• Benvenuto\a sul forum di Crocieristi.it, la più grande community italiana sulle crociere.

    Prendi confidenza con il forum leggendo le discussioni presenti, o ricerca l'argomento che più ti interessa attraverso l'apposito form. Per partecipare al forum è necessario registrarsi, ovviamente la registrazione è gratuita e non obbligatoria, non registrarti se per te non è davvero utile. Per eseguire eventuali cancellazioni il tempo previsto è di una settimana.

    Ricorda che il regolamento vieta l'uso di due o più nickname differenti relativi alla stessa persona. Se nel frattempo hai cambiato l'indirizzo e-mail di registrazione contattaci attraverso questo form e specifica il tuo problema assieme alla tua username, la tua vecchia e-mail ed il tuo nuovo indirizzo.

    Hai dimenticato la password? clicca qui

    Per qualsiasi problema TECNICO puoi contattare lo Staff attraverso questo form spiegando DETTAGLIATAMENTE il tuo problema
  • ATTENZIONE -->Seguici su WhatsApp E SPARGI LA VOCE!
  • Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio ed i cookie stessi.
  • Ospite, seguici anche sui social!
    Seguici su Facebook Seguici su Twitter Seguici su Instagram Seguici su YouTube

  • Ti andrebbe di condividere sui social, assieme a noi, le tue fotografie ed i tuoi video? Clicca qui!

  • Ciao Ospite e benvenuto su Crocieristi.it, siamo davvero felici di averti a bordo!

    ti invitiamo a leggere il regolamento per una migliore convivenza con gli altri utenti (clicca qui) mentre qui trovi qualche dritta sull'utilizzo del forum

    e poi... che ne dici di presentarti? Clicca qui per accedere alla sezione "Mi Presento" e presentati!

"il post diario Costa Classica - Tra il cuore e le isole blu"

Non credo d'aver capito, Laura, la prima parte del discorso.
Sulla seconda: esistono regole precise per la determinazione dell'avviamento commerciale che nasce da presupposti economici e patrimoniali coordinati fra loro.

Intendevo dire che per il commerciante, la licenza è sempre stata una "liquidazione" quando decideva di andare in pensione perché, vendendola, ricavava quel gruzzoletto che è l'equivalente della liquidazione del dipendente.
Che poi la licenza sia altro, che serva per verificare che siano garantite le norme di vendita e di svolgimento della professione è sicuramente vero...ma adesso che è facile per tutti ottenerne una, è ancora così?

Per certi lavori, non chiaramente per tutti, anche grazie alla liberalizzazione delle licenze abbiamo visto che in certi casi erano solo utili a 'contingentare' il mercato...in un certo senso, regolandolo.
Io non sono convinta che troppe attività dello stesso tipo siano un bene.
Alla fine sono tutti negozi piccoli, con dentro quasi sempre solo il titolare e al massimo qualche parente stretto, ma senza dipendenti...ciò significa meno posti di lavoro, se non sei in grado di aprirti una tua attività.

E non sono neanche convinta che sia un vantaggio per il consumatore (meno merce venduta = merce meno fresca e prezzi più alti) ...poi chiaramente io parlo della mia realtà, non so ad esempio a Palermo la situazione sia la stessa di Genova...il mio ragionamento parte da quello che vedo succedere qui, dove ci sono negozi che aprono, durano sì e no un mese e poi spariscono...ma dietro una serranda abbassata ci vedo una famiglia che 'piange' perché ci ha provato e non c'è riuscita, mettendo insieme nel frattempo un bel po' di debiti.

E tutto questo anni fa non succedeva, quando rilevavi un negozio avevi un ragionevole margine di "prospettiva di guadagni"...certo poi dipendeva anche dalle capacità del singolo mantenere i clienti, ma se nel quartiere c'era un solo panificio sapevi che investendo e lavorando tu avresti venduto il pane a tutto il quartiere...adesso non più.
Perché non dipende più solo da te, perché se 10 persone decidono di aprire la tua stessa attività nell' arco dei sei mesi successivi a te, ti fanno morire...non c'è più nessuna garanzia, nessuno ti tutela...la licenza, potendone ottenere quante ne vuoi, alla fine è carta straccia...ormai è solo un'autorizzazione a fare un certo tipo di lavoro...prima era qualcosa di più.
 
