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Incidente Costa Pacifica a Marsiglia 11/12/2012

Casualmente sia io che Rodolfo eravamo al corrente dell'accaduto qualche ora prima che fosse pubblicato.
Non abbiamo dato la notizia perchè non era stata confermata ufficialmente e perchè non conoscevamo minimamente l'entità del danno.
E' una questione di correttezza e di rispetto.
Concordo con Felix per quella frazione di percentuale; perchè ?: come diceva Gassman in una pubblicità " Questo lo ignoro !"
 
intanto la mia "amata" pacifica" (la prima non scorda mai ) continua a far perdere il sonno agli avvocati a bordo e dopo la breve/notturna sosta a Barcellona salta a piè pari Palma e Cagliari puntando dritta a Palermo (forse per recuperare? )......ma si sorge una domanda che voi "anziani" saprete sicuramente rispondere.....ma!Cagliari non é porto di imbarco/sbarco in questa crociera ? se fosse così. ....che fanno i nostri "colleghi" che devono salire/scendere ?
 
Fiorga l'itinerario di questa settimana non prevedeva nè Palma nè Cagliari...dopo Barcellona avevano 1 giorno di navigazione e poi Palermo, era una crociera da 6 notti.

Detto questo, dopo avervi letto, mi rendo conto che è veramente preoccupante se si deve "temere" di leggere una notizia...davvero.
 
intanto la mia "amata" pacifica" (la prima non scorda mai ) continua a far perdere il sonno agli avvocati a bordo e dopo la breve/notturna sosta a Barcellona salta a piè pari Palma e Cagliari puntando dritta a Palermo (forse per recuperare? )......ma si sorge una domanda che voi "anziani" saprete sicuramente rispondere.....ma!Cagliari non é porto di imbarco/sbarco in questa crociera ? se fosse così. ....che fanno i nostri "colleghi" che devono salire/scendere ?

In questo tragitto non e' prevista cagliari e Palma
 
ahhhhhhjj grazie !! poiché salirò sulla pacifica il prox aprile per il medesimo giro credevo che era iniziata la stagione! sorry ! [smilie=oh_no_03[1]:[smilie=testata_02[:
 
Io ormai non mi soffermo più di tanto su parole al vento dette da questo o quello ma piuttosto su "navi al vento"; lasciatemelo dire con tutto il rispetto per ingegneri navali, tecnici, autorità portuali ecc. ecc, riferendomi poi in tema di vento a stretta attualità dei giorni scorsi non mi piace neppure nel caso specifico di sentir parlare di folate improvvise di vento, per dirla tutta Costa Atlantica è entrata nel porto di Napoli in una giornata di tempesta spettacolare sarà certamente entrata con tutti i sacri crismi di un comando d'eccezionale perizia e con la benedizione dell'Autorità portuale ma fatto sta che saltare quello scalo che prevedeva l'imbarco di passeggeri per una corposa crociera d'oriente non sarebbe stata cosa da poco, la magnifica crociera da me fatta su Pacifica poi si è svolta in buona parte con vento sostenuto, particolarmente nella patria del Mistral e quando sbarcando a Palermo ho lasciato la mia bella nave da crociera credendo di rientrare in traghetto a Napoli ho dovuto, mio malgrado, ripiegare sul treno, nel pomeriggio dell'otto dicembre infatti Tirrenia aveva già sospeso i collegamenti per Cagliari e c'erano forti dubbi sulla tratta per Napoli fatto sta che pacificamente Pacifica proseguiva per Civitavecchia mentre il giorno successivo a conferma di quanto il meteo fosse favorevole i TG davano notizia di Tir caduti in mare da un traghetto. Tutto questo per dire che tutta la mia solidarietà va ai comandanti ed alla gente di mare che devono sbrigarsi le rogne di questi balordi "VELIERI", d'impellenti e compulsanti esigenze di ordine logistico, economico ecc. ecc. che rendono gli scali ed i tempi delle crociere imbrigliati in una camicia di forza che se non a tutti i costi ma quasi deve far rispettare il programma quindi non vorrei esser frainteso ma sempre di più tutto ciò mi ricorda quella frase che diceva accada quel che accada lo spettacolo deve continuare e la "macchina da festa" deve soddisfare senza se e senza ma insomma in contesti del genere proprio non c'è da invidiare chi dirige l'orchestra.
Forse queste mie per chi ne sa di più sono considerazioni poco specifiche ed un po' qualunquistiche ma io sono solo uno qualunque.
P.s.
Da ragazzo non facevo caso al fatto che i miei alluci distassero solo qualche centimetro dal paraurti della mia 500, oggi però confesso, se pur incallito crocerista, che mi sovviene magari che fuori l'oblò di un'esterna ponte 1 non c'è solo il mare ma ci sono anche altri aggeggi da tenere a rispettosa distanza e comunque su Pacifica mi son goduto durante un'ottima crociera una magnifica premium con balcone ponte 8 e come fischiava il vento fuori quel balcone!!! Mi faceva compagnia.
Un saluto a tutti. Fan
 
Ultima modifica:
ma vale per tutti, escluso te??

