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"il post diario Costa Classica - Tra il cuore e le isole blu"

CostaMagica

Super Moderatore
Ma te guarda che bei post quelli di Loredana!! :D Concordo abbastanza.

Unico aspetto che a mio parere merita una precisazione: l'utilizzo promiscuo dell'auto aziendale (può essere un benefit).
Andare in giro la domenica con l'auto aziendale può non essere illegittimo. Ma ovviamente l'utilizzo promiscuo ha un diverso regime di tassazione (in merito alla deducibilità) rispetto ad un mezzo totalmente strumentale all'attività dell'azienda (diversa tassazione sia per l'azienda stessa, che per il dipendente, in quanto assimilabile ad aspetti retributivi...).

Un saluto

Perfetto ;-)!!! Sul punto, ma anche su altri, ero rimasta parecchio in superficie intenzionalmente Max, per non rendere troppo complessa la lettura ai non addetti ai lavori.
Però... potremmo aprire un treadh specifico.....Ma noooooooo, che idea folle!!!

Condivido ed aggiungo che c'è un altro aspetto dell'imposizione fiscale: quanta parte delle tasse che paghiamo finisce in spese ed impieghi che molti tra noi non condividono affatto, insomma, noi tiriamo fuori il denaro ma altri decidono cosa farne e talvolta lo fanno in modo alquanto discutibile.
Ciao a tutti.

E questo è forse l'aspetto più sgradevole della faccenda.... ;-)
 

Arwen

Member
Non ci posso credere, sto qualche giorno senza collegarmi, ritorno orfana del bellissimo diario di Manlio e Laura...e trovo il post-diario! [smilie=felice[1].g:
Dopo aver fatto i complimenti letterari a Fan, mi permetto di aggiungere, alla vostre giuste considerazioni, questa osservazione sulle tasse: a mio avviso si tratta anche di questione etica, ovvero: il piccolo artigiano è costretto ad evadere, stante la fortissima pressione fiscale. Ma altri? Il primario che chiede 250 euro per 10 minuti in cui non ha visitato il paziente, ma solo ascoltato e confermato la terapia, ricevuta o non ricevuta, è corretto? Quello che chiede 100 euro per GUARDARE una lastra (2 minuti) è corretto?
Poi capita il dentista bravo e supercorretto che fa pagare un'inezia e con fattura.
Cito il caso dei medici, potremmo farne molti altri: a fronte di chi è onesto, c'è chi ci marcia.
Troppo spesso manca il senso dello Stato, il senso del bene comune e prevale l'egoismo. Non mi riferisco, ripeto, a chi è talmente tartassato da un sistema fiscale vessatorio, che non fa lo scontrino per sopravvivere.
Giusto per ricordare che l'Italia non è sempre stata così, ricordo, ad esempio, che un tempo i deputati non erano pagati. Ovviamente non ne avevno bisogno, mi direte, tanto erano nell'Ottocento una minoranza della minoranza ed erano possidenti. Mica tutti... Francesco De Sanctis, il più importante critico letterario italiano dell'800, napoletano, esule in Svizzera negli anni preunitari, povero di famiglia, alternava la docenza universitaria allo scranno alla Camera. Più volte ministro delle PI (un tempo i ministri della PI si chiamavano Croce, Gentile, Credaro -grande pedagogista-, Baccelli -grande medico-, Matteucci -grande fisico, etc), De Sanctis per poter fare politica e servire così il paese, alternava docenza universitaria a Napoli e lavoro alla Camera. Quando erano eletti, infatti, i prof.universitari perdevano lo stipendio per il tempo in cui sedevano alla Camera (gratis). Morì povero. Quando Roma divenne capitale, si cercò di ovviare chiamando alla Sapienza i prof.deputati, così potevano continuare a insegnare.
E vogliamo ricordare gli amministratori onesti, i medici che dedicarono la vita a poveri e disabili, i politici e gli intellettuali che preferirono il carcere per fedeltà a un'ideale? E vi sto citando laici, non sacerdoti (per i quali dovrebbe-in teoria- essere normale).
Oggi sembra al contrario che l'onestà sia sinonimo di fesseria. Non dico che tutti si debbano sacrificare eroicamente- teniamo famiglia.
Dico solo che spesso manca un minimo di senso morale.
La tassazione indiretta colpisce tutti, la tassa sulla prima casa può essere troppo pesante... il cittadino paga le tasse se queste sono giuste e se in cambio ha uno Stato sociale. Se il cittadino paga, poi non riceve servizi perchè gli ospedali del Lazio stanno morendo perchè la regione non li paga, avendo dissipato i soldi...,come si deve sentire tale cittadino? Come minimo preso in giro.
La crisi non è solo economica, è anche morale. La crisi finanziaria, del resto, nasce da comportamenti da galera.
Scusate il pistolotto morale [smilie=vecchietto[: non sono un'economista, ma qui penso sia buon senso.
Un saluto a tutti e ben tornati in questo post-diario!
 

