Costa Crociere trasferisce da Genova ad Amburgo la divisione Marine Operations

[paolocecchi]

Mi sembra di aver letto che a proposito del trasferimento in Germania un deputato stia facendo una interrogazione parlamentare.

 

[CARMEN7973]

Sono affermazioni di una gravità inaudita....diciamo pure al limite della FOLLIA! Mah....sono basita!

 

[Felix73]

Mi sembra di aver letto che a proposito del trasferimento in Germania un deputato stia facendo una interrogazione parlamentare.

Vorrei la facesse anche e sopratutto sulle affermazioni di Thamm....

 

[Leonardo Carboni]

Da il fatto quotidiano un quadro su tutta la gestione Thamm con qualche cenno storico.
Sembra che la comunicazione del trasferimento ad Amburgo sia stata fatta in videoconferenza.
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...io-allitalia-iniziato-dopo-concordia/1374186/

Durante la notte del 13 gennaio 2012 all’isola del Giglio non è solo affondata la Costa Concordia, naufragio per il quale la procura di Grosseto ha chiesto 26 anni e 3 mesi per l’unico imputato Francesco Schettino, ma sono colati a picco 65 anni di storia di Costa Crociere, anche se solo oggi la fine dell’italianità della compagnia di navigazione ha assunto contorni più netti. L’annuncio che mercoledì 28 gennaio il ceo di Costa Crociere Michael Thamm dovrebbe fare in videoconferenza ai 18mila dipendenti della compagnia (un migliaio nell’headquarter genovese di piazza Piccapietra, gli altri dislocati sui sette mari a bordo delle 15 navi, compresa l’ammiraglia Diadema inaugurata a novembre) sarà solo apparentemente quello di un semplice trasferimento di poche persone, un centinaio su mille, dalla sede di Genova agli uffici di Amburgo di una nuova società ad hoc creata da Carnival Plc, la grande holding americana delle crociere a cui Costa appartiene dal 1997: in realtà segnerà la fine di un’era, mettendo il sigillo finale a due anni e mezzo di vampirizzazione tedesca di un’azienda simbolo del made in Italy. Fondata nel 1947 come Costa Armatori da Angelo Costa, ricchissimo erede di un impero industriale genovese, Costa Crociere fu la prima compagnia di navigazione al mondo a offrire un servizio crocieristico da svago, e, operando su mercati globali in posizioni di leadership, ha fatto dell’italianità la propria brand equity, ma dopo la notte del Giglio è iniziato il takeover germanico sull’azienda: appena 5 mesi dopo il naufragio della Concordia, infatti, il gran capo di Carnival Micky Arison spedì sulla plancia di comando di Costa il tedesco Thamm, fino ad allora presidente della cugina povera di Costa, la teutonica Aida Cruises, operativa solo sul mercato locale con personale di bordo monolingue tedesco.

Due anni e mezzo dopo, Thamm ufficializza la riorganizzazione aziendale con annesso spostamento sull’estuario dell’Elba di 100 dipendenti della sede genovese, che saranno assunti dalla nuova società con sede ad Amburgo, mentre Costa manterrà sede legale in Italia e continuerà a battere bandiera tricolore. Oltre alla perdita di posti il lavoro (non tutti potranno sradicare le famiglie per trasferirsi dal sole mediterraneo alla Germania settentrionale) l’effetto più grave dell’operazione è che a lasciare l’Italia sarà l’anima di Costa: infatti il progetto caparbiamente perseguito e compiuto da Thamm su mandato di Carnival nei suoi due anni e mezzo di regno a Genova è stato quello di creare in Germania un’unica testa per tutte le compagnie europee della holding americana: oltre alla società italiana, la tedesca Aida Cruises, l’inglese P&O Cruises e la spagnola Ibero Cruceros. Si svela così la vera mission data a Thamm da Arison nel 2012, dopo la tragedia della Concordia: il tedesco fu infatti mandato a Genova per sostituire dopo 15 anni il vecchio ad di Costa Pier Luigi Foschi, paladino dell’identità storica della società di navigazione italiana. Con quel cambio al vertice, Carnival ruppe il tacito patto stipulato con la politica locale quando acquisì Costa nel 1997: mantenere a Genova la sede aziendale e i posti di lavoro senza attentare all’italianità e parziale autonomia gestionale del brand. Una concessione fatta, a quel tempo, anche perché Claudio Burlando, attuale governatore ligure ma all’epoca ministro dei trasporti e della navigazione, pur di scongiurare il pericolo di un trasferimento da Genova del quartier generale della società, aveva modificato in senso favorevole il regime fiscale delle compagnie da crociera; ma anche una scelta vantaggiosa per gli americani, che per 15 anni hanno sfruttato l’appeal di uno storico brand del made in Italy in un mercato rivolto al target dei turisti internazionali.

