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Costa Serena 17/01/2014 - I sogni del bambino e le grandi realtà..

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
..... a noi viene in mente anche il film "la leggenda del pianista sull'oceano"

Concordo....l'ho visto proprio la scorsa domenica....è venuto in mente anche a me leggendo il bel contributo di Manlio....

Sapete quale era la quarta città italiana come numero di abitanti nel 1910? Dopo Roma, Milano e Napoli, veniva New York. Incredibile.

Trascrivo questi dati che ho raccolto sul libro "Italia Navigazione" di A. Caterino.

Già Gabriele...veramente incredibile....bisognerebbe soffermarci a riflettere....
Il libro che hai citato? Bellissimo....e le foto contenute ricordano molto quelle postate da Manlio e fatte al museo...

Un saluto
 
Rispondo ai commenti in due passi..

Laura, prepara il pesto e scola le trofie...arrivo. :)

Prepara, prepara; non le ho mai mangiate!!!! E non presentarti con la testa piena di "bozze". ;) ;)

Ecco![smilie=oh_no_03[1]:

Perchè [smilie=non_parlo[1: ? Così oltre che fare da guida [smilie=pastore[1].: mi tocca anche [smilie=cuoco[1].gi:!!!

[smilie=testata_02[:

[/QUOTE]

Ecco perchè andate a Genova.. se quei poveri emigranti sapessero come vi ingozzate usandoli come scusa!!!

:) :) :)

Va bhè.. ma almeno farete la 'diretta' della pappata??? :confused:

Un saluto!
 
Va bhè.. ma almeno farete la 'diretta' della pappata??? :confused:

Eh no Manlio...non si scrive mentre si mangia.... :)

Rodolfo...ho avuto occasione un paio di volte di deliziarmi con il pesto di Laura... merita merita.... buonissimo...:)

Lauretta...su ....ai fornelli che arriva anche il Doge!! [smilie=mangiare_06:[smilie=mangiare_06:
 
Ci sei riuscito perfettamente....
L'immedesimarsi nell'emigrante...raccontare l'esperienza come se la si vivesse in prima persona...aiutato dalle foto e da quello che i nostri amici genovesi sono riusciti a ricreare all'interno del museo con tanta maestria (probabilmente, con lo stesso tuo intento Manlio...)..e la chiusura con il video...si, emotivamente coinvolgente...e realistico....non facile visto che siamo in un forum "bidimensionale" per definizione....bello.

Laura, prepara il pesto e scola le trofie...arrivo. :)

un salutone anche a Sergio!! :)


Caro Felix, tu sai che frequento la Sardegna da ben oltre 30 anni; c'è una scena vista tanti anni fa nel porto di Olbia che non dimentico:
un traghetto della Tirrenia lasciava la banchina, a bordo tanti ragazzi che partivano per il servizio di leva ed altrettanti ragazzi a terra lì in banchina a salutarli con uno strano saluto; non si sbracciavano ma goliardicamente mostravano a quelli che partivano le natiche nude e poi si voltavano ridendo e urlando.
Il racconto di questo episodio di allora e un OT rispetto a ciò di cui si è parlato sopra ma forse lo è fino ad un certo punto perché a ben vedere sui volti di quei ragazzi che partivano si leggevano una certa trepidazione e commozione.
Infatti erano in molti tra loro a staccarsi per la prima volta dalla loro isola e dall'unico mondo che fino allora avevano conosciuto.
Quando osservo oggi il porto di Olbia, la vasta isola Bianca, la moderna stazione marittima, i sottopassi, i tanti traghetti di varie compagnie e perfino le navi da crociera mi sembra sia passato un secolo da quel ricordo.

-Manlio, quanto alle partenze dai porti certamente sono cambiate e poi oggi tanti viaggiano in aereo, in treno, in bus o in auto ma fai bene ad invidiarmi, anche ora quando vedo una grande nave e magari la osservo anche da lontano lasciare Napoli, sembra quasi si stacchi un pezzo di città, insomma un immenso palazzo che poco prima era parte integrante del paesaggio metropolitano tutto d'un tratto si stacca e se ne va! Per me quello resta sempre e comunque uno spettacolo speciale riservato alle città di porto.

-Laura, il pesto mi sta bene come primo ma pensiamo pure al resto....

