Re: indovina indovinello...
scommetto che stavate pensando " possibile che quel sapientone di serbet non intervenga sui chiostri....?"
Il chiostro: cuore del monastero.
Il termine deriva da claustrum, cioè serratura, termine latino usato per indicare la separazione dei monaci dal secolo, e, estensivamente, monastero. Si tratta normalmente di uno spazio quadrato o rettangolare con un giardino al centro.
Dal chiostro si accede a tutti gli altri ambienti: all’oratorio, alla sala capitolare, al refettorio, ai dormitori, all’infermeria, alla biblioteca. Nel chiostro i monaci si riuniscono prima e dopo i lavori, passeggiano, leggono, fanno le processioni nei giorni di maggiore solennità, si ritrovano alla fine della giornata per ascoltare la lettura spirituale. Per questo motivo il chiostro è carico di una forte valenza teologica, morale, spirituale e mistica.
È il luogo dell’incontro dell’uomo con Dio creatore e redentore, è la scuola della dilezione dove il monaco fa esperienza dell’amore fino, nella sublimità, all’unione mistica, all’incontro nuziale dell’anima con Cristo.
Il chiostro è il luogo del silenzio in quanto disposizione e condizione indispensabile al dialogo coli Dio.
Nel silenzio della contemplazione l’anima si ripiega su sé medesima, riposa libera e, riparata dai pensieri mondani e materiali, medita sui beni spirituali.
Il chiostro emana una forte carica evocativa e simbolica secondo le ricorrenze e i tempi liturgici, secondo gli stati emotivi personali, secondo il progresso spirituale dei singoli: le gallerie, i colonnati, il giardino interno, l’acqua, gli alberi.
La struttura stessa del chiostro, la forma obbligatoriamente quadrangolare è legata al significato simbolico del numero quattro che, nella cultura antica, è il numero che esprime l’universo: la terra che poggia su quattro colonne, i quattro elementi dell’universo, i quattro punti cardinali, i quattro venti, le quattro stagioni. Le quattro gallerie, da quella ad ovest a quella a sud, indicano e riproducono umano ed il pellegrinaggio spirituale del monaco verso l’amore perfetto di Dio, e rispettiva mente, il disprezzo di sé, il disprezzo del mondo, l’amore del prossimo e l’amore di Dio. Ogni lato ha la sua fila di colonne; alla base di Tutte vi è la pazienza. Il giardino interno riproduce e riecheggia, in piccolo, la varietà, la bellezza e l’armonia del cosmo, in cui i quattro elementi sono non solo rappresentati ma riprodotti: la terra che vi è coltivata, l’acqua che vi sgorga, l’aria in cui è avvolto, la luce da cui è inondato. È un perfetto osservatorio dei tempi e delle stagioni, delle costellazioni e delle fasi lunari.