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Cosa si faceva in crociera negli anni '60 e '70?

T

tano

Guest
A bordo le funzioni erano cosi' divise. IL Capo Comm seguiva l'organizzazione alberghiera, sala, cucina, cabine. Controllava i menu', faceva i programmi del giorno con il direttore di crociera. Il secondo era responsabile amministrativo, cassa, cambio ( allora in ogni porto di cambiava in valuta locale, la si riacquistava, la si rivendeva, era un lavoro complesso)
ed io che ero responsabile della " pratica " cioe' l'arrivo e la partenza nei porti, l'imbarco e sbarco dei passggeri, e dell'equipaggio: Cioe' dei movimenti a Genova e dei rapporti amministrativi inerenti l'equipaggio. E cosi' scrivendo mi sono ricordato che esisteva una figura a bordo ( e l'ultimo l'ho incontrato sull 'Andrea) che ers L 'Ammanuense. Era un sottoufficiale commissario il cui compito era la gestione paghe a bordo. Infati sino al 60 le paghe erano calcolate e gestite a bordo. Dopo tale date Costa aveva impiantato un IBM a schede perdorate che gestiva tutte le paghe a terra. ( magnifico perché il primo mese ci aveva pagato tutti il doppio)-
Per questo mio incarico i miei rapporti con tutto l'equipaggio erano molto stretti e pertanto avevo una buona conoscenza dei loro pensieri, abitudini ecc.)
Pertanto ripartimao ai Porti.Orientali. Pireo solo1, era lonatno da Atene. vi erano negozi e caffe vicini al molo d'ormeggio, vale va una passeggiata e l'acquisto di qualche bottiglia di vino per sostituire il " cancarun " ..... il nome dato al vino di bordo per l'equipaggio. Poi Istambul 0, Kusadasi 0, Yalta Soci Sukumi ed Odesssa 1
perché vi erano molte ragazze che con qualche regalo di profumi rossetti ol altro........ Tutto il medio Oriente nord africa 0. Canarie ! perché Poerto della Cruz era porto franco e si poteva fare buoni acqusti, Madera 1 solo perché noi ormeggiavamo in centro e con due passi si era in citta' (Funchal)e con le sue orchidee il madera
valeva la passeggiata. Cassablanca meno che zero. Lisbona 1 ( vi erano ancora le case chiuse ma bisognva prende il taxi per il Barrio alto) e cambiare in Escudos.
Malaga 1 Il porto era vicino alla citta'. Palma de mayorca 0. E poi BARCELLONA 3 E LODE. Si questa era l'unica citta amata da tutti. Vi prego ricordare che l'eqipaggio lavora anche in porto per cui ,nelle valutazioni va yenuto conto dello scarso tempo libero a loro disposizione.
Voglio fare un giochetto, senza premio se no che ligure sono. Vediamo che indovinera' quale era il porto tra Sud America Centro america Caraibi e Mediterraneo piu' amato dai marittimi dell'epoca ?
La prossima volta vi spieghero' il perche'del primo posto di Barcellona,

Montevideo !!!!!!!!!!!!!!!!!!
 

mal di mare

New member
Ciao Nostromo........i criteri per valutare il porto migliore sembrano molto particolari......
Provo.....Rio de janeiro ?

Aspetto il seguito del racconto........
 

