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Ipotesi di ripresa?

Inevitabile. Con 70.000 contagi al giorno negli Stati Uniti non si poteva di certo far cadere il divieto; anche il CLIA si era già autosospeso fino al 14 settembre.
E di questo passo, con la curva dei contagi in costante aumento, direi sia ottimistico anche il nuovo termine del 1° ottobre.
 
Sempre più complicata l'ipotesi di ripresa dell'attività crocieristica negli U. S., e di possibili riflessi anche in altre realtà (la dichiarazione potrebbe condizionare la scelta di ripresa attività anche in Italia). Il CD, infatti, ha concluso che una nave da crociera sia potenzialmente più pericolosa nella trasmissione di contagio rispetto ad altre attività.
Duro colpo per le Compagnie.

https://www.seatrade-cruise.com/new...ter-risk-covid-19-transmission-other-settings
 
Ultima modifica:
Nulla di nuovo, si conferma quella che è la considerazione del mondo scientifico sui viaggi "crociera", che - inutile negarlo - sono un unicum che li distingue da altri tipi di viaggi.

Io non sono molto d'accordo con chi fa paragoni con altri tipi di viaggi, la crociera non può essere paragonabile con i viaggi in treno, aereo, traghetto.... è un'altra cosa.
 
Beh che sia un'altra cosa direi non ci sia dubbio, che le conseguenze, non documentabili, siano in gran parte a carico di altri mezzi di trasporto per me non ci sono dubbi. E tuttora gli arei, o i bus che arrivano dall'Europa del sud/est, stanno contribuendo alla riaccensione di focolai un po' dovunque. Per fortuna al momento la carica virale è minore, da capire il perché sembra non sia nè facile nè concorde, ma se fossimo a marzo/ aprile probabilmente non sarebbe la stessa cosa.
 
La valutazione suhli altri mezzi di trasporto la condivido, ma non cambia il giudizio sull'opportunità di ripartire con le navi da crociera, che ripeto a mio giudizio non c'entrano nulla con aerei, treni, autobus....
 
Ma stai confermando quello che ho sempre detto: i primi sono mezzi "necessari", le navi, da crociera, solo per svago, ma se guardo le conseguenze... ora le navi son ferme, il virus no.
Fermare le navi, praticamente tutti son d'accordo, fermando gli altri mezzi di trasporto si manifesterebbe il caos totale. Si sceglie il male minore, quello più favorevole alla popolazione.
 
Ma stai confermando quello che ho sempre detto: i primi sono mezzi "necessari", le navi, da crociera, solo per svago, ma se guardo le conseguenze... ora le navi son ferme, il virus no.
Fermare le navi, praticamente tutti son d'accordo, fermando gli altri mezzi di trasporto si manifesterebbe il caos totale. Si sceglie il male minore, quello più favorevole alla popolazione.

Mi riferivo a chi argomenta sul fatto che se i treni, aerei, autobus sono autorizzati a circolare, allora dovrebbero anche esserlo le navi da crociera...
O viceversa, se sono ferme le navi, dovrebbero fermare tutto il resto.

Secondo me ragionamenti che non sono accostabili.
 
Mi riferivo a chi argomenta sul fatto che se i treni, aerei, autobus sono autorizzati a circolare, allora dovrebbero anche esserlo le navi da crociera...
O viceversa, se sono ferme le navi, dovrebbero fermare tutto il resto.

Secondo me ragionamenti che non sono accostabili.

E perché scusa? Crociere sono solo turismo, tutto il resto no
 
Se se ne fa un discorso esclusivamente di salute, torniamo a chiudere tutto ed il problema sara’ risolto, se invece se ne fa un discorso economico, che in questo momento sembra sia l’unico che conta, allora a questo punto tutti dovrebbero avere le medesime opportunita’; sono centinaia di migliaia le persone che attualmente sono senza occupazione perche’ il mondo crocieristico e’ fermo. Anche bar e ristoranti, teatri, aperitivi, musei, spiagge, etc., etc., non sono servizi essenziali, quindi perche’ aprirli se vi sono dei rischi? Poi ognuno, singolarmente, decidera’ se vorra’ usufruire del prenotare una crociera o meno, al pari di un ristorante od altro.
 
Se se ne fa un discorso esclusivamente di salute, torniamo a chiudere tutto ed il problema sara’ risolto, se invece se ne fa un discorso economico, che in questo momento sembra sia l’unico che conta, allora a questo punto tutti dovrebbero avere le medesime opportunita’; sono centinaia di migliaia le persone che attualmente sono senza occupazione perche’ il mondo crocieristico e’ fermo. Anche bar e ristoranti, teatri, aperitivi, musei, spiagge, etc., etc., non sono servizi essenziali, quindi perche’ aprirli se vi sono dei rischi? Poi ognuno, singolarmente, decidera’ se vorra’ usufruire del prenotare una crociera o meno, al pari di un ristorante od altro.
La penso esattamente come te.
 
