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Costa Favolosa, “Città millenarie e natura incontrastata”, 3-14 maggio 2023 “a quattro mani”

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
...ma cominciamo dall'alba....

8 maggio Ore 5.53 - Arrivo al porto di Casablanca …
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Osservo il porto …. completamente rinnovato, pulito e ordinato rispetto al 2015 e al 2017 quando avevamo fatto scalo a Casablanca con Costa Magica e Costa Mediterranea.

In quegli anni, la manovra di entrata e di uscita dal porto era ostacolata da tante piccole imbarcazioni di pescatori locali.

Nei precedenti viaggi con scalo a Casablanca, abbiamo fatto l’escursione: Casablanca e Rabat, poi Marrakesh.

L’escursione di oggi ci aiuterà a conoscere un’altra importante città del Marocco: Fez.

Il ritrovo per la partenza dell’escursione è al teatro Hortensia alle 7.30.

Le formalità necessarie da parte delle autorità del Marocco per autorizzare i passeggeri della nave a scendere, crea un ingorgo sul percorso delle scale ma con un po’ di pazienza si esce, con poco ritardo …

Le raccomandazioni di avere in mano il passaporto sono state ripetute in diversi momenti durante l’uscita ma non abbiamo incontrato nessun punto di controllo, pur essendo presenti parecchi agenti della polizia turistica, con in mano fogli (forse elenchi) che osservavano attentamente l’afflusso ai bus e le partenze.
 
Il percorso per giungere alla città di Fez in bus è durato circa tre ore, un viaggio impegnativo ma una brava guida locale ha saputo utilizzare il tempo per raccontare e spiegare vari aspetti del Marocco (geografici, storici, politici e sociali) con particolari riferimenti al tratto da noi attraversato.



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Abbiamo attraversato molte aree urbanizzate …

… altre “verdi”.
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Campagne coltivate…
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..e altre “aride” ….
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Usciamo dal casello autostradale.
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A Fez l’acqua della montagna viene raccolta in bacini nel periodo delle piogge e portata alla città tramite due canali sotterranei.
Riesce così a fornire una adeguata scorta fino al nuovo periodo piovoso. La città ha tradizionalmente utilizzato l’acqua per attività che ne richiedono una ricca presenza come: ceramica, metallo e concerie.
 
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Di fianco alla strada osserviamo “la foresta” più grande del Marocco, lunga 60 km e larga 40.
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Il Marocco “verde” si espande dal mar Mediterraneo a nord, l’oceano Atlantico a Ovest fino alle montagne del Rif che caratterizzano la zona montuosa e boschiva del nord del Marocco.
Il nord del Marocco risente del clima mite del mediterraneo e delle correnti fredde atlantiche risultando un ambiente ricco di vegetazione.
I contatti con l’Europa favoriscono un processo di occidentalizzazione e di abbandono delle tradizioni che regolavano la vita nelle famiglie, relegando le donne a ruoli marginali.
La parte sud invece è desertica ed abitata dai “berberi”, una popolazione ancora legata alle tradizioni e alla vita nomade.

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Vediamo mucche e ci viene detto quanto, questi animali, siano “costosi” e preziosi.
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“Macchie” verdi e la presenza di coltivazioni, rivelano la presenza sotterranea di acqua.
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Il colore dei diversi appezzamenti di terra segnalano vari tipi di coltivazioni, ricavate con grande impegno e determinazione.
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Con nostra sorpresa riconosciamo anche piantagioni di abeti…

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Ci si avvicina alla città….
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Arrivati in città vediamo la zona “moderna” con abitazioni molto costose, riservate a chi dispone di un alto reddito.
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La piazza antistante il Palazzo Reale
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I portoni di ingresso del Palazzo reale, rigorosamente chiuso.

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Le vie che percorrono la città vecchia, fuori dalle mura.

