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Costa Serena 17/01/2014 - I sogni del bambino e le grandi realtà..

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Grazie per questa visita virtuale del museo cui seguirà sicuramente (speriamo presto) una visita reale ... non siamo ancora riusciti ad andarci (ed onestamente non mi aspettavo che fosse così ben organizzato), ma sarà l'occasione per spiegare meglio alle bimbe il contrasto tra i sogni degli emigranti e "le grandi realtà": la povertà di quell'Italia da una parte e la Merica che vedevano così "ricca", verso la quale andavano con solo quei pochi bagagli così ben rappresentati nelle foto postate e spesso non conoscendo neppure l'italiano ... già forse Genova poteva essere un territorio straniero per molti (a proposito ... in tanti continuano a parlare ancora oggi, quando tornano, nei vari dialetti d'origine).

Fra l'altro (piccolo ot) vedo che in generale i bambini sono assai più avanti di molti adulti nell'accoglienza di chi oggi arriva in Italia.
 
Come sempre in ritardo...ho trovato questo splendido diario di viaggio e se non è troppo tardi...salgo a bordo e vi seguo con grande interesse!!

Benvenuto a bordo!

Questo diario è semplicemente appassionante.. è viaggio e viaggio nel tempo, è il racconto dei sogni nostri e di quelli dei nostri avi. è racconto e storia...meraviglioso!

Grazie!!

Manlio, stai trasportando oltre la semplice immaginazione... non posso dire che mi sembra di vivere quei momenti attraverso le tue parole, poiché ciò non sarebbe possibile neanche lontanamente... ma mi porta a pensare e non poco...

ma sarà l'occasione per spiegare meglio alle bimbe il contrasto tra i sogni degli emigranti e "le grandi realtà": la povertà di quell'Italia da una parte e la Merica che vedevano così "ricca", verso la quale andavano con solo quei pochi bagagli così ben rappresentati nelle foto postate e spesso non conoscendo neppure l'italiano ... già forse Genova poteva essere un territorio straniero per molti

Questo racconto non esaurisce tutto quello che viene mostrato nel museo, non è questo lo spazio per approfondire la cosa..
Nel museo tra le altre cose sono presenti i testi originali delle lettere che gli emigranti si scambiavano tra di loro, scritti del 1890/1930 di persone che avevano a malapena l'istruzione base.. scritti di gente semplice che aprono il cuore, e che parlano di quel mondo, dove anche a Genova eri Italiano, ma già straniero..

Rodolfo, se vorrai parlarne con le tue bimbe davvero a Genova troverai tutto quello che ti serve..


Fra l'altro (piccolo ot) vedo che in generale i bambini sono assai più avanti di molti adulti nell'accoglienza di chi oggi arriva in Italia.

Appunto.. troverai anche quello.. ;)

Un saluto e grazie dei commenti e dell'apprezzamento..

Manlio
 
Rodolfo, se vorrai parlarne con le tue bimbe davvero a Genova troverai tutto quello che ti serve..

Ne abbiamo già parlato più volte ... ma lì sicuramente sarà più facile far comprendere tante cose (soprattutto alla più piccola che ha 5 anni e ha bisogno di toccare con mano ... spero solo in senso figurato)

Ciao
 
Ho scoperto solo ora questo diario meraviglioso!!!
Chiedo anch'io permesso di salire a bordo, e mi complimento con tutti per i bellissimi racconti e per le splendide foto!
Vi seguo!
 
ma lì sicuramente sarà più facile far comprendere tante cose (soprattutto alla più piccola che ha 5 anni e ha bisogno di toccare con mano ... spero solo in senso figurato)

Speriamo solo in quel senso..

Confermo. E aggiungo......meno male! Fa ben sperare....

Ho scoperto solo ora questo diario meraviglioso!!!
Chiedo anch'io permesso di salire a bordo, e mi complimento con tutti per i bellissimi racconti e per le splendide foto!
Vi seguo!

