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MSC Magnifica - 13-20-Luglio 2015 - Mediterraneo Orientale - Grecia-Turchia-Croazia

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Ahia!!! Non sapete quanto mi spiace per tutti e due, ragazzi... :(
Certo è davvero una bella fregatura.
Tuttavia, se può consolarvi, anche noi abbiamo avuto la nostra brava disavventura durante la crociera. E indovinate dove?? A Venezia... Perché ci siamo ritrovati nel bel mezzo della Festa del Redentore, per cui abbiamo dovuto attraccare a Marghera... e non aggiungo altro altrimenti poi anticipo troppo i contenuti. Per il resto, vi devo necessariamente rimandare al post specifico in materia... :)
Per la serie "Riusciranno i nostri eroi a venire fuori sani e salvi dal caos post festeggiamenti a Venezia?? Lo saprete alla prossima puntataaaaa..."!!! Ah ah ah ah ah!!
 
Per la serie "Riusciranno i nostri eroi a venire fuori sani e salvi dal caos post festeggiamenti a Venezia?? Lo saprete alla prossima puntataaaaa..."!!! Ah ah ah ah ah!!
ma guarda, io scommetto un milione di euri che si, siete usciti sani e salvi. sconvolti, distrutti, con l'umore non al 100%, ma sani e salvi si :D
 
FraCro, Santa Sofia e Topkapi aprono alle 14, il Gran Bazar è chiuso tutto il giorno. La Moschea Blu è invece aperta, ma sarà tutto il giorno impegnata nel culto - e pertanto mi rifiuto di andarla a visitare e disturbare le funzioni religiose.
Quindi... boh? faremo un giro della città e lo considereremo solo un assaggio del prossimo viaggio.

Copio e incollo da un sito internet che non posso citare, ma che Vinniem prima ha cripticamente suggerito:
un sito che non posso linkare ha detto:
Santa Sofia (Ayasofya Müzesi)
Aperto: dalle 09.00 alle 17.00 (in estate fino alle 19.00 , ultima entrata alle 18.00)
Chiuso: Aperta tutti i giorni dal 15 aprile al 26 ottobre, chiusa tutti i Lunedì in inverno, e fino alle 13.00 nel primo giorno delle festività religiose

Moschea Blu (Sultanahmet Camii)
Aperto: dalle 09.00 fino al tramonto
Chiuso: durante gli orari di preghiera

Palazzo Topkapi (Topkapı Sarayı)
Aperto: dalle 09.00 alle 17.00 (in estate fino alle 19.00 , ultima entrata alle 17.30)
Chiuso: Tutti i Martedì, e fino alle 12.00 nel primo giorno delle festività religiose

Grand Bazaar (Kapalı Çarşı)
Aperto: dalle 08.30 alle 19.00.
Chiuso: Tutte le domeniche.

Basilica Cisterna (Yerebatan Sarnıcı)
Aperto: dalle 09.00 alle 19
Chiuso: fino alle 13.00 nel primo giorno delle festività religiose

Bazaar delle spezie (Mısır Çarşısı)
Aperto: dalle 08.00 alle 19.00. Domenica dalle 09.00 alle 18.00.
Chiuso: Mai

Torre di Galata (Galata Kulesi)
Aperto: dalle 09.00 alle 20.00
Chiuso: Mai

Palazzo Dolmabahçe (Dolmabahçe Sarayı)
Aperto: dalle 09.00 alle 16.00
Chiuso: Tutti i Lunedì e tutti I Giovedì, il 1° Gennaio ed il primo giorno delle festività religiose

San Salvatore in Chora (Kariye Müzesi)
Aperto: dalle 09.00 alle 16.30
Chiuso: Aperta tutti i giorni dal 15 aprile al 26 ottobre, chiusa tutti i Mercoledì in inverno, e fino alle 13.00 nel primo giorno delle festività religiose

Fethiye Museum (Fethiye Müzesi)
Aperto: dalle 09.00 alle 16.30
Chiuso: Mercoledì, e fino alle 13.00 nel primo giorno delle festività religiose

Moschea di Süleymaniye (Süleymaniye Camii)
Aperto: dalle 09.00 alle 17.30
Chiuso: Durante gli orari di preghiera

Rumeli Hisarı
Aperto: dalle 09.00 alle 16.00
Chiuso: Mercoledì, e fino alle 13.00 nel primo giorno delle festività religiose

