatare. La visita però fu fatta in pieno autunno, per la festa di Ognissanti, quando gli alberi erano privi di ogni frutto. Le monache allora, decisero di creare dei frutti con la pasta di mandorle per addobbare gli alberi e abbellire così il giardino. Ecco che nacque la tradizione di preparare questo dolce proprio durante la festa del primo novembre.

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Continua....
 
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Il sole scende inesorabilmente sulla città, da lontano ci giunge il rumore del traffico , è la vita convulsa che scorre là fuori...noi siamo in una bolla sospesa nel tempo....


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Di colpo ci coglie la sera, tiepida come non ci saremmo mai aspettato di avere.
Bilancio più che positivo in questa città che comunque ha ancora tanto da vedere... itinerario più che azzeccato il nostro, leggermente fuori porta ma sicuramente lontano dal cliché del turista. La prossima volta qui mi spingerò ancora di più nel tessuto inedito palermitano....un grande grazie alla mia carissima amica di sempre e arrivederci!



La nostra serata sarà all' insegna di un aperitivo in un ambiente molto bello e particolare di Fantasia....un ambiente che sa' di Toscana....

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Caldo, avvolgente...come piace a me...
 
Anch'io amo Palermo ed ho avuto la fortuna di soggiornarvi per piccoli periodi (dieci gg per volta) per lavoro.
In quelle occasioni l'ho visitata e "gustata" il più possibile...
Ogni volta che torno, in crociera, è una delle mie tappe preferite!
Ballarò resta il mio mercato del cuore!
Grazie per avermi riportata a fare un giro in città 🥰
 
Tunisi ....porto de la Goulette...



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Arriviamo che è ancora buio pesto...ma come?? Addirittura prima dell' orario stabilito! Aprendo leggermente la porta del balcone mi raggiunge una ventata di aria fredda ...meglio richiudere. Non si capisce bene dove siamo, gru, luci inghiottite presto dal buio più totale...rientro sotto le coperte.

La mattina giunge con il suo carico di umidità...fuori piove.
Ci copriamo bene e usciamo...ecco il perché di tutto ciò: emergenza medica. In banchina un' ambulanza attende...in realtà per quel poco che vediamo non riparte e solo qualche sera dopo sapremo che purtroppo la persona non ce l' ha fatta....a volte questo succede sono i casi della vita.

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Il porto de La Goulette è posto all' inizio di una insenatura naturale lontano da tutto, non vi è nulla lì attorno. Ero già stata ma onestamente ho vaghi ricordi, probabilmente tutto ciò che vediamo era solo in accenno. Ora l'aspetto di ciò che vediamo è di un falso fortino ad uso e consumo turistico...e così sarà, lo abbiamo visto velocemente al rientro, poiché in uscita non si entra ma si passa lateralmente per sbucare nel grande piazzale.
Non vi è nessuna comunicazione con la città se non per mezzo di escursione con la compagnia o taxi. Diffidate da false info il treno non esiste. Alcuni nostri compagni di tavolo hanno cercato di raggiungere a piedi la Vielle Goulette ma hanno desistito...quartieri poco sicuri e facce dall' aspetto inquietante.

Noi saremo con escursione della Compagnia, abbiamo scelto quella breve non di tutta la giornata...alcuni luoghi già visti e di conseguenza abbiamo scelto la " meno peggio". Mi direte... perché??
Premesso che dall' applicazione durante la prenotazione , nell' area riservata, mi dava la possibilità di scelta di sole 4 tipologie di escursione ...mi sono detta...aspettiamo magari a bordo trovo altro, magari qualcosa di più interessante. A bordo ...il nulla! in più, le escursioni dall'ultima mia volta qui, identiche! nulla è cambiato: stesse medesime escursioni!!
Va bene tutto ma, cara MSC cerca alternative!! Non puoi proporre le stesse identiche cose proposte anni e anni fa. Considerato poi che l'itinerario viene ben pubblicizzato come novità facendo leva su Tunisi, vogliamo cercare anche delle novità nelle escursioni?? Luoghi magnifici in Tunisia ce n'è eccome e con uno scalo lungo come questo, tutto è possibile!
Capisco Cartagine, il Museo del Bardo, la città di Tunisi per carità...ma a chi già conosce queste realtà??...o devo pensare che contano solo le nuove leve?? I novelli crocieristi a discapito di chi già viaggia con la Compagnia fin dai suoi albori??




Continua...
 
Tunisi ....porto de la Goulette...



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Arriviamo che è ancora buio pesto...ma come?? Addirittura prima dell' orario stabilito! Aprendo leggermente la porta del balcone mi raggiunge una ventata di aria fredda ...meglio richiudere. Non si capisce bene dove siamo, gru, luci inghiottite presto dal buio più totale...rientro sotto le coperte.

La mattina giunge con il suo carico di umidità...fuori piove.
Ci copriamo bene e usciamo...ecco il perché di tutto ciò: emergenza medica. In banchina un' ambulanza attende...in realtà per quel poco che vediamo non riparte e solo qualche sera dopo sapremo che purtroppo la persona non ce l' ha fatta....a volte questo succede sono i casi della vita.

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Il porto de La Goulette è posto all' inizio di una insenatura naturale lontano da tutto, non vi è nulla lì attorno. Ero già stata ma onestamente ho vaghi ricordi, probabilmente tutto ciò che vediamo era solo in accenno. Ora l'aspetto di ciò che vediamo è di un falso fortino ad uso e consumo turistico...e così sarà, lo abbiamo visto velocemente al rientro, poiché in uscita non si entra ma si passa lateralmente per sbucare nel grande piazzale.
Non vi è nessuna comunicazione con la città se non per mezzo di escursione con la compagnia o taxi. Diffidate da false info il treno non esiste. Alcuni nostri compagni di tavolo hanno cercato di raggiungere a piedi la Vielle Goulette ma hanno desistito...quartieri poco sicuri e facce dall' aspetto inquietante.

Noi saremo con escursione della Compagnia, abbiamo scelto quella breve non di tutta la giornata...alcuni luoghi già visti e di conseguenza abbiamo scelto la " meno peggio". Mi direte... perché??
Premesso che dall' applicazione durante la prenotazione , nell' area riservata, mi dava la possibilità di scelta di sole 4 tipologie di escursione ...mi sono detta...aspettiamo magari a bordo trovo altro, magari qualcosa di più interessante. A bordo ...il nulla! in più, le escursioni dall'ultima mia volta qui, identiche! nulla è cambiato: stesse medesime escursioni!!
Va bene tutto ma, cara MSC cerca alternative!! Non puoi proporre le stesse identiche cose proposte anni e anni fa. Considerato poi che l'itinerario viene ben pubblicizzato come novità facendo leva su Tunisi, vogliamo cercare anche delle novità nelle escursioni?? Luoghi magnifici in Tunisia ce n'è eccome e con uno scalo lungo come questo, tutto è possibile!
Capisco Cartagine, il Museo del Bardo, la città di Tunisi per carità...ma a chi già conosce queste realtà??...o devo pensare che contano solo le nuove leve?? I novelli crocieristi a discapito di chi già viaggia con la Compagnia fin dai suoi albori??




Continua...
Condivido il tuo sconforto nella scarsità di proposte...
Quando non puoi (o non vuoi - una tantum) organizzarti da sola, confidi nelle proposte delle Compagnie: ma, così, è avvilente!
 
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