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MSC Magnifica - 13-20-Luglio 2015 - Mediterraneo Orientale - Grecia-Turchia-Croazia

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Quoto! Anch'io sto rivivendo momenti bellissimi! Efeso è un paradiso! Per non parlare di Istanbul! Anche noi abbiamo avuto come guida Yildirim (fulmine di nome e di fatto). Stessa esperienza di richiesta per la cisterna blu, ottimo pranzo, ecc. Pensa che ci ha spedito le cartoline chiaramente affrancate da noi e ci ha pure scritto una mail per dirci che lo aveva fatto! Siamo stati accolti in una splendida città da una persona veramente garbata e amante del proprio lavoro di guida turistica. Grazie Vinniem per avermi riportato alla memoria e al cuore una "divina" crociera!!! Aspettiamo in seguito!

Grazie Agra, molto gentile.
Sto provando a fare qualcosa di molto diverso dal solito.
Faticosamente.
Cercando di scavare un po' di tempo libero tra i numerosi impegni di lavoro e familiari.
Ma fa piacere ricevere tanti attestati di stima da tante persone. Che magari trovano tanti spunti interessanti e consigli utili leggendo queste righe.
Continuiamo... ;)
 
Durante il percorso incrociamo la bella moschea "Nuruosmaniye" (in lingua turca “Nuruosmaniye Camii”, vale a dire "moschea della luce di Osman"), una Moschea ottomana sita nel quartiere di Çemberlitaş, nelle vicinanze del distretto di Fatih.
Questa Moschea è considerata uno degli esempi più belli di architettura ottomana in stile barocco, giacché, per l’appunto, venne progettata dagli architetti ottomani Mustafa Ağa e Simon Kalfa su commissione del sultano Mahmud I e completata da suo fratello Osman III.
Curiosamente, questa è anche una delle poche Moschee in cui manca totalmente la fontana per le abluzioni (şadırvan).


La bellissima Moschea Nuruosmaniye: si trova nelle vicinanze del Gran Bazar.
DSCN6098_zpsp6pb8pgf.jpg



Nel frattempo, man mano che ci avviciniamo alla nostra meta, Yildirim provvede a fornirci di utili consigli ed avvertimenti di ogni tipo. A partire dal fatto che nel Gran Bazar è possibile comprare praticamente di tutto. Ma fondamentalmente, oltre a dolci, spezie, ai classici “narghilè”, ai caratteristici lampadari in vetro, ai set da tè e caffè di ogni foggia e dimensioni e così via discorrendo, si vendono anche e soprattutto orologi, borse ed abiti contraffatti. Tuttavia, Yildirim aggiunge che la qualità del “tarocco Made in Turkey” è davvero superlativa. E questo per un motivo molto semplice: perché le aziende originali (specie quelle di abbigliamento come Adidas, Lacoste, Napapijri, ecc.) realizzano dal vero alcune delle loro commesse proprio in Turchia. In tal senso, quelli che tecnicamente sono capi di abbigliamento “falsi”, sono in realtà dei surplus di produzione che andrebbero venduti semplicemente senza marchio. Ma che invece i commercianti vendono applicando, quello sì, un logo fasullo. In altre parole, sono capi VERI, con i soli marchi contraffatti!!
Pazzesco!!!!

Tuttavia, a parte questo, Yildirim ci ricorda che il tempo rimasto a nostra disposizione è davvero pochissimo (poco più di un’ora) e il Gran Bazar è davvero immenso da girare in così poco tempo. In tal senso, ci consiglia di fare un giro mirato focalizzando il nostro interesse a seconda di ciò che vogliamo comprare. Le signore del gruppo gli rispondono praticamente in coro con un’unica parola: “SPEZIEEEEE…”.
“Ok”, ci risponde con un sorriso Yildirim, “sono quasi le 14; allora vi indicherò il posto giusto dove poter comprare spezie a volontà e ad un buon prezzo e poi vi lascio liberi di girare per conto vostro. Tuttavia vi consiglio di non spingervi troppo all’interno del Gran Bazar, ma di mantenervi entro i primi metri, altrimenti c’è il serio rischio di perdersi tra gli innumerevoli vicoli. In ogni caso io vi attendo all’uscita per le 15.00 in punto!”.


L'insegna di una delle pasticcerie più antiche e rinomate di Istanbul: si incrocia sulla strada verso il Gran Bazar...
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Arriviamo così all’altezza del “Gate 1” del Gran Bazar dove Yildirim ci lascia fermandosi a parlare con un negoziante di dolci e spezie, la cui attività è sita proprio in un angolo immediatamente sulla sinistra all’ingresso del mercato.