Hai inziaito a partecipare al post con una condanna fatta e una accusa contro il comandante...senza sapere cosa sia successo. Ti esibisci in commenti e analisi al livello di " corde"
Rodolfo ti mette una foto con un bel rimorchiatore a spingere, spiegandoti che esistono azioni preventive per evitare il cedimento delle strutture portuali....di cui LA NAVE e' responsabile.....(e la causa potrebbe porprio essere per non pagare la bitta) e nemmeno riesci a capirne il senso....
Quello che e' successo a MSC, sebbene possa esserci una inadeguatezza delle strutture, e' responsabilità di chi e' di guardia che non ha valutato per tempo. Non esistono bitte in alcun porto che abbiano un carico superiore a quello di rottura di un paio di quei cavi.....quindi non e' una sorpresa, ma una consapevolezza. Infatti in caso di vento...quasi mai cedono i cavi, ma sempre le bitte..si sa ed e' bagaglio della nostra professione, proprio per questo il comandante MSC della foto che ha messo Rodolfo ha pensato bene di correre ai ripari..eliche di manovra sempre i moto e rimorchiatore a spingere...si chiama Arte marinara.

Forse chi deve faremeno il saccente sei proprio tu ;-P
Quoto quoto e stra quoto.
riporto mia esperienza personale .
Meno di una settimana fa una Vlcc crude carrier (leggi petroliera) 160.000 t dwt durante le operazioni di scarico del greggio a causa di un errore di manovre del personale di coperta che anzichè lascare uno dei cavi spring di pruavia su verricello autormeggiante lo mettevano in tensione rompendo davanti ai miei occhi un cavo d'acciaio(non un soft rope come quelli solitamente utilizzati).In quel momento esendo venuto a mancare il tiro di un cavo anche il secondo spring si è rotto . Ma sia la bitta che il gancio a scocco sono ancora li belli e solidi (sono stati ispezionati e radiografati)
Aggiungo una cosa . Comunque cavi rompersi ne ho visto e pure tanti .
 
Io ormai non mi soffermo più di tanto su parole al vento dette da questo o quello ma piuttosto su "navi al vento"; lasciatemelo dire con tutto il rispetto per ingegneri navali, tecnici, autorità portuali ecc. ecc, riferendomi poi in tema di vento a stretta attualità dei giorni scorsi non mi piace neppure nel caso specifico di sentir parlare di folate improvvise di vento, per dirla tutta Costa Atlantica è entrata nel porto di Napoli in una giornata di tempesta spettacolare sarà certamente entrata con tutti i sacri crismi di un comando d'eccezionale perizia e con la benedizione dell'Autorità portuale ma fatto sta che saltare quello scalo che prevedeva l'imbarco di passeggeri per una corposa crociera d'oriente non sarebbe stata cosa da poco, la magnifica crociera da me fatta su Pacifica poi si è svolta in buona parte con vento sostenuto, particolarmente nella patria del Mistral e quando sbarcando a Palermo ho lasciato la mia bella nave da crociera credendo di rientrare in traghetto a Napoli ho dovuto, mio malgrado, ripiegare sul treno, nel pomeriggio dell'otto dicembre infatti Tirrenia aveva già sospeso i collegamenti per Cagliari e c'erano forti dubbi sulla tratta per Napoli fatto sta che pacificamente Pacifica proseguiva per Civitavecchia mentre il giorno successivo a conferma di quanto il meteo fosse favorevole i TG davano notizia di Tir caduti in mare da un traghetto. Tutto questo per dire che tutta la mia solidarietà va ai comandanti ed alla gente di mare che devono sbrigarsi le rogne di questi balordi "VELIERI", d'impellenti e compulsanti esigenze di ordine logistico, economico ecc. ecc. che rendono gli scali ed i tempi delle crociere imbrigliati in una camicia di forza che se non a tutti i costi ma quasi deve far rispettare il programma quindi non vorrei esser frainteso ma sempre di più tutto ciò mi ricorda quella frase che diceva accada quel che accada lo spettacolo deve continuare e la "macchina da festa" deve soddisfare senza se e senza ma insomma in contesti del genere proprio non c'è da invidiare chi dirige l'orchestra.
Forse queste mie per chi ne sa di più sono considerazioni poco specifiche ed un po' qualunquistiche ma io sono solo uno qualunque.
P.s.
Da ragazzo non facevo caso al fatto che i miei alluci distassero solo qualche centimetro dal paraurti della mia 500, oggi però confesso, se pur incallito crocerista, che mi sovviene magari che fuori l'oblò di un'esterna ponte 1 non c'è solo il mare ma ci sono anche altri aggeggi da tenere a rispettosa distanza e comunque su Pacifica mi son goduto durante un'ottima crociera una magnifica premium con balcone ponte 8 e come fischiava il vento fuori quel balcone!!! Mi faceva compagnia.
Un saluto a tutti. Fan

