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- " Il fascino del Nilo e le suggestioni del deserto...un viaggio nel tempo "

Azsisaro come ha spiegato Oriana ora trattano l'acqua sulla nave e viene aggiunta amuchina e ciò ha posto fine ai grossi problemi che nascevano una volta sulle imbarcazioni.
Quando andai io in Egitto era rigorosamente vietato mangiare verdura fresca e i frutti dovevano essere da sbucciare pena la maledizione del Faraone ovvero una bella dissenteria. Ma é passato tanto tempo da allora .
Noi osservammo le precauzioni e non avemmo problemi. Resta fermo il non bere acqua o aggiungere ghiaccio nelle bibite.
Non so per latte o formaggi freschi.
Visto che l'acqua in bagno non é potabile, consiglio di aggiungere amuchina o lavare i denti con acqua minerale.
 
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Azsisaro come ha spiegato Oriana ora trattano l'acqua sulla nave e viene aggiunta amuchina e ciò ha posto fine ai grossi problemi che nascevano una volta sulle imbarcazioni.
Quando andai io in Egitto era rigorosamente vietato mangiare verdura fresca e i frutti dovevano essere da sbucciare pena la maledizione del Faraone ovvero una bella dissenteria. Ma é passato tanto tempo da allora .
Noi osservammo le precauzioni e non avemmo problemi. Resta fermo il non bere acqua o aggiungere ghiaccio nelle bibite.
Non so per latte o formaggi freschi.
Visto che l'acqua in bagno non é potabile, consiglio di aggiungere amuchina o lavare i denti con acqua minerale.

Non è più così. Si può usare tranquillamente l'acqua del rubinetto per lavarsi i denti, è comunque disinfettata. Abbiamo consumato burro, latte, yogurt a colazione e assaggiato i loro formaggi non è successo nulla. Le navi e tutto ciò che è a bordo è sicuro, controllato, tutto perfettamente pulito. Direi su questo di stare tranquilli.
 
La sala ipostila è la parte meglio conservata di tutto il complesso, e non finisce di stupire. Pensate che in passato non era così, ma tutto ciò che è stato disegnato, intagliato, inciso era coperto di colore. In alcune parti quelle verso l'alto ed in alcuni punti lungo le pareti del secondo pilone che la racchiude, sono visibili ancora delle tracce.

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Arriviamo al terzo pilone, eretto da Amenhotep III, pensate che questo pilone nascondeva all'interno centinaia di blocchi di reimpiego, provenienti da una serie di edifici smantellati....questo pilone ora è piuttosto mal ridotto.
Di edifici smantellati ne esistevano diversi...ad esempio, in questo luogo dove è racchiusa la storia di generazioni di sovrani, non vi è traccia di ciò che fece costruire Akhenaton e di sua moglie Nefertiti. Fece erigere un tempio e dopo la sua morte, smontato pezzo a pezzo per cancellarne la memoria...e non fu il solo. I pezzi di risulta utilizzate come materiale di rinforzo delle fondamenta dei piloni.

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Ci troviamo in un vasto cortile, in cui si trovavano in origine 4 obelischi. Mette in comunicazione con un quarto pilone, dovuto a Thutmosi I.
Di questi 4 obelischi, ne troviamo due, tra i quali un'obelisco in granito rosa di Assuan, alto 30 metri fatto erigere dalla regina Hatshepsut in occasione del proprio giubileo.

Le immagini le ha già proposte Davide, ne aggiungo altre un po' insolite del luogo..

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Gli obelischi, se ne trovano parecchi qui, ma a cosa servivano, che importanza avevano, che significato avevano...?

Pensate...in origine 15 obelischi dedicati a Ra dio del sole, vennero innalzati in tutta l'area del tempio. Ci volle tutta l'abilità costruttiva degli Egizi per intagliare queste enormi costruzioni, trasportarli sulle rampe e posizionarli al loro posto.
Sono monumenti simbolici legati al culto solare, simboleggiano i raggi del sole che scende sulla terra e la loro sommità in origine era ricoperta in lamina d'oro, in modo che potessero catturare i primi raggi al mattino e gli ultimi al tramonto. La luce scintillante degli obelischi onorava la funzione primaria del sole, che era quella di generare la vita.