L'ingresso principale ("Gate 1") del Gran Bazar.
DSCN6101_zpsbzu27d0k.jpg



Una volta rimasti soli, noi 8 del gruppo, ad evitare il rischio di perderci e fare tardi per il “Tutti a bordo” della Magnifica, dopo una veloce consultazione decidiamo di muoverci tutti assieme.
Ci buttiamo così a capofitto nell’intricato dedalo di viuzze e tra le migliaia di persone che affollano il "Kapalı Çarşı".
Vale a dire in quello che è noto per essere il più grande ed antico mercato coperto del mondo, la cui costruzione ebbe inizio nell’inverno del 1455 poco dopo la conquista ottomana di Costantinopoli. All’epoca il sultano Mehmet II fece erigere un edificio dedicato alla negoziazione dei prodotti tessili che prese il nome di “Iç Bedesten” (bazar dei venditori di stoffa).
Alcuni anni dopo, accanto a questo primo edificio, venne edificata una nuova struttura denominata “Sandal Bedesten” (bazar dei venditori di sandalo).


L'interno del Gran Bazar: la foto non rende sufficientemente l'idea della incredibile massa di persone che popolano l'ambiente.
DSCN6102_zpsuytgg50p.jpg



Percorriamo così alcuni metri della Kalpakçilarbasi Caddesi, la via principale del mercato.
Mercato che, per la cronaca, è suddiviso in diverse aree a seconda del tipo di prodotti venduti: abbiamo così la Kurkçuler Carsisi (bazar dei Pellicciai), la Kuyumcular Caddesi (la via dei Gioiellieri), il bazar del libro antico, la Kiliççilar Sokak (l’antica via degli Spadai), la Feracecile Sokak (la via dei Mantellai), la Yagcilar Caddesi (la strada dei Mercanti dell’Olio), la Uzunçarsi Caddesi (via del Mercato Lungo), la Cadircilar Caddesi (via delle Tende) e così via discorrendo.


Una cascata di caratteristici "narghilé" in vari colori e dimensioni
DSCN6103_zpscgykvbri.jpg



Tuttavia, la necessità di fermarsi di continuo chi in un negozio e chi in un altro a contrattare i prezzi, ci butta ben presto nel caos più totale: il tempo di guardarci attorno, dopo la prima sosta ad un negozio che vende sia pashmine che... ehm... capi di abbigliamento contraffatti (mai vista una catasta così alta e variopinta di polo Lacoste!! :) ), che la famigliola calabrese (mamma, papà e i due ragazzi) è già scomparsa quasi improvvisamente senza lasciare tracce...
E vabbé, saranno sicuramente in grado di ritrovare l’uscita, in qualche modo. O almeno così si spera...

Ci ritroviamo così solo io, mia moglie ed un'altra coppia di amici ternani.
Quello che ci colpisce, in modo particolare, sono due cose.
La prima è l'abbondanza di gioiellerie... pardon... di "oreficerie", ove le vetrine sono piene zeppe di chili... no, di più... quintali (e non è una esagerazione!!) di gioielli realizzati in oro massiccio!!! Yildirim in seguito ci spiegherà che nella cultura turca l'oro è considerato uno dei regali irrinunciabili da acquistare o regalare in qualsiasi occasione possibile ed immaginabile (stante anche la convenienza dei prezzi, rispetto all'Italia).
Inoltre notiamo che tutti i gioielli esposti nelle vetrine sono a fattor comune ENORMI, appariscenti, pesanti. In una sola parola: bellissimi...!!!


La caratteristica vetrina di una delle oreficerie presenti all'interno del Gran Bazar: esposti ci sono solo gioielli pesantissimi dal valore inestimabile!!!
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E ancora, notiamo, non senza restarne sorpresi, che all'ingresso di queste enormi gioiellerie, non ci sono particolari sistemi di sicurezza. Niente vetri antisfondamento, niente portoni blindati, niente ingressi controllati. Anzi!! Al contrario troviamo quasi sempre porte spalancate, in cui è possibile accedere liberamente. Neanche si entrasse in una semplice salumeria...!!!


Una cascata di enormi bracciali, collier, pendenti e collane in oro massiccio esposte in un'altra vetrina del Gran Bazar. Di fronte ad uno spettaccolo del genere, come non pensare alle favolose ricchezze accumulate da Alì Babà nelle viscere di "Sesamo"??? :)
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La seconda cosa che ci colpisce in modo particolare è l’abbondanza del “falso di lusso”. Che prevale in maniera preponderante sui negozi che, almeno apparentemente, vendono merci originali. Penso di poter dire con ragionevole approssimazione che la percentuale è pari a un buon 90% di falsi su un 10% di originali.
Tuttavia, come anticipatoci da Yildirim, ci rendiamo ben presto conto che anche i falsi conclamati sono di una qualità stupefacente: il filato è eccellente, morbidissimo, ben lavorato, senza difetti di sorta. Sicuramente niente a che vedere con le grossolane imitazioni cinesi nostrane...