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Uno degli ingressi alla città vecchia.
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Le mura.
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All’interno della medina, i vicoli stretti e gli spessi muri costituiscono un’ottima protezione sia dal caldo che dal freddo, permettendo una temperatura fino a dieci gradi di differenza rispetto l’esterno.
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Queste strane strutture poste tra un vicolo e l’altro hanno anche il compito di segnalare la stabilità delle strutture.
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…Dalla strada attraverso un portone aperto ammiriamo un elegante interno…

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Il re del Marocco negli ultimi anni ha stanziato molti soldi per il recupero degli edifici e la riqualificazione del territorio, i lavori sono iniziati dalle strutture più pregiate, gli altri edifici in attesa di intervento, sono stati “puntellati “.
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Usciamo dagli stretti vicoli e ci rechiamo in un ristorante tradizionale all’interno in un bellissimo Palazzo.

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Terminato il “pranzo marocchino” (allietato da musiche e l’immancabile danza del ventre) ..

Ripercorriamo i vicoli per tornare al bus.
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Ci affacciamo per ammirare l’interno di un ricco palazzo.

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La guida ci accompagna in una “vecchia piazzetta coperta da materiali naturali posti con una tecnica antica che riparano sia dal sole che dalla pioggia.
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Raggiungiamo una università marocchina, internazionale, l’unica aperta anche agli studenti stranieri, la “Madrasa Bou Inania”.

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Visitiamo gli interni…

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Possiamo vedere una “stanza dello studente”…
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L’interno di un negozio di tessuti, fabbricati con vecchi telai e colorati con elementi naturali.

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..ed in fine … abbiamo raggiunto una tradizionale conceria per una visita interna, .. protetti da foglie di menta abbiamo potuto affrontare l’impatto olfattivo tipico presente in questi luoghi.

La conceria è gestita da una cooperativa con il solo scopo di conservarne e tramandare la conoscenza e la tradizione…. Le concerie di Fez sono le più antiche del mondo, classificate Patrimonio Mondiale Unesco).



Prima di uscire dalla città ci fermiamo per una breve sosta per ammirare la porta azzurra “ Bab Bau Jeloud” e un po’ di tempo libero per visitare i suoi vicoli interni…
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Si è fatto tardi, la giornata è stata ricca di nuove conoscenze, durante il ritorno (altre tre ore di viaggio)ci fermiamo per una breve pausa in autogrill ….

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…e un po’ più tardi un bellissimo tramonto ci accompagna verso il ritorno a Casablanca….
 
Eccomi.

Proseguiamo col secondo giorno a Casablanca. Questa volta, come vedrete, si tratterà veramente di una giornata a quattro mani……

Come dicevo nel nostro caso la scelta delle escursioni del Marocco era nata con la volontà di vedere quante più cose possibili, cercando di sfruttare al meglio il tempo a disposizione. Dopo Casablanca e Rabat del giorno precedente la nostra scelta era dunque ricaduta su Azemmour e El Jadida.



Copio il programma tratto dal sito della Costa.



Medine, città fortificate e spiagge affascinanti: i tesori della tradizione e dell'architettura marocchina rivelati in una visita delle spettacolari città di Azemmour ed El Jadida.



Tappe principali

Azemmour: medina

El Jadida: spiaggia di Sidi Bouzid, città fortificata

Il programma

Lasciamo il porto dirigendoci verso sud, alla volta di Azemmour, antica capitale della regione marocchina di Doukkala e importante porto in epoca romana. Approfittiamo della nostra sosta in centro per passeggiare nella Medina, il nucleo storico della città.

Tornati sul nostro pullman, proseguiamo verso El Jadida, città sulle sponde dell'Atlantico conquistata dai portoghesi nel 1502.

