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La lunga passeggiata nei giardini, ammirando la meraviglia delle sue infinite orchidee dai mille colori, ha stimolato l'appetito: è ormai ora di pranzo e anche oggi vogliamo ampliare i nostri orizzonti gastronomici assaggiando qualche specialità locale.

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Rimaniamo nella zona dei giardini, dove in mezzo al verde sorgono eleganti edifici in stile coloniale: in uno di questi edifici c'è il ristorante che cerchiamo. La cucina proposta è quella della comunità Peranakan, o Nyonya, ed è un'incantevole fusione di sapori cinesi e malesi che ha radici profonde nella cultura di Singapore. Questa cucina unica combina ingredienti freschi e spezie aromatiche per creare piatti deliziosi e ricchi di gusto. Alcuni piatti iconici della cucina Peranakan includono il laksa, una zuppa di noodles a base di latte di cocco e curry, il rendang, un gustoso stufato di carne marinata con spezie, e i kueh, dolci tradizionali fatti con riso glutinoso e zucchero di palma.

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Un'esperienza davvero molto positiva e interessante: sapori inusuali per il nostro palato ma molto gradevoli, con una prevalenza di toni declinati verso il dolce del cocco e della tapioca, contrastati dal piccante dello zenzero e del peperoncino.
Un'esperienza sicuramente da provare.
 
Prendiamo di nuovo la metropolitana e raggiungiamo uno dei quartieri più vivaci e colorati di Singapore: Little India.

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Il quartiere Little India ha una storia affascinante che risale al XIX secolo, quando Singapore divenne un importante porto franco, sede della Compagnia delle Indie Orientali e caposaldo in estremo Oriente dell'Impero coloniale britannico, e gli immigrati indiani arrivarono in massa sull'isola in cerca di opportunità lavorative. Inizialmente, furono occupati principalmente come operai nelle piantagioni di canna da zucchero e nelle industrie locali, ma per scelta delle autorità coloniali i diversi gruppi etnici dovevano stabilire le proprie abitazioni in aree esclusive, senza mischiarsi tra loro: così nacque Little India.

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Nel corso del tempo, Little India è diventato un importante centro culturale e commerciale per la comunità indiana a Singapore. Il quartiere è cresciuto e si è sviluppato, diventando un luogo in cui si possono trovare negozi, ristoranti, templi e luoghi di culto che riflettono la ricca eredità culturale dell'India.

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Oggi, Little India è un punto di riferimento per i residenti locali e i visitatori che desiderano esplorare la cultura, l'architettura e la gastronomia indiane. Il quartiere conserva ancora molti degli edifici storici e dei luoghi di interesse che testimoniano la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale.

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Ancora altre poche fermate di metropolitana e ci ritroviamo nel cuore della città: a Downtown.

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Passeggiare tra i grattacieli di Downtown è un'esperienza affascinante. La luce del sole risplende sulle facciate di vetro degli edifici, facendole brillare e riflettere il cielo azzurro sul quale si stagliano le sagome slanciate dei grattacieli vicini.

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Oggi è un giorno festivo e le strade sono animate da un'atmosfera più tranquilla rispetto alla frenesia dei giorni feriali, con persone che si dirigono verso uffici e hotel, negozi e caffetterie.

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Mentre cammini lungo le strade, puoi ammirare l'architettura audace e innovativa dei grattacieli, che si ergono verso l'alto con eleganza e potenza. I riflessi del sole giocano con le superfici vetrate, creando effetti di luce e ombre che cambiano costantemente.

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I parchi e le piazze tra gli edifici offrono oasi di tranquillità, dove puoi sederti e goderti una pausa dal trambusto della città. Le aree verdi sono curate con attenzione meticolosa e offrono un contrasto rinfrescante con l'ambiente urbano circostante.

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Anche in un giorno di festa la vita urbana di Downtown è pulsante e animata, non di gente che lavora ma di gente che si rilassa e si diverte, con una varietà di attività e di esperienze da scoprire: esplorare i negozi di lusso, assaggiare prelibatezze culinarie nei ristoranti di classe mondiale o semplicemente godersi la bellezza dei dintorni mentre ci si immerge nell'atmosfera cosmopolita di questa affascinante parte di Singapore.
 