Continuiamo a girare per i negozi cercando di strappare l’affare del momento intavolando trattative a raffica con i furbissimi commercianti turchi, evidentemente più che abituati a contrattare con gli sprovveduti turisti che capitano loro a tiro. La logica seguita è più o meno sempre la stessa: i commercianti alzano abbondantemente il prezzo iniziale e cedono solo il minimo indispensabile nel corso di estenuanti trattative.

Dopo qualche minuto però, iniziamo a sentirci un po’ spaesati, disorientati, inebriati da quel marasma di voci, grida, colori e profumi intensi di te’ e spezie che ci circondano.
E in quelle condizioni, il rischio di perdersi per davvero nella confusione generale di questo intricato labirinto di vicoli su cui si affacciano oltre 4000 botteghe, aumenta in maniera esponenziale.
Ad un certo punto mi giro e, casualmente, vedo Yildirim che viene sorridente verso di noi, quasi come se mi avesse letto nel pensiero!!
“Mi sa che vi serve aiuto per orientarvi qui dentro, vero?”.
“Sì”, rispondiamo, “qui è davvero facile perdersi. E poi non conosciamo nessuno. Per cui il rischio di vedersi affibbiare un falso... un po’ più falso del normale, diciamo, facendosi inoltre fregare un sacco di soldi, è davvero più che probabile. Non puoi indicarci un negozio di tua fiducia in cui possiamo comprare pashmine ed anche qualche capo di abbigliamento a prezzi onesti?”.
La risposta di Yildirim è tutta compresa nel suo oramai familiare sorriso ed in un frase semplice e diretta: “Ok, seguitemi...”.

Ci inoltriamo così in un dedalo di viuzze secondarie, ove Yildirim ne approfitta per mostrarci anche alcune simpatiche curiosità, non ultima, il negozio di orologi più piccolo del mondo. Mi chiedo, di sfuggita: chissà se sarà certificato anche nel Guinness dei primati?? :) Fatto sta che in effetti, tutto il negozio, davvero si riduce ad una vetrinetta con all’interno un tizio seduto ad aggiustare orologi: in tutto sarà uno spazio vitale di sì e no una ottantina di centimetri: in pratica, giusto lo spazio per una sedia!!!!


Yildirim ci mostra quella che dice essere la bottega di orologiaio più piccola del mondo!! All'interno, si intravede l'artigiano intento al suo lavoro...
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Poi incrociamo sul nostro cammino una bottega di barbiere altrettanto minuscola: non più di 3 metri di lunghezza per 1 e mezzo di larghezza!!! All’interno, giusto lo spazio per una poltrona su cui è seduto un tizio che si sta facendo sbarbare ed una sedia… per il secondo cliente in attesa!!! :)
Sinché, dopo aver percorso un breve “cunicolo” ed un tratto di vicolo seminascosto, sbuchiamo alfine in una piccola piazzetta poco frequentata e, tutto sommato, abbastanza tranquilla. La qual cosa sembra quasi un miracolo: siamo al centro del Gran Bazar, vale a dire il mercato coperto più grande del mondo, dove quotidianamente ed a qualsiasi ora ci si ritrova immersi in un carnaio umano confuso ed in perenne movimento, dove si parlano decine e decine di lingue e dialetti diversi e, per farsi sentire, bisogna necessariamente urlare, ma... in questo angolo nascosto, invece, sorprendentemente regna una certa pace e tranquillità!! Sulla destra di questa piazzetta c’è un negozio che vende centinaia e centinaia di lampade e lampadari in vetro policromo che affollano sia l’interno che l’esterno della struttura.


Sbuchiamo in una piazzetta seminascosta sulla destra della quale c'è un bel negozio che vende numerose lampade in vetro policromo: uno dei prodotti tipici turchi...
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Yildirim però ci indica di entrare all’interno di un anonimo negozio di abbigliamento sito sulla sinistra della piazzetta, in cui ci dice potremo “concludere ottimi affari”.
Qui due gentili ragazzi, vedendoci stanchi ed accaldati, ci accolgono premurosi offrendoci subito alcuni bicchieri d’acqua.
No, non è un modo di dire. Ci vengono MATERIALMENTE offerte non bottiglie da cui poter bere un bicchiere d’acqua. Ma una decina di veri e propri bicchieri di acqua potabile sigillati singolarmente!!!! Una comoda e divertente idea antispreco che mi meraviglio nessuna delle multinazionali nostrane abbia ancora pensato di fare sua...


