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E se fosse vero?

Chi dovrebbe cambiarla? Costa o MSC?

Se compra Msc è ipotizzabile che tutte le navi ex costa passino da bandiera italiana a panamense è che la sede fiscale del nuovo gruppo sia in Svizzera o Francia dove sono principalmente quelle di msc. Di conseguenza impatto negativo sul Fisco italiano
 
Non finisci mai di "sorprendermi" con questi interventi di finanza; per certe tue affermazioni non sono nemmeno in grado di replicare. Se avessi qualche capitale consistente, ti chiederei di farmi da consulente finanziario. ;) ;) Forte Max!!!!


Presto in edicola con "la finanza per tutti" , un interessante raccolta di 60000 volumi per fa capire a tutti la finanza con parole semplici.
Prima uscita solo 1 € con omaggio un pratico tagliere



Tvb max ;)
 
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Tvb max ;)

??? Dietro i bolli della cartolina spedita alla ragazza si scriveva TVTB. Cos'è una cosa simile? ;) ;)

Se compra Msc è ipotizzabile che tutte le navi ex costa passino da bandiera italiana a panamense è che la sede fiscale del nuovo gruppo sia in Svizzera o Francia dove sono principalmente quelle di msc. Di conseguenza impatto negativo sul Fisco italiano

Sì, in teoria, ma in pratica è così? Mi son sempre chiesto come funziona esattamente. Per esempio, a parità di un costo passaggio crociera di 1000 euro proposto da Costa ed MSC, Costa dovrà versare al Fisco italiano la relativa percentuale IVA, mentre MSC non lo versa? O a chi versa una analoga tassazione? Se non lo versasse a nessuno godrebbe di un margine di guadagno nettamente superiore a Costa. Come funziona? Felissss, illuminami (non serve "d'immenso"). ;) ;)
 
Molte delle attività legate alle crociere sono esenti IVA. Però il ragionamento può essere fatto sulla base imponibile. Costa avendo sede legale e fiscale in Italia paga tutte le tasse previste dalla vigente normativa sui propri fatturati, con le aliquote Italiane.
Altre compagnie, con sedi extra UE, pagheranno le tasse in base alle normative previste nei paesi come ad esempio Svizzera, Panama ecc ecc. Le aliquote sono diverse e sono diversi i meccanismi di calcolo con, a parità di fatturato, introiti netti maggiori per chi ha sede Extra UE.
Non per niente chiamano tali paesi, Panama più della svizzera, Paradisi fiscali e sono inseriti in speciali Black List delle diverse Agenzie Fiscali, come la nostra Agenzia delle Entrate e l'IRS americano.
 
Quindi Costa sarebbe penalizzata rispetto ad MSC o ad altre compagnie battenti bandiera "banana". Allora lo scopo di battere bandiera italiana, i vantaggi? Probabilmente il fatto di poter godere del doppio registro e di eventuali facilitazioni della Cassa Depositi e prestiti per la costruzione di nuove unità? Ma se le altre Compagnie battono bandiere di comodo, prima di tutto le "americane", vuol dire che i vantaggi fiscali son superiori per queste ultime.

Senza contare le "vessazioni" amministrative cui sono sottoposte le navi battenti il Tricolore, specchio comunque, della "devastante" burocrazia del Bel Paese.
 
Quindi Costa sarebbe penalizzata rispetto ad MSC o ad altre compagnie battenti bandiera "banana". Allora lo scopo di battere bandiera italiana, i vantaggi? Probabilmente il fatto di poter godere del doppio registro e di eventuali facilitazioni della Cassa Depositi e prestiti per la costruzione di nuove unità? Ma se le altre Compagnie battono bandiere di comodo, prima di tutto le "americane", vuol dire che i vantaggi fiscali son superiori per queste ultime.