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Il viaggio continua......
 
Il mio amore per l'Egitto è iniziato insieme a quello per le navi, quando avevo nove anni.
Da allora sono tornato quattro volte, e l'ultima ho avuto la fortuna di restare tre settimane, due sul Nilo e una al Cairo e dintorni.
Abbiamo disceso tutto il Nilo, dal Cairo ad Assuan.
Grazie per aver rinverdito i miei ricordi.
 
Ancora qualche scatto della grandiosa sala Ipostila gia illustrata dalla mia compagna di viaggio...

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Ci sarebbero infine, parlando del sito di Karnak, alcune curiosita di carattere cinematografico.
Diverse pellicole negli anni recenti o passati hanno immortalato proprio i maestosi pilastri della sala Ipostila; tralasciando quelle di mediocre fattura ne ricordo un paio piuttosto famose, con inquadrature ed azioni abbastanza simili proprio qui girate. (il classico masso che cade dall'alto per eliminare un avversario scomodo....).

Per gli appassionati dei film di James Bond certamente si ricorderà il titolo "007 - La spia che mi amava" del 1977 con la regia di Lewis Gilbert.
Il protagonista impersonato da Roger Moore si trova proprio in questo sito ad affrontare il cattivo di turno, alleato per l'occasione con la bella spia russa interpretata dalla splendida attrice Barbara Bach.

Una breve clip proprio riguardante la scena girata in questa sala, precedentemente descritta nel migliore dei modi dalla nostra Oriana.

https://www.youtube.com/watch?v=XpbBEVPA6nE&list=FLHqGHdPNZ1JD_Hbl9bNYAig&index=3&t=0s



Ma certamente il titolo più famoso non può che essere il mitico "Assassinio sul Nilo" girato l'anno dopo, nel 1978 con la regia di John Guillermin e tratto dal romanzo "Poirot sul Nilo" della celeberrima scrittrice di romanzi gialli Agatha Christie.
Un cast stellare per una pellicola che ho rivisto con piacere proprio il giorno prima della partenza.... per preparare l'atmosfera..;)

Non ho, in questo caso, a disposizione clip video della scena in questione se non riproporvi l'intero film, ma credo sarebbe troppo "pesante" per il Forum.. :D


L'avventura continua...
 
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Giusto una curiosità....
Davide ha pubblicato questa foto
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Ma chi fu John Gordon?
Assolutamente nessuno (egittologicamente parlando), ma scrisse il suo nome in parecchi, forse incalcolabili, siti egiziani.
Allora come oggi, deturpare simili bellezze imprimendo il proprio nome fu (è) la maniera migliore per rovinarle e ricordare ai posteri la propria ignoranza.
Non ne sono esenti anche illustri italiani come Giovanbattista Belzoni (Abu Simbel/Piramidi varie)
 
Giusto una curiosità....
Davide ha pubblicato questa foto
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Ma chi fu John Gordon?
Assolutamente nessuno (egittologicamente parlando), ma scrisse il suo nome in parecchi, forse incalcolabili, siti egiziani.
Allora come oggi, deturpare simili bellezze imprimendo il proprio nome fu (è) la maniera migliore per rovinarle e ricordare ai posteri la propria ignoranza.
Non ne sono esenti anche illustri italiani come Giovanbattista Belzoni (Abu Simbel/Piramidi varie)

È vero, oggi questo comportamento lo vediamo come atto dispregiativo e assolutamente da non fare per nessun motivo, ma allora, nel caso di Belzoni, era per impossessarsi dell'essere stato il primo ad entrare ( leggasi piramide) e a riportare alla luce, sommerso dalle sabbie del deserto, il tempio di Abu Simbel.
Va ricordato anche che tutte le iscrizioni sono in serio pericolo e che mai debbono essere neppure sfiorate, alcune si sgretolano facilmente e gli agenti atmosferici, specie in un sito all'aperto come questo, lo mettono seriamente in pericolo.... chiaramente poi se si somma la stupidità umana il risultato è deleterio.
 