Lungo la nota spiaggia di Sidi Bouzid si erge un'imponente fortificazione, con ben cinque bastioni, dalla quale ammirare la suggestiva vista sulla città e sulla Porta del mare. Precedentemente nota come Mazagan, la città si sviluppò agli inizi del Cinquecento attorno a un castello fortificato, e nel 2004 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO come eccezionale esempio di interscambio culturale tra Europa e Marocco. All'interno delle mura si trovano le vecchie residenze portoghesi con le caratteristiche lesene e i graziosi balconi in ferro battuto e il minareto della moschea, situato accanto alla ormai sconsacrata chiesa dell'Assunzione, che fu realizzato sulle rovine di una torre di avvistamento pentagonale.

Dopo un gustoso pranzo, abbiamo a disposizione del tempo libero per goderci una passeggiata sulla spiaggia.

Sulla strada di ritorno verso Casablanca effettuiamo una sosta per concederci un po' di shopping in un negozio di souvenir o in una tipica erboristeria.



Non nascondo che le aspettative erano piuttosto alte, ma purtroppo sono rimasto un po’ deluso.
 
Procediamo con ordine.

Nel percorso verso la prima tappa ecco alcune foto scattate dal pullman (l’effetto è quello che è). Ecco il Marocco come me lo aspettavo io, enorme il contrasto con le zone curatissime di Casablanca e Rabat.DSC_6444.webpDSC_6446.webpDSC_6447.webpDSC_6449.webpDSC_6451.webp
 
La prima tappa ad Azemmour, dove da programma avremmo dovuto vedere la medina, si è tradotta in una velocissima sosta (mezz’ora?) in uno spiazzo da cui, per carità, poter ammirare da sotto qualche edificio della medina e poter scendere fino al fiume sottostante. Il tutto, naturalmente, sotto l’occhio vigile della polizia turistica marocchina che annuiva alle spiegazioni della guida.



Non so se la visita fosse programmata così o se ci sia stato qualche imprevisto a noi non noto che ha fatto sì che fosse così limitata. Di certo non la pubblicizzerei come una delle due tappe, quanto piuttosto come una veloce sosta lungo il percorso.DSC_6454.webpDSC_6455.webpDSC_6458.webpDSC_6460.webpDSC_6461.webpDSC_6473.webp
 
Anche ad El Jadida ritroviamo il consueto copione: scorta della polizia marocchina e puntuale controllo di quanto riferito dalla guida. La visita è sempre breve, ma un po’ più lunga della precedente. Un piccolo giro nella città effettivamente lo facciamo, e poi saliamo su una fortificazione affacciata sul mare.
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Tra qualcuno dei presenti si è generato un certo malumore perché non è possibile visitare il pezzo forte della cittadina, la cisterna portoghese (un po’ come quella di Istanbul). La stessa è infatti chiusa da qualche anno per restauri. Io in effetti non me la aspettavo, perché non è espressamente indicata nella descrizione dell’escursione, e so per esperienza che ciò vuol dire che la visita non è prevista…. Il malumore di qualcuno dei presenti si è generato per tre motivi:

1) l’immagine della cisterna troneggia sulla pagina dedicata all’escursione (https://www.costacrociere.it/excursions/00/005z.html) , e questo in effetti secondo me andrebbe evitato;

2) alcuni dei presenti dicevano di aver espressamente chiesto se ci fosse o meno la visita all’ufficio escursioni e aver avuto risposta positiva (mi pare strano, non essendo appunto inclusa nella descrizione, ma non posso sapere. Riporto quanto sentito);

3) una signora se l’è presa molto per una risposta inappropriata della guida. La guida, in effetti, già sulla corriera aveva preannunciato che la cisterna era chiusa perché in restauro. Quando poi siamo arrivati all’ingresso (chiuso) della cisterna l’ha ribadito. Alla fine della visita, quando già eravamo fermi per il pranzo, questa signora ha chiesto alla guida: “ma e la cisterna non la vediamo?” e la guida gli ha risposto piuttosto bruscamente dicendo che il caldo gioca brutti scherzi al cervello. La signora non l’ha presa molto bene….. anzi, direi che l’ha presa proprio male (mi permetto di dire: un po’ troppo male).
 
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