Io penso che "tutto" il diario di Manlio Laura e Co. dovrebbe diventare libro scolastico di testo!!!! ;)
Storia...geografia.....religione.... architettura......foto stupende e adesso..............poesia...... è completo come sussidiario!!!!!!
Bravi tutti............e grazie!!!!!
Praticamente tutto, fuorchè un diario!
 
Grazie Laura per avermi chiarito il senso delle tue parole e, per conseguenza, posso senza ombra di dubbio dire che condivido per larga parte il tuo pensiero espresso in linea generale. Nello specifico, ovviamente in quanto addetta ai lavori, avrei da sollevare alcune eccezioni ma dal momento che la questione, sotto i profili tecnici, ritengo sia relativa ad un contesto sommario e generalizzato mi astengo a meno di espresse richieste.
A Palermo, rispetto a Genova, temo di poterti dire che la situazione sia ben peggiore e più grave ma in questo momento storico penso che ogni mondo sia paese nell'intero territorio italiano.

Per dovere di informazione preciso solo che le licenze non sono state liberalizzate bensì, in taluni casi, semplificate.
Si ritiene erroneamente che molte non esistano più, in verità esistono tutt'ora ma hanno assunto il nome di autorizzazioni senza le quali l'esercizio di attività, di vario genere, è impedito. L'aprire una azienda in un giorno non esclude infatti che il titolare (o i soci per le società) debbano dotarsi di particolari requisiti senza i quali non v'è azienda che tenga.
Un'ultima considerazione: la liquidazione per il dipendente è un diritto irrinunciabile ed innegabile, il valore di realizzo per la vendita di una licenza (con tutti gli appunti del caso) è forse al massimo il tentare di recuperare un minimo di quanto speso per mettere a norma la propria azienda. Ma oggi, vuoi per la crisi, vuoi perché adeguamenti di 25 anni fa non sono più coerenti con i tempi, nessuno acquisterebbe più una "licenza" se non per subentrare nella storia, e conseguentemente nell'avviamento, dell'azienda rilevata.
 
Praticamente tutto, fuorchè un diario!

:)
il 'problema' è che quando si trova un fertile terreno di discussione ci si lascia prendere la mano...diventa impossibile evitare certi sviluppi...ed evitarli lo troverei offensivo nei confronti di chi legge e si sente di intervenire.
è un po' come quando si chiacchiera con amici, non si può evitare di sviluppare certe tematiche...in fondo se vengono fuori un motivo ci deve essere.
Non ho certo l'ambizione di pensare di essere in grado di fare "informazione" ma finirei per sentirmi in colpa se non provassi, per quanto posso, ad affrontare e a sviluppare certi argomenti.
Un viaggio può essere letto in mille modi diversi...ognuno di noi nel suo intimo lo vive in un modo tutto suo...e si porta a casa un esperienza di vita personale che gli rimane dentro per sempre e contribuisce a formare la persona che è.

Si potrebbe discutere su quello che dovrebbe essere un diario, certo...ma tutto continua ad essere strettamente legato a quello che uno ritiene importante del viaggio...;)

E, almeno per me, non ci sono aspetti meno degni di nota di altri...semplicemente si tratta di diverse interpretazioni.


Grazie Laura per avermi chiarito il senso delle tue parole e, per conseguenza, posso senza ombra di dubbio dire che condivido per larga parte il tuo pensiero espresso in linea generale. Nello specifico, ovviamente in quanto addetta ai lavori, avrei da sollevare alcune eccezioni ma dal momento che la questione, sotto i profili tecnici, ritengo sia relativa ad un contesto sommario e generalizzato mi astengo a meno di espresse richieste.
A Palermo, rispetto a Genova, temo di poterti dire che la situazione sia ben peggiore e più grave ma in questo momento storico penso che ogni mondo sia paese nell'intero territorio italiano.

