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Costa Favolosa: Transatlantica 2013 Santos - Savona

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Ecco la mia Bahia, noi abbiamo scelto di spostarci da soli visto il poco tempo a disposizione volevamo guardare con tranquillitá. Anche a noi hanno detto (Naim, il direttore di crociera) della pericolositá di Bahia, soprattutto aveva raccomandato di non usare la carta di credito perché le clonano tutte. [smilie=occhi_02[1]:[smilie=occhi_02[1]:[smilie=occhi_02[1]:

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Maceió

Obbiettivo della giornata è visitare la famosissima spiaggia di Gunga, da tanti considerata una delle più belle, da alcuni la più bella, del Brasile. Reduci dalla visita ad Havaizinho siamo ingolositi e non poco per cui l’entusiasmo è tanto in tutti quanti noi.
Scesi dalla nave saliamo obbligatoriamente su degli autobus messi a disposizione dal comune di Maceio perché è vietato camminare a piedi lungo il porto. Gli autobus sono senza aria condizionata (meno male che il tragitto è breve) e questo causa gli sfottò nei nostri confronti degli operai che stanno lavorando all’interno del porto.
Giunti all’ingresso del porto i tassisti più spregiudicati ci assaltano: saliamo con uno di loro che ci accompagnerà alla spiaggia di Gunga e starà con noi tutto il giorno accompagnandoci dove desideriamo. Tariffa 180 Reais.
Non ci ispira molta fiducia (per intenderci non ha nulla del mitico Luis) ma ormai siamo a bordo del suo taxi e andiamo.
Dopo un tragitto di circa 30 km a sud di Maceio in cui non sappiamo bene se andare a Gunga o alla spiaggia do Frances (la si trova sulla stessa strada ma prima di giungere a Gunga) arriviamo alla meta prefissata.
La spiaggia è circondata da un’enorme fazenda di palme di cocco che si estende per diversi ettari tutto attorno e c’è una zona che da sulla laguna di Sao Miguel e una che da direttamente sull’oceano. Francamente rimaniamo subito un po’ delusi perché ci rendiamo conto immediatamente che siamo di fronte ad una spiaggia enorme e soprattutto strapiena di turisti, mentre preferiremmo un posto meno affollato e più “intimo”.
Il tassista ci indica una delle “baracche” situate sul lato della spiaggia che da sulla laguna come una delle migliori e ci accompagna dal suo gestore per farci accomodare.
La spiaggia è affollatissima, non c’è un buco dove piazzarsi manco a pagarlo oro, ma il gestore prende comunque un ombrellone e lo pianta letteralmente nel bagnasciuga e lo circonda con due sedie che non si capisce come non vengano portate via dall’acqua.
La cosa non ci entusiasma ma non abbiamo molte alternative: è cosi, prendere o lasciare.
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La discesa che porta a Gunga
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Scorcio della laguna e di un tipico “Saveiro”

L’acqua cristallina di Havaizinho (si capisce quanto ci è piaciuta questa spiaggia meravigliosa?) lascia il posto ad un’acqua parecchio scura, sempre calda però, ma purtroppo sporcata dai residui delle consumazioni degli ospiti delle varie “baracche”: non è difficile mentre si fa il bagno trovare nell’acqua bustine di zucchero, fazzolettini e perfino tappi di bottiglia di plastica che galleggiano. Un vero peccato e se permettete anche un po’ di schifo.
Nella baracca è possibile consumare qualche specialità locale: proveremo dei gamberetti cotti con cipolla e pomodoro e delle gustosissime “pasteis”, alcune ripiene con gamberi e altre con formaggio.
Il pomeriggio passato qui non lascerà un ricordo indelebile ma ci consoliamo con la compagnia: si sta instaurando un bel rapporto tra noi e quindi il posto dove siamo, nonostante la delusione, passa in secondo piano.
Abbandoniamo la spiaggia e prima di tornare verso la città saliamo sul mirante che domina la fazenda e la spiaggia di Gunga per scattare alcune foto panoramiche: a dire il vero le foto migliori sono quelle di Paolo e Magna e la loro diventa quasi una gara a chi scatta la foto più bella….. a fine crociera ne avranno collezionato quasi 5.000!!!
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Il bel Mirante di Gunga