Con l’arrivo a Genova del presidente di Aida tutto ciò è finito e si è innescato un terremoto se possibile peggiore di quello del Giglio: Thamm ha subito smantellato l’azienda di Foschi, liquidando immediatamente un’istituzione del mondo crocieristico come il direttore generale Gianni Onorato, presto accolto in Msc da Aponte, e si è circondato di un management debole e fedele, per poi partire con la vera colonizzazione teutonica, pescando a piene mani, per coprire ruoli chiave dell’azienda italiana, nel management di Aida, che dopo il Giglio ha smesso di essere la sorellastra di Costa in termini di prestigio e fatturato, acquistando peso grazie al pesante passivo della compagnia genovese. Thamm è persino riuscito a inventarsi la Costa Crociere Foundation e a mettervi a capo la propria compagna Sarah Kowalzik, che a Natale ha chiesto a tutti i principali partner Costa una generosa donazione. Lo scorso autunno lo showdown: sono iniziate a circolare le voci su Amburgo, non smentite, lasciate circolare per mesi, e alla fine è arrivata la conferma. Il destino sembra segnato: dopo la prima avanguardia dei 100, si prevede in trasferimento ad Amburgo di altre 400-500 persone. E Costa resterà solo una C gialla sui fumaioli delle navi, un fascinoso marchio, uno dei tanti gusci vuoti dell’italianità.

 

[Rodolfo]

Cento perché calcolano che un bel gruppo di lavoratori sarà costretto a rinunciare? Un gruppo di "esploratori" in Amburgo per preparare lo "sbarco" del resto della "truppa"?

 

[Leonardo Carboni]

Cento perché calcolano che un bel gruppo di lavoratori sarà costretto a rinunciare? Un gruppo di "esploratori" in Amburgo per preparare lo "sbarco" del resto della "truppa"?

Che dire, sembrerebbe di si.
Forse per far abituare i locali a "tollerare" le abitudini italiane.
Mandolino, pizza, spaghetti....:twisted:

 

[Leonardo Carboni]

Vorrei la facesse anche e sopratutto sulle affermazioni di Thamm....

L'interrogazione( sulla vicenda non sulle affermazioni) la farà il deputato Mario Tullo....certo se uscisse un chiarimento anche sulle affermazioni di Thamm sarebbe meglio.
Mi viene voglia di riportare queste cose sul blog Costa e vedere cosa fanno.... :mrgreen:

http://www.themeditelegraph.it/it/s...azione-foto-H1dg29v7QBGWph6kweeR9K/index.html

 

[billi04]

Le parole di questo tizio, amministratore delegato o capo di ciò che è, fanno davvero passar la voglia di mettere piede in quelle navi che battono bandiera italiana...che schifo, ma come si permette???!!!

 

[sweetmartina]

Thamm: "La vicenda Concordia è nata in una cultura che è da estirpare"
http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/01/31/news/e_il_manager_tedesco_cita_schettino_meglio_portare_altrove_la_sicurezza-106187021/

Ma come si permette questo maleducato?
Avrà studiato tanto per arrivare dov'è arrivato ma in due frasi si è dimostrato una persona di bassissimo livello morale..
ho il voltastomaco..
ma non si vergogna? si sarà almeno reso conto di ciò che ha detto?
sarebbe il caso che ci facessimo sentire anche noi crocieristi..

 

[Felix73]

Mi viene voglia di riportare queste cose sul blog Costa e vedere cosa fanno....

Sarebbe quasi da fare Leo. ..

 

[Rodolfo]

Ho idea lo cancellerebbero subito.

 

[Leonardo Carboni]

Ho idea lo cancellerebbero subito.

Credo anch'io..
Questa è la dichiarazione di Burlando
http://www.themeditelegraph.it/it/s...mero-arison-xaVUsxs1nnlfmJEcT4Jx6J/index.html

 

[La76]

Sentire il crucco dire che le nostre tradizioni saranno " tollerate" e poi fa partire una campagna pubblicitaria basara sull' italianita' mi lascia perplesso.
Spero sia un errore di traduzione.

Bada ben; "tollerate", non accettate o condivise. Da far cader le braccia.

Troppo grave per essere vero.