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È vero, oggi questo comportamento lo vediamo come atto dispregiativo e assolutamente da non fare per nessun motivo, ma allora, nel caso di Belloni, era per impossessarsi dell'essere stato il primo ad entrare ( leggasi piramide) e a riportare alla luce, sommerso dalle sabbie del deserto, il tempio di Abu Simbel.
Va ricordato anche che tutte le iscrizioni sono in serio pericolo e che mai debbono essere neppure sfiorate, alcune si sgretolano facilmente e gli agenti atmosferici, specie in un sito all'aperto come questo, lo mettono seriamente in pericolo.... chiaramente poi se si somma la stupidità umana il risultato è deleterio.

Beh, a dirla tutta il Belzoni era di origini circensi e andò in Egitto per vendere pompe idrauliche ^__^ , poi la italianissima inventiva fece il resto.

Lo aiutò molto la mole e qualche mal riposta amicizia, molte volte non si fece problemi a distruggere importanti opere per togliere qua una testa di statua, là una sfinge (due, stupende, son qua a Padova), altrove bucare....
E' bellissimo il suo libro "Viaggio in Egitto e in Nubia" lo avrò letto tre volte, in un antico e ormai dimenticato italiano ma comprensibilissimo.
Lo consiglio.
 
- Il sito di Karnak è veramente molto vasto e per chi ama questo genere, un giorno non è sufficiente per vederlo tutto, si deve scegliere a cosa dare priorità.
Essendoci stata in ben due occasioni...la parte del lago sacro e zone circostanti le avevo già potute ammirare, quindi ho dato priorità ad altro.

- Esistono al di fuori dei percorsi segnalati, vaste zone dove non vi è nessuna costruzione in essere, ma solo una distesa di reperti messi in file ordinate che hanno però un senso.

- L'egittologia, non si direbbe, ma è una scienza giovane ed ancora in parte tutta la mettere in pratica. Team di esperti provenienti da tutto il mondo sono qui, ed in altri luoghi, a catalogare e mettere in ordine con un senso di logica, migliaia di reperti che affiorano tra le sabbie del deserto.

- In particolare una storia, perché legata ad un personaggio, una regina faraone mi ha appassionato e si presenta ora l'occasione , ma non solo in questo luogo , di poterla finalmente conoscere, toccare metaforicamente con mano....

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....seguiamo questo percorso.....

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- Nei recessi più lontani dell'intero complesso templare, nascosti agli occhi delle persone comuni che al tempo dei faraoni visitavano questi luoghi, cappelle segrete...santuari in cui il dio Amon risiedeva .....vi è la cappella rossa, così denominata , di Hatshepsut.

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- Quando nel 18° secolo gli europei giunsero di nuovo a Karnak,tutto il sito era invaso e sepolto dalla sabbia, il fuoco dei bivacchi aveva annerito l'interno del tempio.

- Oggi Karnak è un luogo pieno di energia e passione per le scoperte e per i restauri. Oggi qui, non vive più nessuno. In un lato del tempio sotto la sabbia, sono stati riportati alla luce centinaia di blocchi di pietra. Con un lavoro lento e meticoloso, un team francese capitanato da Francois Larchè, ha realizzato l'impossibile. Da questi blocchi sparsi ovunque sono riusciti a ricostruire la cappella rossa della regina Hatshepsut.

- Ma chi era?