Per dovere di informazione preciso solo che le licenze non sono state liberalizzate bensì, in taluni casi, semplificate.
Si ritiene erroneamente che molte non esistano più, in verità esistono tutt'ora ma hanno assunto il nome di autorizzazioni senza le quali l'esercizio di attività, di vario genere, è impedito. L'aprire una azienda in un giorno non esclude infatti che il titolare (o i soci per le società) debbano dotarsi di particolari requisiti senza i quali non v'è azienda che tenga.
Un'ultima considerazione: la liquidazione per il dipendente è un diritto irrinunciabile ed innegabile, il valore di realizzo per la vendita di una licenza (con tutti gli appunti del caso) è forse al massimo il tentare di recuperare un minimo di quanto speso per mettere a norma la propria azienda. Ma oggi, vuoi per la crisi, vuoi perché adeguamenti di 25 anni fa non sono più coerenti con i tempi, nessuno acquisterebbe più una "licenza" se non per subentrare nella storia, e conseguentemente nell'avviamento, dell'azienda rilevata.

Grazie delle precisazioni "tecniche" Loredana :)
La mia era solo un' analisi molto terra-terra analizzando quello che vedo succedere oggi...purtroppo, come hai confermato anche tu, non penso che la mia realtà sia molto diversa da quella del resto del paese.
La situazione generale non è facile, ma penso che certe scelte abbiano sensibilmente contribuito a rovinare tante situazioni...pur considerando che certe 'limitazioni' erano a vantaggio esclusivo di pochi.
Ma continuo a pensare che un certo controllo, senza limitare la possibilità di libero accesso, dovrebbe continuare ad esserci...
 
Io penso che "tutto" il diario di Manlio Laura e Co. dovrebbe diventare libro scolastico di testo!!!! ;)
Storia...geografia.....religione.... architettura......foto stupende e adesso..............poesia...... è completo come sussidiario!!!!!!
Bravi tutti............e grazie!!!!!

Praticamente tutto, fuorchè un diario!

:) :) :) :) :) :) :)

In effetti se non dividevamo questa appendice dal resto del lavoro sarebbe stato davvero difficile chiamare 'diario' il tutto..

Ormai eravamo partiti per altri lidi, come amici che chiacchierano di sera di tutto e di più senza una linea guida..

Ma che il diario non sia ANCHE un diario non mi vede d'accordo.. c'è tutto il racconto di quello che abbiamo visto e fatto, ci sono le foto dei luoghi, della nave, degli spettacoli..

Poi ci sono le mille note ed interpretazioni, considerazioni e quello che si vuole, ma il nostro viaggio e quello che abbiamo vissuto lì dentro c'è tutto..

Certo, se si lasciava l'appendice insieme al resto davvero non c'era più nulla di riconoscibile.. ma dividendo il tutto e trasformando questa parte in un 'fuori tema' il resto è rimasto come era..

Per le altre cose vorrei dire la mia, soprattutto ringrazio Loredana, che ha corretto e messo a fuoco diverse tematiche..

Un salutone!
Manlio
 
:)
Grazie delle precisazioni "tecniche" Loredana :)

Figurati: è stato un piacere ;-)

La situazione generale non è facile, ma penso che certe scelte abbiano sensibilmente contribuito a rovinare tante situazioni...pur considerando che certe 'limitazioni' erano a vantaggio esclusivo di pochi.
Ma continuo a pensare che un certo controllo, senza limitare la possibilità di libero accesso, dovrebbe continuare ad esserci...

Perdonami Laura :shock: ma non capisco!!! É il tuo un discorso generalizzato e non comprendo a cosa ti riferisca...
 