CostaMagica

Super Moderatore
..... a mio avviso si tratta anche di questione etica, ovvero: il piccolo artigiano è costretto ad evadere, stante la fortissima pressione fiscale. Ma altri? Il primario che chiede 250 euro per 10 minuti in cui non ha visitato il paziente, ma solo ascoltato e confermato la terapia, ricevuta o non ricevuta, è corretto? Quello che chiede 100 euro per GUARDARE una lastra (2 minuti) è corretto?
Poi capita il dentista bravo e supercorretto che fa pagare un'inezia e con fattura.
Cito il caso dei medici, potremmo farne molti altri: a fronte di chi è onesto, c'è chi ci marcia.
Troppo spesso manca il senso dello Stato, il senso del bene comune e prevale l'egoismo. Non mi riferisco, ripeto, a chi è talmente tartassato da un sistema fiscale vessatorio, che non fa lo scontrino per sopravvivere.

Arwen, che sia corretto o meno chiedere compensi decisamente elevati per prestazioni "apparentemente" poco significative dipende dalla tariffa professionale, ove esistente. E, d'altra parte, un dato professionista può spendere un minuto per effettuare dei rilievi, sanitari o tecnici che siano, perché le sue competenze, la sua esperienza, il suo know how, glielo consentono.
In alternativa, l'ipotetico paziente del medico potrebbe rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche...qui però apriamo altre parentesi, non riconducibili necessariamente alle competenze professionali ma alla qualità del servizio in senso generale (prenotazioni complesse, tempi biblici e non soltanto ) ed é li che, tornando al pensiero espresso da Fandelmare prima e da te poi, bisognerebbe intervenire.
Altro aspetto è la "ricevuta". Il cliente, che è contribuente quanto il professionista che ha dinanzi, deve pretendere la fattura altrimenti contribuirà al reato di ordine evasivo commesso dal professionista.
Il paziente viene posto di fronte alla scelta: tot con fattura, tot senza, con una naturalezza impressionante e riconducendo la differenza fra le due cifre prospettate all'iva. In verità le prestazioni sanitarie sono effettuate in regime di esenzione, dunque non scontano IVA, ma il professionista, non fatturando, sottrae una fetta di imponibile ai fini della tassazione diretta (l'Irpef per capirci), violando le norme in senso generale e sfuggendo alla pressione fiscale sul proprio reddito.

Per il resto condivido ogni tua parola. Manca il senso morale ed il senso civico. Chi può approfitta delle circostanze e...vuabbò, poi Dio ci pensa!
 

pmanlio

Active member
Acc!! Ne avete messa di carne al fuoco!! :eek:

Allora, come prima cosa vorrei tornare al discorso che facevo sulle case del popolo ed i vecchi circoli della DC..

Quello che volevo dire è che la gente, nella sua semplicità, era sicura di aver trovato, con una dotta disquisizione, la soluzione a tutti i mali..

Ma è logico che quella dotta discussione tanto dotta non poteva essere, mancando una marea di informazioni e conoscenze dei vari problemi..

L'intervento di Loredana ha spazzato via una massa di luoghi comuni ed ha posto le basi per delle riflessioni un pochino più profonde..

Per me, per es. l'idea che in Italia l'IVA non sia fissa per tutti i prodotti è una novità, non lo sapevo..

Quello che voglio dire è che in generale le cose sono complesse, e per poterle affrontare occorre cercare di vederle a trecentosessanta gradi e magari mettendo insieme punti di vista di persone che hanno una formazione culturale molto differente. Invece di solito siamo abituati a vedere la banalizzazione dei problemi, una massa di luoghi comuni, parole sbandierate al vento e non molto di più..

Nel discorso che avete fatto sono emersi confronti con due paesi diversi, il Canada e la Germania: non è detto in generale che un sistema che funziona in un paese possa essere esportato con successo così come è in un altro, anzi spesso è vero il contrario..

Ma questo non vuol dire che il sistema in se debba essere rifiutato a priori, solo che deve essere adattato al paese 'ricevente'..

Probabilmente il sistema Canadese è molto più complesso di come lo ha descritto Bruno, ma la base sarà quella, e non mi sembra affatto cattiva, andrebbe appunto studiato bene..

Invece per quello che scrive tano della Germania, leggevo e mi veniva non da ridere, ma da piangere..