Yıldız Park (Yıldız Korusu)
Aperto: Giorno e notte
Chiuso: Mai

GIORNI FESTIVI del 2015 in Turchia (le festività religiose cambiano data ogni anno)
[...]
23 Settembre Festa (Religiosa) del Sacrificio (Kurban Bayramı) Pomeriggio festivo
24 Settembre Festa (Religiosa) del Sacrificio (Kurban Bayramı) 1° GIORNO
25 Settembre Festa (Religiosa) del Sacrificio (Kurban Bayramı) 2° GIORNO
26 Settembre Festa (Religiosa) del Sacrificio (Kurban Bayramı) 3° GIORNO
27 Settembre Festa (Religiosa) del Sacrificio (Kurban Bayramı) 4° GIORNO
28 Ottobre Festa della Repubblica (Cumhuriyet Bayramı) Pomeriggio festivo
29 Ottobre Festa della Repubblica (Cumhuriyet Bayramı)
Forse qualcosa si combina, dai...
 
ATTENZIONE: in questo post utilizzerò (quantomeno in parte) delle foto di qualità non eccelsa, giacché ricavate dai filmati ripresi con la mia telecamera durante la visita dei luoghi. Questo perché purtroppo, ad un certo punto, la batteria della mia macchina fotografica è all'improvviso andata in "riserva" a causa di un fatto banalissimo: la sera prima, purtroppo, avevo collegato maldestramente il caricabatterie per cui la macchina non si era ricaricata correttamente. In tal senso, quando mi è comparso sul display il simbolo di "batteria in esaurimento" ho dovuto opportunamente centellinare le foto, ricorrendo per lo più alle riprese con la telecamera. Mi scuso per questo piccolo inconveniente con tutti voi.


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Continuiamo a guardarci attorno con le bocche spalancate.
Davvero è pressoché impossibile immaginare quanto meravigliosamente ricca di opere d’arte doveva essere la Basilica di Santa Sofia all’epoca del suo massimo splendore!!


Un altro dei magnifici mosaici (questo purtroppo gravemente danneggiato dalla furia distruttiva degli ottomani) presenti sulla galleria superiore della Basilica di Santa Sofia: il celebre "Cristo Pantocratore" (o "Deesis"), raffigurato tra Maria Vergine e San Giovanni Battista.
Cristo%20Pantocrator_zpsl5fcnyec.png



Yildirim è un grande cultore ed appassionato d'arte e, girando per la Basilica, ad un certo punto focalizza la nostra attenzione su uno squarcio molto particolare, accostato appositamente dai restauratori, che mostra non solo l'enorme strato di calce che ha coperto i mosaici originali (in media è spesso quasi quattro dita... ma in alcuni punti sono stati trovati sette strati sovrapposti da quattro dita ognuno!!!!!!). Ma soprattutto l'abissale differenza artistica esistente tra i grossolani ed approssimativi "disegni" ornamentali islamici e la estrema complessità delle minutissime tessere d'oro che formavano i maestosi mosaici bizantini... andati perduti per sempre.


Uno squarcio che evidenzia non solo i danni apportati ai mosaici, ricoperti da uno spesso strato di calce viva, ma anche e soprattutto la abissale differenza esistente tra la semplice espressione artistica ottomana (oserei dire a tratti quasi "infantile": viste da vicino, certe decorazioni sembravano davvero le classiche "cornicette" che facevamo da bambini a scuola...) ed i preziosi mosaici bizantini, composti da minuscole tessere laminate in oro: si dice che solo i mosaici della cupola della Chiesa ne contenessero circa 30.000.000!!!!
Dettaglio%20calce_zpslu3cbpfc.png



Ad un certo punto notiamo che la parte centrale della galleria sita al di sopra della navata destra, su cui stiamo camminando, è come recintata con alcune barriere estensibili, come a voler “proteggere” in qualche modo un’area più danneggiata del normale. E in effetti è così: mi accorgo che in quel punto il pavimento è spaccato e fortemente avvallato. Yildirim ci spiega che in effetti il pavimento in quel punto ha ceduto di ben 50 centimetri!!!! Il fenomeno è dovuto ai vari cedimenti strutturali pregressi che hanno interessato il Tempio nei secoli. Poi ci fa fermare e ci chiede se, guardandoci attorno, non notiamo anche altri particolari un po’ fuori dal comune. Non mi ci vuole molto per accorgermi, sbalordito, che alcune colonne dell’ambiente sono effettivamente talmente storte che sembra stiano lì per lì per cadere. Notiamo anche alcuni puntelli che sono sparsi sulle mura, quasi come a tentare di rinforzarle.


