Senza essere troppo esperti di navi, è evidente che scafi tipo quelli del Concordia, progettati per sostenere una decina di ponti , cabine , piscine e quant'altro per il massimo sfruttamento dello spazio a disposizione dei crocieristi, presentano una critica stabilità , scarsa capacità al raddrizzamento e facile propensione al ribaltamento.
Tali navi , se investite da pesanti o improvvisi fenomeni atmosferici di lato, quali raffiche di vento ed onde anomale, vista la immensa e pesante struttura della parte emersa , possono inclinarsi paurosamente con serie difficoltà di raddrizzamento.
Si è visto che la Concordia, pur in condizioni di mare calmo e perfetta visibilità, di fronte alla falla nello scafo non è stata in grado di riprendere la stabilità, inclinandosi paurosamente e rischiando di affondare.
Ciò significa che non esistono sufficienti compartimenti stagni nè importanti casse d'acqua dotate di potenti pompe atte a spostare velocemente i pesi per compensare lo sbandamento, riportando in equilibrio lo scafo.
La nave avrebbe potuto fermarsi, controllare l'assetto, ed anche se affondando lentamente avrebbe avuto tutto il tempo di ordinare l'abbandono nave, calare ordinatamente tutte le scialuppe da entrambe i lati .
Invece ignorando la falla la nave si è portata in condizioni di inclinazione critica , è diventato molto difficile calare scialuppe e molti dei ponti e delle cabine più in basso sono andate sott'acqua, inghiottendo passeggeri che già indossavano i giubbotti di salvataggio ed erano in attesa delle scialuppe.
Tutto ciò dimostra che non è stato solo un errore umano del comandante, ma un errore di progettazione della nave , pensata per massimizzare lo spazio emerso come mostruoso albergo galleggiante disegnato per ottenere il massimo profitto con il massimo numero di crocieristi a bordo.