Prendo ad es. questo passo..

In Germania vai dal dottore ? Tutti hanno la carta della sanitá, quella dei vari settori del lavoro che comprende anche i disoccupati, poi quelle private, ti presenti davanti alla segretaria, dai la tua carta, la fattura arriva direttamente alla assicurazione ( pochino differente é quella privata ) che paga. Cioé é impossibile che una dipendente del dottore ti chieda come la vuole con fattura o senza fattura ?

Personalmente pago ogni mese una piccola cifra ad una assicurazione sanitaria privata, fa parte di un accordo collettivo preso tra i dipendenti del mio ente e la particolare assicurazione..

Ovviamente finchè si tratta di pagare va tutto bene, ma se hai il minimo problema e segui alla virgola le loro indicazioni ecco che esce puntualmente il problema di turno..

Ed allora ti rivolgi al responsabile della tua parte verso l'assicurazione, tale avvocato tal dei tali, ed ecco che quello difende a spada tratta i diritti della tua controparte..

Se poi qualcuno ha avuto un incidente automobilistico (capita a tutti) sappiamo come spesso (non sempre va detto) va a finire..

E qui purtroppo entra anche la 'cultura' del popolo: se in America ti rubano tutti i PC la sera, la mattina la tua assicurazione te li riporta nuovi nuovi e tu riprendi a lavorare, da noi magari ti dice che è colpa tua che sei uscito presto dall'ufficio..

E quindi il sistema, apparentemente ideale, non funziona più..

Ed allora scopri che la concorrenza si chiama 'Trusth' che il 'Libero mercato' non è un mercato libero ma regolamentato come auspicano gli economisti, ma è solo un posto dove lo squalo mangia i pesciolini, che controllato e controllore spesso sono la stessa 'persona' o sono comunque in combutta..

Quindi quando guardi 'fuori' devi pensare che per far funzionare un certo sistema da noi lo devi calare nella nostra realtà.. ma questo non vuol dire non guardare fuori, ci mancherebbe..

Occorrerebbe sia guardare fuori, sia 'personalizzare' i metodi e svilupparne di nuovi, sia soprattutto intervenire a livello culturale sulla mentalità di tante persone..

Ad es. essere cittadino e non suddito vuol dire che quando vedo l'avvocato che dovrebbe difendermi lavorare per la controparte non mi sto zitto, mi chiedo perchè e vado da chi possa mettere luce su questo perchè..

Idem se il medico mi pone le alternative di fattura ad un prezzo e senza fattura ad un altro dovrebbe aver paura che qualcuno dei clienti lo possa denunciare.. non la ha perchè appunto c'è una mentalità che non è quella di altre popolazioni..

In questo santa madre scuola è una grandissima risorsa, dovrebbe preparare cittadini, consapevoli dei diritti ed anche dei doveri, e non sudditi, consapevoli del 'peso del potere' e pronti da una parte a subire e dall'altra ad imbrogliare per sfuggirgli..

E' una utopia? La scuola da sola non basta, ma non credo sia una utopia..

Quello che manca in generale al nostro paese deriva non dai cattivi politici, quelli ci sono di sicuro, ma non è che siano usciti dal nulla..

Non possiamo incolpare la politica di tutti i mali come se questi personaggi siano alieni venuti da un mondo lontano, e noi li subiamo come povere vittime.. non è così..

Una mia parente ha avuto un piccolissimo ruolo nel municipio di appartenenza: ha vinto le elezioni con diverse preferenze ed è stata lì quattro/cinque anni..

Mettere insieme il lavoro e questa attività è voluto dire fare praticamente tutte le sere le dieci prima di rientrare a casa.. i risultati sono stati ben più di quelli che aveva previsto come 'promessa elettorale', è andata oltre e si vede chiaramente quando aspetti un autobus, quando vedi che in una certa zona c'è un nuovo semaforo e così via.. tutte cose che non la riguardavano in quanto lei si sarebbe dovuta occupare principalmente di scuola..

Dopo quattro/cinque anni non l'avrebbe rivotata nessuno, perchè?

Perchè non ha tolto le multe, non ha dato permessi straordinari a chi non aveva diritto ad averli, ecc. ecc.

Chiaramente il collega più ''largo di mani'' invece era ben visto da tanta gente..

Quel ''collega'', oggi piccolo, magari domani, piacere su piacere, te lo ritrovi in parlamento.. mentre mia cugina non la troverai se non in classe ad insegnare, visto che giustamente si è stufata..

La colpa di chi è?

A parte questo, prendo anche una frase di Loredana..

