Dopo aver pranzato ed esserci rilassati un po’ all’esterno del ponte 13, riprendiamo esattamente da dove lo avevamo interrotto il programma originario che ci eravamo prefissati: cioé sole, lettura e relax totale. L’unica cosa che cambia è solo… la posizione dei nostri lettini, giacché troviamo quelli che avevamo utilizzato al mattino, occupati da alcuni signori romani.
Ci rechiamo perciò a poppa del solarium al ponte 14, dove troviamo un angolo di relax completamente deserto (paradossale, con il casino che c’è in quel momento sulla nave!!) e tutto per noi. Ed anche parte del pomeriggio passa, così, tra un buon libro, riviste di gossip, macchina fotografica e smartphone per chattare e comunicare con amici e parenti lontani...
Sole, relax, lo smartphone e un buon libro: ed ecco come abbiamo passato io e mia moglie la giornata di navigazione.
Ad un certo punto, però, mi giro e vedo dietro di me, posizionato all’imbocco di una delle scale per la discesa dal solarium, un membro del personale di bordo con indosso il giubbotto salvagente. Giusto il tempo di rendermi conto della sua presenza che, all’improvviso, un ben noto segnale mi fa scendere letteralmente il cuore sotto i calzini!!!!
Gli altoparlanti della nave diffondono a pieno volume i tristemente noti 7 fischi brevi ed uno lungo...
So di cosa si tratta, perché ci era stato illustrato all’interno del Teatro di bordo durante l’esercitazione di sicurezza che abbiamo effettuato appena ci siamo imbarcati a Brindisi: quello è l’inequivocabile segnale di allarme generale. A cui segue un annuncio dagli altoparlanti in varie lingue (...escluso l’italiano, però) che invita tutti a recarsi nei punti di ritrovo assegnati. Mi tiro su dal lettino come una molla e, strabuzzando gli occhi, grido a mia moglie:
“Maledizione… ma questo è l’allarme generale!!! Sta succedendo qualcosa!! Tocca correre ai punti di ritrovo che ci hanno assegnato...! Prendi le tue cose e andiamo, su...”.
Mia moglie però resta impassibile al suo posto e, abbassando la rivista che sta leggendo, tira giù gli occhiali da sole e guardandomi di sottecchi mi fa:
“Ma guarda che è sicuramente una esercitazione, eh!! Deve essere per quelli che sono imbarcati ieri a Istanbul, forse. Guarda, non si sta muovendo nessuno. Per cui stai calmo che non è successo nulla...”.
Le rispondo che è normale che non si stia muovendo nessuno: su quel ponte ci siamo solo noi…!!! Ed aggiungo che non è possibile che una esercitazione venga effettuata coinvolgendo il personale di bordo, facendo suonare l’allarme per tutta la nave ed annunciando la cosa con gli altoparlanti. Ma lei, impassibile, si ridistende sul lettino sbuffando sonoramente. Non mi fido e, allarmato, mi avvicino deciso al tizio dell’equipaggio ritto in piedi a qualche metro da noi.
Gli parlo in italiano chiedendogli informazioni. Non mi capisce.
Allora gli chiedo in inglese se c’è un allarme in corso. E lui, in un inglese mediocre e zoppicante, mi fa capire che no, non c’è nessun allarme in corso, ma trattasi di una semplice esercitazione...
Il “vaffa” di prammatica, indirizzato non certo all’incolpevole "staff member", bensì indirizzato in maniera generica all’anonimo responsabile che mi ha fatto quasi prendere un colpo, scatta inevitabile...
E vabbé… ormai comunque, vuoi per la tensione dovuta all’incendio mattutino incrociato all’altezza del Peloponneso, vuoi per la paura innescata da quella “strana” (almeno per me) esercitazione, oramai l’adrenalina è salita. Ed è inutile che mi rimetta disteso sul lettino.
Per scaricare un po’ la tensione nervosa, lascio mia moglie al suo amatissimo sole, dandole appuntamento di lì a qualche ora in cabina, e mi faccio una bella passeggiata rilassante in giro per la nave. Ad un certo punto, nel mio girovagare a zonzo per la nave, giungo a prua della nave e provo a salire al ponte 16, con l’intenzione di dare un’occhiata al panorama che si gode da quella posizione. E, con nonchalance, provo a salire le scale che mi portano al piano superiore, senza accorgermi del cartello che, nelle immediate adiacenze delle scale, recita testualmente “Top 16 Exclusive Solarium”.
Sposto istintivamente, senza neanche pensarci, il paletto mobile in ottone dorato a cui è attaccata una grossa cima candida e provo a fare i primi gradini della scaletta. Immediatamente mi viene incontro uno staff member in livrea bianca che, con estrema cortesia, mi chiede in inglese di mostrargli la mia cruise card.
