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Felix73
Guest
Io non concordo pienamente con questo ragionamento, spiego il perchè.
Mettiamoci nei panni di un neo-crocierista alla sua prima esperienza, quindi mediamente poco informato, che sceglie la compagnia a seconda del nome o su indicazioni dell'agenzia (e Costa è il primo nome che viene in mente sopratutto in Italia quando si parla di crociere).
Possiamo effettivamente affermare che il vissuto a bordo di una nave Costa sia così negativo per un passeggero alla sua prima esperienza? Io non credo.
Di solito i più critici sono o crocieristi "costisti navigati" incavolati del fatto che rispetto al passato trovano sempre un pezzettino di servizio in meno a bordo, oppure crocieristi sempre "navigati" che hanno però provato altre compagnie ed hanno notato delle differenze a sfavore di Costa (qui parlo solo degli scontenti...ci sarà poi una fetta di clientela che invece, per proprie predisposizioni personali, preferisce Costa anche se ha provato altre compagnie...o continua a preferire Costa perchè il taglio dei costi non lo ha minimamente toccato e ritiene comunque accettabile il rapporto qualità/prezzo).
E qui è doverosa una precisazione. Noi spesso impropriamente parliamo di disservizi anche a fronte della mancanza del buffet o della chiusura dei dispencer.
In realtà non è un disservizio. O perlomeno: è percepito come tale da chi ne ha sempre usufruito. Ma un neo-crocierista è probabile che non sappia nemmeno della sua esistenza in passato. E quindi non lo percepisce come tale. E magari non ne sente nemmeno il bisogno.
Ora, in questo contesto, una compagnia come Costa può comunque sempre crescere anche se pare offrire meno rispetto alle altre, solo per il semplice fatto che il mercato è in crescita.
Infatti i numeri sembrano dare ragione a questa politica commerciale che necessita però di essere costantemente supportata da forti investimenti pubblicitari (come in effetti sta avvenendo).
Quando questa politica può essere perdente? Quando nel lungo periodo il mercato smetterà di crescere. Ci sarà un mercato saturo e con una clientela più matura che comincerà a fare comparazioni, ed allora chi offrirà di più a bordo delle proprie navi (a prezzi concorrenziali) avrà più possibilità di accaparrarsi la fetta di torta che prima era del suo concorrente.
Per certi versi è quello che è successo ultimamente con il mercato americano (più maturo di quello europeo) in relazione ai caraibi.
Nuove navi e differenziazione dei servizi hanno fatto si che Carnival perdesse lo scettro a favore di Royal.
Mettiamoci nei panni di un neo-crocierista alla sua prima esperienza, quindi mediamente poco informato, che sceglie la compagnia a seconda del nome o su indicazioni dell'agenzia (e Costa è il primo nome che viene in mente sopratutto in Italia quando si parla di crociere).
Possiamo effettivamente affermare che il vissuto a bordo di una nave Costa sia così negativo per un passeggero alla sua prima esperienza? Io non credo.
Di solito i più critici sono o crocieristi "costisti navigati" incavolati del fatto che rispetto al passato trovano sempre un pezzettino di servizio in meno a bordo, oppure crocieristi sempre "navigati" che hanno però provato altre compagnie ed hanno notato delle differenze a sfavore di Costa (qui parlo solo degli scontenti...ci sarà poi una fetta di clientela che invece, per proprie predisposizioni personali, preferisce Costa anche se ha provato altre compagnie...o continua a preferire Costa perchè il taglio dei costi non lo ha minimamente toccato e ritiene comunque accettabile il rapporto qualità/prezzo).
E qui è doverosa una precisazione. Noi spesso impropriamente parliamo di disservizi anche a fronte della mancanza del buffet o della chiusura dei dispencer.
In realtà non è un disservizio. O perlomeno: è percepito come tale da chi ne ha sempre usufruito. Ma un neo-crocierista è probabile che non sappia nemmeno della sua esistenza in passato. E quindi non lo percepisce come tale. E magari non ne sente nemmeno il bisogno.
Ora, in questo contesto, una compagnia come Costa può comunque sempre crescere anche se pare offrire meno rispetto alle altre, solo per il semplice fatto che il mercato è in crescita.
Infatti i numeri sembrano dare ragione a questa politica commerciale che necessita però di essere costantemente supportata da forti investimenti pubblicitari (come in effetti sta avvenendo).
Quando questa politica può essere perdente? Quando nel lungo periodo il mercato smetterà di crescere. Ci sarà un mercato saturo e con una clientela più matura che comincerà a fare comparazioni, ed allora chi offrirà di più a bordo delle proprie navi (a prezzi concorrenziali) avrà più possibilità di accaparrarsi la fetta di torta che prima era del suo concorrente.
Per certi versi è quello che è successo ultimamente con il mercato americano (più maturo di quello europeo) in relazione ai caraibi.
Nuove navi e differenziazione dei servizi hanno fatto si che Carnival perdesse lo scettro a favore di Royal.
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