Ma ciò non è consentito e, ti assicuro che, oltre ad una serie non indifferenti di sanzioni per chi viola la norma, vi sono anche notevoli adempimenti a cura delle aziende che concedono veicoli o altro (di lusso o meno) ai soci, agli amministratori o anche semplicemente ai loro dipendenti.
Che poi qualcuno continui ad usare illegittimamente l'auto aziendale o vada per i mari con yacht intestati ad una ipotetica società offshore lo constato anch'io. Ciò che mi preme sottolineare è che il legislatore su queste tematiche è già intervenuto (bene o male non sta a me dirlo) ma anche il codice condanna il furto però v'è sempre chi ruba.

Spesso invochiamo la legge che metta a posto un certo problema... ''Ci vuole la legge..'' è la frase sento ripetere di più da quando sono bambino..

Ma spesso la legge c'è.. e noi neanche lo sappiamo.. e magari è una buonissima legge..

Solo che manca chi la fa rispettare.. anche questo è un aspetto che andrebbe approfondito..

Un salutone!!
Manlio
 
Ultima modifica:
T

tano

Guest
Grande Arwen, nel tuo esempio del dottore, vedi, non paghi tu, paga l´assicurazione, all´assicurazione se c´é qualcosa di molto elevato chiede e se considera non giusto, non paga. Non é un problema tuo.
Stesso per tutti i professionisti.
Ho avuto che fare con un avvocato in Italia, un ladro !!!! Senza fattura e prezzi esorbitanti.
Stessa cosa in Germania, perche poi ho cambiato e fatto con un avvocato Tedesco, 1 / 4 di quello Italiano e con fattura.

Ieri vedevo Striscia la notizia : Avete visto che bello la Regione Puglia, timbrano e se ne vanno a fare spesa !!!!
"Ed io pago " direbbe Totó !!!!!
C´é un complice !!!!! Un superiore da mandarlo in galera per 10 anni !!!! Non esiste !!!!!
É quello che non funziona in Italia che bisogna cambiare.
In Germania se manchi senza avviso sei licenziato !!!!!!

Un saluto.
 

pmanlio

Active member
Ieri vedevo Striscia la notizia : Avete visto che bello la Regione Puglia, timbrano e se ne vanno a fare spesa !!!!
"Ed io pago " direbbe Totó !!!!!
C´é un complice !!!!! Un superiore da mandarlo in galera per 10 anni !!!! Non esiste !!!!!

Vedi tano, la prima cosa che ti dovresti chiedere è PERCHE' c'è un complice?

Non è una domanda da poco.. e la risposta non è semplicemente perché il complice è un poco di buono..

Infatti ad essere complice ci guadagni da molti lati, a non esserlo rischi di rimetterci di brutto senza neanche avere la soddisfazione di veder fatta giustizia..

E questo è un fatto di sistema, che a sua volta dipende da un fatto culturale..

Considera che quelle persone che vedi uscire dal lavoro senza timbrare un cartellino non si sentono 'sporche', non pensano che stanno rubando il denaro dei contribuenti.. nulla di tutto ciò..

Anzi, quelle persone si sentono anche sfruttate, ed anche questo è un fatto culturale..

Molti di loro vedranno male il collega che lavora e si subissa degli impegni che spetterebbero a loro, ed i sindacati saranno i primi a mandare una lettera al tipo: ''Tu lavori troppo'' (ne ho ricevute diverse ndr).

Se facessi un esame delle carriere di questa gente vedresti che il pazzo che lavora per tutti rimane sempre al livello di stipendio più basso, e questi personaggi o sono stabili o salgono di livello..

Un mondo al contrario, ma è lo specchio di un paese, non ne è separato..

Si potrebbe vedere come non lo è, ma il discorso è lungo.. lungo assai.. ;)

Un salutone!
Manlio
 

gabriele e romina

Well-known member
E' chiaro che se una persona non ha la possibilità di scaricare le spese, la fattura non la chiede

A fronte di una richiesta di 85 euro di parcella con fattura o 60 euro senza fattura che fai...? se non hai un reddito che ti permette di scaricare tale fattura scegli di pagare 60 euro anche se non è giusto, altro luogo comune?

Di base il ragionamento è sbagliato, ma se non hai alternative si sceglie la via più conveniente, la realtà è questa.

Saluti
 

pmanlio

Active member
Infatti ci sono a volte situazioni 'create' dalle leggi e dal regime fiscale..

Perché poi?

Ora sono su un telefono.. Ma il discorso merita.. ;)

Un salutone!
Manlio
 
T

tano

Guest
Su questo tema sarebbe da lasciare perche si va troppo sul politico, ma la differenza tra la Germania e l´Italia é tantissima.
Peró per cambiare bisogna cambiare tutto un sistema ed una mentalitá che va avanti da secoli.