-Un saluto a Gabriele e Romina a tutti gli altri diarianti e un... "t'aspetto 'stasera!" a Gabriele il romanista.
Fan
 
Ultima modifica:
Manlio stai facendo un grande lavoro e lo stai facendo alla grande, ti seguiamo con attenzione e per il momento possiamo solo ringraziarti, in certi momenti della lettura viene una stretta al cuore, soprattutto pensando al momento del distacco, a noi viene in mente anche il film "la leggenda del pianista sull'oceano"

Ci sei riuscito perfettamente....
L'immedesimarsi nell'emigrante...raccontare l'esperienza come se la si vivesse in prima persona...aiutato dalle foto e da quello che i nostri amici genovesi sono riusciti a ricreare all'interno del museo con tanta maestria (probabilmente, con lo stesso tuo intento Manlio...)..e la chiusura con il video...si, emotivamente coinvolgente...e realistico....non facile visto che siamo in un forum "bidimensionale" per definizione....bello.

Lo scopo dei Genovesi è sicuramente quello di cercare di riportarci li dentro, come se i protagonisti fossimo noi.. loro hanno fatto di tutto per creare quella empatia di cui parlavo..
Con un 'trucco' loro ti trasformano nel protagonista del viaggio e ti fanno parlare con altri protagonisti: nella prima versione di questa installazione l'unico punto di 'sbarco' della nave era New York, e li il protagonista, ovvero te stesso, doveva superare i test delle autorità Americane..
Ti assicuro che qualcosa provavi..

Ora hanno fatto una operazione che in termini culturali è molto ampia e bella, in quanto ti 'portano' sia in Brasile che in Argentina, e dopo a New York.. ma questa pausa 'spezza' la tua identificazione con l'emigrante (peraltro una persona realmente esistita) e quindi dopo lo 'sbarco' perdi un poco del patos che avevi..

Al posto loro scambierei le posizioni di alcuni allestimenti per ripristinare il percorso iniziale e poi fare la parte aggiuntiva (bellissima ndr).

Una nota, l'attuale ed eccezionale allestimento deriva da un percorso che il museo ha iniziato anni fa, con una mostra sui transatlantici, seguita da una sul Rex ed chiamata "La Merica" ..

Come avete visto il museo ha una ampiezza eccezionale, ma pur sempre limitata.. per questo alcuni gioielli del passato ora non sono più in esposizione.. nel complesso hanno tenuto il meglio, ma ovviamente alcune cose le hanno dovute sacrificare..

Tutto questo lavoro però non è andato buttato, il materiale che è passato per il Galata ha girato in tutta Italia: ci sono state mostre sull'emigrazione a Roma, Napoli (''Partono i bastimenti'' molto bella) ed altre città d'Italia.. si sono prodotti film, documentari, lavori..

Grazie anche a Sergio per il suo contributo

Ritengo quel contributo fondamentale per questo passaggio del diario..

e grazie a Gabriele che ha aperto la visita al museo con le foto al Raffaello, grande nave, grande stile.

Un amico, vedendo queste foto, mi ha detto: "sembra quasi che ti stessi imbarcando..."

Per il bambino, si sa, tutto è una scoperta, e una meraviglia. Lo stupore è stato proprio quello, come se fossi stato sulla banchina in attesa di partire su quella nave, per un viaggio inimitabile...

Siamo tre persone che quel bambino se lo sono custodito bene dentro di loro.. e finchè proveremo meraviglia e stupore di fronte ad un modellino, e sogneremo di poter viaggiare con esso, secondo me saremo vivi..

In questo viaggio non ci siamo certo negati queste emozioni, alcune le cercavamo, io in particolare, da quando avevamo nove/dieci anni..

Spero che pian piano ne sarà coinvolto anche chi ci legge..

Veniamo ora alla ricostruzione del viaggio degli emigranti. Anche lì l'emozione è stata notevole, pensando all'enorme contrasto tra le partenze di allora, e quelle nostre di oggi, ventunesimo secolo. Diverse motivazioni, diverso approccio, diverse aspettative. Non puoi esimerti a fare un parallelismo, e ne esci veramente turbato.

E tanto, davvero tanto.. specie se sai che al tuo ritorno in nave troverai una bella cabina, un ristorante e gli spazi per divertirti..

Tra le mostre sull'emigrazione ce ne fu una a Roma, che aveva un chiaro intento politico, e che presentava le valigie di cartone insieme al menù di prima classe del Rex, la mostra, formalmente corretta, 'suggeriva' in realtà in più punti l'idea che il normale trattamento degli emigranti fosse quello che abbiamo noi oggi e che l'emigrazione fu un grande successo Italiano nel mondo..

