Per Goethe e Deliziosa.
Parto da questi miei post:
Io capisco le tue motivazioni Deliziosa, espresse sempre in modo molto garbato ed equilibrato.
Ma il comandante deve saper leggere una situazione. Una volta che ha appurato che nel lato di dritta rimanevano pochi passeggeri, e che il suddetto lato, dal punto di vista dei soccorsi, era adeguatamente "coperto" da altri ufficiali (tra cui il suo secondo), prima del totale abbattimento della nave sarebbe dovuto correre al lato sinistro per assistere gli altri ufficiali nello sbarco dei passeggeri rimasti. Nella moquette di quel benedetto ponte di comando, ci sarebbero dovuti essere ancora i segni delle sue unghie. La verità è che Schettino, quella sera, è stato tutt'altro che dinamico.
E tornare indietro con la lancia come hanno fatto altri? Nemmeno per sogno.
Questo, a mio parere, al di la delle sue enormi colpe per l'impatto con lo scoglio, non è un comportamento da Comandante.
Ciao
Ma nel momento in cui hanno cominciato ad incanalare i passeggeri da sinistra a dritta si pensava che a dritta la salvezza ci fosse.
Io, COMANDANTE, per legge e per investitura MORALE, ultimo a scendere, mi sarei messo dietro l'ultimo dei passeggeri ed avrei dato assistenza nei soccorsi da li. A dritta pullulava già di ufficiali (tra cui il secondo di Schettino)
Altri hanno fatto così. Altri sono riusciti a salire a bordo dopo il disastro. Altri, ma non Schettino. Il Comandante.
E sul fatto che non sia tornato indietro con la sua lancia?
Perchè altri ufficiali si, e lui no?
Deliziosa, in tutte queste domande, non pensi che ci sia un unico filo conduttore che ne determina il comportamento?
Aggiungo quello di Captain:
a mio avviso il comandante fece un errore quando lasciò la plancia, ovvero si diresse sul lato dritto. Quando abbandonò la plancia lo sbandamento era decisamente elevato, e ben presto egli rimase intrappolato sul lato dritto senza nessuna possibilità di guadagnare la sinistra.
La decisione giusta, secondo me, era dirigersi direttamente a sinistra. A dritta le lance erano tutte a mare e Bosio, si sentiva dalla radio, dirigeva l'imbarco delle persone sulle lance che si affiancavano. A sinistra c'erano ancora delle lance da ammainare, oltre che il grosso delle persone ancora da evacuare. Secondo me quello era il posto del comandante, e quando uscì dal ponte era li che doveva dirigersi.
Detto questo, la cronaca vuole che Schettino rimase bloccato a dritta, e quando la nave minacciò l'imminente abbattuta, l'unica via di salvezza era fuggire via. Onestamente, non posso condannare un uomo per...essere sfuggito a morte certa.
Non posso biasimarlo per essersi salvato da quella morte, ma sicuramente posso dire che a dritta, il lato prossimo all'acqua, non ci sarebbe mai dovuto andare, specialmente se sai che devi abbandonare la nave per ultimo.
Deliziosa, con tutto il rispetto, Captain afferma ESATTAMENTE quello che affermo io, non quello che dici tu. Parola per parola. Schettino doveva essere l’ultimo a lasciare la nave, ed a dritta, c’erano la maggior parte degli altri ufficiali, lui DOVEVA stare a sinistra. E’ stato un altro suo errore.
Errore coerente con tutta l’insussistenza del suo operato quella sera. Un unico filo conduttore lega tutto l’operato di Schettino in quella notte.
Certo, in quel momento, a dritta, capisco il gesto di salire sulla lancia, non aveva altra scelta, ma lui non doveva essere a dritta! Ed invece di essere a sinistra, si stava cambiando la giacca! Dai su…non arrampichiamoci negli specchi.
Questo nei fatti. Tu ed altri siete stati sempre pronti a tanti “se” e “ma”, io l’unica attenuante che posso concedere a Schettino è che da un punto di vista psicologico sia andato “out”. Ma è un’attenuante che non mi fa cambiare la chiave di lettura rispetto a quello che è successo. E’ solo una possibile spiegazione a “posteriori” del fatto che lui quella sera, al contrario di quello che tu ed altri affermano, non ne abbia “imbroccato mezza”. Ha sbagliato tutto.
Goethe, riprendo in parte il mio post, qui non ci siamo capiti:
Altri hanno fatto così. Altri sono riusciti a salire a bordo dopo il disastro. Altri, ma non Schettino. Il Comandante.
E sul fatto che non sia tornato indietro con la sua lancia?
Perchè altri ufficiali si, e lui no?
Deliziosa, in tutte queste domande, non pensi che ci sia un unico filo conduttore che ne determina il comportamento?
Io ho parlato di salire a bordo “dopo” il disastro (per cui anche prima dell’abbattimento).
Queste le tue domande:
Scusami Felix avrei bisogno di chiederti :ma chi altro è riuscito a salire a bordo dopo quel frangente? e indietro cosa intendi ? Quali altri ufficiali tornano indietro con la lancia ?
Per la parte degli ufficiali che tornano indietro, ti avevo già risposto citando Captain:
Quelli che sono scesi con le lance hanno avviato un servizio di navetta con la banchina, tornando indietro di volta in volta per raccogliere quante piu persone possibile (dispiace infinitamente sapere che non ce l'abbiamo fatta, purtroppo..).
Hanno continuato finche la nave si è ribaltata, e ricordo che Iaccarino e Di Lena rimasero intrappolati con il loro tender dai bracci delle gru del ponte 4, che affondando nell'acqua avevano imprigionato la lancia stessa. Sono riusciti a liberarsi appena in tempo. E dopo l'abbattimento, sono andati a sinistra a raccogliere quelli che si calacano dalla biscaggina, o da altre parti dello scafo.