- Una delle poche donne a regnare in Egitto nel 1487 a.C. Quattro anni prima della fine del suo regno, fece costruire un piccolo tempio proprio fuori le mura di Karnak. Costruito in quarzite divenne noto come " la cappella rossa", venne utilizzato solo per pochi anni.
Per ragioni non del tutto chiare, Thutmosi III, figliastro e successore alla regina Hatshepsut, fece smantellare la cappella rossa. Quando venne scoperta dagli egittologi più di 3000 anni dopo, gli unici resti visibili erano alcuni grossi blocchi di pietra. Francois Larche', nel 1987 vide i blocchi, e malgrado i colleghi affermassero che era impossibile ricostruire l'edificio per la mancanza di troppi pezzi, ci provò!
Con il suo team si mise all'opera per quello che sembrava un compito impossibile.

- Su alcune pietre vi erano dei bassorilievi dove si narrava una storia...

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Dall'altro canto, molte ne mancavano perché riutilizzate da altre parti nel tempio di Karnak: la sfida era ritrovarle e rimetterle insieme.
La prima operazione per cercare di ricostruire la cappella rossa, fu quella di scattare circa 2000 fotografie per avere una documentazione più completa possibile di questi blocchi.
Le foto divennero la base su cui lavorare... è stato come mettere insieme un gigantesco puzzle tridimensionale.

- La cappella rossa era stata progettata per contenere una piccola barca, utilizzata per trasportare il simulacro del dio Amon durante la festività che si teneva una volta all'anno, durante la stagione dell'inondazione. La barca durante le celebrazioni, veniva portata fuori dal tempio e fatta sfilare davanti alla gente comune. La processione terminava al cospetto del faraone, questi rendeva omaggio al dio e il dio gli rinnovava il diritto di regnare per un altro anno. Scene di questa processione erano scolpite sulle pareti del tempio, una volta che Larchè scoprì alcuni blocchi con questi rilievi, ebbe la chiave per poter ricostruire l'ordine di ogni fila di pietre.
Quando il puzzle venne completato sulla carta nel 1998, ci vollero poi solo 9 mesi per ricostruire la parte principale della cappella rossa. Purtroppo alcuni blocchi non vennero mai ritrovati. L'intonaco liscio in alcuni suoi punti, colma gli spazi mancanti.
Con questo importante lavoro per la prima volta, dalla fine del Nuovo Regno, possiamo ammirare questa cappella e cercare di immaginare le scene misteriose e drammatiche che una volta rivestivano le pareti di questa meravigliosa cappella....

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Qui vedete l'immagine di Hatshepsut, distrutta volontariamente dai suoi successori per cancellarne la memoria.

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Il nostro viaggio nel sito di Karnak termina qui, ripercorrendo a ritroso e guardando per l'ultima volta queste meraviglie giunte dal passato.....

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Il viaggio continua verso il meraviglioso mondo fatto di colori,
celato nelle profondità di un luogo molto sacro,
un luogo non considerato di morte, ma di rinascita.....
 
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- La Valle dei re -






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La Valle dei Re...il suo nome ci proietta nel sogno!

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.......Era ciò che scriveva Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamon....

" Tra tutte le meraviglie d'Egitto, non v'è una che colpisca l'immaginazione.
Qui lontano dal frastuono della vita, in questa zona desertica, dominata dalla cima,
come una piramide naturale, giacciono una trentina di re."



- E' il sito più famoso e visitato dell'Egitto e su di esso aleggia ancora un'ombra di mistero.
La scoperta di queste tombe si susseguirono come in una epopea portata avanti da avventurieri, da cacciatori di tesori e da persone che a vario titolo hanno costruito la loro fortuna su di esse, animati da una sola passione che solo un sito come questo, luogo affascinante può dare.
Immaginate quante emozioni hanno vissuto in questa valle...scavare e ritrovare un faraone, una persona conosciuta attraverso la storia e per magia quel nome diventa realtà tangibile. Penetrare in una tomba forse inviolata e vedere per primi quelle iscrizioni, quelle figure tracciate da impareggiabili artisti....è un' emozione inimmaginabile!

Per raggiungere la valle bisogna recarsi a Luxor , dalla parte opposta del Nilo e qui la vista è impareggiabile. Lo sguardo scopre le falesie, enigmatiche, selvagge e dietro ad esse che si nasconde la Valle dei Re.