Senza contare le "vessazioni" amministrative cui sono sottoposte le navi battenti il Tricolore, specchio comunque, della "devastante" burocrazia del Bel Paese.
Corretto, questo è uno dei mali del nostro Paese. Oltre i vantaggi da te enunciati, vi sono poi tutte le semplificazioni burocratiche negli approdi in ambito UE e paesi amici UE. Considera che per i cittadini europei che viaggiano nel mediterraneo occidentale, eccezione degli scali in Africa, non lasciano mai il territorio UE utilizzando Costa e quindi godono pienamente dei diritti del trattato di Schengen
 
:p
1) Purtroppo io scrivo solo cavolate, ma un paio di anni fà ho detto che prima avrebbero cambiato i timonieri (Foschi, Onorato e qualcuno altro...) (perchè secondo me, per quanto siano bravi gli avvocati oltre a Schettino qualcuno altro pagherà) e poi cambiato bandiera o nome o proprietario.
2) Credo più che CCL abbia offerto (sempre se è vera la notizia) Costa a MSC (perchè sempre secondo me, MSC per crescere nel Mondo dovrebbe acquistare Silversea).
3) Ibero è stata cancellata (certo con è Costa), ma un motivo ci sarà stato (vista la fretta e furia)
4) Aida che fine farà?
5) 30 e passa navi Italiane (mass-market) come le si riempie???????? Con i lavoratori Italiani a spasso che ci sono e con gli affezionati crocieristi che vanno scemando (età)?

6) Ma a Tano lo avete detto? è vivo? lo devo chiamare?
 
Ultima modifica:
Rodolfo, Matteo, VVTTB... :D

Ragazzi, IVA e tasse ...ok...comincia a farsi complicata la questione....
Tralasciamo le eccezioni....ed andiamo alle regole generali...e partiamo dall'IVA.
IVA: ha un presupposto base che è quello della TERRITORIALITA' (paese in cui viene venduto il prodotto o erogato il servizio). Ovvio che con le navi tutto si complica: se prenoti con Costa, essendo un'azienda Italiana, si pagherà l'IVA sul prezzo della crociera secondo le regole Italiane/europee ma, ad esempio, per le spese di bordo in crociere che toccano paesi extra UE l'imposta non è dovuta perchè "salta" il presupposto di territorialità.

IVA: chi guadagna e chi perde? SEMPRE IL CLIENTE. L'IVA non comporta impatti in termini di margine per le compagnie (tranne nei rari casi in cui non è deducibile...da non confondersi con NON IMPONIBILE...). L'IVA per le aziende è quindi neutra dal punto di vista del conto economico (non lo è dal punto di vista finanziario in sede di liquidazione della stessa...perchè dipende dal fatto che l'azienda sia a credito o a debito nel saldo tra vendite ed acquisti).
Se ne deduce che l'IVA è sempre A CARICO del consumatore finale (tranne in rari casi come accennavo prima...ma sarebbe lungo elencarli...)...ed è NEUTRA per la compagnia...
Ma il consumatore (chi la paga effettivamente) non la versa direttamente al fisco ...ma lo fa attraverso la compagnia..

Tasse e paradisi fiscali: qui dobbiamo distinguere due ambiti principali: il luogo ove ha SEDE LEGALE la compagnia (utile alla determinazione delle tasse sul reddito come l'IRES, oppure come l'IRAP), ed il paese di appartenenza della "bandiera delle navi", che quasi mai coincide con la sede legale (nel caso di Costa Crociere si...o ad esempio...nel caso di NCL coincide solo per una nave, la Pride...che batte bandiera USA...).

Il vero vantaggio nell'aver a che fare con i "paradisi fiscali" non è ai fini IVA, ma sugli aspetti che prima ho citato. Con quali modalità?
Tasse sul reddito: credo che nessuna delle maggiori compagnie abbia SEDE LEGALE in paradisi fiscali. Sarebbe pure inutile averla se tali paesi fossero inseriti nella black list. In questo caso, la normativa fiscale di riferimento non è quella del paradiso fiscale di comodo, ma quella del paese di provenienza.

Tasse di "possesso" della nave: qui si ha una certa convenienza nel far battere alle proprie navi bandiere panamensi, Bahamas etc.
Perchè? Perchè le tasse gravanti su questi beni (tipo bollo auto per semplificare..in realtà è molto più complesso...ed oneroso...) sono ad un livello decisamente basso rispetto ad altri paesi. Vi è quindi un notevole risparmio fiscale.

