Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.
I rientri consolari. come vi ho raccontato erano passggeri il cui biglietto era pagato dal consolato italiano, gli veniva ritirato il passaporto e potevano riaverlo solo rimborsando il ministero degli interni. Ma vi era qualchecosa di strano, anche se non sempre ben inteso. Per capirlo bisogna partire dallo scalo di Napoli. Anche li imbarcavamo passeggeri emigranti con passaggio pagato dal CIME ( comitato internazionale migrazione europea) cioe' viaggiavano gratis ed avrebbero rimborsato con il tempo il biglietto. Quasi ogni viaggio imbarcavamo un gruppetto 5/6 passeggeri con bagaglio
molto ingombrante, da stiva, bauletti casse e simili. Il bagaglio viaggiava gratis. Alla dichiarazione bagaglio mi dicevano sempre di mettere " proprieta' personale" senza ulteriori precisazioni. Erano sempre destinati a Santos. Il mio mentore, il 1 cameriere, mi aveva insegnato che dovevo individuare tra i passeggeri normali ( non cime) il loro capo. E si', ve era un passeggero che era il loro capo. trovato dovevo avere dei rigurdi speciali, cambiargli cabina, farlo mangiare con noi. ( io non magiavo in saletta ufficiali per motivi di orario) Io ed il 1 cameriere mangiavamo dopo i passggeri, e potevamo sciegliere tra i piattti della prima classe). Offrirgli da bere, piccoli accorgimenti per avere la tranquillita', in caso contrario. avremmo avuto dei problemi, furti risse , tensioni e liti. ( e posso testimoniare che finche' non inviduavamo il capo queste cose avvenivano veramente). Beh, a Santos queste persone sbarcavano e una volta ho personalmente visto un cammion usicre dal porto con il loro bagaglio voluminoso a bordo, scortato d personale della dogana ( alfandega ). Era contrabbando ma non ho mai saputo di cosa. Ma quello che mi stupi', almeno la prima volta, e' che uno o al massimmo due viaggi, questi tipi rientravano in Italia con un passaggio consolare. In pratica all'andata pagavi il Cime, al ritorno pagava il consolato. Unico costo era il biglietto del capo all'andata perche' al ritorno era anche lui Consolare.Beh, il mondo non e' cambiato molto in questi 50 anni. Materiali, valori,destini diversi, ma cercare di "fregare" lo stato e' una attivita'
che perdura da sempre e per sempre forse:
Beh, ora non mi resta che raacontarvi dei Clandestini, quasi ogni viaggio li avevamo a bordo, ed anche quella era una rogna che toccava a me.
Alla prossima, saluti a tutti
I rientri consolari. come vi ho raccontato erano passggeri il cui biglietto era pagato dal consolato italiano, gli veniva ritirato il passaporto e potevano riaverlo solo rimborsando il ministero degli interni. Ma vi era qualchecosa di strano, anche se non sempre ben inteso. Per capirlo bisogna partire dallo scalo di Napoli. Anche li imbarcavamo passeggeri emigranti con passaggio pagato dal CIME ( comitato internazionale migrazione europea) cioe' viaggiavano gratis ed avrebbero rimborsato con il tempo il biglietto. Quasi ogni viaggio imbarcavamo un gruppetto 5/6 passeggeri con bagaglio
molto ingombrante, da stiva, bauletti casse e simili. Il bagaglio viaggiava gratis. Alla dichiarazione bagaglio mi dicevano sempre di mettere " proprieta' personale" senza ulteriori precisazioni. Erano sempre destinati a Santos. Il mio mentore, il 1 cameriere, mi aveva insegnato che dovevo individuare tra i passeggeri normali ( non cime) il loro capo. E si', ve era un passeggero che era il loro capo. trovato dovevo avere dei rigurdi speciali, cambiargli cabina, farlo mangiare con noi. ( io non magiavo in saletta ufficiali per motivi di orario) Io ed il 1 cameriere mangiavamo dopo i passggeri, e potevamo sciegliere tra i piattti della prima classe). Offrirgli da bere, piccoli accorgimenti per avere la tranquillita', in caso contrario. avremmo avuto dei problemi, furti risse , tensioni e liti. ( e posso testimoniare che finche' non inviduavamo il capo queste cose avvenivano veramente). Beh, a Santos queste persone sbarcavano e una volta ho personalmente visto un cammion usicre dal porto con il loro bagaglio voluminoso a bordo, scortato d personale della dogana ( alfandega ). Era contrabbando ma non ho mai saputo di cosa. Ma quello che mi stupi', almeno la prima volta, e' che uno o al massimmo due viaggi, questi tipi rientravano in Italia con un passaggio consolare. In pratica all'andata pagavi il Cime, al ritorno pagava il consolato. Unico costo era il biglietto del capo all'andata perche' al ritorno era anche lui Consolare.Beh, il mondo non e' cambiato molto in questi 50 anni. Materiali, valori,destini diversi, ma cercare di "fregare" lo stato e' una attivita'
che perdura da sempre e per sempre forse:
Beh, ora non mi resta che raacontarvi dei Clandestini, quasi ogni viaggio li avevamo a bordo, ed anche quella era una rogna che toccava a me.
Alla prossima, saluti a tutti