nostromo

New member
Si Katakolon esisteva. ma ci si fermava in rada- Molto meglio Rodi come scalo.
Comunque ora desidero spiegare perché Barcellona era cosi' gradita all'equipaggio, Pensate che al ritorno di una stagione nei Caraibi, dove molte persone non scendevano neppure a terra neo porti, se non per una passeggiata in banchina o per pescare con la lenza dal molo, all'arrivo a Barcellona bisognava fare dei turni molto rigidi per garantire almeno il minimo di persone a bordo.Allora per il punto 1, vicinanza. Noi ormeggiavamo alla stazione marittimo, proprio davanti alla Piazza Colon. Due passi ed eravamo sulla Rambla. Passeggiando si era in piazza de Catalunha, svotando a destra si tornava per la cattedrale, a sinistra per il Barrio Gotico.
Acquisti, prima la lira allora ( mi sembra fossero 10 Lit per una peseta) era accettata ovunque, niente cambio quindi, e tutto la costava poco. Scarpe, cognac Fundador e Carlos primero, e poi comperavano di tutto, persino il tonno in scatola. Si mangiava benissimo e con poco, a Barceloneta la paella era favolosa. Il taxi costava pochissimo ( erano auto tipo Fiat 1400). Al punto che se si andava a mangiare si faceva attendere il taxi, senza problema. Sostavano gratis per attenderci.
Anche l'abbigliamento costava poco. Ci facevamo fare le divise ad un prezzo molto inferiore che a Genova. ( le divise le pagavamo noi ma avevamo una indennita' divisa nella paga). E poi vi era il punto 3 ( i minori di 18 anni saltino il prossimo paragrafo). Esistevano delle case d'appuntamento speciali. Bisognava telefonare alla mattina, poi nel pomeriggio od alla sera si andava nella casa. Si era accolti con rinfresco, liquori, si poteva anche cenare, e nel frattempo arrivavano delle gentili signore,( molti dicevano che erano signore che arrotondavano lo stipendio del marito) ci si intratteneva e poi si poteva andare ad ammirare i quadri....della casa esposti nella camera da letto.......chissa' perché ? strani usi in quel paese. Vi erano centri come questi di vari livelli, da 2000 A 5000 LIT. . Fate un rapporto , io guadagnavo 100.000 mese.
Che altro porto mediterranep poteva offrire tanto ad un marittimo ?

Ps Perr il giochino per ora nessuno ha indivinato, a domani la soluzione
 
F

Felix73

Guest
Che altro porto mediterranep poteva offrire tanto ad un marittimo ?

Ps Perr il giochino per ora nessuno ha indivinato, a domani la soluzione

Katakolon...ed io pensavo di essere andato sul sicuro....

:D

Attendo con ansia la soluzione....per ora ringrazio...
Sugli "usi e costumi" a Barcellona in quei tempi, interessante.
Ovviamente, e non ne faccio una questione morale, ci mancherebbe, ma personalmente, non mi abbasserei mai a pagare una ragazza per venire a letto con me...ripeto, non per una questione morale, ma perchè pagando non "c'è gusto".
Ciò non toglie che ognuno faccia come vuole, e che leggere queste storie "vintage" sia decisamente piacevole.

Un saluto
 

mal di mare

New member
ciao...ma allora le storie dei marinai con "una donna in ogni porto" erano riferite a quel tipo di ragazze?
mi aspettavo qualche cosa di più romantico................:(

Oltre alla soluzione aspetto anche le motivazioni,anche se ormai sembrano chiare......:D
 
T

tano

Guest
Beh....mal di mare.....le donne e la parte commerciale.
Conosco anche chi faceva e che affari !!!!!
O senó, a che serve il traghettone ???

Un saluto.
 

nostromo

New member
Sul Franca l'equipaggio era formato da 203 persone, che scndevano a 175 nei caraibi. La meta' almeno erano giovani dai 20 ai 30 anni, La vita a bordo era impegnativa e non offriva certo divertimenti di sorta. Lavoro, cabina abbastanza spartana ( i servizi e docce equipaggio erano in comune. Un poco di spazio relax sul ponte di manovra a poppa, ed era tutto. Non potevano venire neppure in sala quando vi era un film. Se lo si proiettava sul ponte sole, potevano vederlo mettendosi a poppa, ed e' strano vedere un film da dietro lo schermo, tutto risulta rovesciato. Quindi e' comprensibili la loro valutazione ed utilizzo... dei porti,,,
Nessuno ricorda via Pre' a Genova allora ?
Bene svelo il must dei porti

BUENOS AYRES
Ci si divertiva molto, si mangiava benissimo, e si guadagnavano " palanche "
Poi raccontero' come e perche'
 