Un nastro estensibile segnala il percorso e circoscrive il pavimento che ha ceduto di parecchi centimetri. Sullo sfondo, la colonna è paurosamente inclinata verso l'esterno. Esattamente come parte delle mura della Chiesa...
Colonne_zpsyzd8v6lr.jpg



Yildirim ci spiega che questa non è una impressione, anzi: si tratta davvero di un cedimento strutturale della basilica che, per questo, è sotto stretto controllo da parte della Soprintendenza locale. A tale scopo, sin da secoli addietro, sono stati sparsi qua e là nei punti nevralgici della struttura diversi vetrini, con i lati affogati nel cemento/nella malta. Questo accorgimento serve a rendersi conto anche del più microscopico spostamento strutturale dell'opera, giacché, in caso di cedimenti, i vetrini si romperebbero segnalando così l'avvenuto movimento. Ed è incredibile notare che questo stesso sistema, adottato migliaia di anni addietro dagli ingegneri dell’epoca, è perfettamente funzionale ed in uso ancora oggi.


Particolare su uno dei vetrini affogati nella malta e sparsi qua e là in punti strategici della Basilica: un sistema eccezionale e, tuttora, assolutamente infallibile per segnalare eventuali, sia pur minimi, cedimenti strutturali delle mura.
DSCN6039_zps4tu27jl3.jpg



Prima di farci scendere, Yildirim ci mostra ancora altri mosaici presenti nella galleria superiore del Tempio, come quello raffigurante la Vergine col Bambino, tra l'Imperatore Giovanni II Comneno e sua moglie Irene (ove l'Imperatore offre in dono alla Madonna il cosiddetto "apokombion", un sacchetto contenente oro e denari, mentre la moglie offre una pergamena compendiante tutti i beni donati complessivamente alla Chiesa dai due regnanti).


Il mosaico raffigurante la Vergine con Bambino, Giovanni II Comneno e sua moglie Irene. I due monogrammi posti ai lati del capo della Vergine stanno a significare la frase "Madre di Dio".
Giovanni%20Comneno_zpssng88cp5.png



Tuttavia, il mosaico in un certo qual modo più "curioso" della serie è quello che raffigura il Cristo Pantocratore seduto in trono tra l'imperatore Costantino IX Monomaco e sua moglie Zoe. E parlo di uno dei più "curiosi" perché in effetti il volto originale del marito di Zoe è stato sostituito per ben tre volte!!! Il primo marito, Romano III Argiro, morì (pare con la cortese collaborazione della moglie...) ed il suo volto venne sostituito con quello dell'amante di Zoe, Michele IV di Bisanzio. Che l'imperatrice sposò seduta stante... Ma la storia non finì lì. Perché anche Michele IV di lì a qualche anno tirò le cuoia e Zoe sposò Costantino IX. Il cui volto, infine, venne sostituito al mosaico per la terza volta. E che è quello che possiamo ammirare tutt'oggi...


Il mosaico raffigurante Costantino IX e sua moglie Zoe: una tipina davvero tutto "pepe"!!
Augusto%20e%20Zoe_zpsfvdkwa95.png



Prima di uscire dalla Basilica, Yildirim ci fa notare un’ultima splendida opera d’arte posta sul portale di uscita: l’ennesimo mosaico salvato dallo scempio ottomano, che rappresenta la Vergine Maria con in braccio il Bambino Gesù fra l’imperatore Costantino I, che porge loro il Tempio di Salomone (sito originariamente a Gerusalemme), e Giustiniano I, che invece offre la stessa Basilica di Santa Sofia, quasi a voler sottolineare che la grandezza e la ricchezza artistica della Basilica era comparabile a quella del Tempio di Salomone. Anche in questo caso, i due monogrammi posti sulla destra e sulla sinistra della Madonna, significano “Madre di Dio”.
Semplicemente meraviglioso!!!!