Un buon bicchiere d'acqua offertoci gentilmente dalla ditta: no, non è un modo di dire... anziché bottiglie d'acqua, in Turchia è possibile acquistare dei bicchieri d'acqua in plastica.
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Uno di questi ragazzi (che poi scoprirò essere il giovanissimo proprietario del negozio), ha tra l’altro un aspetto davvero attraente e mia moglie non manca di farmelo notare tirandomi una bella gomitata sui fianchi e lanciandomi un’occhiata d’intesa. E mai come in questo caso, mi tocca essere “sportivo” ed ammettere effettivamente l’evidenza: con la barbetta appena un po’ lunga ed un paio di bellissimi occhi azzurri, quel ragazzo somiglia vagamente ad una via di mezzo tra l’attore Jared Leto ed il nostrano cantante Nek!!! Tuttavia riesco a “sminuirne” il fascino in qualche modo, trovandogli un inconfutabile difetto. Che giro subito a mia moglie: “Sarà pure carino, ma è alto un metro e una cannuccia...”, le dico non senza una punta di velenoso sarcasmo, facendole la linguaccia!! Per tutta risposta lei mi fa una smorfia di sufficienza, a cui aggiunge subito dopo un sorriso divertito e, presa sotto braccio la sua nuova amica di escursione, si avvia verso il giovane (che, peraltro, mastica anche un buon minimo sindacale di italiano) iniziando a farsi mostrare una serie di pashmine appese su delle grucce poste immediatamente sulla sinistra all’entrata del negozio.
Ma… altro che le pashmine!! Ben presto la nostra attenzione viene attratta anche e soprattutto da tutto il restante ben di Dio che notiamo sugli scaffali: maglioni, camice, t-shirt, cinture, pantaloni e quant’altro.
Di più.
E’ tutto rigorosamente griffato!!!! Al che, sia io che i nostri occasionali compagni di escursione veniamo attratti inesorabilmente da quei capi ed iniziamo a tediare i pazienti commessi che ne tirano fuori a decine dalle confezioni al solo scopo di farcene valutare la bellezza e la qualità. Qualità che, come già accennato in precedenza, è obiettivamente davvero molto, ma molto, ma molto alta. Così come allo stesso modo relativamente alti sono i prezzi che ci vengono richiesti (pur non paragonabili all’acquisto di capi originali, ovviamente). Tuttavia, quello che mi preme sottolineare è una cosa sola: altro che i capi cinesi fasulli che si possono acquistare in certi mercatini di periferia in Italia!!! Il materiale è e-c-c-e-l-l-e-n-t-e!!!
E non so perché, ma è proprio in questo preciso istante che mi viene in mente quella frase apparente in controsenso che campeggia su diversi negozi turchi: “real fake watches”... “real fake bags”... “real fake designer clothes”... o la più generica “real genuine fake”...
E ne inizio a capire finalmente il reale, profondo significato.
Perché la parola fuorviante su cui ci perdiamo è quel “fake”... “falso”.
Mentre la parola chiave su cui soffermarsi dovrebbe essere, invece, “real”... “VERO”...
Perché, sì, il logo magari sarà pure falso (ecchisenefrega, in fondo in fondo). Ma il prodotto in sé, il maglione, la camicia o la maglietta... non lo sono affatto!! Sono, come già accennato in precedenza, avanzi di produzione che, anziché essere distrutti o commercializzati senza alcun marchio, vengono invece venduti come “falsi veri”. Una differenza sottile, ma sostanziale. Insomma, stiamo parlando, se mi si passa il termine, di “falsi d’autore”.
Inutile aggiungere che, una volta intuito questo concetto, iniziamo a contrattare freneticamente con i commessi cercando di portare a casa un po’ di capi griffati a buon mercato. E stavolta strappiamo parecchie gocce di sudore all’affascinante commesso che, alla fine, di fronte alla nostra trattativa ad oltranza, cede offrendoci un prezzo davvero eccellente. Il mio amico Max porta via uno splendido maglione ed una polo Lacoste, più una camicia D&G (se non ricordo male) ed un altro capo che non ricordo per circa 120 euro. Io e mia moglie, invece, forse facciamo un affare persino migliore: portiamo via un meraviglioso maglione marcato “Tommy Hilfiger” per nostro figlio (prezzo di partenza: 250 lire turche), più una maglietta “Moschino” davvero carinissima per nostra figlia, più una camicia “Lacoste” in puro morbidissimo lino per me ed una maglia D&G per mia moglie, per poco più di 100 Euro (108, per l’esattezza).
Roba che, in condizioni normali, la sola camicia Lacoste in negozio sarebbe costata non meno di 150 Euro!!!