nostromo

New member
Ecco che reimbarco. Lasciamo il Franca C a girovagare nei Caraibi con il suo carico di...matusa... e torniamo all'a Andrea.
E' il mio secondo viaggio, nel primo ho visto, capito ed imparato ed ora sono pronto. Mi hanno affidato la terza classe, quella degli emigranti. Il capo (Pestalozza grande signore che proviene dall' Italia Navigazione) FA IL cAPO (cioe' niente) . Il Secondo comm ha la prima classe e la gestione cassa. Il terzo la classe cabina ( cioe' il nuovo nome della seconda clase). Imbarchiamo.50 in prima, 100 in cabina , e 300 in terza. La maggior parte emigranti CIME- Questa era una organizzazione europea che gestiva l'emigrazione in Sud America, pagava il biglietto e credo assistesse anche nella ricerca del lavoro. Gli enigranti erano italiani ma vi erano anche tedeschi ed alcuni apolidi. Solito caos all'imbarco. gli uffici a Genova gestivano bene le due classi, ma nella terza facevano molto caos, noi avevamo anche cabine con 6 posti leyyo, altre a 4 e poche a due. Quindi si dovevavo dividere le famiglie, donne con donne , uomini con uomini, e gestire i bambini. Questo lo dovevamo fare noi a bordo, con spsso litigi e problemi. Per fortuna che il mio Capo cameriere, uomo molto esperto mi aveva insegnato che in terza classe il passeggero conta poco. Non ha pagato il biglietto, non e' un possibile repeters, percio' deve UBBIDIRE (non vi nascondo che tale impostazione mentale quando sono passato al Franca mi ha creato qualche problema iniziale). Ma qui sull Andrea c e' cosi'. Se vi sara' qualche problema serio lo risolveremo in navigazione. Sono le 15. Si salpa, destinazione Napoli dove imbarcheremo ancora passeggeri ed i CONTRABBANDIERI pagati dal CIME. Non ho sbagliato , eì proprio cosi, Per arrivare a Napoli sono 24 ore di Navigazione. IL Barba...( detto Corcovado per la sua mole) mi ha chiamato sul ponte, e mi ha raccomandato di tenere sotto controllo i passeggeri di terza .Infatti nella quantita' capitavano anche persone poco corrette . Il mio braccio destro era il Capitan d'armi. Spettava a lui la disciplina dei passeggeri...... ma vi rendete conto voi crocieristi di oggi, cosa voleva dire portare persone da tenere ( con educazione) d'occhio : ?
Certo sono passati piu' di 50 anni, ma allora era cosi'.
Arrivederci a Napoli.
 

nostromo

New member
Il nome non lo ricordo ma era alto circa 2 metri. Imponente come il Cristo del Corcovado a rio. Quindi siamo a Napoli, imbarchiamo ancora passeggeri e tra questi un gruppetto di 5/6 persone con tanto bagaglio da stiva, ( bauli). Il bagaglio era trasportato gratis. Beh erano passeggeri particolari,tutti diretti a Santos. Qui gia' sapevamo che il loro bagaglio sarebbe uscito su di un cammion ,scortato dall' Alfandega ( dogana locale).... e pure sapevamo che al prossimo viaggio avremmo avuto gli stessi passeggeri di ritorno con il biglietto consolare. Non so cosa contrabbandassero ma l'andata era pagata del CIME, ed il ritorno dal Consolato... L'importante era riconoscere subito il loro capo. Sistemarlo in una buona cabina, farlo mangiare con noi e non con la ...massa,,,,, e non si avevano problemi. Una volta ci fu un furto in una cabina, parlammo con lui ed il giorno dopo,,,la refurtiva fu ritrovata...... Mah.
Bene, ora partiamo per Funchal, la imbarcheremo ..funchalini ( sempre vestiti di nero.. chiusi e taciturni) emigranti in Brasile. Questi spesso imbarcano bagaglio particolare, tipo materassi arredo per la casa, e "carafao de vininho " Cioe' dei grossi bottiglioni rivestiti da paglia che contemgono 10 litri dell'ottimo vino di Madeira.
E li sara' mio compito sequestrarne un paio perché il " Corcovado" ama quel vino e devo alimentargli la scorta. Ho un sistema gia' collaudato Certo che ripensandoci ora mi sento un po' str,,,,,, ma sinceramente allora proprio non ci pensavo. Io comunicavo che la Dogana brasiliana permetteva solo un bottiglione a famiglia ed il resto doveva essere consegnato alla cambusa, e dopo la sdoganatura avrebbero potuto ritiralo al porto, LO consegnavano, io ne prelevavo due per il barba, ed a Santos consegnavo il rimanente. E se qundo andavano al porto non lo ritrovavano tutto.....noi eravamo gia' partiti.
Bene, ora siamo vicini a Ferdinando de Noronha e domani saremo a
Rio: Arrivo nella Baia di Rio, uno degli spettacoli piu' belli visto dal mare.
 