Vogliono le navi da crociera in inverno nel Mediterraneo? E queste son le conseguenze. Tutta la mia stima ai Comandanti.

Nessuno della Compagnia li obbliga, per ora, ad entrare in un porto se le condizioni meteo non sono particolarmente favorevoli, ma si ripete quello che ha detto Sergio. Non entro e metto in difficoltà la Compagnia con organizzazione di servizi supplettivi, costi, richieste di rimborsi, proteste, entro ma non son poi così sicuro, mi manca quel margine di assoluta sicurezza. Chiedo l'assistenza dei rimorchiatori e magari non sono all'altezza della manovra, non sono di potenza adatta.

E la storia si ripete sempre più di frequente con l'aumento delle navi e con situazioni meteo che a volte si ripropongono negativamente per giorni e giorni; credo che in questi ultimi tre mesi le navi in genere abbiano sofferto parecchio il mare Nostrum.
 
Io ormai non mi soffermo più di tanto su parole al vento dette da questo o quello ma piuttosto su "navi al vento"; [..]

Vogliono le navi da crociera in inverno nel Mediterraneo? E queste son le conseguenze. Tutta la mia stima ai Comandanti.

C'è sempre stato un tira e molla tra le esigenze del guadagno, sacrosante, e quelle della sicurezza.. un tira e molla che è tanto più duro quanto più al vertice di una struttura che fa una cosa tecnica si mette un non tecnico.. ma che vale anche quando il vertice è altamente tecnico..

Così è una pazzia pensare di far correre una nave a ventidue nodi all'interno di un campo di Iceberg, è una pazzia pensare di prolungare di venti anni la vita di una centrale Nucleare, è una pazzia non fare la manutenzione di un impianto di produzione dell'acciaio, è una pazzia pensare di far partire lo Shuttle sempre e comunque.. è una pazzia pensare di spegnere tutte le centrali termoelettriche Italiane e pensare di prendere energia solo da due rami collegati con la Francia e la Svizzera..

Ma tutte queste pazzie rispondono alla esigenza del guadagno, anzi del ''rischio calcolato'', calcolato su coefficienti che vengono spesso, sempre pian piano, spinti sempre più sul termine 'rischio' e meno sul termine sicurezza, perchè rischio=guadagno..

Per contro se il termine assoluto fosse sicurezza totale, allora non potremo fare assolutamente nulla.. tutto sarebbe vietato..

Ci sono momenti in cui vince la prudenza assoluta, ed è un guaio, e ci sono momenti in cui vince la sottovalutazione dei problemi ed è un guaio..

Inoltre, se colui che spinge per il guadagno è un tecnico gli puoi sempre dire ''Bello mio, tu sai come stanno le cose..'' ma se non è un tecnico non ti capirà mai.. non lo ha nelle corde.. penserà sempre che tu sei esagerato, e prenderà il miracolo che hai realizzato per salvare le cose come la prova che sei esagerato..

Ed allora sei scemo se metti le scialuppe che rovinano il ponte tanto bello, sei esagerato se vuoi mettere a terra tutti gli impianti elettrici, sei fuori luogo se ti preoccupi del fatto che la tale automobile costruita in tal modo potrebbe non frenare in quella tale remotissima possibilità..

Anzi, hai visto che non è successo nulla l'altra volta? Sei tu che esageri..

E l'esagerazione si chiama Titanic, Vayont, Black out di una nazione ecc. ecc.

Ma almeno il Titanic ha insegnato qualcosa, il giorno dopo il mondo si è svegliato e sono cambiate le leggi.. solo un mese dopo le rotte erano infinitamente più sicure..

Anche Cernobyl ha insegnato qualcosa..