Vi ho letto un po´tutti, non sono un esperto, anzi essere un esperto é difficile, perche ogni materia in Italia, in Europa é a linguaggio di un settore, ed anche se la legge non ammette ignoranza, sarebbe la prima cosa che a livello Europeo dovrebbero i politici attuare, perche é impossibile, e sembra fatto a posta, piú complicate sono le leggi, e piú un settore mangia, ed il popolo chi se ne frega....
Perció sono d´accordo con chi chiede chiarezza.

Uno scontrino non battuto ?
Se io in Germania non avessi le banche che mi sostengono, mi tocca chiudere bottega !!!
Cioé il livello di pressione fiscale Italiano é cosí elevato che un autonomo se non fa nero, non campa. Tenete presente che questo autonomo le banche " non lo aiutano ", si deve arrangiare. Cosí anche altri settori.
É giusto la pubblicitá che se si pagano le tasse sanitá , educazione darebbero dei problemi minori, ma bisogna anche dire secondo me che politici devono fare funzionre il rapporto commerciale che c´é tra banca ed industria e banca ed il settore commerciale.
Certamente ci sono i furbi, i troppo furbi, quelli si, mettiamoli in galera, per capirci anche qui c´é nero e si chiude un occhio, anzi i Tedeschi di santo non hanno niente, é come dice Bruno, ma nessuno appartiene alla categoria dei molto furbi e le problematiche che esistono in Italia anche in Germania esistono.

In Germania vai dal dottore ? Tutti hanno la carta della sanitá, quella dei vari settori del lavoro che comprende anche i disoccupati, poi quelle private, ti presenti davanto alla segretaria, dai la tua carta, la fattura arriva direttamente alla assicurazione ( pochino differente é quella privata ) che paga. Cioé é impossibile che una dipendente del dottore ti chieda come la vuole con fattura o senza fattura ?
Stessa cosa per gli avvocati, si paga un assicurazione, hai bisogno ? Ti difendi o attacchi il tuo avvocato lo paga l´assicurazione.
In questo modo i professionisti tocca pagare le tasse, ma per arrivare a questo, c´é bisogno di buoni politici che indirizzino a fare questo.

Quanto costa comperare una licenza di taxi ? 200,000 Euro ? Un buona uscita ?
Cioé vado a comperami un lavoro ? Per quel prezzo lá quel lavoro deve essere un buon affare ?
Penso che se metto le mani sul fuoco non me le brucio nel dire lavorano tantissimo in nero perche un buon affare é quello che ti permette ricuperare i tuoi soldini, e se paghi le tasse come la legge vuole, con quello che guadagna un taxista a mala pena camperebbe. Allora tema licenze é da vedere ed anche qui un assicurazione a chi fa questo lavoro che fra 30 anni si trovi con questa pesione di 200.000 Euro o piú.
Ed anche qui ci dovrebbe essere lo zampino dello stato.

I mali come dice Pmanlio sono tanti, secondo me una volta c´era un industria forte e competente che ha tanta colpe di avere alimentato una classe politica diventata sempre piú negligente, oggi questa classe industriale per colpa della globalizzazione non compete piú con paesi che hanno costi minori, non riescono a mantenersi e neanche satre dietro alle pretese dei politici, che
non sono all´altezza per capire i problemi e meno le idee di creare alternative
Un esempio, in Germania una fabbrica che produce bicchieri non funziona piú lo stato aiuta a cambiare mestiere a che continui la produzione preoccupandosi anche sull´istruzione dei lavoratori.

Credo che Bruno abbia detto bisogna coraggio, bisogna cambiare, io ho votato i Grillini perche la melodia non é la stessa degli ultimi 50 anni, attenzione non ho mai sentito tante cretinate dette come dai Grillini in vita mia, ma gli altri hanno sempre promesso e mai fatto " niente ".
Probabilmente i Grillini facciano cambiare quel rigore asfissiante che impogono i crucchi, certamente il modello é ottimo, ma prima che entrasse l´Euro la Germania sapeva come funzionava il sistema economico di grandi paesi Europei come la Spagna e l´Italia, giá che sono cosi geniali dovevano rifletterci, non pensare solo a loro.