Il mosaico raffigurante la Madonna col Bambino tra Costantino I e Giustiniano I: l'opera segna l'uscita dalla Basilica di Santa Sofia.
Nuova%20immagine_zpsufayar7o.png



Dettaglio ravvicinato del medesimo mosaico: i due monogrammi ai lati del capo della Madonna, significano “Madre di Dio”.
Nuova%20immagine%201_zpscbvravez.png



Usciamo dal tempio con la testa che quasi comincia a girare come una trottola per la “scorpacciata” di meraviglie che ci siamo fatta. E comincio a pensare che, davvero, forse la “sindrome di Stendhal” è tutt’altro che una mera invenzione mass-mediatica…
Ma c'è ancora tempo per ammirare un altro paio di meraviglie: una enorme vasca scolpita in pietra che faceva da Battistero e fonte battesimale (in pratica gli adulti scendevano all'interno di essa per immergersi completamente in modo da essere battezzati secondo il rito proprio di Giovanni Battista).
Immediatamente di fronte al Battistero ci sono le tombe del sultano folle Mustapha I e del sultano Ibrahim, unitamente a quelle dei loro familiari.


Il monumentale Battistero in pietra: notare le proporzioni colossali dell'opera.
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Le tombe del Sultano Selim II e dei suoi due figli.
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Usciamo finalmente all'esterno e restiamo rapiti dalla magnificenza della stupenda fontana delle abluzioni a pianta ottagonale e cupola di piombo che poggia su 8 colonne di marmo, ultima e più recente installazione (peraltro palesemente fuori contesto) risalente all'epoca in cui la Chiesa veniva utilizzata come Moschea.


La fontana per le abluzioni sita all'esterno della Basilica di Santa Sofia: splendida, ma in stridente contrasto rispetto all'architettura della Chiesa.
Nuova%20immagine%202_zpsta5ps11c.png



Yildirim, nel frattempo, attraversa l'ampia piazza Sultanahmet in cui spicca una splendida fontana, detta "Fontana di Ahmet III". Non ho il tempo di fotografarla, purtroppo.
Tuttavia, quello che mi colpisce al volo è il dettaglio di un cartello stradale, che vale più di centinaia di parole, per il turista che giunge per la prima volta nel centro di Istanbul...


Un cartello stradale sito nella zona, chiarisce più di mille discorsi il fatto che a Sultanahmet, in pochissime centinaia di metri, si concentrano la maggior parte dei monumenti più importanti di Istanbul.
Cartello_zpsomi2fets.png



Yildirim attraversa poi le maestose mura di cinta che costeggiano la città ed inizia a percorrere un viale che si inoltra all'interno di un vasto parco caratterizzato da alcuni curatissimi giardini, con prati verdi e rigogliosi e maestosi alberi plurisecolari: si tratta del Gülhane Parkı, uno storico e grande parco urbano che, in seguito, scoprirò essere stato un tempo parte del giardino esterno del Topkapi.


Una splendida veduta del Gülhane Parkı: sullo sfondo, il retro della Basilica di Santa Sofia.
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Un altro splendido scorcio del Gülhane Parkı: il verde è curatissimo e la pulizia del luogo è assoluta.
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Dopo qualche centinaio di metri, entriamo all’interno di un grande e fornitissimo negozio di souvenir, ove ci fermiamo un attimo per… ehm… espletare i necessari bisogni fisiologici, diciamo, ecco. :)
Ne approfitto per curiosare all’interno del negozio stesso dove, tra l’altro, è addirittura possibile vestirsi da sultano o da odalisca e concedersi una bellissima foto ricordo in una ambientazione in stile harem, perfettamente ricostruita in uno studio fotografico ad hoc sito in un angolo dello store. Purtroppo però è vietatissimo (per ovvi motivi…) fare fotografie e non mi è possibile documentare opportunamente questa ambientazione da “1000 e una notte” veramente molto bella.
Riesco solo a "rubare" di nascosto (prima di venire cortesemente redarguito dai diretti interessati) una foto di alcuni figuranti in costume da sultano e da odalische...


Andare ad Istanbul, per qualcuno può anche significare il sogno di sentirsi un Sultano o una odalisca. E concedersi una foto ricordo presso un vero e proprio set allestito ad hoc. I figuranti sono compresi nel prezzo... :)
Sultani_zpsvquj4daa.png