"Fortuna che me la sono portata dietro e non l'ho lasciata nello zaino sul lettino di fianco a mia moglie", penso soddisfatto tra me e me. Gliela mostro quasi con una certa soddisfazione e lui, con estrema gentilezza, mi risponde che non posso avere accesso al “Top 16” perché bisogna avere o un privilegio di tipo “Aurea” o aver acquistato in navigazione i ticket giornalieri (da 10 euro a persona) o il pacchetto per l’intera crociera. Insomma, mi spiega che quel ponte è riservatissimo. E addirittura l’ingresso è vietato a bambini e ragazzi (minori di 18 anni) allo scopo di assicurare la massima privacy agli ospiti. Non lo sapevo onestamente. E mi scuso con lui per la figuraccia barbina che ho azzeccato. Mi risponde che non c'è alcun problema. E che non sono certo il primo di una lunghissima serie...
Dopo qualche altra battuta, ci salutiamo con un sorriso cordiale e mi allontano proseguendo la visita della nave.
Entro così all’interno della MSC Aurea SPA (anche questa con servizi a pagamento, per cui riesco a vederne giusto "l'anticamera", per così dire...) e nella viciniora palestra, che non avremo mai il tempo di utilizzare per tutta la nostra crociera. Peccato che non ho la macchina fotografica al seguito...
Poi, uscendo dall'ambiente, all’improvviso, mi viene in mente che sul “Today” avevo letto che, nel pomeriggio, era in programma presso il Teatro di bordo, il “Dietro le quinte di MSC MAGNIFICA”, ove il Comandante avrebbe illustrato agli spettatori quelle che sono le aree della nave non accessibili al pubblico, quali il ponte di comando, la sala macchine, la cambusa e così via discorrendo.
Cavoli, sono curiosissimo di saperne di più e me l’ero pure segnato come un appuntamento da non mancare e invece me ne sono dimenticato come uno sciocco.
Colpa anche delle tensioni della giornata, forse?? Chissà?!
Comunque sia, l’incontro era previsto per le 16.30. Guardo l’orologio: sono quasi le 17.00 meno dieci. È evidente che arriverò in congruo ritardo sui tempi. Ma poco male. Se non altro ne approfitterò per continuare la mia passeggiata e… smaltire un po’ della fifa accumulata col discorso dell'allarme fasullo...!!!
Raggiungo mia moglie per avvisarla della mia decisione e la lascio al suo relax dandole appuntamento a fra qualche ora direttamente in cabina. Dopodiché mi incammino verso il Teatro. Per raggiungere quest’ultimo devo praticamente riattraversare la nave in tutta la sua lunghezza, da poppa a prua, per cui mi ci vogliono almeno un'altra decina di minuti buoni prima di giungere a destinazione.
Entro all'interno della struttura e rimango un pochino deluso: ci sono non più di qualche centinaio di persone che stanno assistendo alla presentazione. E mi meraviglio un po’ per questo. In effetti mi sarei aspettato molti più partecipanti. Evidentemente ai crocieristi interessa più il sole che non capire come funziona una moderna nave da crociera.
E vabbè… ognuno ha le sue priorità nella vita!
Il comandante sta illustrando in quel momento la conformazione della sala di comando e le apparecchiature utilizzate per la navigazione in sicurezza. Mi siedo senza praticamente staccare gli occhi dallo schermo: vengo immediatamente rapito da quei discorsi tecnici ed interessantissimi che svelano i fantastici retroscena legati al funzionamento di quella incredibile meraviglia galleggiante!
Poi continua a spiegare con dovizia di particolari le varie impostazioni ed i vari ambienti che compongono l'anima meno visibile della MAGNIFICA, aiutandosi con una presentazione in PowerPoint intervallata da numerosi filmati.
Ad un certo punto arriva a parlare della cambusa. E qui mi colpisce in particolare una slide in cui egli mentre parla della cambusa medesima e dei vari sistemi di conservazione e manipolazione utilizzati per i cibi in essa contenuti (e che verranno poi distribuiti ai crocieristi durante la loro permanenza a bordo), fornisce anche una serie di interessanti dati statistici (sia pur afferenti la MSC FANTASIA, ove il Comandante ci ha specificato che i dati sono in linea di massima consimili anche per la MAGNIFICA). In particolare, trovo incredibili, i dati relativi all'enorme massa di cibo che viene imbarcato e consumato a bordo su base settimanale per ogni crociera. Le cifre sono veramente pazzesche. E danno davvero contezza di quanto sia costoso e complicato gestire il vitto di quella che, fondamentalmente, non va dimenticato essere né più e né meno che una piccola cittadina galleggiante di oltre 3000 persone.
Ho solo il cellulare al seguito, ma riesco a scattare comunque una foto, sia pur non eccelsa, di quella eloquente slide...
Una slide che riepiloga in maniera eloquente i dati relativi al cibo consumato su base settimanale a bordo della MSC FANTASIA: le cifre enunciate sono impressionanti. Per i non anglofoni, specifico che i dati sono inerenti, nell'ordine, a: uova, pollame, pesce, carne, frutta, vegetali, insalata, patate, riso, farina...