Toc Toc!!! ci siete?? compagni di viaggio siete già stanchi??? Peccato!!
Capitolo 7: Amsterdam
“
Alcuni turisti pensano che Amsterdam sia la città del peccato, ma in realtà è la città della libertà. E nella libertà la maggior parte della gente vede il peccato.”
John Green – Colpa delle Stelle
La sveglia è prevista per le 7.00, ma quando suona è già parecchio che mi sto gustando la traversata del canale che porta in città. La chiusa penso che l’avremo passata molto presto ma ho modo di ammirare alcune zone residenziali che si alternano con zone prettamente industriali, per lo più grossi depositi di prodotti petroliferi.
Amsterdam è una delle tappe che mi incuriosisce di più, quindi sono trepidante. Non ho prenotato l’escursione e quindi organizzazione free.
La fama che accompagna la città e di quelle che spesso non mette d’accordo i più. I giudizi sono diversi e molto dipende con quali occhi la si vuol vedere. Personalmente ne sono rimasto affascinato in maniera positiva. Mi è sembrata molto anticonformista, ti dà una sensazione di libertà che, specialmente per i più giovani, significa socializzare e vivere tutti gli aspetti e le occasioni che la città ti offre. Penso che abbia la capacità di far convivere in modo armonioso, visto l’aria di tolleranza che si respira andando in giro, persone provenienti da ogni parte del mondo, siano essi di mentalità puritana o trasgressiva. Sono anche andato a curiosare in un Coffee shop, dove si consumano legalmente droghe leggere, ma sulla loro funzione sociale, luogo di aggregazione, utilità o comunque modalità con cui si ritiene di poter tenere sotto controllo l’uso delle sostanze stupefacenti leggere, penso che ci sarebbe tanto da discutere e difficilmente si potrebbe arrivare ad avere univoco pensiero, le ragioni che si potrebbero mettere in campo sono tante e spesso contrastanti tra di loro. Oltretutto fuori dai locali ci sono sempre presenti un nugolo di gente dall’aspetto poco rassicurante. Ragionamento simile si potrebbe fare per i quartieri a luci rosse che sono certamente meglio dello squallido spettacolo che possiamo vedere in tutte le nostre città, ma l’Olanda non ospita il Papa e quindi certe decisioni si possono prendere senza ipocrisia, e comunque anche su questo si potrebbe dire tanto senza mai concordare sul giudizio finale. Comunque la città mi è piaciuta molto dal punto di vista architettonico e molta particolarità gli viene data dagli intrecci tra i canali e le sue numerose piste ciclabili. Per quanto riguarda l’uso della bici, è qualcosa d’incredibile, non c’è strada che non abbia accanto una pista ciclabile, anzi in centro ho visto dei percorsi esclusivamente percorribili in bici. Come già detto nel capitolo di Copenaghen, la loro concezione dello spostamento ecologico è agli antipodi dalla nostra.
Ma descriviamo la giornata. Arriviamo puntuali all’ormeggio proprio a ridosso del centro città ed alle 09.00 iniziamo a sbarcare. In base ai miei programmi, s’inizia con una bella passeggiata dal terminal del porto alla stazione centrale per andare a prendere il tram. Sono poco più di 1 km da fare costeggiando il canale centrale. Prima della stazione si passa sotto una piccola galleria e si spunta sulla grande piazza della stazione, dove si può già ammirare la bellezza della stazione stessa. L’imponente costruzione ha nella sua parte centrale due torri gemelle che, insieme alla campata centrale, riportano numerose decorazioni. Da questa piazza partono numerosi tram che portano sino alle principali destinazioni turistiche della città.
Noi prendiamo il tram nr. 2 in quanto la nostra prima destinazione è museumplein ovvero la piazza dei musei. Il biglietto lo facciamo direttamente in tram al costo di 2,90 euro (finalmente di nuovo gli euro) e vale un’ora dal momento del’emissione. I tram sono nuovi e dotati di display che ti indica sempre la fermata successiva. Scendiamo proprio affianco al museo di Van Gogh e ci giriamo attorno. Se dovete andarci vi consiglio l’acquisto dei biglietti, che sono compresi di salta fila, su internet. Il costo è di 17 euro per i maggiorenni, mentre i minorenni entrano gratis. L’audio guida, molto utile, costa 5 euro e 3 per i minorenni. Averli prenotati su internet vi permette di non fare le lunghe file alla biglietteria. All’entrata del museo non c’era nessuno in fila e quindi entravi subito, mentre per acquistare i biglietti c’era da perdere parecchio tempo. Essendo ancora presto, sono neanche le 10.00, ed io avevo prenotato l’entrata alle 11.00 ci facciamo un giro per la piazza che è in fermento visto che stanno preparando un palco per qualche concerto e stanno montando un sacco di stand. Comunque andiamo verso la famosa scritta “I amsterdam”, slogan e motto della città e dei suoi abitanti, dove facciamo le classiche foto di rito.
