Finalmente Aquaba.
Aquaba è un nome che risuona nella mia mente da quando nel 1962 fu proiettato per la prima volta il film Lawrence of Arabia che , pur avendo solo 6 anni, mi coinvolse tantissimo e forse mi ha spinto da adulto ad appassionarmi ai paesi arabi e alle loro tradizioni.
Quest'anno è morto il compositore Maurice Jarre, esattamente a 50 anni dall'uscita del film che lui ha commentato con una musica unica e indimenticabile.
Thomas Edward Lawrence era, prima di entrare nei servizi inglesi, un'archeologo e un profondo conoscitore dei costumi arabi.
Scrisse un bellissimo libro, pesante,per alcuni aspetti difficile, ma estremamente interessante : I Sette Pilastri della Saggezza.
Ecco un disegno di Lawrence eseguito da Augustus John
Ero stato in Arabia già nel 1981, ma nell'Arabia del sud e per lavoro. Non ci fu l'occasione di andare in Giordania;in altre occasioni, come a tutti nella vita, varie vicende hanno fatto sfuggire questa possibilità, non ultima la crociera di due anni fa con Costa, in coincidenza del mio compleanno ma anche della rivolta denominata Primavera Araba.
Per giungere a Petra c'è un tragitto di poco meno di due ore.
La striscia di Giordania che si affaccia sul Mar Rosso è estremamente piccola, pochi chilometri ed è stretta tra Israele e l'Arabia Saudita.
Il percorso che si deve fare è quello di Lawrence, è quello che le guide chiamano il suo deserto.
Piuttosto piatto con i colori del rosso e dell'ocra in tutte le sfumature possibili, per tutti è un deserto, per me era pieno di cammelli e cavalli in corsa verso il porto di Aquaba.
E con quest'immagine nei miei occhi di bambino di (5) 6 anni ho affrontato il viaggio verso un sogno.
E tutti i sogni sembrano materializzarsi dalla nebbia. E' successo a Geiranger lo scorso anno, è accaduto pochi giorni prima attraversando il Canale, è accaduto sulla strada per Petra.
La lunga teoria di Pullman turistici, tra cui il nostro 11, ha svoltato verso sinistra distaccandosi dalla strada n°35 ed imboccando la n°15 , salendo sul passo che conduce a Petra.
Abbiamo fatto una sosta presso un bar/negozio di souvenir/ristorante/bagni pubblici/e tutto quello che avete in mente...siamo scesi letteralmente nella nebbia, una visibilità veramente limitata.
Particolare che non si può dimenticare: la nebbia sembrava essere rosa.
Faceva anche un certo freddino....
Un'altro inglese è legato a Petra : il pittore David Roberts.
Una volta non c'era la macchina fotografica ma esistevano dei veri geni della pittura e del disegno, David Roberts , nella terza decade dell'ottocento, è uno di questi.
Un viaggiatore con una cultura immensa che ha avuto la fortuna di viaggiare in tutto il Medio Oriente e di riportarci i suoi disegni.
Dal tempio di Dendera a Luxor, da Abu Simbel a Petra.
Un viaggiatore non un turista.
Vedete com'era la città Rosa?
Ed ecco la nostra nebbia
Ma la cosa più affascinante è il Siq.
E sul "Al Siq" c'è da dire qualcosa.
Dal punto di vista scientifico non è altro che un che un canyon, una faglia corrosa nel corso del tempo dall'acqua e dal vento.
Per l'aspetto storico...dubito che Petra avrebbe avuto una vita così lunga se non fosse stata "occultata" o meglio, difesa dal Siq.
Poi c'è l'aspetto personale, quello che più intimamente mi appartiene , la coscienza, nel fare i primi passi entrando nella gole, di essere sul punto di coronare un sogno che attendeva da anni di essere vissuto.
A presto....