Se non altro, però, all'interno di questo negozio trovo un bellissimo libro illustrato con splendide foto del Topkapi (in italiano) e lo acquisto senza indugio. In questo modo spero di poter approfondire poi con maggiore calma tutti i dettagli salienti e la storia degli eventi legati a questo incredibile monumento.
Ad un certo punto, mentre giro all'interno del negozio, una gentile e bellissima ragazza mi si avvicina e, con una dolcezza indicibile, mi chiede in inglese se gradisco assaggiare uno dei dolci tipici locali. Da inguaribile golosone, cedo ben volentieri a questa richiesta, anche e soprattutto ammaliato dai modi cortesissimi della giovane. Mi viene dato in assaggio una specie di “caramella” a forma di cubetto, ricoperta di zucchero a velo. Il sapore e la consistenza sono a metà strada tra il panforte ed una caramella gommosa. La ragazza mi dice che quello che sto assaggiando è a base di pistacchi (il pistacchio è molto comune nella cucina Turca), ma ce ne sono svariate altre tipologie (ad esempio quella fatta con le mandorle, con menta e cioccolato fondente e così via). Assaggio praticamente tutte le varianti possibili e sinceramente le trovo tutte squisite, al punto che non riesco a decidermi in merito a quale comprare. La ragazza, intuendo il mio imbarazzo, con un sorriso mi porge una scatola in cui è ricompreso un assortimento di tutte le tipologie disponibili... Va da sé che anche questo “souvenir” va a finire dritto dritto in fondo al mio zaino. Che ora comincia davvero a diventare pesantuccio...


Non ho saputo resistere al dolce richiamo di queste squisite tentazioni...
DSCN6966_zpsrhmv9mlg.jpg



Esco all'esterno dove trovo i miei compagni di avventura che mi aspettano già da qualche minuto, con Yildirim che continua con cortese insistenza a chiederci di sbrigarci perché il tempo rimasto è obiettivamente davvero troppo poco.
Attraversiamo velocemente il parco, sino ad arrivare davanti a quello che sembra un piccolo castello in miniatura, contraddistinto com’è da due piccole torri laterali. Al centro di queste due torri c’è una larga porta sulla quale campeggia, quasi a celebrare le magnificenze contenute all’interno del Topkapi, la scritta in arabo “Questa è l’ombra di Dio sulla Terra”.
"Wow!", mi dico scherzosamente tra me e me, "modestucci mica poco questi Sultani!".
La attraversiamo senza indugio, al punto che ho a malapena il tempo di scattare una foto al volo della struttura: solo dopo averlo attraversato realizzo che quello è l'ingresso del Topkapi.


La cosiddetta "Porta del cannone", in turco "Topkapi", il cui nome è nel tempo passato ad identificare tutto il complesso reale.
DSCN6045_zpsofsgtmda.jpg
 
Ultima modifica:
Vinniem, mannaggia! ci toccherà rimandare il viaggio, allora :D
scherzi a parte, grazie per i resoconti, sono molto precisi oltre che avvincenti. a questo punto mi sa che ti leggeremo al ritorno


FraCro, Santa Sofia e Topkapi aprono alle 14, il Gran Bazar è chiuso tutto il giorno. La Moschea Blu è invece aperta, ma sarà tutto il giorno impegnata nel culto - e pertanto mi rifiuto di andarla a visitare e disturbare le funzioni religiose.
Quindi... boh? faremo un giro della città e lo considereremo solo un assaggio del prossimo viaggio.

Potreste, al limite fare un giro con il bus city sightseeing che ha una fermata anche a sultanahmet. Comunque il phon in camera c'è però a me è successo che si surriscaldava dopo un po anche dopo i vari interventi del tecnico
 
Potreste, al limite fare un giro con il bus city sightseeing che ha una fermata anche a sultanahmet. Comunque il phon in camera c'è però a me è successo che si surriscaldava dopo un po anche dopo i vari interventi del tecnico
Porteremo il nostro... Anche perché siamo in 4... Non penso facciano storie x imbarcarlo....
 
"ΜΗΤΗΡ ΘΕΟΥ", si legge mitir theu esattamente Madre di Dio.
Complimenti, bellissimo il tuo diario. :)

Ecco, questa è la dimostrazione pratica che qui sopra bisogna accuratamente evitare di scrivere stupidaggini. Che si viene subito sgamati...!! :rolleyes: :D
Oramai vivo nel terrore, quando posto qualcosa!!! Ah ah ah ah ah!!!

Scherzi a parte, grazie per la interessante precisazione Nautilus.
 
ATTENZIONE: anche in questo passaggio del diario purtroppo sono costretto ad utilizzare (parzialmente) alcune foto ricavate da fermo immagine della mia telecamera, a causa della limitata disponibilità della batteria della fotocamera che mi ha costretto durante la visita di Istanbul a centellinare opportunamente le foto. Mi scuso dunque per la appena sufficiente qualità di alcune delle foto pubblicate di seguito.