Un saluto.
 
F

Felix73

Guest
Se facessi un esame delle carriere di questa gente vedresti che il pazzo che lavora per tutti rimane sempre al livello di stipendio più basso, e questi personaggi o sono stabili o salgono di livello..

Un mondo al contrario, ma è lo specchio di un paese, non ne è separato..

Si potrebbe vedere come non lo è, ma il discorso è lungo.. lungo assai.. ;)

Un salutone!
Manlio

Offrite tutti spunti interessanti....pure troppi!!
Mi soffermo su questa affermazione di Manlio, che è vera, ma non in senso assoluto.
Probabilmente vale in qualche ufficio di qualche ente pubblico, ministero, provincia, municipalizzata o altro....
Ma nel mondo dei privati, che può anche essere "sporco", non sempre, ma lo è comunque per altri motivi, tendenzialmente non funziona assolutamente così.
Rimboccarsi le maniche, testa bassa e pedalare. Se no ciao ciao. Se non lo fai, scordati la carriera...e non solo...rischi il posto di lavoro.
Per cui, non concordo che sia lo specchio di un paese, piuttosto di "una parte" del paese...

In merito a quanto sostenuto da G&R, concordo abbastanza con il ragionamento di base.
A sostegno di ciò, cito quello che accadde quando il fisco permise di scaricare, in parte, dalla denuncia dei redditi le ristrutturazioni edili. In un settore ove imperversa il nero, questo meccanismo, il documentare le spese per poter usufruire del beneficio, fece "emergere" tante cose interessanti.....;)

Un saluto
 
Ultima modifica:

La76

New member
La discussione si fa sempre più interessante :)

Anche per me mondo "pubblico" e "privato" non sono paragonabili...purtroppo.

Nel pubblico spesso chi dovrebbe controllare è il primo a farsi i suoi interessi...va da se che in questo modo tutti si sentono liberi di fare quello che vogliono.
E questo si riflette inevitabilmente sul sistema in cui si avanza e si fa carriera...visto che, in certe situazioni, non è affatto più ben visto chi fa il suo dovere perchè con i suoi risultati mette in evidenza che invece c'è qualcuno che non lo fa.

Nel privato il discorso è giustamente quello che fa Felix...se non ti dai da fare e dimostri che lavori non vai da nessuna parte.
E i colleghi non saranno mai complici ma sicuramente spie...anche perchè magari puntano a fregarti il posto.

Tano ha ragionissima a dire che qui da noi andrebbe prima di tutto cambiata la mentalità di tante persone...anch'io guardo i servizi di Striscia e resto sempre allibita dall'atteggiamento delle persone che vengono "beccate" a fare quello che non dovrebbero...tutti si arrabbiano e iniziano ad inveire invece che vergognarsi.
Recentemente su un giornale avevo letto che a Napoli un funzionario pubblico si è suicidato dopo essere fino sotto inchiesta proprio per un servizio di questa trasmissione...pur dispiacendomi chiaramente per la persona che non ha retto alla vergogna e si è tolto la vita, francamente io non trovo sia giusto criminalizzare, accusare e dare del "mostro" a chi ha smascherato un reato.

E infine è giustissimo anche il discorso di G&R...purtroppo se non si può scaricare nulla si cerca di "risparmiare"
La cosa più sbagliata, per combattere l'evasione fiscale, è quella di aumentare l'aliquota IVA.
 
S

sciguetto

Guest
Sempre con le debite proporzioni, chi lavora per lo Stato e' sempre poco ben visto. Da noi gira da anni una barzelletta in base alla quale i dipendenti pubblici avrebbero chiesto di cambiare le scrivanie, da in legno a metallo, perche' il legno "lavorava" troppo...:rolleyes:

Sono assolutamente d'accordo che aumentare le tasse serve solo a creare disagi e poverta'; chi i soldi li ha, ha anche il sistema per sfuggirle.

E' anche vero che certa classe politica e' figlia del comportamento generale (chi e' abituato ad arrangiarsi - non per necessita' - con piu' sale e con piu' si arrangera'), e crea il serpente che si morde la coda.... chi sta "in basso" si difende da chi sta "in alto" adottando gli stessi mezzi e in piu' si sente spesso anche giustificato....

Quindi? Mission impossible? Forse, perche' la cosiddetta Casta si autoalimenta ed autoriproduce, e in piu' si autodifende con un numero enorme di leggi, leggine ecc., ad hoc. E se le leggi sono tante sono per forza fumose, con piu' eccezioni che regole.