Sulla strada di ritorno chiediamo al tassista di accompagnarci in un negozio di souvenir perché vorremmo prendere qualche ricordino e ci porta, presumibilmente perché li conosce o ne ha un ritorno economico, in un posto della periferia più umile di Maceio, molto isolato. Entriamo praticamente a casa di una signora che sta guardando la più classica delle telenovelas brasiliane e che ha adibito il soggiorno a esposizione dei suoi (?) prodotti artigianali.
Prendiamo qualche oggetto, soprattutto tessili, e siamo spettatori di una scena che se non fosse triste per il motivo scatenante parrebbe pure divertente: la vicina di casa della signora dove ci siamo recati sta cacciando di casa un ragazzo prendendolo a ceffoni sulla testa, probabilmente reo di aver chiesto dei soldi per la droga, ma la cosa divertente (ripeto: se non fosse triste) è che la signora “rende” tranquillamente 30cm al ragazzo, per cui per rifilargli le badilate che gli dà deve praticamente saltare in stile Sergey Bubka.
Il tassista se la ride e si capisce che conosce il ragazzo e probabilmente non è la prima volta che assiste alla scena…..
Salutata la signora, gli chiediamo di portarci in un market per cui ci dirigiamo verso il porto, nei pressi del quale, nonostante sia domenica, troveremo un market aperto: Magna deve fare scorta di Sazon vari da portare alle sue amiche in Italia e vuole mantenere fede alla promessa fatta.
Ne approfittiamo visto che Magna li decanta tanto e ne facciamo buona scorta anche noi(da li sino ad arrivare a Marsiglia il nostro armadio sembrerà più la dispensa dove si conserva il brodo star che un armadio per abbigliamento  ).
Tra uno scaffale e l’altro, però, Paolo scorge la Cachaça, e siccome dobbiamo preparare il liquore al cioccolato coi semi acquistati a Ilheus, non può mancare nella nostra valigia. Paolo, vecchio volpone, mi fa scoprire anche dei fantastici cioccolatini ripieni di crema alla nocciola e wafer che qui chiamano Sonho de Valsa: ha capito che sono un golosone e mi vuole traviare. Risultato ottenuto in pieno: carico in valigia un kg di cioccolatini!!!
Ci mettiamo in fila e avendo davanti a noi solo una persona penso che faremo in fretta ma la mia previsione è clamorosamente sbagliata. Dimentico che sono in Brasile e che qui i ritmi son tutti molto più lenti ma la cassiera mi riporta alla, sua, realtà e “spara” un oggetto sul lettore di codice a barre con la stessa velocità con cui in Italia si tappano le buche sulle strade e cioè con una lentezza da bradipo.
Nessuno fiata e nessuno protesta per cui, per non farmi riconoscere come italiano anche qui, accetto la sfida di non addormentarmi sul carrello e quindi sopra il mio erede e tengo duro: dopo 20-25 minuti (!) buoni di attesa tocca a noi. Usciamo dal market e chiediamo al tassista, che oramai da evidenti segnali di insofferenza (dove sei Luis?), se invece di accompagnarci al porto ci accompagna in una churrascheria (da li ci arrangeremo con un altro taxi) ma appena saliti in auto ci dice che oggi è domenica e che i locali son tutti chiusi.
Paolo abbozza, parecchio seccato e in perfetto portoghese, un “ a me sembra una ca….ta enorme” e gli intima, non più chiede, di portarci al porto. Scesi, e maledettolo per la sua scortesia, chiediamo agli impiegati del porto se quello che asseriva il tassista fosse vero. Ovviamente era falso per cui ci indicano un paio di locali dove poter andare e, chiamato un altro taxi, ci facciamo accompagnare in uno di essi: nostro obbiettivo è gustare la picanha e non vogliamo salire a bordo della nave senza averlo fatto!
Ci portano nel lungomare di Maceio e, a differenza di quello che ci avevano detto, scopriamo un posto molto carino e vivace, ricco di molti baretti e locali dove passare una bella serata bevendo qualcosa e mangiando qualche specialità locale. Ci accompagna in una churrascheria dove ci dice si mangi bene e li ci accomodiamo.