Raffa, va bene.. portati se puoi a Savona, dico a Laura, visto che fa freddo e lei è già in zona, di prenderti un thè caldo nell'attesa della partenza.. ;)

Un salutone!
Manlio
 
Non mi stancherei mai di rivivere il Galata anche se l'ho visitato più volte. C'è talmente tanto che ogni volta scopro nuovi aspetti, dettagli, particolari. Le foto di Manlio e gli interventi a commento delle stesse hanno il merito di attirare l'attenzione sui particolari. Il Galata è un allestimento (non è solo un museo) che si deve visitare a passo lentissimo e con tante ma tante fermate, soffermandosi con attenzione sui dettagli, leggendo tutto ciò che è scritto; questo forse è più facile farlo quando si è avuto il privilegio di ripetere le visite. L'integrazione tra tutti i mezzi descrittivi e rappresentativi compresi quelli virtuali è veramente eccezionale. Chi sale a bordo visitando gli ambienti del piroscafo può udire perfino in sottofondo il brontolio dei motori ed appena entrato la voce imperiosa e perentoria di chi da istruzioni agli emigranti, se poi guarda fuori attraverso gli angusti oblò vede il mare scorrere lungo le murate. Nelle piazzette dalle finestre echeggiano commenti di uomini e comari su fatti di mare e di navi, su notizie di disastri.
Passando nel comparto dedicato a navi più antiche io ho potuto interloquire virtualmente con qualcuno con una figura a grandezza naturale e molto realistica che mi chiedeva con arroganza, una volta salito a bordo, se fossi saraceno, schiavo o....napoletano! Insomma ce n'è davvero per emozionarsi e tuffarsi in secoli di navigazione.
Manlio rivedendo alcune tue foto mi viene anche da fare un salto con il ricordo al museo della navigazione antica che visitammo insieme a Santa Severa. Con un lavoro di fantasia l'ho integrato col Galata e con quello in mostra a Napoli in un'ala della certosa di San Martino in un mix fantastico.
Quanto poi all'empatia con tutto quanto rappresentato negli allestimenti del Galata dedicati agli emigranti vi assicuro che per me che sono Napoletano e non certo di primo pelo mi riesce abbastanza facile entrare in empatia. Ero piccolissimo ma ricordo ancora certe partenze dalla stazione marittima molto diverse da quelle di oggi. Certo quelli erano già emigranti di tipo diverso ma il ricordo della corsa verso la fine della banchina di chi salutava seguendo la nave che lentamente si allontanava non la dimentico.
Oggi penso che forse tutta la mia fissa per navi, naviganti, mare declinati in ogni tipo di modalità, dalla costruzione di modellini navali da ragazzo, alla lettura di certi libri a tema, alla passione per le crociere ed altro ancora, ha avuto origine dalle passeggiate di quel piccolo bimbo al porto alla fine degli anni 50 ed agli albori dei 60.
Non mi sembra il caso di cimentarmi con foto e allora mi sforzo almeno di dare un piccolo contributo a parole.
Grazie e aspetto il seguito.
Ciao a tutti.
Fan
 
Ultima modifica:
Finora le navi per noi erano soltanto un racconto affascinante che si faceva nel nostro paese,

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ma in realtà non le avevamo mai viste.. oggi invece siamo qui.. e stiamo svoltando l'angolo..

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qualcuno ha già sbirciato in alto prima di girare l'angolo ed è rimasto stupito, anche impaurito, ma noi non ci siamo riusciti.. ora siamo davanti al Bastimento, ma non riusciamo a vederlo nella sua interezza, vediamo solo una paratia..

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ed una porta che sembra volerci ingoiare come fossimo vittime da sacrificare..

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fuori si intuiscono altre porte..

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dentro si sentono voci, rumori, un commissario di bordo ci spiega a voce alta delle cose, con l'aria stanca e supponente di chi dice sempre le stesse cose, come se fossimo un gregge da portare al pascolo.. entriamo..

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dentro vediamo cose ammassate, in apparente disordine..

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ma la nostra esperienza di fattori ci fa capire che quel disordine è, appunto, apparente..

Che strana finestra..

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mette un po' paura, perchè è così rinforzata? Certo l'idea di prendere il mare su questo gigante non ci attira molto, anche se la sua immensa mole lo fa sembrare invincibile..

Eccoci, siamo nei nostri alloggi..

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sono comodi?

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Fate voi.. anche in fattoria si dorme spesso in letti comuni, ci si scalda insieme, ma qui non conosciamo nessuno.. e poi la gente è davvero tanta..

Per questo viaggio avremo una opportunità eccezionale, potremo visitare la nave, comprese le stanze dei signori di prima classe..

Il permesso ci è venuto da uno di questi che ci ha chiesto di eseguirgli alcuni servizi, e per questo motivo dandoci un buon vestito, ci farà entrare, anche se una sola volta, non nelle sale delle feste, ma in quelle dove vive..

Tra un poco partiremo in questa visita, ma ora sta succedendo qualcosa.. tanta gente si ammassa sul ponte allo scoperto.. un rumore assordante, che ci mette un pochino di paura, arriva dalle viscere del Bastimento, alcuni, in segno di addio, lanciano un filo di lana a chi conoscono ed è sotto le murate..