La mostra era tutta incentrata nel ventennio ed in pratica si riprendeva lo slogan dell'epoca.. se è vero che il regime migliorò di tanto le condizioni degli emigranti è ovviamente falso sostenere che questi mangiassero caviale tutte le sere e che andar via sia un successo della nazione..

Perdere persone di valore è solo una sconfitta per la nazione.. pensiamo per un attimo alle emigrazioni interne: hanno spogliato il Sud ma hanno creato ricchezza al centro (Roma, specie dall'Abruzzo e dalle Marche, Latina con l'opera di riqualificazione del ventennio, specie con persone provenienti dall'Emilia e dal Veneto) ed al Nord (Milano e Torino in particolare, con persone provenienti dalla Campania e dalla Calabria)..

Oggi l'emigrazione Italiana è cambiata, ma credo sia sempre una perdita di opportunità per un paese..

La nostra nazione diede un contributo elevatissimo a questo esodo, di proporzioni bibliche. Pensate che dall'anno 1876 al 1915 gli italiani espatriati furono ben 14 milioni. Già nel 1905, 250mila nostri connazionali abitavano a Buenos Aires, mentre a San Paolo del Brasile quasi la metà dei residenti (112mila su 260mila) provenivano dall'Italia. Sapete quale era la quarta città italiana come numero di abitanti nel 1910? Dopo Roma, Milano e Napoli, veniva New York. Incredibile.

Trascrivo questi dati che ho raccolto sul libro "Italia Navigazione" di A. Caterino.

Sono dati che fanno riflettere.. ;)

A breve visiteremo la 'nave' ok?

Un saluto!
Manlio

ps: Sergio ti ho letto.. non ti quoto di nuovo.. ma lo farei!!
 
Sergio, con tutti i distinguo del caso, ed in merito alla Sardegna ed alla sua insularità, bè si, siamo sempre stati un popolo di emigranti verso il "continente"...
Lo sono stato anche io....22 anni fa...per motivi diversi che non la "fame"....e ricordo molto bene i miei genitori in lacrime in banchina ad Olbia mentre guardavano il loro "ragazzino" salpare...( avevo 18 anni...)
Nessun paralellismo con gli emigranti verso "la Merica"...sia chiaro...però degli elementi comuni ci sono....
Ora le distanze si sono ridotte...gli aerei sono diventati convenienti...si torna in Sardegna per il we....ma 22 anni fa...io tornavo a casa solo per Natale e d'estate... e per il 90% delle volte...in nave...(ed il tornare a casa via mare ha un sapore ancor più particolare...)
Caro Sergio, ho apprezzato quello che hai scritto, al di là delle curiose "goliardate" dei militari di quel tempo...non a caso...se guardi la foto del mio avatar....c'è una Tirrenia degli anni 50...quando ancora le auto, poche, si caricavano a bordo con la gru...:)

un salutone!!
 
Ultima modifica:
Lo sono stato anche io....22 anni fa...per motivi diversi che non la "fame"....e ricordo molto bene i miei genitori in lacrime in banchina ad Olbia mentre guardavano il loro "ragazzino" salpare...( avevo 18 anni...)
Nessun paralellismo con gli emigranti verso "la Merica"...sia chiaro...però degli elementi comuni ci sono....

Si, ci sono..

Un saluto!
Manlio
 
Ora le distanze si sono ridotte...gli aerei sono diventati convenienti...si torna in Sardegna per il we....ma 22 anni fa...io tornavo a casa solo per Natale e d'estate... e per il 90% delle volte...in nave...

...ed è soprattutto in queste parole, fatte le dovute distinzioni, che vedi le similitudini con gli emigranti :)

La Sardegna, ieri più di oggi, a differenza ad esempio della Sicilia è un "continente" a se...magari è vero che non si andava poi così lontani...ma penso che lo spirito di chi lasciava l'isola fosse davvero molto simile a chi è partito per la Merica...
 
Eccola la nostra nave, un marinaio ce l'ha spiegata..

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A guardarla sembra una piramide: il numero delle persone che ci abita diviene sempre più piccolo al crescere dell'altezza dei piani (pardon, dei ponti, così li chiama il marinaio) e man mano che si va su tutto diviene più bello.. addirittura ci sono cabine con il bagno interno!!