Alla porta ci accoglie un cameriere vestito di tutto punto a cui chiediamo se accettano di farci entrare nonostante il nostro abbigliamento “balneare” non sia esattamente quello appropriato per andare a cena fuori: gran sorriso e un gesto per entrare che sembra dire “non importa come sei vestito, entra pure”.
Ci accomodiamo e Paolo ci spiega come funziona qui: c’è un ricco buffet di antipasti e contorni nel quale ci si serve da soli e si può mangiare tutto ciò che si vuole e quanto si vuole.
Tra gli altri si trovano insalate varie, prosciutto, salsiccia, formaggio, olive, banana fritta, riso, canna da zucchero arrosto e dei, velenosissimi, piccantissimi, peperoncini: una cosa bestiale! Solo a sentirne l’odore pensavo di svenire. Vale ne assaggia uno e quasi si sente male: piccante! State attenti 
Seduti a tavola inizia lo spettacolare viavai dei camerieri che ti portano al tavolo degli spiedi enormi con tutti i tipi di taglio di carne:salamini, picanha, costine, coração de frango (cuoricini di pollo) , cupim, alcatra, maminha, picanha de porco, etc etc. Ognuno di noi ha a disposizione una pinza con cui prenderà la/le fettine di carne che, con un affilatissimo e lungo (per poter tagliare la carne con un unico taglio) coltello, il cameriere gli taglierà. Terminato di servire tutti i vari tagli il cameriere si avvicinerà per chiederci di “chiudere il giro” con un’altra degustazione del taglio preferito: praticamente una maratona culinaria infinita 
A dire di Paolo e Magna, che beati loro non sono alla prima esperienza con una churrascheria brasiliana, il livello è appena sufficiente ma io, soprattutto di quei salamini, potrei mangiarne sino a stare male.
La cosa che impressiona di più è la velocità con cui i camerieri giungono al tavolo coi loro spiedi: se non sei veloce nel mangiare o nel dire di no, rischi di avere nel tuo piatto una piramide di carne simile più o meno a quella di Cheope in Egitto. Slurpppppppp !!!
Beviamo qualche birra, gustiamo una spettacolare, non per tutti, ananas arrosto con cannella, saldiamo il conto e contattato un taxi ci facciamo riportare alla nave.
Bilancio della giornata: spiaggia di Gunga molto deludente, almeno dove eravamo noi; del tassista meglio non parlarne; la churrascheria ci è piaciuta, non a tutti allo stesso modo 
 
La mia Maceió con escursione Costa alla spiaggia di Gunga

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Le mangrovie

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Nuove case con affaccio sul cimitero, non ditemi niente a me piacciono i cimiteri o meglio le tombe.

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Mi inserisco anche io postando le foto fatte a Salvador.
Noi siamo scesi in autonomia ed abbiamo preso un taxi che ci ha portato su al Pelourinho (é possibile arrivarci con un ascensore pubblico come hanno fatto i nostri amici), abbiamo girato un po' per il quartiere ed ammirati la nave dall'alto. Al ritorno alcuni di noi si sono fermati al mercato Modelo vicino al porto ed hanno fatto shopping a buon prezzo.

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Recife - Olinda

Meta della nostra giornata non è Recife, considerata per via dei numerosi ponti che la attraversano, utili a superare i due fiumi che passano in città, la Venezia del Brasile. Abbiamo deciso, infatti, di visitare Olinda, una città a pochi km da Recife e che l’Unesco ha proclamato patrimonio dell’umanità.
Scesi dalla nave veniamo portati con un autobus in centro città, nei pressi di uno dei ponti di cui parlavamo prima. Scesi dall’autobus lo spettacolo del fiume non è dei migliori: il livello dell’acqua è molto basso e il letto del fiume è simile ad una discarica a cielo aperto. Non è proprio una gran pubblicità e anche la scelta del posto dove farci scendere non può essere definita geniale. Attraversata la strada troviamo la fila dei taxi in attesa dei turisti e, preso uno di loro, ci facciamo accompagnare a Olinda, nella zona alta, nei pressi della chiesa di S.Francesco, eretta proprio in onore di S.Francesco d’Assisi.
Giunti a Olinda ci fermiamo davanti al convento che sta poco sopra la chiesa di S.Francesco: questo convento si occupa dei bambini orfani di Olinda mentre il convento che si trova dall’altra parte della città ed è gestito dalle suore, si occupa delle bambine orfane.
Davanti al convento troviamo ad accoglierci Fabio: 43 anni, insegna capoeira ai bambini dell’orfanotrofio, sedicente esperto di fotografia, campo nel quale dice di aver ricevuto anche diversi premi, si offre di farci da guida per visitare questa graziosissima città. Particolare non da poco parla benissimo in italiano!
Non riusciamo a dirgli di no e dopo averci mostrato una parte dell’esterno del convento e illuminato sui pregi architettonici con cui è stato costruito ci porta a visitare la chiesa di S.Francesco: essa contiene splendidi ritratti del santo, oggetti preziosi, arredi in legno meravigliosi e dal valore inestimabile. Fabio è molto preparato e molto attento a farci apprezzare ogni aspetto di questo luogo di culto, nonché sepolcro dei vari frati che nel tempo lo hanno gestito e abitato.
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Dipinto all’interno della chiesa e, sotto il pavimento, i sepolcri dei frati…
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La sacrestia della chiesa di S.Francesco, in preziosissimo legno massello
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Dite Ooolindaaaaaa ….
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L’altare e la bella volta della chiesa