Quando la nave partirà il filo si spezzerà.. per sempre..

Altri invece non conoscono nessuno.. ecco, ora avviene..


lascio ad ognuno il suo pensiero..
 
Aiuto! Sono qui, sul canottino che segue, sballonzolando, la scia della Serena! Buttatemi una cima! Voglio salireeeee! [smilie=bandiera_bi:
 
Aiuto! Sono qui, sul canottino che segue, sballonzolando, la scia della Serena! Buttatemi una cima! Voglio salireeeee! [smilie=bandiera_bi:[/QUOTE]

Non posso...se lo faccio dalla lancia che uso come nascondiglio si accorgono che son clandestino.....

Acc!! Blueyes fai finta di fare un lavoro.. ti passo una divisa da marinaio.. ;)

:) :) :)


A parte gli scherzi, commento Sergio con un post di seguito.. ;)
 
Notevole....e coinvolgente....

E' il mio scopo, spero di riuscirci..

Sergio:

Non mi stancherei mai di rivivere il Galata anche se l'ho visitato più volte. C'è talmente tanto che ogni volta scopro nuovi aspetti, dettagli, particolari. Le foto di Manlio e gli interventi a commento delle stesse hanno il merito di attirare l'attenzione sui particolari. Il Galata è un allestimento (non è solo un museo) che si deve visitare a passo lentissimo e con tante ma tante fermate, soffermandosi con attenzione sui dettagli, leggendo tutto ciò che è scritto; questo forse è più facile farlo quando si è avuto il privilegio di ripetere le visite. L'integrazione tra tutti i mezzi descrittivi e rappresentativi compresi quelli virtuali è veramente eccezionale. Chi sale a bordo visitando gli ambienti del piroscafo può udire perfino in sottofondo il brontolio dei motori ed appena entrato la voce imperiosa e perentoria di chi da istruzioni agli emigranti, se poi guarda fuori attraverso gli angusti oblò vede il mare scorrere lungo le murate. Nelle piazzette dalle finestre echeggiano commenti di uomini e comari su fatti di mare e di navi, su notizie di disastri.
Passando nel comparto dedicato a navi più antiche io ho potuto interloquire virtualmente con qualcuno con una figura a grandezza naturale e molto realistica che mi chiedeva con arroganza, una volta salito a bordo, se fossi saraceno, schiavo o....napoletano! Insomma ce n'è davvero per emozionarsi e tuffarsi in secoli di navigazione.

Sottoscrivo tutto..

Una delle cose che spesso mi chiedono è come faccio a ripetere le stesse cose: gli stessi itinerari, le stesse visite, magari rivedere uno stesso film..

In una esperienza ci sono mille dettagli, e se sei in grado di ripeterla ne troverai sempre di nuovi e sempre più approfonditi..

Questo per un posto come il Galata vale soprattutto per il fatto che chi ha allestito certe zone lo ha fatto lavorando in modo certosino su quei dettagli, sicuramente studiando molto sui testi, sulle fotografie, sui quadri, su tutta la documentazione possibile.. ma credo sia andato oltre..

Come oltre sto cercando di andare io, che scavando nella mente trovo i ricordi di chi dormiva nelle case in un camerone, uno accanto all'altro, gente che non aveva spesso neanche il bagno in casa, che lavava in una vasca comune in qualche parte di un paese o di una città..

Come lo so? Lo so dai ricordi degli anziani, da quello che mi dicevano quando avevo pochi anni, lo so da filmati degli anni settanta, lo so perchè da adulto ho osservato le loro case e le strutture di alcuni paesi in Abruzzo, lo so in un modo in cui non lo potrà mai sapere un ragazzo che oggi ha sedici anni perchè quando sono nato una piccola parte di quel mondo esisteva ancora, almeno nei ricordi di tante persone..

Sulla base di quei ricordi io potrei cercare dei testi, che esistono eccome ma magari non parlano di quello, ti raccontano una storia ed utilizzano passi che erano normali per l'epoca.. come se oggi scrivessi ''Accese il PC per leggere la email" : tra cento anni quella concezione di PC e di lettera sarà talmente lontana dalla realtà che chi mi legge non sarà tanto interessato a quello che scrivo, ma al senso di quel passaggio, per me normalissimo..

Ecco, chi ha fatto il Galata ha scavato nei secoli per trovare queste realtà, e ce le ha messe davanti.. e forse ci ha anche messo qualcosa in più di quello che pensava perchè a me una maglia del 1930 o del 1500 può dire una cosa che magari a lui non diceva..

ed un posto così se lo visiti più e più volte ti dirà sempre qualcosa di nuovo..