Un saluto.
 
Mi introduco in questo treadh per dovere di precisazione, sperando che ciò possa contribuire ad arricchire alcuni temi non, a mio parere, del tutto correttamente affrontati.


Bruno, al momento la nostra IVA sconta aliquote diverse, non abbiamo una imposta fissa, più bassa per i prodotti di prima necessità e via via salendo.
La questione di quelle che, non correttamente, definite società di comodo (che in verità sono altro), che acquistano beni quali yacht o altro, è molto più complessa...esistono norme precise che, come altre vengono talvolta disattese...

Innanzitutto grazie per i chiarimenti :D , ma sono curioso... tu cosa ne pensi di una tassazione del genere?
 
Innanzitutto grazie per i chiarimenti :D , ma sono curioso... tu cosa ne pensi di una tassazione del genere?

Penso tante, ma proprio tante cose..... :-)
Seriamente Bruno, in primo luogo, come molti, credo che la pressione fiscale in Italia sia eccessiva e sin qui non aggiungo nulla di nuovo al pensiero comune.
Penso che la tassazione debba ovviamente essere equa e debba pertanto essere imputabile alla diretta produzione del reddito personale e non debba piuttosto colpirlo indirettamente. Per capirci: l'Irpef è una imposta diretta e l'Iva indiretta. Se aumenta l'Irpef, proporzionalmente si riflette sulla produzione del reddito personale. Se aumenta l'Iva la subisce alla stessa stregua il pensionato come il libero professionista, il disoccupato come il dipendente, ed a me ciò non pare esattamente equo.
Spero di aver risposto alla tua domanda ma a giudicare dal tuo quote temo che potrei sbagliarmi....
 
Penso tante, ma proprio tante cose..... :-)
Seriamente Bruno, in primo luogo, come molti, credo che la pressione fiscale in Italia sia eccessiva e sin qui non aggiungo nulla di nuovo al pensiero comune.
Penso che la tassazione debba ovviamente essere equa e debba pertanto essere imputabile alla diretta produzione del reddito personale e non debba piuttosto colpirlo indirettamente. Per capirci: l'Irpef è una imposta diretta e l'Iva indiretta. Se aumenta l'Irpef, proporzionalmente si riflette sulla produzione del reddito personale. Se aumenta l'Iva la subisce alla stessa stregua il pensionato come il libero professionista, il disoccupato come il dipendente, ed a me ciò non pare esattamente equo.
Spero di aver risposto alla tua domanda ma a giudicare dal tuo quote temo che potrei sbagliarmi....


In effetti desideravo sapere che ne pensavi di questo tipo di tassazione, al di la' delle cifre che sono ipotetiche... scusa se ti faccio restare in ambito lavorativo anche di domenica....;)



Dunque, si stabiliscono aliquote di tassazione basate su quanto un bene/servizio e' usato da tutti.

Esempio: 2.5% di tassa sul pane, 10 % sui profumi non di marca, 25 % su quelli di marca ecc.

Quando acquisto un panino paghero' al negoziante 50 centesimi di euro piu' 3 centesimi (arrotondando) di tassa.

Il commerciante riversa allo Stato 2.5 centesimi trattenendo il resto come rimborso per i suoi costi.

Quindi ognuno pagherebbe in base al proprio reddito/tenore di vita e resterebbe da pagare solo una tassa sulla sostanza di ognuno.

Oltretutto con questo sistema sarebbe molto piu' difficile sfuggire al fisco.

Utopia.....?
 
Bruno, un sistema di tassazione quasi esclusivamente o prevalentemente indiretta, basata sulla frequenza al consumo dello stesso mi pare poco equo e, inevitabilmente, per poter funzionare deve ipotizzare che i fruitori di quel bene siano sullo stesso piano reddituale.
Sai, è differente comprare persino il pane da disoccupato o da titolare di 150.000 euro di reddito annuo.
E, tralasciando il pane, riferendomi ad esempio ad una utenza telefonica potrei determinare che qualcuno possa rischiare di dover tornare ad inviare lettere mentre qualcun'altro potrà liberamente permettersi di tenere in tasca più di un telefono cellulare.