Terminata la visita, non prima di aver chiesto a Fabio di farci una fotografia tutti insieme all’interno della chiesa, anche per apprezzare le sue doti di fotografo, saliamo verso il centro storico che ci fa notare essere praticamente diviso in due da una linea immaginaria:la prima parte è composta, oltre che dai vari monumenti e luoghi storici che l’hanno fatta proclamare patrimonio dell’umanità, da vari negozi e negozietti che, consorziatisi, sostentano con parte dei loro ricavi i due orfanotrofi cittadini. La differenza con i negozi che si trovano dall’altra parte di questa linea immaginaria è che loro non concedono percentuali sui guadagni ai vari circuiti turistici e vendono i loro prodotti a prezzi molto più bassi.

Gli autobus, infatti, qui davanti non sostano e i turisti, probabilmente ignari, vengono fatti scendere davanti ai negozi “affiliati” che, dopo aver comprato i prodotti da questi negozi, li rivendono a prezzi maggiorati, a volte anche al doppio del loro prezzo.
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I coloratissimi disegni di Olinda
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Il carnevale qui si fa ancora sentire

Volendo proprio essere rapinati preferiamo che il maltolto vada agli orfanelli per cui acquisteremo tutti i nostri oggetti in questi negozi, tanto più che fanno anche da banco di cambio ad un tasso ottimo: 1€=2,5 Reais.
Il nostro tour prosegue tra chiesette, negozi e mirantes spettacolari da dove si scorgono scenari bellissimi sulla città e sul mare.
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Olinda dall’alto e sullo sfondo il porto di Recife
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Fabio, la nostra guida odierna

L’arsura anche qui si fa sentire per cui non può mancare una dissetante acqua di cocco o una bibita ghiacciata (Fabio ci dice: “a Olinda tutto è molto rilassato:non trovi per strada i bambini che chiedono l’elemosina o rubano, perché sono ospitati in orfanotrofio, e non devi perciò, come si dice qui in Brasile, tenere un occhio al prete e uno alla messa, ma abbiamo un piccolo problema: il caldo!
E, dopo uno sguardo al cielo e al suo braccio ambrato, giù uno splendido sorriso brasiliano).

Alla fine della passeggiata nel centro storico giungiamo alla famosa “Ladeira da Misericòrdia”, pavimentata interamente in pietra, molto ripida e scoscesa, che in occasione della festa di S.Francesco gli abitanti più devoti percorrono sulle ginocchia, senza nessuna protezione, in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta o che vorrebbero ricevere.
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La “Igreja da Misericordia” e …
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…la “Ladeira da Misericòrdia”

Purtroppo il tempo, sempre poco, a disposizione è scaduto per cui chiamiamo un taxi per farci riaccompagnare al porto.
Salutiamo Fabio il quale ci chiede un’offerta per l’orfanotrofio. Non sappiamo dire di no alla sua richiesta e la visita guidata gratuita si trasforma in una a pagamento, ma almeno speriamo di aver aiutato con la nostra offerta gli orfanotrofi cittadini e i bambini bisognosi ospitati.
Olinda è davvero molto bella, non mancate di visitarla se venite qui.
 