A mio modo di vedere c'e' una possibilita' sola: riuscire a modificare, dal basso, la politica in modo da poter sostituire chi sta in alto e ripartire su nuove basi. Certo che il tempo e' poco e il lavoro tantissimo, sperando che la nuova classe politica non sia votata a "spakkare" tutto....
 
F

Felix73

Guest
Lungi da me ovviamente sparare a zero e generalizzare sui dipendenti pubblici. Ma ci sono categorie e categorie, ed affari ed affari.
Ci sono i "martiri" come insegnanti e poliziotti (ne cito due a caso) che credono in quello che fanno, e prendono stipendi ridicoli in proporzione a rischi/responsabilità.
E ci sono gli infiltrati della politica, i parenti dei parenti, con stipendi d'oro ed appartenenti ad enti ed entini pubblici creati solo per piazzare qualche amico in piena logica clientelare. Senza nessuna finalità pratica o beneficio per la comunità.
E ci sono anche impiegati ed impiegatucci che forse non hanno compreso che il loro stipendio viene dalle nostre tasse, e che se sono pagati è perchè devono rendere un servizio possibilmente veloce ed adeguato. Ed invece, quando hai a che fare con loro, sembra che ti stiano quasi facendo un favore, mentre dovrebbero fare semplicemente il loro lavoro, con efficienza e possibilmente garbo.
Sulle municipalizzate e società "miste" in genere, neanche mi esprimo (pur essendoci delle eccezioni "virtuose").
Insomma, il mondo "pubblico" è variegato. Và dall'eterno precario a 1.000 euro lordi al mese che si spacca la schiena, al ricco parassita.

Bruno, vero quello che dici. Io credo però che questo serpente che si morde la coda debba assolutamente essere "rotto" dalla politica e dalle istituzioni. Con ferma volontà. Ed è possibile farlo se si vuole. La "cultura" è un aspetto secondario, più difficile da cambiare certamente, ma che cambierà con il tempo a suon di "bastonate" (in senso metaforico) se c'è qualcuno che fà rispettare le regole. E che dia EFFETTIVAMENTE le bastonate.
Il vero problema Italiano, in questo momento, è che è la politica stessa ad avere interesse ad alimentare questo serpente. E questa cosa è sistemica. Ed è assolutamente trasversale.
Ed il tempo passa...ed il declino continua....

Un saluto
 
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La76

New member
Certamente nessuno vuole generalizzare...ed è giustissimo precisare che ci sono da fare tante distinzioni, ci mancherebbe.

Il problema è che in un gregge spicca sempre di più la pecora nera delle tante bianche.

Sono anch'io dell'idea che le cose devono cambiare...dal basso...dall'alto...francamente non saprei neanche da dove iniziare, l'importante è farlo.
Ma finchè ognuno continua ad avere la mentalità che il primo che deve cambiare è il vicino di casa e non lui ho paura che non si vada da nessuna parte...
 

deliziosa64

New member
Io direi che riguardo al lavoro pubblico pullulano i luoghi comuni, spesso creati ad arte da chi vuole distogliere l’attenzione dai veri problemi della Pubblica amministrazione, e allora via contro i fannulloni, sempre in pausa caffè o a spasso per la città, come rimedio per tutti i mali.
Io invece credo che esistono lavoratori che operano con superficialità e scarso impegno, poco preparati e senza voglia di migliorarsi. sia nel pubblico che nel privato; sono i figli di una cultura che non motiva i lavoratori ad ottenere il meglio di se stessi, ad aggiornarsi con frequenza e ad offrire una professionalità elevata.
D’altra parte non dimentichiamo che esistono numerosi altri lavoratori, pubblici e privati, che operano con coscienza, che non rubano lo stipendio e che spessissimo sono chiamati a fare i salti mortali.
Un saluto
 