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Un mappa del sito con i traciati delle tombe ( tratta dal web, come la prima immagine in apertura).

- La Valle coincide con un wadi scavato tra le pieghe che erodono il calcare, formando una conca. Il percorso per arrivarci è strano e suggestivo, per la conformazione del territorio. Dapprima si attraversa una zona coltivata, verdissima poi all'improvviso si palesa il deserto, fatto di rocce e colline oppresso da un'intensa calura.


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- La Valle sorge nel cuore di una regione isolata che sovrasta El-Qurn ( il corno) che simile nell'aspetto ad una piramide, veglia sulle sepolture reali....e forse è per questo motivo che è stata scelta questa zona per la similitudine della montagna ad una piramide.
Il percorso è affascinante, anche perchè è lo stesso che seguivano più di 3000 anni fa le processioni funebri che conducevano i re d'Egitto, nella loro ultima dimora, qui regna la dea del silenzio....

L'entrata del sito, sino alla strada odierna, era costituito da uno stretto passaggio, attraverso il quale si giungeva in un anfiteatro delimitato da alte e dirupate falesie. Qui scorre una vita segreta, immutabile, che solo il silenzio permette di percepire. La scenografia naturale è di grande impatto e si ha l'impressione di un isolamento assoluto, anche se la vita nei campi è poco lontano da qui....i suoni si diffondono in maniera sorprendente ed i passi risuonano di tutta la sacralità del luogo. Il suo aspetto, malgrado il nome non è funereo, anzi al contrario accoglie la luce....la sorprendente luce che fa vibrare le rocce, le falesie e gli antri dapprima oscuri, ma che si riveleranno pieni di luce.......




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Il viaggio continua......
 
Oriana, dalla tua descrizione così sentita ed emozionante questo sito sembra di un altro pianeta...

Continuo a seguirti con tanta curiosità e voglia di sapere.
 
Dopo i controlli di sicurezza all'entrata del sito ci viene assegnato un biglietto che da la possibiltà all'accesso di tre tombe a nostra scelta.
Ovviamente la nostra esperta guida ci fornisce qualche consiglio su quali effettivamente potremmo scegliere.

La strada di accesso alla zona delle tombe non è molto lunga ma già alle prime ore del mattino il caldo è opprimente.
Ci sono a disposizione dei visitatori dei comodi trenini che risparmiano quel breve tragitto in modo da arrivare "freschi" al tanto agognato spettacolo che ci attende.

Il paesaggio è incredibile e mai mi sarei aspettato di trovarlo tale.

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A colpo d'occhio nella vallata si susseguono tutti questi "buchi" ognuno rappresentante una tomba.

Il prescelto per la nostra prima visita è Ramses IV, Faraone della XX dinastia; la tomba è contrassegnata, come tutte le altre, con una sigla (KV2) che indica King's Valley n°2.
L'architettura interna è disposta su un unico livello, quindi non prevede scalinate da discendere, come vedremo nelle successive tombe visitate più avanti.
Gli scavi sono datati tra il 1905 ed il 1906.

Dopo aver visto in tv numerosi documentari relativi alle tombe egizie non può che assalirci l'emozione provata nel visitarne una di persona.
L'interno è certamente ben conservato e sono ancora perfettante visibili i colori dell'epoca utilizzati per decorarla.
La meraviglia che ci appare è impagabile,,,

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Incisioni che sembrano state scolpite ieri, ma in realtà datate qualche millennio fa....


Il viaggio continua...
 
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Bellissime immagini.
Certo che la sensazione che si prova essere in mezzo a tutte quelle enormi colonne é impossibile da riprodurre con foto o filmati

Trovo tutto più ordinato e ben tenuto dalla mia visita, hanno lavorato parecchio.
 
Le foto sono molto luminose, ne deduco che anche all'interno ci fosse una buona illuminazione.

Certo che mantenere quei colori ancora vivi dopo tanto tempo.....