Fortaleza

Era tra le tappe più attese del nostro viaggio e già dall’Italia pregustavamo un pomeriggio in spiaggia, in una delle “baracche” più belle e organizzate del litorale, il Crocobeach, ma purtroppo non metteremo piede a terra.
Le avverse condizioni meteorologiche caratterizzate da forte vento e mare mosso rendono lo sbarco molto complicato e pericoloso e, forse anche in seguito all’incidente occorso ad un ormeggiatore, che le cime della nave fanno schiantare su una bitta, il capitano decide di annullare la tappa e proseguire immediatamente il viaggio verso Tenerife.
La delusione è tanta, dobbiamo salutare il Brasile in anticipo e senza poter comprare gli ultimi pensierini in salsa verde-oro per amici e parenti.
Credo sarà solo un arrivederci, però, perché questa terra è straordinaria e i suoi abitanti hanno per qualche verso una marcia in più.
Oggi forse capiamo cosa voglia dire “saudade”.
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La sky-line di Fortaleza e…
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…il suo mare cristallino…che peccato



Ciao Brasil
 
Tenerife

Dopo 6 giorni di navigazione, diversi chili di peso messi su, un passaggio dell’equatore e un secondo tropico nel mirino, non vediamo l’ora di toccare terra e questa tappa ci intriga parecchio, anche perché molti ci dicono che Tenerife, essendo zona franca, è luogo dove fare acquisti a prezzi eccezionali, soprattutto nell’elettronica e nell’abbigliamento.
Abbiamo deciso di girare l’isola con un’auto presa a noleggio: ha pensato a tutto Paolo, vero “stratega” di tante nostre escursioni, che contattato un autonoleggio ha già prenotato una bella macchinina per tutti noi.
Sbarchiamo e partiamo subito alla ricerca degli uffici dell’autonoleggio per ritirare le chiavi: l’impresa non è facilissima tant’è che chiediamo informazioni a qualche operaio del porto che ci fa dirigere verso il lungomare di Tenerife: l’autonoleggio dove ci mandano, però, non è quello che cerchiamo noi ma un concorrente. Dopo circa un’oretta di ricerca finalmente troviamo la nostra agenzia e con lei le nostre chiavi, ma il primo segnale negativo della giornata è arrivato.
Saliti in macchina ci dirigiamo subito verso un negozio che, a dire di chi ce lo ha consigliato, sembrerebbe convenientissimo: imbocchiamo l’autostrada col nostro bolide e dopo una mezz’oretta giungiamo davanti al nostro centro commerciale che altro non è che la versione spagnola di Mediaworld, e degli omologhi italiani ha tutto, prezzi compresi. Le ragazze già non erano entusiaste di passare la loro mattinata in tale centro commerciale e quando si rendono conto che il negozio tra l’altro non è nemmeno conveniente peggiorano il loro umore: del mio e di quello di Paolo non vi dico. Già ci vedevamo tornare a casa con gli ultimi ritrovati tecnologici comprati a basso costo e invece torneremo a casa a bocca asciutta e con le signore che già meditano vendetta. Per farci perdonare decidiamo di saziare i loro appetiti di shopping modaiolo e le portiamo in uno, anzi no, addirittura due, centri commerciali dove potranno, almeno loro, fare acquisti. NADA, previsione steccata di brutto e si torna tutti senza nulla nelle borse: solo Ale avrà la gioia di fare un giretto sulle riproduzioni delle macchine del cartone animato Cars………
Se pensate, quindi, di andare a Tenerife per spendere tutti i vostri risparmi o la tredicesima e tornare a casa con l’ultimo gingillo tecnologico o l’ultima creazione di Dolce & Gabbana, rassicurate il vostro commercialista: il conto rimarrà cosi com’è, visto che i prezzi sono totalmente in linea con quelli italiani, fatto salvo il costo della benzina, dei tabacchi e dell’alcool (ma qui il merito non è loro ma è tutto demerito del nostro governo che ci salassa di tasse su questi prodotti).
Alla ricerca dei nostri sogni modaioli abbiamo nel frattempo perso tutta la mattinata, per cui, visto che col tempo non proprio perfetto è difficile andare a visitare il Teide, decidiamo di fare un salto al Loro Parque, uno splendido Parco naturalistico situato nella parte nord-ovest dell’isola.
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Che sguardo serioso……
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……e che bell’acconciatura

Arriviamo alle 13 e dopo essere passati tra le grinfie del solito Parkheggiatore abusivo spagnolo che chiede la classica “offerta” (a cifra fissa, 10€) per proteggere la macchina dai malintenzionati, e cioè da lui, entriamo nel Parco.