Proseguendo nella nostra passeggiata costeggiamo il bacino di Marina Bay, il vecchio, storico porto della città.

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La Fontana del Merlion a Marina Bay è uno dei simboli più iconici di Singapore: collocata di fronte al Marina Bay Sands, la fontana spruzza acqua dalla bocca del Merlion, creando uno spettacolo suggestivo, di giorno con la luce del sole, come di notte quando è illuminata da mille luci colorate. Il Merlion, creatura mitologica con la testa di leone e il corpo di pesce, si staglia, in posizione spettacolare, sullo sfondo dell'iconica skyline della città:

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La Fontana del Merlion è diventata una popolare attrazione turistica e un punto di riferimento per i visitatori che desiderano catturare l'essenza di Singapore. Offre una splendida vista sulla baia e sulla skyline della città, ed è anche un luogo perfetto per scattare foto memorabili.

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Oltre al suo valore estetico, la fontana ha anche una ricca storia culturale, poiché il Merlion è diventato un'icona nazionale di Singapore, simboleggiando la forza, il coraggio e il successo della città-stato. La Fontana del Merlion è quindi molto più di una semplice opera d'arte; è un monumento che incarna lo spirito di Singapore e la sua determinazione nel prosperare come una delle principali destinazioni mondiali.

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Raggiungiamo il Singapore River, oltre il vecchio ponte si trova l'affascinante quartiere coloniale con i suoi bianchi e austeri edifici ottocenteschi. Lo sfioriamo soltanto: torneremo domani...

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Continuiamo invece a camminare nel cuore della città moderna, fino a Raffles Place. Qui prendiamo la metropolitana che ci condurrà al punto di partenza: il Marina South Pier, dove si trova il terminal crociere e la nostra nave.

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Singapore di notte è avvolta da un'aura di magica suggestione e incanto. Le luci scintillanti dei grattacieli disegnano le quinte di un immenso palcoscenico, dove viene rappresentata, ogni notte, la commedia della vivace e dinamica vita notturna cittadina.

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Mentre lo skyline urbano si staglia contro il cielo notturno, la città è pervasa da vibrazioni di modernità e innovazione, con le sue architetture futuristiche e le installazioni luminose che adornano le strade e i palazzi; vibrazioni profonde che sembrano vincere la cappa sonnolenta di afa e di calore che la avvolge.

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La combinazione di luci, suoni e movimento conferisce al paesaggio urbano una sensazione di energia pulsante e di coinvolgente straniamento, che avviluppa inesorabile in un abbraccio di luci incandescenti e riflessi scintillanti.

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Ormai è tardi e domani ci aspetta una giornata intensa. È il momento di riposare. Ora dormi. Buonanotte Singapore...

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Giorno 91: Singapore

La nostra seconda giornata a Singapore inizia sotto un cielo grigio e coperto da nuvole alte. Quando usciamo diretti verso la stazione della metropolitana è ancora asciutto, ma più tardi sicuramente pioverà...
Oggi riprenderemo la visita da dove l'abbiamo interrotta ieri: andremo alla scoperta della Singapore di epoca coloniale.
Raggiungiamo dunque la fermata di City Hall e usciamo in superficie. La giornata è sempre più grigia: la mole bianca della cattedrale di Saint Andrew si staglia candida sullo sfondo di nuvole scure e cariche di pioggia.

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Il bel palazzo in stile neoclassico che ospitava la City Hall e la Corte Suprema, e che ora invece accoglie le collezioni della National Gallery, sembra invece ingrigire sotto il cielo cupo, mentre cadono le prime gocce di pioggia.

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La bellezza e il fascino della Singapore coloniale risiedono nella sua architettura affascinante e ricca di storia. Gli edifici coloniali, con la loro maestosità e il loro rigore classico, trasportano i visitatori indietro nel tempo, offrendo una visione della Singapore del passato. Le facciate imponenti, i portici eleganti e le colonne regali catturano l'immaginazione, mentre le loro storie raccontano dei giorni dell'impero britannico e dell'evoluzione della città verso l'attuale modernità cosmopolita.