Quindi, gli ufficiali lo hanno fatto, Schettino è sbarcato ed è rimasto bello asciutto sullo scoglio.
Sul fatto di chi è salito a bordo dopo il disastro, io ho citato il vice-sindaco ed il medico (il medico sbagliando, ma perdonatemi, a distanza di due mesi non è che posso ricordare tutto). Io intendevo dopo il disastro, non a nave abbattuta (ed in effetti, la tua domanda si riferiva a nave abbattuta).
Quindi è vero, come tu dici, nessuno è salito a bordo dopo che la nave si è totalmente abbattuta.
Ma io a Schettino contesto il fatto che non abbia fatto nemmeno un minimo tentativo di tornare a bordo. Neanche un minimo!
Ma abbiamo un vicesindaco che con coraggio sale a bordo per prestare soccorso. Abbiamo un ufficiale ed un commissario che sul lato sinistro hanno rischiato la propria vita per salvare altre vite. Abbiamo ufficiali che dopo l’abbattimento sono comunque tornati indietro con le lance anche sul lato sinistro.
Tanti hanno fatto tanto, tanti hanno rischiato la propria vita per metterla al servizio dei passeggeri, ma, il Comandante, lui, non compare MAI in nessuna situazione, mai. Non si è reso mai protagonista in un azione verso i suoi passeggeri DEGNA di un Comandante, o almeno DEGNA del comportamento coraggioso che hanno avuto altri suoi ufficiali. Lui è andato nella sua cabina, e si è cambiato. (???)
Era mentalmente “out”? Va bene, se voi argomentaste questo senza discutere la sua manifesta inettitudine non avrei niente da dire. La questione è che, nonostante questa incredibile sequenza di fatti in cui Schettino ha coerentemente dimostrato inadeguatezza in tutte le situazioni, voi ancora lo difendete.
Io sono il primo a dire che le attenuanti dovute al suo status psicologico, se dimostrate, devono essere riconosciute in fase processuale.
Però non lo difendo sui “fatti” e sull’atteggiamento immobilista, ma anche per rispetto verso chi il suo dovere quella sera l’ha svolto veramente!
ok Felix vedo che le domande che ti poni sono su dati sbagliati. Il medico era già a bordo e il vicesindaco è salito quando la nave non era ancora inclinata. Per carità ognuno ha il suo modo di vedere le cose. Un saluto anche a te
Temo che dobbiate lasciare andare la figura del comandante temerario e coraggioso di un epoca che non esiste più e cominciate a rivalutare la figura dell'uomo odierno che forse assomiglia di più a schettino ma nessuno ci si vuole sentire uguale. L'ufficiale si è trovato là e altro non poteva fare, magari se era al posto del comandante nel momento che la nave si inclinava avrebbe fatto quello che ha fatto schettino Noi non possiamo saperlo. Mi pare che abbiate già fatto delle belle arringhe e già decisa la sentenza. Ma d'altronde ognuno ha la libertà di pensare quello che vuole. Un saluto.
Goethe, sulla tua domanda riguardo agli ufficiali, non hai dato ritorno alla mia risposta. Forse perché non aderente alla tua idea ed al tuo pensiero.
Sul vicesindaco coraggioso, ammetto di aver sbagliato io, come precisato prima, l’interpretazione della tua domanda (e specificatamente sul medico , mi ricordavo proprio male, me ne scuso).
Ancora mi devi dire in quale situazione Schettino si sarebbe distinto per prontezza, coraggio, dinamismo. Aspetto.
Comandante: io non sono tra quelli che lo vorrebbero testardamente ancorato alla ruota del timone a perire mentre la nave affonda.
Ma dire che ho una visione “romantica” della figura del comandante e che l’uomo moderno sia come Schettino non lo penso assolutamente.
Il vicesindaco non è un uomo moderno? E gli altri ufficiali che hanno salvato delle vite? Ed il medico di bordo? Ed il Commissario di bordo?
Ma soprattutto la tua frase “L'ufficiale si è trovato là e altro non poteva fare, magari se era al posto del comandante nel momento che la nave si inclinava avrebbe fatto quello che ha fatto schettino Noi non possiamo saperlo.” manca di rispetto a chi il suo dovere l’ha fatto, e fa capire che chi arriva ad affermare quello che affermi tu con questa frase, continuerà imperterrito a “non voler cambiare idea” ed a difendere ad oltranza chi ha causato con il suo comportamento una tragedia.
Sei padronissimo di non volerla cambiare questa idea, ma sulla base di questi presupposti, ogni confronto diventa quasi inutile.
Sul fatto che io pronunci sentenze, ho centinaia di volte precisato, anche a te, che:
Goethe, non sei tedioso se ti poni delle domande, me le pongo anche io, semplicemente ci stiamo dando risposte diverse.
In attesa che qualcuno, più importante di noi, dia delle risposte definitive (magistrato).
La mia interpretazione dei fatti nasce da un comportamento di Schettino che è, in tutte le situazioni, assolutamente coerente con la sua totale "insussistenza"
Dimostrata in tutte le circostanze.
Non c'è un fatto che sia uno, dove abbia dimostrato coraggio e spirito di abnegazione. Dove abbia dimostrato di essere UN COMANDANTE.
un saluto
Ciò non toglie che io non possa avere senso critico nel leggere le varie situazioni.
E ciò non preclude l’attesa della sentenza, che rispetterò, com'è mio costume in casi come questo.
Un saluto