Per la modica cifra di 33€ a cranio è possibile visitare un posto magnifico dove si possono osservare pappagalli di ogni razza e colore, babbuini, gorilla, pinguini, tartarughe giganti, lontre, delfini e tantissime altre specie.
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Italiani???
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Chi disturba la mia quiete?
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Salti….
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E capriole………

L’attrazione maggiore sono, però, gli incredibili spettacoli messi in scena dalle orche e dai leoni marini: abbiamo la fortuna di assistere all’intero spettacolo di entrambi e vi posso assicurare che non solamente i bambini rimangono entusiasti a vedere questi animali compiere spettacolari esercizi dove dimostrano, ce ne fosse ancora bisogno, quanto sono intelligenti e quanto sono bravi i loro istruttori nel fargli fare certe evoluzioni.
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I leoni marini........
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......e il cugino di Nemo

Il tempo a disposizione rimasto è poco per cui terminati gli spettacoli di orche e leoni marini dobbiamo tornare all’auto e dirigerci verso il porto, se non vogliamo vedere Capitan Mani in tasca Pennisi lasciare il porto di Tenerife in direzione Funchal senza 5 italiani a bordo.
Questo tempo, però, è sufficiente a capire che quando risentiremo uno spagnolo criticare un italiano per il modo furbesco di spennare il malcapitato turista lo apostroferemo con un sentito e sonante:”ma vaff……..”
Quando infatti ci azzardiamo a provare a scattare una fotografia con gli splendidi esemplari di pappagallo multicolore presenti all’ingresso del Parco, una cialtrona di impiegata del Parco e un sedicente fotografo al suo fianco si dimenano come naufraghi attaccati da un branco di squali per impedircelo. Se vogliamo una foto con i pappagalli, infatti, dobbiamo acquistarla da loro, a cifre che in confronto i fotografi a bordo nave sono dei benefattori in gita.
Io e Paolo ci guardiamo tra il disgustato e l’inc…..to ma nessuno dei due ha voglia di rovinarsi la vacanza con questi due babbei per cui in perfetto stile dantesco non ci curiamo di loro ma guardiamo e passiamo……….la voglia di ricoprirli di insulti, però, è tanta.
Con l’amaro in bocca perché la giornata non è stata esattamente come l’avevamo immaginata, torniamo a bordo della nostra auto e ci dirigiamo verso il porto: veloce sosta per uno snack, visto che non abbiamo mangiato e se torniamo a bordo a pancia vuota il servizio di sicurezza si preoccupa, e poi direzione porto e Costa Favolosa.
Il Brasile è sempre più lontano: ci mancano i suoi colori, il suo clima, la sua gente e il calore che ci ha trasmesso. Siamo tornati in Europa e, purtroppo, si vede.
NB: se non siete frequentatori di Tenerife vi consigliamo vivamente di procurarvi una pianta del porto perché uscirne o entrarci può essere come trovare un po’ di avocado al buffet delle 13: un’impresa titanica!
 
Funchal

Dopo la deludente giornata di Tenerife scendiamo a Funchal speranzosi di visitare una bella città e trovare, magari, un po’ di buona e sana accoglienza locale.
Stavolta niente auto a noleggio o taxi ma prendiamo il bus scoperto che ci porta in giro per questa bella città, abbarbicata sulla costa di Madeira, di cui è capitale, e ricca di terrazzamenti spettacolari, dove è facile vedere, affianco alle stesse abitazioni, ampie e ricche coltivazioni di banane, prodotto fondamentale nell’economia di quest’isola.
Lo spettacolo che si può godere dall’alto è entusiasmante: è come essere affacciati ad un balcone sull’oceano, dove, oltre alla splendida distesa azzurra dell’Atlantico puoi ammirare tutta la città e le sue costruzioni, alcune davvero molto belle.
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Sul bus il vento picchia forte e il mio abbigliamento stile Havaizinho non aiuta molto: dopo mezz’ora ho un freddo che la metà basta (non sono solo ma gli altri si son portati qualcosa con cui coprirsi) ma resisto stoicamente senza un lamento.

