Un saluto a tutti, desidero raccontare la nostra giornata a Santorini lo scorso 3 maggio con MSC Armonia. Era la terza volta sull'isola e già sapevamo come organizzarci come sempre in autonomia in questo scalo che secondo me non è certo tra i più semplici. Vengo al dunque: dopo una levataccia alle 6 del mattino per prendere una delle prime lance disponibili non ci meravigliamo all'arrivo in rada di trovare già tre navi, Oceania Marina, Aida Blu e Celestyal Cruises, e questo già la dice lunga. Inoltre, l'imbarco sulle prime lance, originariamente previsto per le 8,00 viene subito rinviato di un'ora a causa del vento fortissimo che ne impedisce l'accostamento. Ciononostante grazie alla levataccia riusciamo ad approdare a Fira alle 9,30, giusto in tempo per sorbirci una mezzoretta di fila per salire sulla funivia (€ 6,00 sola andata). Arrivati in cima, troviamo le strette viuzze già ingombre di gente che si accalca davanti ai negozi di sounenir per turisti tanto che a fatica riusciamo a districarci in direzione stazione dei bus di linea per raggiungere la nostra destinazione Oia (ricordo che si pronuncia Hia), il villaggio più bello e gettonato dell'isola. Qui incontriamo il solito caos con i bus che manovrano in spazi ridottissimi e la gente che li prende d'assalto appena si fermano. Il tragitto è molto breve ma sembra interminabile visto lo stato della strada e il traffico impazzito ma per contro il mezzo pubblico è molto economico (€ 1,60 a tratta). Solita situazione se non peggiore all'arrivo a Oia: un vero e proprio formicaio umano giace incastrato tra viuzze e scalinate, e tutti in attesa di guadagnare un angolino panoramico dove poter sostare un quarto d'ora per scattare selfie e mettere in posa amici e parenti per realizzare la foto del secolo da condividere su tutti i social prima che un nuovo terremoto cancelli definitivamente Santorini dalla faccia della terra. E come non parlare dei codazzi di cinesi occidentalizzati che scelgono Oia per celebrare sontuosi matrimoni più o meno veri, più o meno finti con la sposa intenta a sfoggiare elegantissime...ciabattine! Tra una gomitata e l'altra tra i muretti imbiancati arriva l'ora di pranzo, i ristoranti grandi e piccoli cominciano a riempirsi di avventori affamati di suvlaki e altre specialità locali e così una volta arrivati in cima alla rocca ne approfittiamo per svignarcela alla chetichella prendendo qualche stradina secondaria che però rivela l'altro volto di questa cittadina: proprio come lo scenario di un film western, dietro la pittoresca cascata di case bianchissime punteggiata dalle scenografiche chiesette con la caratteristica cupola azzurro mare non c'è nulla, solo un gran brulicare di furgoni che vanno e vengono per consegnare e ritirare materiali di vario genere mentre qua e là cassonetti straboccanti di rifiuti completano un quadro non certo edificante. Ripreso il bus ritorniamo a Fira passando dall'altro versante dell'isola, quello più basso e anche qui ci accorgiamo che una insensata speculazione edilizia sta piano piano completando il massacro. La nostra giornata si avvia mestamente alla conclusione ma pur essendo soltanto le 13,00 la fila per riprendere la funivia è già lunga più di 100 metri tanto da rendere difficoltoso raggiungere la scenografica scalinata che al contrario delle volte precedenti abbiamo deciso di percorrere soltanto in discesa, camminando tra il nauseabondo olezzo delle deiezioni dei poveri muli che ancora in troppi si ostinano a prendere per salire in cima. Altra lunga fila per riprendere la lancia e finalmente alle 14,00 torniamo a bordo poco prima dell'arrivo della pioggia.
In conclusione Santorini non è altro che il santuario di un turismo che vorrebbe essere d'elite, almeno a giudicare dal fatto che quasi tutto ciò che si vede è costituito da residenze di lusso sull'orlo della caldera, ma che invece al pari di Venezia è letteralmente stritolata dal turismo di massa mordi e fuggi alimentato quotidianamente dalle navi da crociera, e per questo non dovrebbe meravigliare che qualche compagnia decida di evitarla almeno in alcuni periodi. Sicuramente la eviteremo noi in qualsiasi stagione almeno finché dura la voglia di crociere.