T

tano

Guest
Jaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Due litri per il barba !!!!!
Che tempi !!!!! Sti anedotti mi piaciono da morire.
Fortissimo.

Un saluto.
 

paolocecchi

Well-known member
Nostromo ti ricordi per caso di un Don Delmo cappellano?Mi ha raccontato storie tristissime a proposit0 di migranti,anche se mi sembra era imbarcato su navi per l'australia.Un saluto e grazie per il tempo che dedichi a scrivere queste cose interessantissime.
 

nostromo

New member
Il nome non lo so, ma per altri particolari vai a pag. 85 del sacro testo "L'ultimo dei transatlantici" di P. Buatier: narra delle stesse crociere citate da Nostromo, con fatterelli divertentissimi....

Non ricordo il nome del cappellano dell' Andrea. Pier Norberto Buatier de Monjeon e' stato mio comandante sul Franca c. e molti dei fatti che racconta sul Franca sono accaduti in mia presenza. Magari li ha un po' edulcorati.... Ma era una gran persona di Classe..... Divenne Comandante molto Giovane per l'epoca
 
T

tano

Guest
Gabriele andró a leggerlo.
Nostromo Gabriele é un grande amico del Comandante Buatier.

Un saluto.
 

nostromo

New member
Si,l'arrivo a Rio dal mare e' uno spettacolo unico. Ma poi, per me, iniziava un periodo molto intenso. éerche' non solo vi era lo sbarco dei passggeri,burocraticaemente molto complesso ( pensate che una volta all'arrivo chiesero se erano stati vaccinati per la febbre gialla, e siccome non lo sapevano vennero vaccinati in fila sulla passeggiata) ma vi erano anche gli imbarchi dei " costeiros". Gente che andava da Rio a Santos, o Buenos aires o Montevideo o Rio Grande del Sul. Un movimento tipo accellerato locale. E tutto cio' comportava yna momtagna di Liste passeggeri per imbarco , sbarco, transito: E, cari miei lettori, allora non c'erano macchine fotocopiatrici,NON C'ERANO COMPUTER, solo una macchina da scrivere meccanica ed il famoso...poligrafo: Credo che bem pochi sappiano cosa fosse,
Era un rotolo lungo alcuni metri, largo un metro, di una sostanza gelatinosa. Si scriveva la lista passeggeri con una macchina con un nastro speciale, azurro e molto inchiostrato. Poi si depomeva lo scritto sul poligrafo, si segnavano gli angoli, e poi si staccava. Lo scritto impregnava di inchiostro la superficie gelatinosa. Si sovvraponevano i fogli copia e si avevano da 1o a 15 copie dell'originale. Bisognava stare attenti a centrare sempre i fogli per avere copie giuste, Mai sentito una cosa simile...... E su quelle liste vi erano Nomi Cognomi, luogo di nascita e data, nazionalita', n passaporto, indirizzo. Vi erano persone con tre o quattro passaporti. ( nato in Italia pass Italiano, vissuto in Argentina pass Argentino, . Traferito in Brasile pass Brasiliano, sposato con Cilena Pass Cileno) ed io dovevo stare attento ai visti.
Un passaporto Italiano aveva bisogno del visto Argentino, per es.E se non lo aveva chiamavo il passeggero e lui mi dava i suoi passaporti ed io sceglievo quello piu' pratico per il suo sbarco. Non vi nascondo che era una settimana piu' o meno in cui dormivo pochissimo, al punto che una volta mi addormentai in ufficio, con la testa sulla macchina da scrivere, ma il buon Capo Commisssario non mi sveglio', anzi chiuse lui l'ufficio per lasciarmi riposare. Unico aiuto erano a volte delle ragazze passeggere, che non avendo nulla da fare sulla nave, mi aiutavano come segretarie volontarie. Beh, i passeggeri di terza classe, in navigazione, per passare il tempo ( non vi erano certo giochi od altro) aiutavano il personale, pulendo i vetri, i pavimenti, facendo lavoretti da elettricisti o falegnami. Tutto pur di far trascorrere le lunghe giornate in mare.
Allora, Rio, poi Santos, poi Rio Grande do Sul, e poi.....Momtevideo. Quando inziavamo a vedere il mare color del fango pur essendo ancora lontani da terra sapevamo di essere alla foce del Rio della Plata,. Ed inziavamo ad essre contenti
 
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