Passando al tuo esempio, non capisco perché il negoziante debba incassare 3 centesimi e versare allo Stato 2,5.
In che senso tratterrebbe 5 cent. per rimborso costi? Ed i costi effettivi diretti ed indiretti incidenti sulla produzione del pane?
Aiutami a capirti per risponderti.
 
Bruno, un sistema di tassazione quasi esclusivamente o prevalentemente indiretta, basata sulla frequenza al consumo dello stesso mi pare poco equo e, inevitabilmente, per poter funzionare deve ipotizzare che i fruitori di quel bene siano sullo stesso piano reddituale.
Sai, è differente comprare persino il pane da disoccupato o da titolare di 150.000 euro di reddito annuo.
E, tralasciando il pane, riferendomi ad esempio ad una utenza telefonica potrei determinare che qualcuno possa rischiare di dover tornare ad inviare lettere mentre qualcun'altro potrà liberamente permettersi di tenere in tasca più di un telefono cellulare.

Passando al tuo esempio, non capisco perché il negoziante debba incassare 3 centesimi e versare allo Stato 2,5.
In che senso tratterrebbe 5 cent. per rimborso costi? Ed i costi effettivi diretti ed indiretti incidenti sulla produzione del pane?
Aiutami a capirti per risponderti.

Cominciamo dalla fine.... Ipotizzo che il commerciante abbia costi maggiori per tenere una contabilita' che giustifichi quanto riversa allo stato.

Per l'amor del cielo, non sono assolutamente un esperto, e sono anche "impicciato" dal non conoscere il vostro sistema fiscale se non in modo superficiale. E mi sto rendendo anche conto che scrivere una cosa, complessa, che si pensa non e' semplice semplice :rolleyes:

Parto dal presupposto, forse solo nostro, che il disoccupato riceve un sostegno basato su quanto dispone; quindi il pagare direttamente le tasse non inciderebbe sul suo tenore di vita.

Magari sbaglio, ma la vedrei molto piu' sociale e sarebbe pagata da tutti i ceti in base alle proprie possibilita'. Per fare un esempio forse sciocco, chi ha di piu' consuma di piu' e riesce a sfuggire alle tasse, mentre cosi' almeno una parte la pagherebbe.
 
Magari sbaglio, ma la vedrei molto piu' sociale e sarebbe pagata da tutti i ceti in base alle proprie possibilita'. Per fare un esempio forse sciocco, chi ha di piu' consuma di piu' e riesce a sfuggire alle tasse, mentre cosi' almeno una parte la pagherebbe.

E così, chi ha di più consuma di più in modo non proporzionatamente al proprio reddito. Preferisco che paghi le tasse su quanto guadagna piuttosto che (soltanto o prevalentemente) su ciò che consuma. Questo infondo è il principio alla base della duplicità delle modalità di tassazione contestuale, diretta ed indiretta.

E.... il disoccupato non riceve alcun sostegno se non una indennità di disoccupazione per pochi mesi dopo aver subito un licenziamento, a condizione che non sia il primo (eh già....una follia, lo so). Inoltre il "disoccupato", magari occupato in nero dal momento che non riesce a trovare un datore che desideri pagar per lui anche i contributi, forse non percepirà alcuna indennità di disoccupazione, in compenso può ricevere un puntuale accertamento basato sulle indagini finanziarie teso a scoprire come faccia a sopravvivere senza redditi "in bianco".
Dunque, immaginiamolo: occupato in nero, sottopagato, non assicurato ne contribuito e persino mazzuliato...
Bruno, per concludere: la tassazione diretta, cioè direttamente imputabile a reddito prodotto, è la metodologia più equa (almeno a mio parere ovviamente); le strategie di contrasto all'evasione le applicherei al far emergere i redditi occultati e non per sparare a raffica sulla croce rossa!
 