Il Black out nazionale ha insegnato qualcosa? La Concordia ha insegnato qualcosa?

Mi chiedo se si sia voluto imparare da queste cose o non si sia voluto farlo..

Forse siamo talmente prigionieri di noi stessi che non siamo più in grado di imparare..

Se la Pacifica fosse stata un aereo sarebbe stato tutto facile ''Signori, il comandante si rifiuta di fare questo scalo perchè è pericoloso, stiamo cercando una soluzione alternativa'' e via gli applausi.. ed il comandante avrebbe potuto dirlo anche in caso di totale assenza di pericolo..

Ma se sei su una nave la cosa non funziona, polemiche, storie, assurdità.. eppure ora tutti sanno che una nave si può far male e molto..

Sicuramente Pacifica è entrata in porto in sicurezza, perchè la testa che la manovrava è quella di un uomo che sa quello che fa..

Ma una Pacifica più piccola e bassa avrebbe colpito quell'ostacolo?

Non lo sapremo mai.. sappiamo per certo però che questa Pacifica procura più guadagno.. e che se la compagnia, da sola, scegliesse di farla più piccola e bassa, allora fallirebbe, perchè le altre le faranno più grandi, alte, economiche.. di conseguenza la scelta è obbligata..

Sempre 'calcolando' il rischio, accettabilissimo, del vento.. :(

Il sistema di porti attuale è adatto a queste navi?
Queste navi sono o non sono troppo esposte al vento?
E' giusto che facciano il Mediterraneo di inverno (vedi le botte che ci sono state in pochissimi anni.. )

Alla seconda domanda potrebbe rispondere in modo prudenziale la legislazione Internazionale, o limitando certe caratteristiche della costruzione oppure imponendo in certe condizioni, molto restrittive, l'utilizzo di rimorchiatori..

Ma anche sulla prima e sulla terza domanda si dovrebbe ragionare.. e tanto..

Ma conviene farlo?

Forse no..

Un saluto
Manlio
 
Quoto quoto e stra quoto.
riporto mia esperienza personale .
Meno di una settimana fa una Vlcc crude carrier (leggi petroliera) 160.000 t dwt durante le operazioni di scarico del greggio a causa di un errore di manovre del personale di coperta che anzichè lascare uno dei cavi spring di pruavia su verricello autormeggiante lo mettevano in tensione rompendo davanti ai miei occhi un cavo d'acciaio(non un soft rope come quelli solitamente utilizzati).In quel momento esendo venuto a mancare il tiro di un cavo anche il secondo spring si è rotto . Ma sia la bitta che il gancio a scocco sono ancora li belli e solidi (sono stati ispezionati e radiografati)
Aggiungo una cosa . Comunque cavi rompersi ne ho visto e pure tanti .


I piu' moderni cavi sintetici, hanno raggiunto, a parita' di diametro un carico di rottura superiore a quelli d'acciao. Con il vantaggio di essere galleggianti (alcuni) elastici e facilmente manovrabili, sono gli HMPE in derivati del polyproylene. Purtroppo quando in coppia e ben pareggiati, soprattutto se corti quindi con poco assorbimento dato dall'elasticità......ben poche sono le bitte che cedono dop.... E in piu quando si rompono non frustano..ma si gonfiano...in linea di massima. Ciao Load Master grazie per il contributo
 
I piu' moderni cavi sintetici, hanno raggiunto, a parita' di diametro un carico di rottura superiore a quelli d'acciao. Con il vantaggio di essere galleggianti (alcuni) elastici e facilmente manovrabili, sono gli HMPE in derivati del polyproylene. Purtroppo quando in coppia e ben pareggiati, soprattutto se corti quindi con poco assorbimento dato dall'elasticità......ben poche sono le bitte che cedono dop.... E in piu quando si rompono non frustano..ma si gonfiano...in linea di massima. Ciao Load Master grazie per il contributo
Si hai proprio ragione e aggiungo pure che i cavi di cui parlavo io avevano la codetta in fibra (dato che nei terminali petroliferi é vietato per ovvie ragioni di sicurezza l'incapellento di cavi metallici ) che é rimasta intonsa . E aggiungo anche che saltuariamente qualche gancio a scocco é finito a mare con i soft rope , ma ogni volta che é successo dopo le indagini si é scoperto che il gancio ormai era vecchio .
 
C'è sempre stato un tira e molla tra le esigenze del guadagno, sacrosante, e quelle della sicurezza.. un tira e molla che è tanto più duro quanto più al vertice di una struttura che fa una cosa tecnica si mette un non tecnico.. ma che vale anche quando il vertice è altamente tecnico..