Vengo poi attratto da alcuni orologi esposti in una piccola vetrina in un angolo del negozio. Inutile dire che sono tutti falsi!! Per mera curiosità chiedo al giovane di mostrarmi un "Rolex Submariner" esposto. Me lo mostra. E me lo offre per pochissimi euro (non più di una cinqantina... trattabili!!). Gli faccio notare che quell'arnese è davvero una patacca, con un bracciale già mezzo difettoso ed un peso inferiore alla media. E lo rifiuto dicendogli "Mi aspettavo di meglio: ho sentito dire che ci sono alcuni modelli che sono praticamente indistinguibili dagli originali... Ma tu forse non ne hai...".
Il tizio mi sorride sornione senza rispondermi.
Poi si infila nel retronegozio e ritorna con altri due orologi: uno è un "Philippe Patek" e l'altro è un eneesimo "Rolex Submariner". Mi porge quest'ultimo e mi chiede di confrontarlo con quello che ho ancora in mano. Buon Dio!!! Stavolta la differenza è enorme. Ho ambedue gli orologi in mano, ma ove il primo è visibilmente una semplice imitazione, quest'altro orologio che mi porge è molto pesante, con un cinturino in solidissimo acciaio ed una lavorazione accuratissima. Non ho il tempo per esaminare a fondo il meccanismo, ma dal poco che si vede dal fondo trasparente, non ho motivo per dubitare che si tratta davvero di un altro pianeta. Il giovane mi dice: "Questo però non è per i turisti...". E mi spara un prezzo che, convertito dalle lire turche, equivale a circa 300 euro!!!! Poco trattabili...
Lascio perdere subito, ma confesso che la tentazione era fortissima: erano oggetti davvero splendidi. Ma pur sempre dei falsi...


In una piccola vetrina in un angolo del negozio, campeggiano una serie incredibile di orologi di varie marche prestigiose... tutti rigorosamente falsi!!
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Alla fine, decidiamo che è arrivata l'ora di andare e lasciamo il giovane commesso a borbottare un po’, rimbrottandoci il pessimo affare fatto. Da lui, ovviamente. :) Tant’è che ci accompagnerà all’uscita continuando ad elemosinare con insistenza almeno altri 20 euro in contanti. Che poi scenderanno a 10. Ma oramai quel che è fatto è fatto. E le buste con i capi di abbigliamento ce le ha già consegnate.
Yildirim ci dice in italiano che abbiamo fatto degli ottimi acquisti strappando prezzi eccezionali.
E con la scusa di dover scappare via che siamo in ritardo sui tempi della nave, salutiamo i due commercianti che ci regalano comunque un bel sorriso soddisfatto ed una calorosa stretta di mano.

E dopo pochi metri, ci rituffiamo nel carnaio umano del Gran Bazar...!


Un'altra immagine della arteria principale del Gran Bazar, animata da un numero impressionante di persone che brulicano pressoché a ciclo continuo al suo interno.
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Ultima modifica:
Ma che diario ben dettagliato! Mi fai rivivere i viaggi fatti non da crocierista a Constantinopoli, la ''regnante'', come la chiamiamo noi greci.
Bello veramente il tuo diario. :)
 
Come ormai sai, quando siamo stati noi a Istanbul, il Grand Bazaar era chiuso per festività.
Ma con il tuo resoconto, ne ho potuto un pò assaggiare l'atmosfera 8)

Grazie!
 
Come ormai sai, quando siamo stati noi a Istanbul, il Grand Bazaar era chiuso per festività.
Ma con il tuo resoconto, ne ho potuto un pò assaggiare l'atmosfera 8)

Grazie!
Alla fine non ci siamo neanche incontrati, o magari chissà quante volte ci siamo incrociati.... :) .... Cmq bellissima crociera
 
Che meraviglia! Continui a tenermi incollata al tuo diario :) sembra di essere li..Per non parlare delle bellissime foto poi! Non vedo l'ora che arrivi Venezia !
 
Alla fine non ci siamo neanche incontrati, o magari chissà quante volte ci siamo incrociati.... :) .... Cmq bellissima crociera

Chissà :D
Ci siamo purtroppo mal organizzati, prima di partire...

(Vinniem, scusaci per il nostro reiterato uso privato della tua conversazione pubblica 8))
 
Ciao Vinniem!
Ho "scoperto" l'agenzia con cui hai prenotato la tua escursione ad Istambul.
Mi puoi dire con che velocità rispondono alle email?
Sarà che nel mio lavoro una risposta tempestiva è fondamentale per non perdere un potenziale cliente, ma il fatto che dopo 3 giorni non mi abbiamo scritto non depone a loro favore...
 