E così, chi ha di più consuma di più in modo non proporzionatamente al proprio reddito. Preferisco che paghi le tasse su quanto guadagna piuttosto che (soltanto o prevalentemente) su ciò che consuma. Questo infondo è il principio alla base della duplicità delle modalità di tassazione contestuale, diretta ed indiretta.

E.... il disoccupato non riceve alcun sostegno se non una indennità di disoccupazione per pochi mesi dopo aver subito un licenziamento, a condizione che non sia il primo (eh già....una follia, lo so). Inoltre il "disoccupato", magari occupato in nero dal momento che non riesce a trovare un datore che desideri pagar per lui anche i contributi, forse non percepirà alcuna indennità di disoccupazione, in compenso può ricevere un puntuale accertamento basato sulle indagini finanziarie teso a scoprire come faccia a sopravvivere senza redditi "in bianco".
Dunque, immaginiamolo: occupato in nero, sottopagato, non assicurato ne contribuito e persino mazzuliato...
Bruno, per concludere: la tassazione diretta, cioè direttamente imputabile a reddito prodotto, è la metodologia più equa (almeno a mio parere ovviamente); le strategie di contrasto all'evasione le applicherei al far emergere i redditi occultati e non per sparare a raffica sulla croce rossa!

A questo punto mi resta da dire solo che stiamo in due situazioni troppo diverse. In ogni caso, grazie, mi hai dati molti chiarimenti.
 
Ma ciò non è consentito e, ti assicuro che, oltre ad una serie non indifferenti di sanzioni per chi viola la norma, vi sono anche notevoli adempimenti a cura delle aziende che concedono veicoli o altro (di lusso o meno) ai soci, agli amministratori o anche semplicemente ai loro dipendenti.
Che poi qualcuno continui ad usare illegittimamente l'auto aziendale o vada per i mari con yacht intestati ad una ipotetica società offshore lo constato anch'io. Ciò che mi preme sottolineare è che il legislatore su queste tematiche è già intervenuto (bene o male non sta a me dirlo) ma anche il codice condanna il furto però v'è sempre chi ruba.



Semplicemente mitico!!!
Grande Sergio :-)

Loredana grazie per la precisazione,

Sergio......lo stiamo scoprendo :D
 
Ma te guarda che bei post quelli di Loredana!! :D Concordo abbastanza.

Unico aspetto che a mio parere merita una precisazione: l'utilizzo promiscuo dell'auto aziendale (può essere un benefit).
Andare in giro la domenica con l'auto aziendale può non essere illegittimo. Ma ovviamente l'utilizzo promiscuo ha un diverso regime di tassazione (in merito alla deducibilità) rispetto ad un mezzo totalmente strumentale all'attività dell'azienda (diversa tassazione sia per l'azienda stessa, che per il dipendente, in quanto assimilabile ad aspetti retributivi...).

Un saluto
 
Ma te guarda che bei post quelli di Loredana!! :D Concordo abbastanza.

Unico aspetto che a mio parere merita una precisazione: l'utilizzo promiscuo dell'auto aziendale (può essere un benefit).
Andare in giro la domenica con l'auto aziendale può non essere illegittimo. Ma ovviamente l'utilizzo promiscuo ha un diverso regime di tassazione (in merito alla deducibilità) rispetto ad un mezzo totalmente strumentale all'attività dell'azienda (diversa tassazione sia per l'azienda stessa, che per il dipendente, in quanto assimilabile ad aspetti retributivi...).
Un saluto

Condivido ed aggiungo che c'è un altro aspetto dell'imposizione fiscale: quanta parte delle tasse che paghiamo finisce in spese ed impieghi che molti tra noi non condividono affatto, insomma, noi tiriamo fuori il denaro ma altri decidono cosa farne e talvolta lo fanno in modo alquanto discutibile.
Ciao a tutti.
 
Top