Nei tre piani più in basso viene depositata la merce e si trovano gli alloggi dei marinai, mentre appena a pelo d'acqua ci sono i nostri..

Noi abbiamo dei diritti ben precisi:

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tra cui quello delle donne di viaggiare separate dagli uomini, e di poter tenere con loro i bambini di età più piccola di sette anni..

i bagni naturalmente sono in comune..

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Ci sono bei spazi dove lavarsi con acqua corrente.. (che non è salata.. anche se non ho chiesto al marinaio da dove venga)

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ecco le regole:

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La nave si muove un po'.. sembra impossibile visto quanto è grande, ma il mare..

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è più grande di tutto!!

Come vi dicevo possiamo visitarla.. saliamo le scale:

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ecco..

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vediamo le cabine per i signori di seconda classe..

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che belle che sono.. hanno persino..

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il lavabo..

C'è poi la stanza del dottore..

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con gli strumenti di igiene..

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e le medicine..

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il buon dottore ha lasciato i resoconti del suo operato: si legge di marinai che si sono fatti male, fuochisti che si sono scottati, ospiti che sono caduti a causa della tempesta (speriamo di non incontrarne ).. ma tutto è andato sempre bene..

A noi emigranti si garantisce un ponte all'aperto..

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ma questo è un inverno freddo..

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Vediamo poi la stanza del Signor Regio Commissario, lui qui è la legge..

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ed un ritratto del Re lo conferma..

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ha persino i termosifoni in stanza..

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Per chi la legge non la rispetta..

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c'è la prigione..

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se non fosse che non ti fanno più scendere in Merica verrebbe voglia di fare una marachella per stare così bene.. ;)

vicino al ponte di passeggiata c'è il refettorio..

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ma spesso si preferisce mangiare all'aperto..

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qui dormono le donne..

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La nave ha tante cose da scoprire, come la sala macchine..

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ma noi non possiamo vedere di più.. il servizio per il Signor Regio Commissario lo abbiamo svolto, torniamo nei nostri alloggi con un piccolo gruzzoletto di ringraziamento.. il commissario ci ha pagato in Dollari, sembrano pochi ha detto, ma valgono tanto e ci serviranno in Merica..

Ora siamo in mare..
 
Acc!! Blueyes fai finta di fare un lavoro.. ti passo una divisa da marinaio.. ;)

:) :) :)

Eh si, un marinaio di 1.87 per 90kg passa inosservato...

Ma almeno è una lancia premium o è una classic? :)
E' una lancia garantita. L'ultimo ad opzionarne una è stato un certo Di Caprio ;-)




Leggendo il regolamento sulle cuccette viene da sorridere rispetto all'odierno trattamento base di una qualsiasi compagnia crocieristica (dove talaltro ci si sta per una media di giorni molto interiore)
 
Ultima modifica:
Eh si, un marinaio di 1.87 per 90kg passa inosservato...

Tipica corporatura da Filippino..
In alternativa tu butta la corda, puoi sempre dire che stai facendo pesca a strascico..

E' una lancia garantita. L'ultimo ad opzionarne una è stato un certo Di Caprio ;-)

Si.. però per qualche motivo al momento giusto non era a bordo..

Leggendo il regolamento sulle cuccette viene da sorridere rispetto all'odierno trattamento base di una qualsiasi compagnia crocieristica (dove talaltro ci si sta per una media di giorni molto interiore)

Già.. e son cose che dovrebbero far riflettere..

Un saluto!
Manlio

(ps: riprendo il racconto)
 
Ultima modifica:
Eppure ieri ce lo avevano detto.. eravamo sul ponte, faceva freddo, ma a noi piaceva così..

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"Arriverà una gran tempesta.. " disse il buon Ufficiale..

"Dovete stare all'interno, assicurare tutto ai sostegni, non aver paura.. non camminate, cercate posti dove sorreggervi.."

Ma qualcuno di noi diceva.. "Assurdo, questo bastimento è immenso,

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come può temere una tempesta? Non si muoverà
!!"

Ed invece..

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E' stato un fortunale pauroso.. madonna mia!! Credevamo di morire!!

La nave cigolava, ballava..

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rullava, sembrava ribaltarsi..

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la gente era terrorizzata.. ma non tutti.. ed io ho seguito un signore che non aveva paura e che si è affacciato un attimo..