Ma che diario ben dettagliato! Mi fai rivivere i viaggi fatti non da crocierista a Constantinopoli, la ''regnante'', come la chiamiamo noi greci.
Bello veramente il tuo diario. :)

Come ormai sai, quando siamo stati noi a Istanbul, il Grand Bazaar era chiuso per festività.
Ma con il tuo resoconto, ne ho potuto un pò assaggiare l'atmosfera 8)
Grazie!

Un grazie di cuore a Nautilus e a Remus per i loro graditissimi complimenti!!
 
Che meraviglia! Continui a tenermi incollata al tuo diario :) sembra di essere li..Per non parlare delle bellissime foto poi! Non vedo l'ora che arrivi Venezia !

Cara Cinzia, ti ringrazio di nuovo per i tuoi cortesi commenti e complimenti. Sto cercando (faticosamente!) di fare qualcosa di un po' diverso dal solito. E, dai vostri commenti, sembra ci stia riuscendo.
Quanto a Venezia... eh... ti anticipo che non è stato propriamente uno scalo indimenticabile!! :( Ma non voglio anticiparti niente. D'altra parte, ci siamo quasi... ;)
Grazie ancora.
 
Ciao Vinniem!
Ho "scoperto" l'agenzia con cui hai prenotato la tua escursione ad Istambul.
Mi puoi dire con che velocità rispondono alle email?
Sarà che nel mio lavoro una risposta tempestiva è fondamentale per non perdere un potenziale cliente, ma il fatto che dopo 3 giorni non mi abbiamo scritto non depone a loro favore...

Guarda Capo, sono andato a riesumare la mail originale che mi hanno mandato in risposta alla mia. Io ho scritto il 29 giugno pomeriggio, loro mi hanno risposto il 1° luglio in tarda mattinata.
In ogni caso, che io sappia, rispondono a tutti, per cui io aspetterei ancora: anche una settimana di ritardo nella risposta credo sia tutto sommato accettabile.

Peraltro, proprio ieri, mi sono sentito via WhatsApp con Yildirim (col quale siamo rimasti in contatto) il quale mi diceva che, di recente, il lavoro dell'agenzia di cui trattasi è aumentato in maniera esponenziale. Forse anche grazie al "successo" riscosso da questo umile diario. :) :)
Addirittura, pare che alcuni passeggeri si siano presentati con alcune pagine stampate e prese pari pari da questo topic... [smilie=esultare[1]:
 
Peraltro, proprio ieri, mi sono sentito via WhatsApp con Yildirim (col quale siamo rimasti in contatto) il quale mi diceva che, di recente, il lavoro dell'agenzia di cui trattasi è aumentato in maniera esponenziale. Forse anche grazie al "successo" riscosso da questo umile diario. :) :)
Addirittura, pare che alcuni passeggeri si siano presentati con alcune pagine stampate e prese pari pari da questo topic... [smilie=esultare[1]:

Io ho chiesto espressamente di lui! :D
Grazie ancora!
Attendo con gli altri le prossime "puntate" del diario!
 
Io ho chiesto espressamente di lui! :D
Grazie ancora!
Attendo con gli altri le prossime "puntate" del diario!

Bèh... ecco il motivo del ritardo nella risposta, allora.
Le guide che collaborano con questa società sono tante. E, mi risulta, tutte ugualmente in gamba. Il fatto che, però, in questo diario venga citato espressamente Yildirim può essere, forse, in un certo qual modo fuorviante. Perché mi sa che tutti a questo punto stiano chiedendo solo di lui. Ed ovviamente è impossibile fare fronte a richieste di massa della specie utilizzando una persona sola. ;)
In ogni caso, attendi fiducioso: sicuramente la risposta al tuo quesito non tarderà ad arrivare.

La prossima puntata del diario è, invece, in via di pubblicazione... :)
 
Ultima modifica:
Mentre, di corsa, riattraversiamo quei vicoli nascosti e ci ributtiamo nel caos della "Kalpakçilarbasi caddesi", la strada principale del Gran Bazar, Yildirim ci confessa che il pretesto di dover scappare via per non perdere la nave, non era affatto una scusa banale per accommiatarci velocemente dal negozio di abbigliamento: il nostro tempo è davvero agli sgoccioli ormai e dobbiamo accelerare ulteriormente i tempi per il rientro.