Aspetto il seguito.
 
Le foto sono molto luminose, ne deduco che anche all'interno ci fosse una buona illuminazione.

Certo che mantenere quei colori ancora vivi dopo tanto tempo.....

Aspetto il seguito.
Certo Miryam, all'interno delle tombe c'è una buona illuminazione artificiale, che crea anche giochi di ombre, molto utili all'atmosfera che si respira la dentro.

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Wow ,che foto!!!!!Esiste ancora il divieto di usare il flash?

Continuo a seguirti nel "mio" Egitto, a fianco tuo e di Davide, in questo sito archeologico sempre uguale da 3000 anni ma sempre diverso per le tante peculiarità di ogni singolo geroglifico, ogni singola stanza.
 
Wow ,che foto!!!!!Esiste ancora il divieto di usare il flash?

Continuo a seguirti nel "mio" Egitto, a fianco tuo e di Davide, in questo sito archeologico sempre uguale da 3000 anni ma sempre diverso per le tante peculiarità di ogni singolo geroglifico, ogni singola stanza.

All'interno del sito e delle tombe ora è possibile fotografare, rispetto a ciò che succedeva qualche anno fa, ove al divieto subentrava una forte sanzione se ti beccavano a fotografare. All'interno delle tombe ovviamente senza flash e solo con il cellulare. Le apparecchiature fotografiche sono rimaste in bus, per poter fotografare con la macchina fotografica occorreva pagare una tassa supplementare abbastanza cara. Non abbiamo comunque compreso bene la differenza tra le due modalità, cellulare si, fotocamera no....mah, chi li capisce.

Ciao Blue!!
 
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Qualche semplice approfondimento su ciò che abbiamo visto...;)


- La tomba reale - cosa rappresenta in realtà.

- La tomba del faraone non è un mausoleo, né un monumento atto a vantare le sue gesta. I testi e le figure rappresentate, hanno un valore esoterico e simbolico e sono privi di riferimenti storici. Non viene mai rappresentata la sua vita privata e non è neppure una caverna dove nascondere indicibili tesori, anche se molti tesori in accompagnamento al sovrano sono stati nascosti...ma vi è la spiegazione a ciò.

- La tomba è un luogo nel quale si raccolgono le potenze che permettono la resurrezione dell'essere. È lo spazio segreto dove le immagini e scene di vita e magia creatrice celebrano i riti perpetui.
È là che avviene, nel mistero della tomba, al di là di ogni comprensione umana.


- Le iscrizioni sono formule che possiedono una forza attiva e le divinità trasmettono l'energia originale che è contenuta negli amuleti, avvolti tra le bende della mummia. La tomba, lo possiamo definire un laboratorio.
Il potere dei geroglifici esistenti in ogni tomba, nessuna ne è priva di testi, sono parole sacre.
Pittori e disegnatori adottano varie soluzioni, in tutti i casi lo scopo è il medesimo: affidare ai geroglifici il compito di vegliare sulla spiritualità del faraone.



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- Noi restiamo affascinati, ammirati di fronte a questi misteri. Tutto ciò che viene raccontato attraverso i geroglifici è conoscenza. In Egitto tutto è viaggio, metamorfosi, così lo è per l'anima che non giunge alla meta senza aver superato rischi e pericoli e tutto è raccontato sui testi nelle tombe della Valle.




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- La morte del Faraone per l'Egitto rappresenta il caos, perché il Faraone in vita è per l'Egitto , colui che mantiene l'armonia. Per evitare che alla sua morte il paese entri nel caos, preda delle forze del male, vengono messe in atto numerose misure che evitano la catastrofe.
La prima : la mummificazione del re defunto; la tumulazione e per ultimo, il processo di resurrezione attraverso il suo successore.
La mummificazione non è il frutto della volontà di conservare un corpo, ma è l'affermazione dell'esistenza di un corpo di luce. Il Faraone attraversa come il dio Osiride, la prova della notte e i gioielli e gli amuleti che ricoprono la mummia sono l'armatura magica che lo proteggono attraverso il cammino verso la resurrezione.