Quello che ho visto non lo scorderò mai.. il mare ruggiva e la nave dondolava.. tanto, tantissimo.. e gli uomini stavano in piedi solo piegando le gambe..

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è stato un attimo, poi nella paura sono fuggito dentro.. la gente piangeva.. le donne pregavano, e la madonnina ha fatto il miracolo.. tutto è passato..

nei giorni successivi invece ci fu una sola paura.. lo scalino..

Qualche marinaio una mattona aveva preso a dire che in mezzo al mare c'era uno scalino.. era proprio alla metà del mondo.. la nostra nave lo avrebbe passato indenne.. ma qualche nave li si era rotta ed era affondata e non si sa mai..

Ma non ci furono scalini: a mezzanotte dei marinai, festanti, ci portarono da bere e dissero che se ci bevevamo quella dello scalino allora avremmo dovuto berci anche del buon vino..

Ormai la Merica era vicina, anzi.. la mattina si vedeva una grande statua, sembrava la Madonnina, ma non lo era..

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si sbarca..

(un saluto!)
 
Ultima modifica:
Invece di continuare il racconto, come direbbero gli attori, ''Esco dal personaggio'' e vi descrivo brevemente alcune cose..

Il Museo ospita una ricostruzione di Ellis Island, ed una volta giunti li dovrete rispondere alle domante ed ai test che vi farà un operatore Americano..

Gli Americani, anche se erano una terra di emigrati, non gradivano l'emigrazione dei poveri, ed erano decisi ad ospitare solo chi poteva garantire di poter lavorare, essere sano di mente e non portare malattie infettive..

Per questi motivi la gente veniva sottoposta a visite spesso inumane: immaginate una donna dei primi del novecento, timorata di Dio, riservata,

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esposta alle mani ed alla vista di medici che ne controllavano la pelle o altro.. immaginate i test di lettura e di intuizione per persone spesso analfabete

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e così via..

Il film di Crialese presenta anche questa realtà.. descrive il prima, il durante ed il dopo del viaggio.. al posto delle immagini del Galata (che ho perso) vi mostro la sequenza dello sbarco..


Se ci pensate questi schedari

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non contenevano solo delle relazioni, contenevano dei volti..

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delle persone, delle speranze di vita..

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e quasi tutto dipendeva da questa selezione..

Poi, si sa, tanti Italiani non solo ce l'hanno fatta, ma hanno fatto cose egregie, non solo negli USA, il museo ci porta anche in Argentina..

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quasi 'casa' nostra..

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ed in Brasile..

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dove si coltivava il caffè..

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E gli Italiani non capivano la differenza tra un Puma, un Leopardo, una Tigre ed un Leone..

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per far riflettere il Galata allarga la sua analisi anche all'emigrazione di oggi..

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quando la 'Merica' in un certo senso, siamo diventati noi..

Il museo avrebbe tanto ancora da dire, storie di mare da raccontare..

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ma noi dobbiamo andare.. a Savona ci aspetta una amica..

Un saluto!
Manlio
 
Eccoli i nostri sognatori, così rilassati che sembrano a bordo di Costa....Serafica. [smilie=marinaio[1]:


:) :) :) :)

Flavio.. ti arruolo per il SERVIZIO AVATAR!!!

:) :) :) :)

E va bene.. ma era in porto.. su Serena abbiamo avuto la nostra prima balconata.. errante!!! :)

Piuttosto la informo che il SERVIZIO AVATAR per Gabriele C. sarà uno dei temi del diario.. ;)

:) :) :) :)

Benvenuto a bordo (anche tu eri sulla Galea?)

Un salutone!
Manlio
 
Sono a bordo sì, se incontrate uno zombie che si aggira tra antibiotici e aspirine quello sono io. Non badatelo che potrebbe essere molto contagioso. :(
 
Adesso intervengo :)

Conosco bene il museo del mare, ho perso il conto di quante volte ci sono stata, ogni volta è una grande emozione...che, permettetemi di dire, Manlio ha raccontato in modo perfetto...i miei complimenti ;)

Sono molto contenta di aver visto il vostro entusiasmo...non faccio promozione turistica, ma pensare che qualcuno di voi adesso abbia voglia di visitarlo mi fa davvero piacere...purtroppo, nonostante sia una vera meraviglia, è poco conosciuto e un po' snobbato...ma merita davvero.