F

Felix73

Guest
Vero Lorena.
Però è innegabile che il livello di controllo, l'aleatorietà del posto di lavoro, e tante altre cose, sono ben differenti tra pubblico e privato.
E se già dagli alti livelli impiegatizi, fino ai quadri e dirigenti, ciò può essere compensato da retribuzioni mediamente più alte, per i livelli più bassi già non è così.
C'è anche una differenza sostanziale tra i due rami: un' azienda (o un libero professionista ed i suoi collaboratori) tende a massimizzare il profitto (e quindi tende ad un maggior "sfruttamento" di se stesso e delle sue risorse), ma, questo non è il fine degli enti pubblici (che subiscono si tagli di spesa, blocchi degli stipendi etc., ma non licenziamenti, al limite rischiano quelli a tempo determinato).
Oggi, il famoso ed "italianissimo"obiettivo del posto "sicuro", visto che in banca non è più così, è rimasto solo in capo alla PA.
Sono il primo a dire che ci sono tanti luoghi comuni (com'è vero però che se esistono, un motivo ci sarà...insomma...la verità sta sempre nel mezzo...)...ma i due mondi sono estremamente differenti. Estremamente.
Io non ho mai visto un ufficio pubblico aperto anche la domenica per questioni di troppo lavoro. Nelle aziende, o negli studi etc., a richiesta si lavora nel we e pure la notte. E non è un'eccezione.
Condivido quindi che possano esistere lavoratori bravi e preparati, o fannulloni, in entrambi i settori. Ma la questione non è tanto questa, è proprio il "sistema" di gestione che è totalmente differente.
Se poi di mezzo c'è anche la politica...bè...guardate quanti erano in Alitalia.....giusto per fare un esempio (ma ce ne sono tantissimi altri..)....e cosa hanno combinato...(non tanto i lavoratori assunti, piuttosto il sistema di gestione da me accennato prima...)
Quando si parla di privatizzare qualcosa di "pubblico"....il primo concetto che il "privato" che compra tira fuori è....esubero....

Un saluto
 
Ultima modifica:

fernando59

Active member
cut...
Se facessi un esame delle carriere di questa gente vedresti che il pazzo che lavora per tutti rimane sempre al livello di stipendio più basso, e questi personaggi o sono stabili o salgono di livello... cut

Sante parole !

Purtroppo siamo il paese nel quale chi s'impegna è spesso considerato un rompiscatole o un piantagrane ed alla fine, anche chi vorrebbe fare, desiste e si mette da parte.
 

deliziosa64

New member
Vero Lorena.
Però è innegabile che il livello di controllo, l'aleatorietà del posto di lavoro, e tante altre cose, sono ben differenti tra pubblico e privato.
E se già dagli alti livelli impiegatizi, fino ai quadri e dirigenti, ciò può essere compensato da retribuzioni mediamente più alte, per i livelli più bassi già non è così.
C'è anche una differenza sostanziale tra i due rami: un' azienda (o un libero professionista ed i suoi collaboratori) tende a massimizzare il profitto (e quindi tende ad un maggior "sfruttamento" di se stesso e delle sue risorse), ma, questo non è il fine degli enti pubblici (che subiscono si tagli di spesa, blocchi degli stipendi etc., ma non licenziamenti, al limite rischiano quelli a tempo determinato).
Oggi, il famoso ed "italianissimo"obiettivo del posto "sicuro", visto che in banca non è più così, è rimasto solo in capo alla PA.
Sono il primo a dire che ci sono tanti luoghi comuni (com'è vero però che se esistono, un motivo ci sarà...insomma...la verità sta sempre nel mezzo...)...ma i due mondi sono estremamente differenti. Estremamente.
Io non ho mai visto un ufficio pubblico aperto anche la domenica per questioni di troppo lavoro. Nelle aziende, o negli studi etc., a richiesta si lavora nel we e pure la notte. E non è un'eccezione.
Condivido quindi che possano esistere lavoratori bravi e preparati, o fannulloni, in entrambi i settori. Ma la questione non è tanto questa, è proprio il "sistema" di gestione che è totalmente differente.
Se poi di mezzo c'è anche la politica...bè...guardate quanti erano in Alitalia.....giusto per fare un esempio (ma ce ne sono tantissimi altri..)....e cosa hanno combinato...(non tanto i lavoratori assunti, piuttosto il sistema di gestione da me accennato prima...)
Quando si parla di privatizzare qualcosa di "pubblico"....il primo concetto che il "privato" che compra tira fuori è....esubero....
Un saluto

Max, i luoghi comuni esistono in parte perché come ho già detto vogliono farci credere che la disfatta dell’Italia sia da imputare in gran parte ai dipendenti pubblici, la maggior parte dei quali arriva a prendere a malapena 1000 euro al mese, ed in parte perché si tratta di retaggi del passato. Se mi parli di tanti anni fa ti posso dare regione, ma ricordiamoci che allora il magna magna era generale; vogliamo parlare di qualche industria privata sopravvissuta a forza di finanziamenti pubblici ?
Oggi il lavoro pubblico è privatizzato ed esiste il rapporto di lavoro a tempo indeterminato (cosi come nel privato) ed il lavoro precario e a tempo determinato, in entrambi i casi il licenziamento è consentito, ovviamente per giusta causa come lo è anche nel privato, (negli ultimi anni solo da noi ne abbiamo avuto almeno una decina). I controlli ci sono eccome ed anche molto stringenti ed a quelli seguono le schede di valutazione per tutti i dipendenti al fine di verificarne il rendimento, esistono programmi e progetti da attuare con scadenze precise e anche da portare avanti lavorando nei giorni di riposo se è necessario, esistono inoltre precise responsabilità di ciascun dipendente che è tenuto a rispettare una quantità di disposizioni normative molto superiore a quanto è previsto per il settore privato, diciamo una giungla normativa, e se non si presta la massima attenzione le azioni possono facilmente sfociare in illeciti amministrativi. Gli stipendi sono congelati, non mi ricordo più da quanti anni, le tasse si pagano tutte sino all’ultimo centesimo e per finire in bellezza non si può neppure prendere un caffè …. se proprio vuoi ti porti la merendina da casa :D
Ovviamente non escludo che in qualche luogo e in qualche amministrazione continuino ad esistere situazioni differenti e illegali … ma queste purtroppo esistono in ogni ambito e se ci sono evidentemente qualcuno le protegge …
Un saluto