Leggo adesso quanto scritto da Repubblica...resto anch'io senza parole.

Ma questo chi si crede di essere?Come si permette di dire certe cose?...le nostre usanze tollerate???

...io spero che chi ne ha il potere lo fermi...

 

[Rodolfo]

Vediamo se qualcuno si "sveglia".

http://www.themeditelegraph.com/it/...-portualita-ZzXeuIHBRtidN7KJPJ90IM/index.html

 

[dede007]

Scusate, ma siamo sicuri non sia stato un errore di traduzione?
non può aver commesso un errore cosi grossolano...
anche se è brutto ammettere che lo Stato Italiano, con tutti i suoi Organi Istituzionali non fa una bella figura all'estero..
se vogliamo mettiamoci anche la vicenda Concordia, Schettino in primis, e le testate giornalistiche Italiane.
Mi pare di aver capito che se non fosse stato per i Dirigenti Italiani di Costa Crociere, che han svolto un ottimo lavoro in questi 2 Anni, Carnival avrebbe demolito la compagnia già da quella sera di Genniaio...
Un Saluto

 

[Rodolfo]

C'è una incongruenza temporale in quel che dici. Non hanno cancellato il marchio "quella stessa sera" per l'ottimo lavoro dei due anni successivi? Nei due anni successivi c'era già Thamm (dal 1° luglio 2012) e l'annuncio del pensionamento del Dottor Foschi è di fine aprile.

Che nei giorni successivi il 13 gennaio si fosse corso questo rischio è ben vero.

 

[Cokj72]

Quindi per lui il Concorfia adagiato è stata colpa di schettino o dell'ufficio da spostare?

 

[dede007]

Esatto,
se dipendeva solo ed esclusivamente da Carnival, Costa Crociere subito dopo gli eventi del Giglio sarebbe stata azzerata, cancellando il Marchio. Completamente, già a Gennaio. Secondo loro ci sarebbe stata una ripresa molto più veloce e concreta.
Solo grazie ai Dirigenti di Genova che, prendendo tempo, hanno dimostrato il vero valore di quest'azienda, sia nel 2012/13 che in questi anni, lavorando sodo, mettendosi in gioco e rinunciando TUTTI a parte dello stipendio, hanno risollevato almeno in parte l'azienda, salvandola dalla fine.
Anche se la strada da percorrere è ancora lunga...
Rodolfo, scusami. mi riferivo in particolare all'anno successivo al naufragio.
Un Saluto

 

[billi04]

Vorrei capire...il discorso in questione è stato fatto in videoconferenza se non ho capito, letto male o non ricordo bene, comunque il signore in questione non parla italiano ma da quello che ho letto altrove usa l'inglese, che non dovrebbe essere la sua lingua madre, ma sicuramente conoscerà alla perfezione, beh mi pare strano che non ci fosse nessuno fra le persone che lo ascoltava in grado di capire il senso di ciò che ha detto senza bisogno di traduzione, e ci sarà differenza in inglese fra il termine tollerare e magari il termine che sarebbe stato più appropriato, cioè apprezzare??? Dunque bisognerebbe conoscere il termine preciso che ha utilizzato.

 

[Leonardo Carboni]

Vorrei capire...il discorso in questione è stato fatto in videoconferenza se non ho capito, letto male o non ricordo bene, comunque il signore in questione non parla italiano ma da quello che ho letto altrove usa l'inglese, che non dovrebbe essere la sua lingua madre, ma sicuramente conoscerà alla perfezione, beh mi pare strano che non ci fosse nessuno fra le persone che lo ascoltava in grado di capire il senso di ciò che ha detto senza bisogno di traduzione, e ci sarà differenza in inglese fra il termine tollerare e magari il termine che sarebbe stato più appropriato, cioè apprezzare??? Dunque bisognerebbe conoscere il termine preciso che ha utilizzato.

Come ho già scritto prima spero che abbiano sbagliato la traduzione.
Ma li si parla di un termine che può essere tradotto male...la questione relativa a questa frase :

...il dipartimento del Marine Operation un settore cruciale, un centro di eccellenza anche per quanto concerne la sicurezza. E qui(a Genova, ndr) non ha funzionato. D'altra parte il caso Schettino e la vicenda della Concordia sono nate in questa cultura che io intendo estirpare"

è un concetto ben chiaro e non ci possono essere errori di traduzione; l'Italia non funziona ce lo ripetono costantemente tutti i giorni e forse hanno anche ragione, ma il fatto che sia una cultura da estirpare mi fa tornare indietro di una settantina di anni.