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Ammiriamo l'elegante palazzo sede del vecchio parlamento, davanti al quale campeggia una statua che rappresenta un piccolo elefante scuro, posta sopra un alto plinto.

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Raggiungiamo quindi il Victoria Concert Hall, dalle forme neoclassiche che ricordano un tempio dell'antica grecia. Davanti alla facciata principale, sovrastata da una slanciata torre, si trova la statua dedicata a sir Thomas Stamford Raffles.

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Sir Thomas Stamford Raffles fu un brillante amministratore coloniale britannico noto per essere stato il fondatore della colonia di Singapore e per i suoi sforzi nel promuovere il commercio britannico nell'Asia sud-orientale.
Nato il 6 luglio 1781 a Launceston, in Cornovaglia, Raffles iniziò la sua carriera al servizio della Compagnia britannica delle Indie Orientali nel 1805. Fu impegnato in diversi importanti incarichi nelle Indie Orientali, acquisendo una vasta esperienza nella regione.
Uno dei suoi maggiori successi fu l'acquisizione dell'isola di Singapore nel 1819, quando era tenente governatore di Bencoolen (ora Bengkulu, in Indonesia). Raffles riconobbe il potenziale strategico e commerciale dell'isola e vi fondò una colonia britannica, dotata dei privilegi di porto franco. Durante il suo breve mandato a Singapore, Raffles promosse politiche di tolleranza religiosa e abolì la schiavitù.
Dopo il suo servizio in Asia, Raffles tornò in Inghilterra, dove morì il 5 luglio 1826, un giorno prima di compiere il suo 45º compleanno. La sua eredità più importante fu la fondazione di Singapore come importante centro commerciale e portuale, oltre al suo contributo alla conoscenza della flora e della fauna dell'Indonesia attraverso i suoi sforzi nel campo della storia naturale e dell'antropologia.

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Proseguiamo il nostro percorso, lasciando Sir Raffles che osserva serio e pensoso i modernissimi edifici che sorgono poco lontano. Chissà cosa penserà della sua creatura, di cosa è diventata. Sicuramente ne sarà fiero...

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Poco lontano, oltre la spianata erbosa dell'Empress Place, l'Anderson Bridge, che già abbiamo intravisto ieri.

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L'Anderson Bridge è uno dei ponti più iconici di Singapore, situato nel cuore della città. Costruito nel 1910, collega il quartiere commerciale centrale alla zona di Marina Bay. Il ponte prende il nome da sir John Anderson, un alto funzionario coloniale britannico che ha contribuito allo sviluppo delle infrastrutture di Singapore.
Ciò che rende il ponte Anderson così suggestivo è il suo design architettonico distintivo, caratterizzato da pilastri in granito e un'elegante struttura sospesa in acciaio. La sua posizione offre anche una vista mozzafiato sulla skyline di Singapore e sull'adiacente Fullerton Hotel, un altro edificio storico della città, che un tempo ospitava la Posta Centrale.

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Passeggiamo lungo il Singapore River, con suggestive vedute sul quartiere coloniale da un lato, con i suoi eleganti edifici neoclassici, e gli altissimi grattacieli di Downtown dall'altro lato.

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Poco più avanti incontriamo l'elegante Cavenagh Bridge.

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Il Cavenagh Bridge è uno dei ponti più antichi e caratteristici di Singapore. Costruito nel 1868 a Glasgow, fu trasportato via nave e rimontato qui a Singapore l'anno successivo: è il più antico ponte strallato sospeso ad arco in ferro fuso rimasto in piedi nell'intera Asia. Prende il nome da sir Orfeur Cavenagh, un altro governatore di Singapore dell'epoca coloniale.

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Ritorniamo sui nostri passi verso City Hall, per vedere uno dei luoghi più iconici e storici di Singapore, un autentico emblema della città: l'Hotel Raffles.