Se se ne fa un discorso esclusivamente di salute, torniamo a chiudere tutto ed il problema sara’ risolto, se invece se ne fa un discorso economico, che in questo momento sembra sia l’unico che conta, allora a questo punto tutti dovrebbero avere le medesime opportunita’; sono centinaia di migliaia le persone che attualmente sono senza occupazione perche’ il mondo crocieristico e’ fermo. Anche bar e ristoranti, teatri, aperitivi, musei, spiagge, etc., etc., non sono servizi essenziali, quindi perche’ aprirli se vi sono dei rischi? Poi ognuno, singolarmente, decidera’ se vorra’ usufruire del prenotare una crociera o meno, al pari di un ristorante od altro.

Ma come si fa a paragonare bar ristoranti e spiagge ad un viaggio su una nave da crociera?

Io ritengo che i parametri di ragionamento sono diversi per le crociere, non possono essere gli stessi degli altri, ne dal punto di vista sanitario né da quello economico.
 
Ma come si fa a paragonare bar ristoranti e spiagge ad un viaggio su una nave da crociera?

Io ritengo che i parametri di ragionamento sono diversi per le crociere, non possono essere gli stessi degli altri, ne dal punto di vista sanitario né da quello economico.

Se vogliamo parlare in modo cinico, se paragonassimo le navi da crociera ad inizio pandemia e le regioni italiane, possiamo dire che la situazioni sulle navi e’ stata gestita infinitamente meglio e soprattutto che l’evolversi della situazione e’ stata infinitamente piu’ positiva; le navi da crociera avevano a bordo moltissime centinaia di migliaia di passeggeri ( e ci sono stati fino a meta’ marzo e piu’ ), in spazi ristretti ma il decorso della pandemia e’ stato molto positivo, in relazione a numeri a bordo e spazi, con pochi contagiati e pochissimi decessi. In italia, e non solo, a terra, le cose mi sembra siano andate diversamente!
Ora il problema per una nave sarebbe solo l’eventuale messa in quarantena, ferma in un porto, nel caso si verificasse un caso a bordo.
Io credo che le compagnie abbiano chiesto nei protocolli il non blocco della nave per una eventuale quarantena e quindi non vedo differenza con situazioni analoghe a terra, anzi, forse sarebbe anche piu’ facile individuare un eventuale contagio e i contatti.
Quindi non demonizzerei cosi’ tanto le navi, non piu’ di un museo, un bar, un ristorante, un treno, un aereo, un traghetto, un bus, una metro, etc.; detto questo non andrei in crociera ora, ma cosi’ come evito di andare in un museo, in un cinema, in un ristorante o luogo dove potrebbe esserci rischio di assembramenti per lunghi periodi. Quindi, a mio avviso, se si dice che per mezzi od attivita’ cosiddetti di “ necessita’ “, si puo’ essere un po’ fatalisti, in nome del lavoro e del denaro, allora meglio esserlo in tutto! Poi ognuno sceglie cosa lui ritiene meglio fare.
Fortunatamente c’e’ anche chi la pensa diversamente da me.
 
Infatti Maurizio solo la questione dell'isolamento. ...... perché con la neve si può. ;);) Sugli altri mezzi, locali o altre attività, spiaggia di Ostia, si entra, si contagia/ci si contagia, si esce e ognuno se ne va a contagiare per il mondo. Quindi, estremizzando, meglio la nave.
 
Ho visto e vedo quello che succede nei locali al mare e in città. Vedo i contagi nei focolai... quindi? Che c'entra?

Io sono il primo che vorrei le navi ripartissero subito.

Ma non mi lamento se non si riparte adesso, perché al momento, da quello che leggo e vedo, è meglio per la salute di tutti che si eviti di viaggiare assembrati (si! assembrati) su una nave per giorni interi.

Questo il mio pensiero in estrema sintesi.
 
Come che c'entra, c'entra eccome. Non c'è alcuna differenza, visto che l'obiettivo sarebbe limitarne la diffusione. Non si può, non è giusto, non è corretto essere severi da una parte e poi sbragare dall'altra.
Basta guardarsi in giro. Poi chiaro che ognuno abbia le proprie idee.
 
È quello che intendo spiegare, con "che c'entra"....
Non sono settori o tipologie di attività paragonabili. Si basano su elementi, caratteristiche strutturali e gestionali completamente diverse.

La nave da crociera è un condominio gigantesco galleggiante. Come si può pensare di paragonarlo a un bar?

Scritto e riscritto questo mio pensiero, aggiungo una considerazione che mi farebbe cambiare idea sulla ripartenza immediata.

Se dipendesse da me, farei ripartire subito le navi ad una condizione imprescindibile, cioè che in caso di potenziale focolaio a bordo, ci sia una chiara, precisa e pronta gestione della situazione. Tutto, per filo e per segno, dalla gestione a bordo a quella degli sbarchi e trasporti di contagiati, degli altri ospiti ed eventuale equipaggio.
In questo senso, l'accordo scritto con i porti di sbargo che le linee guida europee pretendono, dovrebbero essere una condizione irrinunciabile.
 
È pacifico che non si possa paragonare una nave ad un bar, ma son le conseguenze quelle che contano.
Credo che al momento non esista una sola azienda, locale, attività che abbiano in essere i protocolli di sicurezza adottati dalle compagnie crocieristiche.
Ho appena assistito ad un imbarco su di un bus d'acqua di centinaia di persone con distanza sociale meno di "zero"; mi dici dove sta la differenza ai fini della prevenzione.
 
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