Per fare un esempio concreto su MSC: le tasse sul reddito di MSC verranno versate secondo la normativa svizzera, quelle sulle navi (non SUL REDDITO) verranno pagate secondo la bandiera delle navi (a Panama).

Un salutone!!
 
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Rodolfo, Matteo, VVTTB... :D

Ragazzi, IVA e tasse ...ok...comincia a farsi complicata la questione....
Tralasciamo le eccezioni....ed andiamo alle regole generali...e partiamo dall'IVA.
IVA: ha un presupposto base che è quello della TERRITORIALITA' (paese in cui viene venduto il prodotto o erogato il servizio). Ovvio che con le navi tutto si complica: se prenoti con Costa, essendo un'azienda Italiana, si pagherà l'IVA sul prezzo della crociera secondo le regole Italiane/europee ma, ad esempio, per le spese di bordo in crociere che toccano paesi extra UE l'imposta non è dovuta perchè "salta" il presupposto di territorialità.

IVA: chi guadagna e chi perde? SEMPRE IL CLIENTE. L'IVA non comporta impatti in termini di margine per le compagnie (tranne nei rari casi in cui non è deducibile...da non confondersi con NON IMPONIBILE...). L'IVA per le aziende è quindi neutra dal punto di vista del conto economico (non lo è dal punto di vista finanziario in sede di liquidazione della stessa...perchè dipende dal fatto che l'azienda sia a credito o a debito nel saldo tra vendite ed acquisti).
Se ne deduce che l'IVA è sempre A CARICO del consumatore finale (tranne in rari casi come accennavo prima...ma sarebbe lungo elencarli...)...ed è NEUTRA per la compagnia...
Ma il consumatore (chi la paga effettivamente) non la versa direttamente al fisco ...ma lo fa attraverso la compagnia..

Tasse e paradisi fiscali: qui dobbiamo distinguere due ambiti principali: il luogo ove ha SEDE LEGALE la compagnia (utile alla determinazione delle tasse sul reddito come l'IRES, oppure come l'IRAP), ed il paese di appartenenza della "bandiera delle navi", che quasi mai coincide con la sede legale (nel caso di Costa Crociere si...o ad esempio...nel caso di NCL coincide solo per una nave, la Pride...che batte bandiera USA...).

Il vero vantaggio nell'aver a che fare con i "paradisi fiscali" non è ai fini IVA, ma sugli aspetti che prima ho citato. Con quali modalità?
Tasse sul reddito: credo che nessuna delle maggiori compagnie abbia SEDE LEGALE in paradisi fiscali. Sarebbe pure inutile averla se tali paesi fossero inseriti nella black list. In questo caso, la normativa fiscale di riferimento non è quella del paradiso fiscale di comodo, ma quella del paese di provenienza.

Tasse di "possesso" della nave: qui si ha una certa convenienza nel far battere alle proprie navi bandiere panamensi, Bahamas etc.
Perchè? Perchè le tasse gravanti su questi beni (tipo bollo auto per semplificare..in realtà è molto più complesso...ed oneroso...) sono ad un livello decisamente basso rispetto ad altri paesi. Vi è quindi un notevole risparmio fiscale.

Per fare un esempio concreto su MSC: le tasse sul reddito di MSC verranno versate secondo la normativa svizzera, quelle sulle navi (non SUL REDDITO) verranno pagate secondo la bandiera delle navi (a Panama).

Un salutone!!

in italia ( come in moltissimi altri paesi anche UE) le compagnie di navigazione sono soggette ad una tassazione agevolata e forfettaria questo regime e' conosciuto come " tonnage Tax" ai fini del reddito attualmente un armatore italiano paga piu' o meno quanto paga una società svizzera o maltese
questa e' una delle ragioni per le quali molti armatori ad inizio anni 2000 rientrarono sotto bandiera italiana
 
Verissimo.
Non sono un fiscalista, ma so che la Tonnage tax (che è una opzione proposta, non è obbligatoria) è imposta sostitutiva dell'Ires.
Alcuni paesi non danno limitazioni sulla bandiera: puoi avere bandiera estera (anche Panamense) ed accedere comunque alla Tonnage.
Per l'Italia devi avere le navi iscritte al registro internazionale Italiano.
E' una tassa forfettaria sulla base della stazza lorda. Molto conveniente per le compagnie che guadagnano tanto, molto meno per quelle in perdita o in pareggio (perchè, essendo forfettaria, è comunque dovuta a prescindere dal reddito reale prodotto).
 