La navigazione a cui siamo abituati oggi ha ben poco a che vedere con quello che si vede in quelle sale...ma forse, per certi aspetti, è più vera.
Le foto postate sulla tempesta da Manlio, ad esempio, sono quello che per secoli le navi commerciali, da guerra e i liner si sono trovati davanti...le navi da crociera di oggi, sempre nel limite del possibile, le evitano.

Oggi noi siamo molto meno "navigatori" dei nostri avi.

Ma il mare è quello...

...e l'uomo ci naviga dalla notte dei tempi.

L'emigrazione è stata una pagina importante della nostra storia, che tendiamo a dimenticare, "rivivere" il viaggio in minima parte deve far riflettere tutti quanti. In quegli anni era un "viaggio" anche spostarsi di 100 km...pensare di andare dall'altra parte dell'oceano era un vero salto nell' ignoto.
A volte bisognerebbe ricordarselo...
 
Adesso intervengo :)

Conosco bene il museo del mare, ho perso il conto di quante volte ci sono stata, ogni volta è una grande emozione...che, permettetemi di dire, Manlio ha raccontato in modo perfetto...i miei complimenti ;)

Sono molto contenta di aver visto il vostro entusiasmo...non faccio promozione turistica, ma pensare che qualcuno di voi adesso abbia voglia di visitarlo mi fa davvero piacere...purtroppo, nonostante sia una vera meraviglia, è poco conosciuto e un po' snobbato...ma merita davvero.

La navigazione a cui siamo abituati oggi ha ben poco a che vedere con quello che si vede in quelle sale...ma forse, per certi aspetti, è più vera.
Le foto postate sulla tempesta da Manlio, ad esempio, sono quello che per secoli le navi commerciali, da guerra e i liner si sono trovati davanti...le navi da crociera di oggi, sempre nel limite del possibile, le evitano.

Oggi noi siamo molto meno "navigatori" dei nostri avi.

Ma il mare è quello...

...e l'uomo ci naviga dalla notte dei tempi.

L'emigrazione è stata una pagina importante della nostra storia, che tendiamo a dimenticare, "rivivere" il viaggio in minima parte deve far riflettere tutti quanti. In quegli anni era un "viaggio" anche spostarsi di 100 km...pensare di andare dall'altra parte dell'oceano era un vero salto nell' ignoto.
A volte bisognerebbe ricordarselo...

Per quel che riguarda il Galata, secondo me risente troppo della vicinanza con l'Acquario.... se non ti fermi almeno 2 giorni, visitarli entrambi è praticamente impossibile se non alla "cinese": tutti in fila e pedalare!

Forse anche l'opinione generale che si ha della struttura è totalmente difforme da quel che è nella realtà, della buona ed azzeccata pubblicità non penso farebbe male.
Pure io ci sono entrato solo per passarci un paio d'ore.... alla fine mi han dovuto cacciare a calci ad orario di chisura (e siamo entrati di mattina), ma solo perchè ci fermammo tre giorni.

Son Chioggiotto, ho il mare nelle vene e il salso tra i capelli (ah, no, è forfora ^__^ ).
Vivo a 4 metri dal mare; mio padre si è fatto 3 anni imbarcato sul Cavezzale (dice nulla Decima Mas?) e non so quanti anni di scuola Giorgio Cini, il fratello di mia madre altri 3 sull'Andromeda e mio nonno faceva su e giu con la Somalia.
Di racconti ne ho sentiti tanti, eppure il mare per me è sempre una sorpresa:
Così identico ogni giorno che nasce, così diverso nel ricordo della sera stessa.

Certo, la tecnologia ci ha portato a costruire di tutto...e a farlo galleggiare pure.... ma probabilmente la vera marineria, fatta di eroi che affrontano le intemperie se ne è andata.
E' giusto ricordarla e ricordare chi c'era, nel bene e nel male.
Per fortuna c'è la Storia.
 
Inutile...noi che viviamo vicino al mare lo abbiamo nelle vene...l'ho già detto, ma io al mattino allungo il percorso per andare a lavorare perché devo vedere il mare...devo vedere com'è...e se è agitato è ancora meglio :)

Io quando vedo la galea...quando penso alle caravelle di Colombo (che poi una delle tre non era una caravella :p) ai viaggi che hanno fatto...ma anche solo guardando i modellini del museo...mi chiedo sinceramente come hanno fatto...e da lì nascono la "magia" e il sogno...
 
Stato
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