Subito dietro, abbiamo modo di vedere la splendida facciata del museo nazionale denominato Rijksmuseum che è anche il più grande museo Olandese. Sono stato tentato di privilegiarne una visita a discapito del Van Gogh in quanto ospita numerose collezioni interessanti ed in particolare ero attirato dalla collezione di Rembrandt. Amsterdam è una città dove non solo ci sono tanti musei, ma ce ne sono molti di altissimo livello che dovrebbero essere visitati. Completiamo il giro della piazza e, con un po di anticipo sull’orario previsto, ci presentiamo all’entrata del Van Gogh, ci fanno entrare senza problemi. L’audio guida in Italiano è fatta molto bene e non ti da il tempo di annoiarti, le 3 ore necessarie per la visita approfondita passano velocemente. Ti spiega tutto dalle origini della sua pittura fino alle evoluzioni artistiche degli ultimi anni di vita quando era diventato schizofrenico, malattia che lo porterà al suicidio. Se avete possibilità vedetelo, ne vale veramente la pena, ci sono opere spettacolari.
Usciamo dal museo che è l’ora di pranzo ed allora ci fermiamo ad un chiosco li vicino e pranziamo a base di hot dog con bacon e formaggio, non male. Anche qui le bibite costano parecchio, una bottiglietta da ½ litro costa 3 euro. Dopo la sosta ci indirizziamo, seguendo un percorso che avevo evidenziato sulla mia mappa di google, verso Piazza Dam, circa 2 km di passeggiata. Se non avete particolarmente fretta, lo consiglio nella maniera più assoluta, il percorso è molto bello quindi niente mezzi pubblici.
Passando accanto la Biblioteca di storia dell’arte, varie gallerie d’arte ed il casinò della città, attraversiamo il canale da un ponte pedonale che s’inoltra in una piccola zona commerciale dove, tra l’altro, c’è l’Hard Rock cafè, e quindi tappa obbligata di mia figlia. Imbocchiamo la Leidsestraat, una bella via commerciale e, sorseggiando una specie di caffè-cappuccino preso da Starbucks coffie, passeggiamo verso il centro non disdegnando qualche sosta per comprare qualche souvenir della città. Passiamo sul canale dove ha inizio il mercato dei fiori le signore avrebbero volentieri fatto un giro lungo tutta la via, ma il tempo è tiranno e quindi si accontentano di un paio di bancarelle. Proseguendo per le splendide vie della città arriviamo alla piazza più importante della città. Su Piazza Dam, primeggia il sontuoso palazzo reale, la facciata mi sembra sobria e molto armoniosa nella sua sostanziosa ampiezza.
Al centro della piazza c’è un obelisco che, secondo il mio opuscolo, è dedicato alle vittime della seconda guerra mondiale. Alle spalle abbiamo il Madame Tussauds, un museo che ripercorre la storia della città anche con rappresentazioni di personaggi in cera. Ci fermiamo un poco ad ammirare la piazza, e poi riprendiamo il percorso verso il porto, visto che siamo con il tempo agli sgoccioli.
Risaliti sulla nave, doccia rinfrescante, e subito sui ponti alti ad ammirare la città mentre la nave, mogia mogia, si appresta ad uscire dal canale per ributtarsi nel mare del nord. Spettacolo nello spettacolo.
Il museo di Rijksmuseum, la casa di Anna Frank, il quartiere a luci rosse, Heineken museum, i mulini a vento e altre vie importanti della città, troppe cose ho trascurato e che invece mi piacerebbe visitare con maggior tempo ed attenzione. Pazienza, sarò “costretto” a ritornare per approfondire la visita, ma non certo con un solo giorno di tempo a disposizione.
Sin dalla mattina, le notizie tragiche che arrivavano dall’Italia non ci permettevano di stare con la mente libera orientata al divertimento. Il terremoto che nella notte aveva colpito Amatrice ed altri comuni vicini, la conta dei morti, ancora provvisoria, e le immagini che arrivavano tramite il cellulare, ci davano delle batoste emotive non indifferenti. Cadenzavo un po gli accessi ad internet perché allora veramente si rischiava di andare in depressione. La sera in nave non si parlava d’altro. Il Comandante, giustamente, in segno di lutto, ha deciso di annullare tutti gli spettacoli previsti per la serata. Dopo la cena, menù dedicato al Veneto, siamo rimasti a discutere al bar, un po delle cose viste durante la giornata e molto su quanto stava succedendo in Italia. L’umore era afflitto dagli eventi sismici, di strada sotto un sole cocente ne avevamo fatta parecchia e quindi iniziava ad affiorare una certa stanchezza, e di conseguenza ad un’ora adeguata ci siamo ritirati in cabina a riposare.