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Confesso che sono emozionatissimo: finalmente il mio sogno di poter visitare il Topkapi, il mitico palazzo reale, residenza dei Sultani di Costantinopoli, sta per diventare realtà!!
Entriamo all'interno di quella che si mostra sin da subito essere una splendida, ma complessa struttura, caratterizzata da vari “padiglioni”, per così dire, e da un parco naturale suddiviso in varie "corti", costellato di prati verdi ed alberi secolari. Quello che mi colpisce, in particolare, è la presenza massiccia di soldati armati di AK47 sparsi qua e là nell'ambiente. Soldati che, pur tentando di non dare nell'occhio, sono comunque parte integrante dell’area. Ed in fin dei conti, rappresentano in un certo qual modo persino una presenza piuttosto rassicurante (pur con tutti i distinguo del caso). Tant’è che non sono pochi i turisti che li avvicinano chiedendo di poter scattare una foto ricordo con loro.


La sagoma di un militare, armato di fucile mitragliatore "Kalashnikov", si staglia sullo sfondo del canale del Bosforo.
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Un altro militare di guardia all'interno del parco e del Palazzo Topkapi, offre un sorriso all'obiettivo del fotografo di turno... ehm... il sottoscritto! :)
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Turisti e visitatori si intrattengono amabilmente a colloquio o scattano foto ricordo assieme ai militari di guardia all'interno della struttura.
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Ad ogni buon conto anche per il Topkapi Yildirim ha naturalmente provveduto a comprare per tempo i biglietti di ingresso, per cui la fila che facciamo si limita esclusivamente ai controlli di sicurezza (una costante, per entrare all'interno di tutti i monumenti più importanti di Istanbul).

Una volta all’interno, ci rendiamo conto che visitare tutto il palazzo sarà pressoché impossibile. Il tempo è tiranno e il luogo è davvero immenso...
D’altra parte, il Topkapi (che in turco significa “Porta del Cannone”) era il sontuoso palazzo reale residenza dei ricchi sultani ottomani. Tutto il complesso è formato da ben 4 cortili, un labirinto infinito di passaggi, giardini e stanze costruite su sei livelli, tutte con vista sul Bosforo e sul Corno d’Oro. E poi chioschi, un harem, corridoi lunghissimi, un belvedere da favola, ampi cortili abbelliti da giardini rigogliosi e fontane.
Tanto per avere un'idea delle dimensioni colossali di questo monumento, ho trovato una eccellente mappa, peraltro già pubblicata in altra sezione del nostro forum, che vi condivido a seguire.


Una mappa generale con i punti più importanti del Topkapi.
5-mappaTopkapi_zps4f83b925.jpg



Leggevo testualmente da qualche parte che “con la sua forma tentacolare, il Topkapi è una sorta di campo nomade pietrificato, che ricorda e ricalca le usanze e i costumi di un popolo in continuo movimento”. Ed è tutto assolutamente vero…
D’altra parte, ad onor del vero, va detto che l’intero complesso è cresciuto e si è arricchito di volta in volta con strutture sempre nuove (anche in maniera un po' disordinata e disomogenea, a dirla tutta), sulla scorta delle richieste e delle singole esigenze dei vari Sultani che via via lo abitavano.
Purtroppo, però, mi accorgo subito di un limite insormontabile: è pressoché impossibile scattare foto all'interno del Topkapi: la sorveglianza interna è davvero severissima e ci sono numerosi addetti pronti a redarguire il turista di turno che volesse azzardarsi a portarsi a casa un ricordo non autorizzato, come può esserlo una semplice foto o una ripresa video.
Tuttavia, la descrizione del complesso mi risulta piuttosto agevole, sia grazie alle ficcanti spiegazioni forniteci da Yildirim, sia grazie alla eccellente guida che ho comprato prima di accedere all'interno del palazzo.

Intanto va detto che la costruzione, ubicata sul Promontorio del Serraglio (in turco, "Sarāyburnu"), sito tra il Corno d’Oro e il mar di Marmara, venne completata nel 1478 ma attualmente i visitatori possono visitare solo una piccola parte di essa. Anche e soprattutto perché il complesso necessita di manutenzione continua, per cui non è raro vedersi negato l'accesso ad alcuni padiglioni o ad intere ali del Palazzo. Esattamente come in occasione della nostra visita... :(
In ogni caso, superata la porta di Mezzo, entriamo in un'ampia piazza, lunga 130 metri e larga 110: è questa la seconda corte del palazzo, detta anche “Piazza del Divano” (più avanti capiremo il perché...).
Yildirim ci porta davanti ad un primo blocco di costruzioni site sulla sinistra della corte, caratterizzate dagli esterni riccamente adornati in oro, e ci da le opportune spiegazioni prima di farci accedere all’interno. Ci spiega che quella zona comprende la Corte dei Giannizzeri (i soldati cristiani convertitisi all’Islam che formavano la potente guardia imperiale del Sultano) e la fontana nella quale si dice che i giannizzeri stessi pulissero le spade dal sangue delle esecuzioni…. bbbbllleeeaahhh!!! [smilie=schifoso_02:
Ma c’è anche la Corte delle Cerimonie e, non ultima, la cosiddetta sala del “Divan”, in cui il Gran Visir riuniva il Consiglio dei Ministri.