Verissimo.
Non sono un fiscalista, ma so che la Tonnage tax (che è una opzione proposta, non è obbligatoria) è imposta sostitutiva dell'Ires.
Alcuni paesi non danno limitazioni sulla bandiera: puoi avere bandiera estera (anche Panamense) ed accedere comunque alla Tonnage.
Per l'Italia devi avere le navi iscritte al registro internazionale Italiano.
E' una tassa forfettaria sulla base della stazza lorda. Molto conveniente per le compagnie che guadagnano tanto, molto meno per quelle in perdita o in pareggio (perchè, essendo forfettaria, è comunque dovuta a prescindere dal reddito reale prodotto).
Scusa Felix ma il reddito viene effettuato subuna determinata nave o alla proprietà della nave in questo caso Costa?
 
Ciao Tiziano, la Tonnage tax che paga Costa è determinata in maniera forfettaria per ogni nave (una ad una) della flotta e versata all'erario Italiano.
 
Ricordiamo che per molti anni Costa non ha battuto bandiera Italiana e che il ritorno al tricolore se non sbaglio fu operato da Foschi con un'accordo fiscale che consentisse a Costa di potersi confrontare con le altre compagnie.
 
La notizia di Rodolfo è sicuramente di quelle che aprono tante motivazioni, ma per quello che personalmente penso, la "cessione" o fusione di queste 2 grandi compagnie non mi sembra plausibile, ma è solo il mio pensiero. Ho postato in altra rubrica un articolo che parla di un incontro dei "vertici" (sarebbe stato bello capire chi sono queste persone) della Carnival con l'amministrazione della mia città, nel quale si parla dell'offerta cittadina ai crocieristi che verrebbero qui, ma personalmente credo sia stata una visita di cortesia, il vero incontro deve essere stato con gli amministratori del porto. Tenete conto che le navi Carnival non vengono quasi mai, e la Costa avrà fatto si e no 10 imbarchi in tutta l'estate. Penso invece che sia un incontro per accosti del 2016 e successivi, anno, che se confermato verrà la Allure OTS. Se è vero che la Msc entro 8 anni raddoppierà i passeggeri e aumenterà le navi, ci vorranno anche dei porti e si potrebbe avverare una congestione nei porti in estate? Il Porto di Livorno ha fatto un accordo l'anno scorso per l'approdo sicuro con el navi da crociera a danno delle merci, dopo che erano state respinte delle navi da crociera per mancanza di posto. Insomma io penso che questo incontro carnival Msc sia stato non tanto per parlare di fusioni cessioni, ma di dividersi, anzi spartirsi i vari porti e perché no? un accordo sui prezzi a non scendere più di tanto?... la fantasia è tanta ..
 
Vero Leo. Accordo che estese la bandiera Italiana anche ad Aida ed Ibero. Non so se si trattasse però di un accordo Foschi/Fisco (perdonate il gioco di parole) o l'applicazione in Italia del decreto sulla Tonnage Tax, anche sulla scia di una spinta "politica" da parte di Costa Crociere... (lo ritengo più plausibile...)
In merito ad Aida per esempio, c'è un retroscena curioso.
La Germania, sede legale di Aida, proibisce l'applicazione della Tonnage Tax alle navi tedesche battenti bandiera straniera. Quindi Aida avrebbe dovuto pagare le tasse in Germania secondo le aliquote classiche delle comuni SPA.
Il fatto che sia passata sotto bandiera Italiana infatti, ha comportato che tutti i redditi generati dalle sue navi siano determinati a forfait tramite la Tonnage tax, ma versati in Italia e non in Germania grazie ad un accordo bilaterale Italia-Germania sulla doppia imposizione.
Per una volta...i tedeschi si sono fatti fregare...:D

Lorenzo, un accordo sui prezzi (cartello) sarebbe illegale...;)
Sul resto...ipotesi plausibili anche le tue...
 