Manlio rivedendo alcune tue foto mi viene anche da fare un salto con il ricordo al museo della navigazione antica che visitammo insieme a Santa Severa. Con un lavoro di fantasia l'ho integrato col Galata e con quello in mostra a Napoli in un'ala della certosa di San Martino in un mix fantastico.

Mettendo insieme Genova, Santa Severa, Barcellona e Venezia si fa davvero un viaggio nella storia della navigazione.. se poi si 'completa' con Ventotene allora il tutto diviene una esperienza eccezionale..

Quanto poi all'empatia con tutto quanto rappresentato negli allestimenti del Galata dedicati agli emigranti vi assicuro che per me che sono Napoletano e non certo di primo pelo mi riesce abbastanza facile entrare in empatia. Ero piccolissimo ma ricordo ancora certe partenze dalla stazione marittima molto diverse da quelle di oggi. Certo quelli erano già emigranti di tipo diverso ma il ricordo della corsa verso la fine della banchina di chi salutava seguendo la nave che lentamente si allontanava non la dimentico.

Ti capisco, forse un poco ti invidio..

Non mi sembra il caso di cimentarmi con foto e allora mi sforzo almeno di dare un piccolo contributo a parole.

Lo hai dato benissimo.. ;)

Un saluto!
Manlio
 
Ci sei riuscito perfettamente....
L'immedesimarsi nell'emigrante...raccontare l'esperienza come se la si vivesse in prima persona...aiutato dalle foto e da quello che i nostri amici genovesi sono riusciti a ricreare all'interno del museo con tanta maestria (probabilmente, con lo stesso tuo intento Manlio...)..e la chiusura con il video...si, emotivamente coinvolgente...e realistico....non facile visto che siamo in un forum "bidimensionale" per definizione....bello.

Laura, prepara il pesto e scola le trofie...arrivo. :)

un salutone anche a Sergio!! :)
 
Laura, prepara il pesto e scola le trofie...arrivo. :)

Ecco![smilie=oh_no_03[1]:

Perchè [smilie=non_parlo[1: ? Così oltre che fare da guida [smilie=pastore[1].: mi tocca anche [smilie=cuoco[1].gi:!!!

[smilie=testata_02[:

ovviamente scherzo...lo sai!Ti aspetto quando vuoi...;)
 
Manlio stai facendo un grande lavoro e lo stai facendo alla grande, ti seguiamo con attenzione e per il momento possiamo solo ringraziarti, in certi momenti della lettura viene una stretta al cuore, soprattutto pensando al momento del distacco, a noi viene in mente anche il film "la leggenda del pianista sull'oceano"

Grazie anche a Sergio per il suo contributo e a Gabriele che ha aperto la visita al museo con le foto al Raffaello, grande nave, grande stile.

Saluti
 
Intanto credo sia chiaro quale fosse il "Sogno del bambino" che volevamo realizzare a Genova, ed anche CHI fosse il bambino (l'altro 'bambino' aveva già realizzato il sogno, non è che non lo avesse anche lui ndr ;))

Eccolo il nostro bambino..

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Più che felice.. ;)

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Un amico, vedendo queste foto, mi ha detto: "sembra quasi che ti stessi imbarcando..."

Per il bambino, si sa, tutto è una scoperta, e una meraviglia. Lo stupore è stato proprio quello, come se fossi stato sulla banchina in attesa di partire su quella nave, per un viaggio inimitabile...


Veniamo ora alla ricostruzione del viaggio degli emigranti. Anche lì l'emozione è stata notevole, pensando all'enorme contrasto tra le partenze di allora, e quelle nostre di oggi, ventunesimo secolo. Diverse motivazioni, diverso approccio, diverse aspettative. Non puoi esimerti a fare un parallelismo, e ne esci veramente turbato.

La nostra nazione diede un contributo elevatissimo a questo esodo, di proporzioni bibliche. Pensate che dall'anno 1876 al 1915 gli italiani espatriati furono ben 14 milioni. Già nel 1905, 250mila nostri connazionali abitavano a Buenos Aires, mentre a San Paolo del Brasile quasi la metà dei residenti (112mila su 260mila) provenivano dall'Italia. Sapete quale era la quarta città italiana come numero di abitanti nel 1910? Dopo Roma, Milano e Napoli, veniva New York. Incredibile.

Trascrivo questi dati che ho raccolto sul libro "Italia Navigazione" di A. Caterino.
 
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