[B]Particolare della ricca decorazione in oro massiccio del soffitto a cassettoni del porticato esterno della "Sala del Divan".[/B]
DSCN6047_zpsvwftknh5.jpg



“Divan”… “Divan”… "Divan"... uhm… questo nome mi suona piuttosto familiare, a dirla tutta. Ma vuoi vedere che…? [smilie=idea_04[1].:
Bèh, i miei dubbi sono fondatissimi: quest’ultima sala è effettivamente circondata per tutto il suo perimetro da divani. E realizzo così che, quella che noi consideriamo una parola italianissima (“divano”), è in realtà di origini turco-ottomane!!! Yildirim ci spiega che “Divan” in turco vuol dire in effetti “Consiglio Imperiale” o anche più semplicemente “riunione”. E non a caso i sultani organizzavano le proprie riunioni comodamente seduti o sdraiati sui divani presenti all’interno della sala.


Un altro dettaglio esterno dell'ingresso della "Sala del Divan": inutile sottolineare che tutte le grate e le cancellate sono in oro zecchino. Sulla sinistra, (ma anche sulla destra, non visibile in foto), ci sono una serie di scritte in arabo che documentano tutti i lavori di ristrutturazione intervenuti tra il 1792 ed il 1819.
DSCN6048_zpsyuthxixe.jpg



La nostra guida ci spiega che il Consiglio Imperiale si riuniva in questo ambiente nei primi quattro giorni di ogni settimana, per trattare gli affari di Stato. Pare che Maometto II, all’inizio del suo sultanato, presiedesse personalmente le sedute del Divan. Tuttavia, in seguito, preferì seguirne lo svolgimento di nascosto, attraverso una finestra oscurata da una grata (che Yildirim ci mostra), collocata alle spalle del gran Visir. Da allora, questa abitudine venne fatta propria anche da tutti i suoi successori...


Veduta parziale (un po' "rubacchiata" al volo, a dire il vero...) dell'interno della "Sala del Divan": in primo piano, in basso, parte dei divani rossi che circondano quasi tutta la sala e su cui i dignitari sedevano durante le riunioni del Consiglio Imperiale.
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Dopo aver visitato gli interni di questo primo padiglione (ed aver rubato qualche scatto fugace ai severissimi custodi) usciamo all’esterno, dove Yildirim ci mostra l’ingresso del maestoso Harem. Pur dicendoci che, a causa della fila mostruosa (che ci ruberebbe troppo tempo prezioso) nonché della parziale chiusura per manutenzione di alcune delle sale, non potremo visitarlo. Tuttavia ci spiega en passant che nell’Harem alloggiavano circa mille donne, sorvegliate dagli eunuchi, gli unici uomini, oltre al sovrano, ammessi in questa parte del palazzo. D’altra parte sarebbe stato comunque impossibile visitare in pochi minuti quello che è un dedalo infinito composto da trecento stanze, otto bagni, quattro cucine (di queste ultime, site sul lato opposto della corte, Yildirim ci mostra a distanza i numerosi camini – vedi foto del post nr. 131: http://forum.crocieristi.it/showthr...urchia-Croazia?p=986910&viewfull=1#post986910 - in cui pare lavorassero più di 1.000 persone che servivano ben 5.000 pasti al giorno… che salivano a 15.000 nei giorni di festa… ah, già… questi numeri andavano poi moltiplicati per le ben 50 portate di cui era costituito ogni banchetto!!), due moschee, sei cantine, una piscina, un’infermeria e quant’altro…!!!