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Aperto nel 1887, l'hotel è stato intitolato in onore di sir Raffles, il fondatore della moderna Singapore. L'Hotel Raffles ha ospitato numerosi personaggi famosi nel corso degli anni, tra cui scrittori come Rudyard Kipling e Somerset Maugham, celebrità come Elizabeth Taylor e Michael Jackson, e membri della famiglia reale britannica.

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La struttura è rinomata per il suo stile senza tempo e il suo servizio impeccabile. Oltre alle sue lussuose camere e suite, l'hotel vanta una serie di ristoranti di classe, bar eleganti e servizi benessere di prima categoria. Tra le sue attrazioni più famose c'è il Long Bar, dove è nato il celebre cocktail Singapore Sling. Si racconta che nel 1915 un barista dell'Hotel Raffles di nome Ngiam Tong Boon abbia inventato questa bevanda miscelando gin, liquore al lampone, Cointreau, succo di lime, angostura, sciroppo di zucchero e soda. Il cocktail divenne famoso in tutto il mondo ed è diventato un simbolo dell'hotel.

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L'hotel è stato testimone della storia coloniale di Singapore ed è stato frequentato da molti funzionari britannici e membri dell'alta società durante il periodo coloniale. Qui, nelle sue sale fastose, nei suoi cortili appartati, nelle sue lussuose camere, si respira ancora l'aria di quel tempo passato, si rivivono quelle atmosfere raffinate, si compie un vero viaggio nel tempo.

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Cosa può esserci di meglio allora che godersi l'esperienza di un High Tea in perfetto stile britannico nella fastosa Grand Lobby, per assaporare appieno atmosfere e sapori della Singapore coloniale?

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Eccoci quindi seduti al nostro tavolo, nella grande e sontuosa sala, a goderci questa bella esperienza.

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Il menù, per celebrare la primavera, è un omaggio al Giappone ed è ispirato alla fioritura dei ciliegi. Presentandosi come una contaminazione fra il classico tè elegante all'inglese, con tanto di assortimento di deliziosi scones, e sapori decisamente orientali, in un accostamento stravagante ma decisamente gradevole.

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Anche i dolci presentano colori, sapori e profumi di primavera. E così pure la selezione di tè in cui si può scegliere tra diverse varietà con essenze floreali, dal gelsomino ai fiori d'arancio.
Tutto assolutamente delizioso...

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E anche l'atmosfera non è da meno. Allestimento elegante e molto curato, sottofondo musicale con dolci melodie di arpa, servizio impeccabile adeguato al contesto.

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Lasciamo a malincuore le atmosfere ovattate e senza tempo del Raffles, con la sua eleganza composta e raffinata.
Un usciere sikh, con la sua uniforme tradizionale e il classico turbante, ci accompagna al taxi e ci fa accomodare aprendo la portiera.
Il mondo magico della Singapore coloniale svanisce a poco a poco, mentre il taxi si dirige veloce verso Marina Bay e verso la nave.
Non dimenticheremo presto questa giornata. Singapore ci rimarrà nel cuore.
Anche quando la salutiamo dal ponte della nave in partenza, sentiamo che questo è solo un arrivederci. Non un addio.
A presto Singapore...
 
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Giorno 92: Port Klang (Malaysia)

Una bella giornata di sole ci da il benvenuto in Malaysia, al nostro arrivo a Port Klang.

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Port Klang è il porto più grande della Malaysia, situato sulla costa occidentale della penisola malese. È un importante punto di ingresso per il commercio internazionale, gestendo una parte significativa delle attività di importazione ed esportazione del paese.

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Per noi sarà solo un luogo di passaggio, per andare a visitare la capitale della Malaysia: Kuala Lumpur.

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Kuala Lumpur, spesso abbreviata semplicemente in KL, è la capitale e la città più grande della Malaysia. È una grande città, un centro cosmopolita di commercio, industria, ma anche turismo, famoso per le sue icone architettoniche moderne come le Petronas Twin Towers, ma che conserva anche le tracce di una ricca storia.