L'ennesima splendida vetrina di un negozio di lampade in vetro temperato incrociata lungo la Kalpakçilarbasi Caddesi (la "main street", diciamo) del Gran Bazar.
Nuova%20immagine%209_zpswspboaua.png



Tuttavia, gli rispondiamo che le nostre consorti hanno ancora qualche altra "cosetta" da comprare prima di lasciare il Gran Bazar: entrambe si sono letteralmente innamorate dei caratteristici bicchieri a forma di tulipano nei quali ci è stato servito il tè durante la pausa pranzo. Urge comprarne un intero set.
Ci fiondiamo così seduta stante in un negozio in cui ce ne sono davvero a bizzeffe, tutti indescrivibilmente belli. Alcuni sono persino zecchinati in oro puro!!! Il costo però è davvero inavvicinabile per noi: si parte da una base di trattativa compresa tra le 4 e le 600 lire turche!! Optiamo così per un set un po’ più semplice, ma altrettanto caratteristico.


Una serie di meravigliosi set da tè e caffè, alcuni in puro oro zecchino, fanno bella mostra di sé all'interno di un negozio del Gran Bazaar: un altro irrinunciabile ricordo da portare a casa in qualche modo da Istanbul.
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Dopo una trattativa ridotta all’osso, a causa della irremovibile fermezza del commerciante, riusciamo a comprare un set per una quindicina di euro (dopo essere partiti da una base di 80 lire turche: poco meno di 30 euro).
Tuttavia, dopo aver pagato, un dubbio atroce mi assale: come diamine faremo a portare a casa sani e salvi tutti quei fragilissimi bicchieri senza rischiare di romperli??
La risposta mi giunge di lì a qualche minuto, quando resto piacevolmente sorpreso (e rassicurato!) dalla cura certosina con cui i giovani commessi del negozio incartano uno ad uno i bicchieri, proteggendoli con quantitativi industriali di “sac-bol”, carta e pezzi di cartone, prima di sistemarli ordinatamente all'interno di una scatola suddivisa in scomparti singoli: davvero una confezione a prova di bomb.... ehm... no, nella fattispecie mai termine è più fuori luogo, meglio cambiarlo, via... diciamo a prova di pressa idraulica!!!

Usciamo dal negozio con le nostre voluminose buste al seguito ed Yildirim comincia così a “scortarci” verso l’uscita quando, all’improvviso, veniamo attratti dall'ennesimo banco che vende una quantità ed un assortimento di tè incredibili. Le varie miscele sono ordinatamente esposte all'interno di una serie di contenitori, dai quali è possibile attingere direttamente con delle palettine, la propria preferita chiudendola in sacchetti. Le combinazioni disponibili sono davvero decine e decine: si va dal classico tè nero a quello aromatizzato alla menta, alla vaniglia, alla mela, alla rosa canina e così via discorrendo in un melange di fragranze infinito.
La sosta anche in questo caso diventa pressoché d'obbligo e, non avendo il tempo di confrontare le varie miscele per scegliere le nostre preferite, anche qui optiamo per un classico set già preconfezionato (peraltro, sottovuoto, il che ci consentirebbe di conservare al meglio gli aromi del tè. Ci lasciamo così andare ad una brevissima trattativa, ove riusciamo a scroccare per la modica cifra di 6 euro circa, uno splendido assortimento di 6 varietà differenti di tè... con in più la “chicca” di un regalo aggiuntivo: un set composto da due bellissimi bicchieri da tè con decori dorati, completi di due deliziosi cucchiaini finemente lavorati ed un piccolo vassoio da portata...!


Per la modica cifra di soli 6 euro, riusciamo a portarci a casa questo bellissimo set composto da sei miscele differenti di tè, nonché da due bicchieri con cucchiani e vassoio da portata...
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Usciamo velocemente dal negozio, con le buste che, comprensibilmente cominciano ad essere piuttosto pesanti e scomode da trascinarsi al seguito, ma... il “Calvario” infinito per raggiungere faticosamente l’uscita, non è ancora terminato!!
Fatalmente, infatti, siamo costretti a fare un’altra doverosa fermata, ammaliati come siamo da un profumo di spezie inebriante che ci raggiunge e ci colpisce come l'irresistibile richiamo delle sirene omeriche... :rolleyes: :rolleyes:
Entriamo così all’interno di un ennesimo negozio in cui sono ordinatamente esposte, all'interno di decine e decine di contenitori, altrettante diversificate e coloratissime tipologie di spezie. Ci fermiamo per parecchi minuti a giudicare la bontà ed a godere della vivacità di quei colori e profumi che, credetemi, sono davvero difficilissimi... di più... impossibili, da descrivere: mai sentito niente del genere in vita mia!!