Yildirim poi ci conduce verso un altro padiglione, all’interno del quale sono esposti numerosi orologi di ogni epoca, foggia e dimensioni: alcuni preziosissimi, realizzati in oro massiccio e tempestati di gemme preziose; altri grandi come armadi!!
Provo a scattare qualche foto di nascosto, ma non appena le mie mani si avvicinano alla Nikon o alla Panasonic appese al collo, immediatamente uno dei vigilantes presenti nelle sale mi si para davanti opponendomi un inflessibile e vagamente minaccioso “No photo, sir…”, agitando nell’aria a pochi centimetri dal mio naso l’indice della sua mano destra.
“E vabbé, ci riprovo alla prossima occasione utile”, mi dico sconsolato.
Le ultime parole famose… di lì a seguire sarà peggio che andar di notte!!

Dopo aver attraversato la bellissima “Porta della felicità” entriamo nella III Corte, dove visitiamo la Sala del trono. Foto??? Manco a parlarne: custodi solerti ed attentissimi sono disposti in tutti gli angoli strategici della sala e mi scrutano attenti e sospettosi, pronti a redarguirmi duramente se solo provo a toccare uno dei miei “giocattoli”!... :(


L'ingresso alla "Sala del Trono". La fontana, piccola ma riccamente decorata sulla destra dell'ingresso è detta "Fontana di Suleiman I" e, a parte la funzione meramente decorativa, aveva anche una funzione un tantino più... pratica e "materiale", ecco: veniva tenuta aperta durante i ricevimenti di delegazioni o di ospiti importanti ed il suo rumoroso sciabordio serviva a mascherare in qualche modo i discorsi più scottanti... :) Le iscrizioni in persiano magnificano il Sultano in quanto "fonte di generosità, giustizia e mare di beneficenza".
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Di lì a qualche minuto entriamo quindi all’interno di un altro padiglione in cui visitiamo la cosiddetta “sala delle armi”. Qui sono custodite armature, bardamenti ed armi di ogni tipo appartenute ad alcuni dei sultani e dei condottieri ottomani più famosi, esposte in teche e vetrine blindatissime, allestite in un ambiente dalla illuminazione volutamente soffusa. E dico “volutamente” perché, al di là della valorizzazione intrinseca degli oggetti, la realtà dei fatti è che, anche volendo, la scarsità di luce rende pressoché impossibile scattare foto decenti senza l’ausilio del flash o del cavalletto (che, peraltro, non ho neanche al seguito). Oltretutto, mi rendo ben presto conto che, in questo ambiente sono presenti quasi più custodi che visitatori!! Insomma, anche in questo caso, sono costretto a malincuore a desistere…
Sono però riuscito a trovare in Rete qualche foto “rubata” da qualcuno più fortunato di me.
Ve la condivido per completezza di trattazione:


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In ogni caso, tra tutte quelle esposte, spiccano una serie di armi da sparo molto particolari, come pistolotti in oro massiccio o adornati con avorio e pietre preziose o enormi archibugi lunghi anche più di tre metri!!!
Tuttavia, ciò che mi colpisce profondamente sono alcuni giganteschi spadoni lunghi più di un paio di metri e dal peso non certo indifferente!! E guardandoli mi chiedo con insistenza chi diamine possa mai esserseli trascinati al seguito in battaglia, se non un gigante, stante la loro mole!!!!
Ma soprattutto rimango impressionato da alcune paurose mazze ferrate e chiodate, la cui sola visione mi terrorizza: non oso pensare infatti ai terribili danni fisici che armi del genere potevano causare in battaglia!!! Un solo colpo di tali mazze, poteva tranquillamente disintegrare, riducendola in una poltiglia maciulenta, la testa di un avversario. Davvero roba da film “splatter”... [smilie=cavernicolo:

Usciamo da questo padiglione e ci rendiamo conto che buona parte degli edifici situati sul lato opposto della corte in cui ci troviamo, sono inagibili, giacché in manutenzione o restauro (le costruzioni sono occultate da teli bianchi che ne riproducono le fattezze a grandezza naturale).
Per lo stesso motivo non è visitabile neanche il cosiddetto “Appartamento della felicità”, all’interno del quale sono conservate le preziose reliquie di Maometto, vale a dire il suo vessillo, la sua spada e, l’oggetto più sacro di tutti: il suo mantello.
E vabbè… poco male. Ci consoliamo pensando che non tutti i mali vengono per nuocere: alla fin fine è tutto tempo guadagnato sulla nostra fittissima tabella di marcia!!
 
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Ho letto con piacere anche questa parte dedicata al topkapi. Quando sono andata a Istanbul due anni fa era chiuso per festività [emoji17]
 
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