- Nel processo di mummificazione, le viscere vengono estratte e conservate in vasi canopi, protetti dagli dèi; affinché il re risorga, tutte le parti del corpo vengono santificate. Alla sua conclusione il corpo viene deposto in una bara e attraversa il Nilo, verso la sponda opposta, sulla riva occidentale dove si organizza una processione. Solo pochi intimi entreranno nella Valle a vivere il rituale della tumulazione nel sepolcro.

- Prima di chiudere e sigillare la porta della dimora eterna, il successore del re, esegue sulla mummia il rituale dell'apertura della bocca e degli occhi.
Nella notte trasfigurata della camera funeraria, sotto un cielo di pietra stellata, l'avventura della resurrezione può cominciare.

- È una storia affascinante, non lo credete? ...tutto questo lo si legge sui segni e le figure così abilmente tracciate all'interno di queste meravigliose dimore...non tombe, ma dimore di luce per l'eternità...

- Nella tomba che abbiamo appena visto, quella di Ramses IV, sopra al suo sarcofago una bellissima immagine di resurrezione.....




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Raffigura la dea Nut, dea del cielo e della notte.



- Chi era e perché reputata così importante...la troveremo spesso raffigurata in diverse tombe.

- Nut è una divinità del Pantheon egizio. Figlia di Shu dio dell'aria e di Tefnet dea dell'umidità.
Nut è rappresentata nelle tombe con il corpo nudo di colore blu, ricoperto di stelle. Il suo corpo è steso a formare un arco che sovrasta la terra. Sul capo porta una coppa d'acqua, a volte viene raffigurata come dea alata, altre volte come una grande mucca.
Nut è la dea del cielo e dei corpi celesti ; al tramonto inghiotte il sole che durante la notte attraversa il suo corpo per poi venir di nuovo partorito all'alba di un nuovo giorno. Le stelle che ricoprono il corpo di Nut, sono dei e anime di defunti che nuotano come pesci o navigano si barche a vela nell'immensità blu del cielo notturno, che gli egizi immaginavano come una grande distesa d'acqua.
I capelli di Nut sono pioggia, le sue mani e piedi punti cardinali.
Oltre che essere madre degli dèi Nut è anche madre dei morti; viene raffigurata sui coperchi di numerosi sarcofagi, sui soffitti delle tombe, come in questo nella tomba di Ramses IV, dove la si nota sopra al suo sarcofago.


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- I defunti come il dio Ra, venivano da lei inghiottiti e accompagnati in cielo, dove la dea offriva loro libagioni. Per questo in molte preghiere per i morti, è proprio a lei che ci si rivolge chiedendo conforto e protezione.



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- Vorrei che notaste il magnifico cielo stellato che dall'inizio della tomba conduce sino alla camera funeraria. Le foto non rendono tutto lo splendore che c'è là dentro!







Il viaggio continua......
 
Procediamo con le seconda visita a nostra disposizione:
la tomba di Merenptah, faraone della XIX dinastia e figlio di Ramses II. Le date approssimative di nascita e morte sono 1273 a.C. e 1203 a.C.
Come detto in precedenza la sigla della sua tomba è KV8.

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La camera sepolcrale risulta diversi metri sottoterra e quindi per la prima volta sperimentiamo l'emozione di scendere.
La lunga scalinata è di facile accesso, ma percorrendola ci si rende conto dell'immenso lavoro di scavo necessario per ripulirla, e di cosa abbiano effettivamente provato gli uomini ad opera compiuta.

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Entriamo allora!


La magnificienza delle incisioni appare anche qui, quasi completamente intatta, nonostate il passare dei secoli....

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Iniziamo la risalita in superficie.

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Rivedere la luce del giorno da quasi una sensazione inspiegabile, ma certamente la voglia di visitare ancora una tale meraviglia è tanta..;)


.... il viaggio continua...
 
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