Un inebriante profumo, proveniente da un fornitissimo negozio di spezie, attira inesorabilmente la nostra attenzione: quando entriamo all'interno, lo spettacolo di colori che ci si para davanti è questo...
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Tuttavia il tempo stringe inesorabilmente ed Yildirim, preoccupatissimo, ci ricorda che siamo in enorme ritardo sui tempi.
In tal senso, ci rendiamo ben presto conto che neanche in questo caso c'è la benché minima possibilità di testare o selezionare una ad una le spezie di nostro interesse. E proprio per guadagnare tempo, chiediamo al commerciante se ha degli assortimenti già pronti.
Anche in questo caso siamo fortunati: ce li ha!!
Il tizio ce ne mostra due tipi: uno piccolo (diciamo una decina di tipi di spezie diversi, sigillati in sacchetti ermetici disposti a raggiera in un contenitore in legno) ed uno piuttosto grande contenente la bellezza di una ventina di spezie diverse. In più, al centro della raggiera di quest'ultima confezione, spicca un piccolo macinino in ottone, utilissimo per sminuzzare opportunamente le spezie stesse, ed un magnifico “occhio di Allah” del diametro di 6 o 7 cm., che arricchiscono ulteriormente la confezione.


L'ultimo acquisto effettuato presso il Gran Bazaar: uno splendido assortimento di spezie, sigillate una ad una sottovuoto, completo di un macinino in ottone ed un grande "occhio di Allah" in vetro policromo.
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Dopo una estenuante trattativa, resa ancora più complicata dalla nostra stramaledetta fretta, riusciamo alla fine a scroccare un prezzo eccellente: soli 9 euro a confezione!! In pratica, una volta concordato il prezzo, svaligiamo letteralmente il negoziante, portando via tutte le confezioni disponibili in quel momento: noi ne acquistiamo 3 pezzi, i nostri amici 2. Ma solo perché non ne erano disponibili altre: ce ne fosse stata la possibilità ne avremmo comprate ben volentieri altre, essendo uno splendido (ed utile!) regalo da portare in dono ad amici e parenti...!!
Ma tant’è!

Usciamo finalmente dal Gran Bazar e, come Iddio volle, ritroviamo sulla nostra strada anche la famigliola calabrese che, nel frattempo, è riuscita miracolosamente a trovare la via d’uscita e, finalmente, si riunisce a noi ricostituendo il gruppo iniziale.

Ci incamminiamo così tutti assieme in direzione della stazione del tram più vicina, dove giungiamo accaldati e, onestamente, anche piuttosto affaticati.
I pochi minuti di attesa della nostra corsa, sono propizi per scambiare qualche utile chiacchiera finale con Yildirim che è sempre più che disponibile a soddisfare ogni nostra curiosità: di fronte a noi ci sono infatti una serie di "hammam", i tradizionali bagni termali turchi, di cui la nostra guida ci parla diffusamente, pur rammaricandosi della impossibilità di mostrarcene uno dal vivo, a causa del tempo tiranno.
Sinché vediamo il tram che giunge verso di noi.
E Yildirim ci invita a salire a bordo...
 
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Chiedo scusa a tutti se, talora, alcuni termini si ripetono spesso o lo scritto mostra qualche piccolo errore ortografico o di punteggiatura: purtroppo, a volte, faccio dei cambiamenti dell'ultimo secondo al fine di rendere più chiaro o scorrevole il testo e posto il tutto senza rivederlo. E quando mi rendo conto della necessità di apportare qualche modifica (magari rileggendo il post a mente fredda qualche ora o addirittura qualche giorno dopo) non ce n'è più la possibilità, a causa delle impostazioni di base del forum che, come noto, consente di apportare modifiche solo entro un'ora dall'invio.
Mi scuso di nuovo. :)
 
Cara Cinzia, ti ringrazio di nuovo per i tuoi cortesi commenti e complimenti. Sto cercando (faticosamente!) di fare qualcosa di un po' diverso dal solito. E, dai vostri commenti, sembra ci stia riuscendo.
Quanto a Venezia... eh... ti anticipo che non è stato propriamente uno scalo indimenticabile!! :( Ma non voglio anticiparti niente. D'altra parte, ci siamo quasi... ;)
Grazie ancora.

Non mi dire cosi :( spero comunque non sia andato nulla di particolarmente storto.. attendo con ansia allora ;)
 
Non mi dire cosi :( spero comunque non sia andato nulla di particolarmente storto.. attendo con ansia allora ;)

Eh... mi spiace deluderti, Cinzia, ma... diciamo che la nostra crociera è stata eccezionale ed indimenticabile, almeno sinché... non siamo arrivati in Italia.
Perché Venezia è stata un casino, ma il rientro a Brindisi è stato ancora più traumatico... :(
Vedrai...
 
L'Italia nel bene o nel male si distingue sempre dalle altre nazioni..... Attendo allora Venezia e Brindisi e mi godo nel frattempo il resto del tuo viaggio ;)
 
Stato
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