Così è una pazzia pensare di far correre una nave a ventidue nodi all'interno di un campo di Iceberg, è una pazzia pensare di prolungare di venti anni la vita di una centrale Nucleare, è una pazzia non fare la manutenzione di un impianto di produzione dell'acciaio, è una pazzia pensare di far partire lo Shuttle sempre e comunque.. è una pazzia pensare di spegnere tutte le centrali termoelettriche Italiane e pensare di prendere energia solo da due rami collegati con la Francia e la Svizzera..

Ma tutte queste pazzie rispondono alla esigenza del guadagno, anzi del ''rischio calcolato'', calcolato su coefficienti che vengono spesso, sempre pian piano, spinti sempre più sul termine 'rischio' e meno sul termine sicurezza, perchè rischio=guadagno..

Per contro se il termine assoluto fosse sicurezza totale, allora non potremo fare assolutamente nulla.. tutto sarebbe vietato..

Ci sono momenti in cui vince la prudenza assoluta, ed è un guaio, e ci sono momenti in cui vince la sottovalutazione dei problemi ed è un guaio..

Inoltre, se colui che spinge per il guadagno è un tecnico gli puoi sempre dire ''Bello mio, tu sai come stanno le cose..'' ma se non è un tecnico non ti capirà mai.. non lo ha nelle corde.. penserà sempre che tu sei esagerato, e prenderà il miracolo che hai realizzato per salvare le cose come la prova che sei esagerato..

Ed allora sei scemo se metti le scialuppe che rovinano il ponte tanto bello, sei esagerato se vuoi mettere a terra tutti gli impianti elettrici, sei fuori luogo se ti preoccupi del fatto che la tale automobile costruita in tal modo potrebbe non frenare in quella tale remotissima possibilità..

Anzi, hai visto che non è successo nulla l'altra volta? Sei tu che esageri..

E l'esagerazione si chiama Titanic, Vayont, Black out di una nazione ecc. ecc.

Ma almeno il Titanic ha insegnato qualcosa, il giorno dopo il mondo si è svegliato e sono cambiate le leggi.. solo un mese dopo le rotte erano infinitamente più sicure..

Anche Cernobyl ha insegnato qualcosa..

Il Black out nazionale ha insegnato qualcosa? La Concordia ha insegnato qualcosa?

Mi chiedo se si sia voluto imparare da queste cose o non si sia voluto farlo..

Forse siamo talmente prigionieri di noi stessi che non siamo più in grado di imparare..

Se la Pacifica fosse stata un aereo sarebbe stato tutto facile ''Signori, il comandante si rifiuta di fare questo scalo perchè è pericoloso, stiamo cercando una soluzione alternativa'' e via gli applausi.. ed il comandante avrebbe potuto dirlo anche in caso di totale assenza di pericolo..

Ma se sei su una nave la cosa non funziona, polemiche, storie, assurdità.. eppure ora tutti sanno che una nave si può far male e molto..

Sicuramente Pacifica è entrata in porto in sicurezza, perchè la testa che la manovrava è quella di un uomo che sa quello che fa..

Ma una Pacifica più piccola e bassa avrebbe colpito quell'ostacolo?

Non lo sapremo mai.. sappiamo per certo però che questa Pacifica procura più guadagno.. e che se la compagnia, da sola, scegliesse di farla più piccola e bassa, allora fallirebbe, perchè le altre le faranno più grandi, alte, economiche.. di conseguenza la scelta è obbligata..

Sempre 'calcolando' il rischio, accettabilissimo, del vento.. :(

Il sistema di porti attuale è adatto a queste navi?
Queste navi sono o non sono troppo esposte al vento?
E' giusto che facciano il Mediterraneo di inverno (vedi le botte che ci sono state in pochissimi anni.. )


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Manlio

per fortuna non e' successo niente, ma per il rapporto costi benefici non sempre l'esperienza insegna. Lo sto sperimentando a New York con Sandy: ci siamo salvati (come azienda) miracolosamente dall'acqua nei generatori di emergenza, posti nel seminterrato, e nonostante vicini palazzi siano chiuso ancora a lungo magari per aver avuto un paio di centimetri di acqua in più, la valutazione di spostare più in alto i generatori e' rimandata alla stima dei costi!!

PS: concordo pienamente anche col pensiero di Rodolfo
 
foto presa dal sito savona news: http://www.savonanews.it/2012/12/13/leggi-notizia/argomenti/attualit/articolo/marsiglia-lieve-incidente-alla-costa-pacifica.html#.UMp_E28sBMs

pare solo un leggera strusciata...

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