Ciao Tiziano, la Tonnage tax che paga Costa è determinata in maniera forfettaria per ogni nave (una ad una) della flotta e versata all'erario Italiano.

Scusa Felix, non capisco, se ogni nave presenta questa tonnage tax forfettaria significa che le navi hanno dei bilanci propri, ma la proprietà in questo caso Costa che bilancio presenta, se le tasse le hanno già pagate con questa tonnage tax le navi? Ciao e buon pomeriggio.
P.S. Se non capisco, chiedo!
 
Tiziano, fai bene a chiedere!

Esempio semplificato e pratico: ipotizziamo una compagnia teorica ed inventata, la "Cippacippa cruise", con una stabile organizzazione e sede legale in Italia. Le navi, due, battono bandiera Italiana e questa compagnia a latere ha anche un' agenzia di viaggi con la quale si occupa di prenotazioni alberghi, viaggi non solo in crociera etc.
Le navi sono :
- Carolina da 70.000 tonnellate
- Genoveffa da 100.000 tonnellate

Supponiamo che l'attività dell'agenzia generi un reddito da bilancio di 100, e questo reddito sarà tassato in Italia esattamente come il reddito di qualsiasi altra attività. Le tasse sono quindi pari a 30.

Di quanto reddito generano Carolina e Genoveffa, se la compagnia sceglie come opzione la Tonnage Tax, non frega niente a nessuno.
Il reddito prodotto da Carolina e Genoveffa andrà normalmente in bilancio e si sommerà a quello dell'agenzia di viaggi...ma al momento della determinazione dell'imponibile fiscale...esso verrà scorporato e non concorrerà al calcolo perchè entrerà nel meccanismo della Tonnage tax. E come si calcola la Tonnage Tax?
Ci sono delle tabelle che, sulla base del tonnellaggio, assegnano un forfait per ogni nave di tasse da versare (in sostituzione dell'Ires).

Secondo queste tabelle:

- Carolina ne dovrà versare 15
- Genoveffa, più grassoccia, 20.

Le tasse da pagare in tutto ammontano a 30 (secondo la tassazione ordinaria per l'attività legata all'agenzia), +15+20 secondo la Tonnage Tax per Carolina e Genoveffa. Totale = 65.
Dov'è il vantaggio?

Il vantaggio è che Carolina, se il suo reddito reale fosse stato 200, avrebbe dovuto versare 60 (invece ne versa 15 perchè la tassa diventa un "fisso"), e Genoveffa, se il suo reddito reale fosse stato 300, avrebbe dovuto versare con le aliquote ordinarie ben 90, invece ne versa solo 20.

Nel caso di opzione senza Tonnage Tax, la compagnia avrebbe dovuto pagare in tasse 30+60+90=180
Con la Tonnage Tax 30+15+20=65

Con un risparmio del 65%....
Oltre alla maggiore facilità di calcolo delle imposte...

Tutto questo semplificando...ma giusto per far capire il concetto...

Ovvio che se la compagnia è in perdita, non sceglierà mai l'opzione della Tonnage Tax.
Ma più elevati sono i guadagni, più conveniente diventa esercitare l'opzione della Tonnage Tax.

Non so se sono stato chiaro Tiziano...
 
Ultima modifica:
La "Tonnage Tax" prevede l'iscrizione al "Doppio Registro Navale" e le facilitazioni non son solo quelle d'imposta spiegate da Felix, ma anche altre agevolazioni sia di natura contributiva (sgravio degli oneri contributivi previdenziali ed assistenziali, a carico sia del datore di lavoro che del prestatore d’opera, per il personale italiano o comunitario imbarcato) che fiscale (esenzione dall’IRAP ed applicazione dell’IRES ad una base imponibile pari al 20% del reddito prodotto), inoltre permette di assumere personale extracomunitario applicando il contratto del paese di provenienza.
 
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