Il tour è davvero molto bello e ci mostra moltissime zone della città.
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Terminato il tour decidiamo di fare una passeggiata nel centro: è molto carino, ricco di negozi, molto frequentato e la passeggiata è molto piacevole.
Tra i vari negozi, la mia attenzione è catturata da alcune pasticcerie che espongono nelle loro vetrine dei dolci straordinari, capaci di riempirti gli occhi e il cuore prima ancora dello stomaco. Sedotti da tanto bel vedere e giunta l’ora di pranzo, decidiamo di sederci a mangiare in uno dei tanti ristorantini che si incontrano per strada: purtroppo saremo sedotti e abbandonati dal buon gusto perché il posto dove capitiamo è davvero una delusione.
Chiediamo qualche antipasto di mare, che a dire il vero sarà soddisfacente, ma quando ordiniamo del pesce spada arrosto ci portano, pensando forse veniamo da Marte, un pesce molto simile ad un’orata (anzi probabilmente era proprio un’orata).
Paolo riesce appena ad assaggiarlo ma glielo lascia nel piatto parecchio seccato (giustamente oserei dire).
Finiamo il nostro piatto e cerchiamo di rifarci almeno col dolce, soprattutto per Paolo che non ha praticamente mangiato nulla: se possibile il dolce era peggio dell’orata travestita da pesce spada. Una schifezza ignobile, mai provata prima. Un abominevole budino al caramello che non offrirei nemmeno all’ospite più sgradito.
Disgustati e parecchio delusi paghiamo il nostro conto e scappiamo da questo posto dalla cucina indecente: vorrei avere una guida Michelin a portata di mano, ma non per appuntarci il nome di questo posto ma per sbatterla in testa al titolare. Pessimo! Come dice Ale:” mai più!”.
Ancora qualche passo nel centro, utile a trovare un piccolo centro commerciale dove fare qualche acquisto, e ci incamminiamo verso la nave.

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Tornando ci fermiamo a scattare qualche divertente foto che ha come sfondo una splendida riproduzione di una delle tre caravelle di Cristoforo Colombo, la S.Maria (per evidenti motivi anagrafici non ho mai visto una caravella in vita mia per cui mi posso solo fidare di loro e pensare che sia davvero una loro riproduzione), che trasporta i turisti in giro per l’isola e da cui ci si può anche tuffare per provare l’ebbrezza di un bagno nelle acque oceaniche di Madeira.

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Il muraglione del porto, invece, è molto carino e singolare perché riporta un piccolo disegno di tante delle varie imbarcazioni che vi hanno attraccato nel corso degli anni con la data in cui questo attracco è avvenuto.

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Nel complesso Funchal ci è piaciuta parecchio, è un posto molto carino e magari meriterebbe una visita di più giorni per scoprirla pienamente. Per noi non è possibile, per cui tutti a bordo: ci attende il servizio di sicurezza. Chissà cosa dirà quando vedrà che stiamo salendo con due gustosissime bottiglie di Madeira in borsa? Cachaçera !!!
 
Raffaele come vai di corsa ;), ora arrivo anch'io con Recife.
Abbiamo scelto la visita di Recife in battello e questo é quanto abbiamo visto


La torre di cristallo é stata costruita per festeggiare i 500 anni della scoperta dell'America e quindi del Brasile, di fronte si trova la piazza con al centro un tondo dorato che é considerato " il chilometro zero" da dove si é iniziato a costruire la cittá.

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Che bel diario "multiplo" tra foto e racconti sembra quasi di esserci stati anche noi a bordo con voi !! ;-)

come testimonianza di quanto ci sia piaciuto questo diario....nella nostra mente inizia a balenare la voglia di fare una bella transoceanica in Brasile (nel 2014 dato che il 2013 è già sold out!! :-) ) .... si si si....vogliamo proprio farla!!!!
 
Salto Fortaleza perché é stata una toccata e fuga come ha detto Raffaele, sono riusciti a far sbarcare del personale che aveva finito il loro lavoro e qualche ospite, circa una trentina.
Dopo aver attraversato l'Oceano arriviamo a Tenerife. Anche noi avevamo prenotato un'auto prima di partire ed anche noi abbiamo fatto fatica a trovare il luogo anche se le informazioni trovare qùi erano perfette (lo dico ora che ho capito dov'é!