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La città è cresciuta da un piccolo insediamento minerario nel XIX secolo a una moderna metropoli nel XXI secolo. Fondata nel 1857 da minatori cinesi in cerca di stagno, Kuala Lumpur divenne rapidamente un importante centro commerciale e amministrativo durante il periodo coloniale britannico. Durante la seconda guerra mondiale, Kuala Lumpur fu occupata dalle forze giapponesi. Dopo la guerra, la città conobbe un periodo di rapida crescita economica e urbanizzazione. Nel 1957, la Malaysia ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna, con Kuala Lumpur che divenne la capitale del nuovo stato.

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Negli anni successivi, Kuala Lumpur ha continuato a svilupparsi come centro finanziario e culturale della Malaysia e dell'intera regione.

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Il cuore della città è Dataran Merdeka (piazza dell'indipendenza), una grande area erbosa, uno dei luoghi più iconici di Kuala Lumpur, circondato da importanti edifici storici.
Il punto focale della piazza è il maestoso palazzo del Sultan Abdul Samad, costruito durante il periodo coloniale britannico che è stato sede del governo federale. Altri punti di interesse nella piazza sono la Torre dell'orologio e la bandiera malese alta sopra il campo.

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Dataran Merdeka è stato il luogo dove, il 31 agosto 1957, la bandiera nazionale della Malaysia è stata issata per la prima volta, segnando l'indipendenza del paese dalla Gran Bretagna. Oggi, la piazza è un importante luogo di celebrazione nazionale e di eventi culturali.

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Poco lontano si trova un altro luogo storico di Kuala Lumpur: il luogo dove sorse il primo insediamento da cui nacque l'odierna città e da cui questa ha preso il nome.

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Il nome "Kuala Lumpur" ha radici etimologiche interessanti. "Kuala" è una parola malese che significa "foce di un fiume" o "confluenza", mentre "Lumpur" significa "fango". Quindi, "Kuala Lumpur" può essere tradotto approssimativamente come "confluenza fangosa" o "luogo dove i fiumi si incontrano nel fango". Il nome dunque deriva dalla posizione originaria della città, che si trovava qui, alla confluenza dei fiumi Gombak e Klang.

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Qui si trova una delle moschee storiche più significative a Kuala Lumpur: la Masjid Jamek Sultan Abdul Samad. Costruita nel 1909, è una delle moschee più antiche della città. Situata nel punto di confluenza dei fiumi Gombak e Klang, è considerata un capolavoro dell'architettura islamica del periodo coloniale britannico.

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Ma lasciamo la zona degli edifici coloniali per entrare nel mondo verticale della città moderna: con interessanti grattacieli dalle forme talvolta molto particolari, in qualche caso assolutamente futuristici, in altri ispirati a modelli architettonici più classici o all'arte islamica.

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Impressionante la "Warisan Merdeka Tower", nota anche come "Pavilion Tower 2" o "Merdeka PNB 118", è un grattacielo, ancora in costruzione, che si colloca tra più alti grattacieli del mondo (attualmente è al secondo posto). Con un'altezza di circa 644 metri, ospiterà uffici, hotel e spazi commerciali. Il nome "Warisan Merdeka" significa "Eredità dell'Indipendenza".

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Ma il simbolo di KL è un altro. Anche se ha da tempo perso il suo primato: le Petronas Twin Towers.

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Le Petronas Twin Towers sono un'icona architettonica e un simbolo distintivo di Kuala Lumpur. Costruite nel 1998, erano il grattacielo più alto del mondo fino al 2004 e detengono tuttora il primato di più alti grattacieli gemelli. Progettate dall'architetto argentino César Pelli, le torri sono collegate da un ponte a due piani, noto come il Ponte delle Petronas, che si trova a circa metà altezza delle torri.

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Le Petronas Twin Towers ospitano uffici, ma anche negozi, ristoranti e attrazioni turistiche. Il loro design è ispirato alle influenze islamiche e moderne, con una struttura in acciaio e vetro che riflette lo stile architettonico della Malaysia.
Le Petronas Twin Towers sono ancora oggi uno dei luoghi più visitati e fotografati di Kuala Lumpur, offrendo una vista panoramica spettacolare sulla città dall'osservatorio situato al 86° piano.

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La loro sagoma inconfondibile le rende facilmente individuabili: in ogni parte della città i loro alti pinnacoli risultano visibili.

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