Dimenticavo gli esuberi .... blocco perpetuo delle assunzioni, ognuno di noi data la carenza di personale deve lavorare per quattro e stanno aumentando esponenzialmente le esternalizzazioni perchè con il personale interno non si riesce a mandare avanti tutto ciò che obbligatoriamente deve essere mandato avanti ...
 
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pmanlio

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Io starei attento a banalizzare tra pubblico dove "Fai quello che ti pare.." e privato dove "Testa bassa e lavorare.."..

C'è privato e privato, e la mega azienda con tremila dipendenti non è l'officina con dieci, è molto diverso..

Conosco diverse grandi aziende dove l'inefficienza e le dinamiche interne sono persino peggiori di quelle dello stato e quello che ho scritto su di noi è anche più vero..

Non parlo di aziende parastatali, parlo di privati, grandissimi privati..

Questo senza entrare nei perchè e nei per come, sinceramente come ho scritto prima non ne ho nessuna voglia.. ( ed in ogni caso non è questa la sede giusta)

Per quanto riguarda lo stato vorrei dire che spesso si spara su di noi e non si sa davvero di cosa si parla..

Ad es. è noto che le Università e gli Enti di ricerca, ma tutto lo stato in generale, utilizzano consulenti esterni, a volte ben pagati.. questo ovviamente sarebbe il segno del 'nostro' (sono statale) poco impegno lavorativo, visto che dentro abbiamo tutto quello che ci serve per fare ogni cosa..

Peccato che noi siamo obbligati per legge a farlo, e che a volte (non sempre) non abbiamo neanche la libertà di scegliere quali siano questi consulenti..

E peccato che i consulenti sappiano benissimo di dover essere pagati 'per forza' e quindi spesso (non sempre) non fanno un tubo.. ed il lavoro lo facciamo noi altrimenti non ne esce nulla..

Il risultato è che alla fine della fiera c'è qualcuno che dice di aver fatto un lavoro, e che ci prende dei bei soldi, c'è qualcuno che ha invece fatto il lavoro e non ci prende un Euro, a volte neanche figura, e c'è qualcuno che guarda il bilancio e dice al secondo che è un fannullone perchè ha pagato uno fuori per fare quello che poteva fare dentro..

Ma non finisce qui: tutto ciò che è supporto deve essere, ad es. nel nostro caso, appaltato all'esterno..

Premesso che nel mio caso questo esterno è formato da gente davvero di altissimo livello, ma in un ente con credo mille ingegneri ed almeno cento elettricisti nessuno può mettere mano ad un impianto elettrico..

Queste due condizioni di lavoro (consulenze esterne ed utilizzo di ditte esterne per la manutenzione e le opere) rendono il sistema altamente inefficiente, ma permettono a tante ditte private di lavorare..

E li entriamo nel secondo volto di questo problema, ovvero lo stato come ammortizzatore sociale..

Uno dei motivi per cui il personale statale è stato 'gonfiato' in passato, specie negli anni settanta, era quello che il paese con l'industrializzazione stava perdendo posti di lavoro.. ed in quegli anni hanno tutti applaudito alle leggi che hanno portato in automatico chi usciva da certe fabbriche a lavorare nella Pubblica Amministrazione..

Ora sono vere due cose, una è che con cento persone non è detto che fai lo stesso lavoro che con dieci, anzi puoi fare peggio, e l'altra è che nessuno ha pensato di dare un ruolo attivo a tanti di questi, ma si è solo aumentata la burocrazia, i timbri da mettere, per giustificarne la presenza..

Oggi si taglia, si taglia, ma si taglia senza alcun criterio, ed anche questo è un discorso che andrebbe approfondito..

Un salutone!!
Manlio
 
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