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Anche se la giornata non prometteva per niente, abbiamo comunque deciso di andare al Teide confidando in un cambiamento del tempo.

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Abbiamo fatto il giro largo verso Los Cristianos ed appena siamo saliti un po' ecco quello che abbiamo trovato

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Invece appena siamo scesi un po' abbiamo ritrovato questo

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Devo dire che questo diario, con i contributi di più utenti in un unico "spazio", sta venendo su proprio bene.
Belle foto, e lettura estremamente piacevole. Complimenti a Gandalf, Dani e Patty, ed un grazie da parte mia.
Al di là dei luoghi stupendi, mi hanno colpito molto le foto degli animali, sebbene personalmente, visti da dietro un "recinto", stimolano un pò di tristezza (la tigre è bellissima...).
Gandalf...ma come per questioni anagrafiche non hai mai visto una caravella???? Basta andare nel porto della tua città...le "caravelle" sono quelle con una "T" disegnata sulla murata....ed alcune sono ben più vecchie della S.Maria di Colombo!! :D

Agata...da amico di forum....Lady O è una bella nave, che attira....ma io preferirei 100 volte una transatlantica....con qualsiasi nave...pensaci...;)

Un salutone a tutti!
 
Ultima modifica:
avete fatto delle foto meravigliose...e poi quei balletti vicino alla nave dagli indigeni locali mettono tanta allegria...invece quello ch emi lascia perplessa sono le abitazioni che affacciano sulle tombe...:sad::?:[smilie=triste_02[1:[smilie=triste_02[1:[smilie=triste_02[1:[smilie=triste_02[1:
 
Costa Favolosa: Transatlantica 2013 Santos - Savona

Arrivo tardi in questo diario ma recupererò in fretta..
Vado subito a leggere le pagine arretrate!
 
Ecco i nostri ricordi di Funchal, abbiamo deciso di prendere la cabinovia che porta a Monte.

L'arrivo in porto

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Sto diario me lo sto godendo momento a momento !!!!
Continuo a complimentami con tutti voi.

Un saluto.
 
Arrivo con colpevole ritardo, ma ormai il lavoro mi assorbe :D:D:D

Mi dispiace leggere il commento di engineer, cosi' come mi dispiace sentire (spesso): nella tal nazione ho mangiato da cani, la pasta era sempre scotta e non c'era la cotoletta.....:(

Insomma, la sempre di moda "sindrome da mancanza del campanile della chiesetta natia". :D;)

E soprattutto mi dispiace il "dispregio" di quel "fauna locale che interessava alle signore", come se lo scrivente fosse totalmente disinteressato alla "fauna locale che interessa gli uomini"..... qui il fatto che una certa nazione non sia piaciuta non c'entra proprio nulla......

Forse, e sottolineo il forse, prima di partire ci si dovrebbe informare su quello che si va a vedere, su cosa puo' valere la pena e cosa no. Poi, e' chiaro, ognuno fa le sue scelte, c'e' chi privilegia il piacere di vedere posti e gente nuovi e chi privilegia il miglior prezzo, alla faccia della destinazione......

Adesso riprendo la lettura, le foto finora viste (sono arrivato a quelle di Tano) mi hanno molto colpito, e si' che giro il mondo da trent'anni.

Ah, scusate il papiro, ma ormai.....:D "I am what I am" :rolleyes:


Mah...a me sembra estremamente riduttivo (e sterile) sintetizzare un grande paese come il Brasile in due o tre aspetti...e basta...
Anche noi Italiani non siamo mica solo "spaghetti, pizza e mandolino"...eppure tanti stranieri ci dipingono così...sbagliando...
E se sbagliano loro...magari qualche volta sbagliamo anche noi nel giudicare superficialmente altre culture...
Mio parere. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole.


Un saluto

Scusa, Felix, ma i "paffi neri" dove li lasci? :D:p



EDIT

mi scuso, ero arrivato solo a pagina 3, mi limitero' a commenti pertinenti :D
 
Ultima modifica:
Sciguetto un bellissimo diario......che bello ce é il Brasile !!!!!!!

Un saluto.
 
E finalmente Bruno sei venuto anche di qua. Come sai mi piacciono i tuoi commenti (oramai pacati).
Il lavoro ti assorbe, nahh, prendi nota che con tutti i giorni che hai potresti farla anche tu con Marinella.
 
Stato
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