Giusto il tempo di uscire dall’ascensore, che ci porta in pochi secondi al ponte 6, che mi rendo conto che le due splendide ed elegantissime ragazze incrociate poco prima non sono affatto un caso isolato: nella reception e nell’ambiente circostante è tutto un fiorire di persone vestite con una eleganza ricercata e fine.
Il lungo, per le signore, è prevalente, mentre le ragazze più giovani optano per eleganti tailleur o per mini-abiti (in alcuni casi davvero ridotti all’osso e con scollature da capogiro!!!), completati dall’immancabile presenza di tacchi vertiginosi.
Gli uomini, invece, sono tutti abbastanza “standardizzati”: il classico vestito con camicia e cravatta… et voilà!... il gioco è fatto!
Tuttavia, qua e là spunta anche qualcuno con indosso bellissimi smoking (che purtuttavia, in totale al termine della serata, conterò in totale sulle dita di mezza mano!). Un tantino esagerati a mio parere, ma è questione di gusti personali, per cui, nulla quaestio...
Anche i più piccoli non sfuggono a questa regola e sono davvero bellissimi nella loro semplice ma raffinata eleganza. Fra tutti, io e mia moglie restiamo letteralmente stregati da un bambino di 6 o 7 anni (figlio di una distinta coppia che parlava con accento romano), elegantissimo nel suo pantalone scuro con gilet(tino) gessato e papillon grigio.
Ma soprattutto da una bambina dai tratti vagamente russo/scandinavi (vale a dire bionda e con degli enormi occhioni azzurri) che incrociamo mentre tiene la mano del suo papà e della sua altrettanto bellissima (ed altissima!) mamma: indossa un meraviglioso vestitino di tulle e chiffon di colore panna chiaro e, tra i capelli raccolti in una sofisticata acconciatura intrecciata, porta una piccola coroncina composta di fiorellini bianchi tipo margheritine, apparentemente artificiali. Un vero e proprio piccolo angioletto che ci suscita una tenerezza infinita!!
Insomma, per farla breve, non saprei dire se siamo stati “fortunati” noi (ho sentito di pseudo-serate di gala a bordo di altre navi da crociera, che tutto avevano fuorché il sapore di una serata elegante) o se piuttosto a bordo delle navi MSC funziona sempre così, ma quello che ci circonda ci conferma che la serata di gala è tale per davvero e tutti sembra si siano affannati a dare e fare del loro meglio per ben figurare.
Sia pur con esiti talora deludenti e sovente un po’ sopra (o sotto, a seconda dei punti di vista…) le righe. A tratti persino disastrosi. Se non ridicoli.
Come, ad esempio, la signora attempata che indossa un vestitino verdastro forse un tantino troppo corto, appariscente e dalla scollatura magari troppo profonda per la sua età, col risultato di mettere esageratamente in evidenza una pelle avvizzita, un seno cadente ed enormi vene varicose violacee sparse a gogò su delle gambe che, anche a causa della evidente artrosi deformante alle articolazioni, non sono più propriamente bellissime...
O come quell’altro tizio al quale, dal di sotto della giacca aperta, spunta una pancia enorme che non solo i pantaloni faticano a contenere, ma che neanche la camicia riesce a coprire in maniera sufficiente, lasciando, anzi, spuntare l’ombelico e un buon mezzo metro quadrato di “panza” portata in bella mostra scoperta...
O come la ragazza che al vestito lungo scuro da gran sera, abbina un paio di orribili ballerine scoordinate dalla improbabile fantasia floreale...
Ma vabbé, sono solo episodi isolati. E mere opinioni personali. E poi, come si dice?? Il mondo è bello anche per questo: perché è vario!
Tuttavia, intendiamoci, a parte questi eccessi dovuti più che altro al cattivo gusto soggettivo (pur se in alcuni casi va comunque almeno apprezzato in un certo qual modo lo sforzo fatto: voglio dire... insomma, anche quello che è “elegante-ma-trasandato”, almeno ci ha provato, dai...
), non è che manchino i soliti “tamarri” che si ostinano a non voler rispettare il “dress code” consigliato per la serata (che, per carità di Dio, detto fuori dai denti, in quanto solo "consigliato", non è ovviamente obbligatorio, ci mancherebbe altro) e girano per la nave in ciabatte e pantaloncini da tennis che manco fossero di ritorno da una partita al Roland Garros.
Ma a dirla tutta si tratta solo di una sparuta minoranza corrispondente a non più del 10% del totale. Insomma, roba fisiologica, direi... ;-)
Ma ritorniamo a noi.
Quello che mi colpisce durante la nostra passeggiata serale è la presenza di un numero incredibile di addetti alle pulizie che si prodigano nel lustrare in una maniera certosina ogni più piccolo dettaglio degli ambienti interni della nave (ma lo stesso dicasi anche per quelli esterni, a dire la verità: nel corso della crociera mi è capitato di vedere spesso e volentieri operai in tuta da lavoro, all’opera per la manutenzione e/o la tinteggiatura delle parti esterne). Più in particolare, noto che viene posta una cura maniacale nel lucidare e disinfettare le maniglie ed i pomoli di accesso di tutte le porte, la pulsantiera degli ascensori, i corrimano delle scale e le balconate della “MAGNIFICA”, quasi a voler fare il paio con i numerosi avvisi sparsi praticamente in tutti i bagni della nave che, in buona sostanza, invitano al rispetto scrupoloso delle più elementari norme igieniche, anche ponendo agli utilizzatori dei servizi una domanda apparentemente semplice e scontata in tutte le lingue possibili: “L’igiene a bordo dipende anche da te: ti sei lavato le mani?”.
Mentre ci avviciniamo al Teatro camminando tranquillamente, con mia moglie che si tiene in maniera elegante al mio braccio, godendoci quell’ambiente così insolitamente lussuoso per noi, notiamo che stasera l’insistenza dei numerosi fotografi che incrociamo sul nostro cammino, è davvero molto, ma molto, ma molto più fastidiosa del solito. L’impressione è un po’ quella che si ha quando ci si ritrova su una spiaggia, al mare, a godersi il sole in pieno relax, e ci si ritrova all’improvviso circondati da torme di extracomunitari che vendono tutti la stessa identica merce, tentando di appioppartela a tutti i costi. Anche se magari hai appena acquistato il medesimo prodotto da un loro collega, solo qualche minuto prima!!
In effetti, forse anche complice l’eleganza ostentata per l’occasione dai passeggeri e la voglia neanche troppo recondita di volersi portare a casa un ricordo fotografico speciale di questa magica serata, la tentazione è davvero fortissima e, consci di questo, i fotografi di bordo si danno davvero un gran da fare e le richieste di “Photo, Sir?” seguite da un gesto della mano che sta ad indicare di accomodarsi in improvvisati set fotografici allestiti in ogni angolo del ponte centrale, si susseguono senza soluzione di continuità. E con altrettanta solerzia, ovviamente, da parte nostra si susseguono senza soluzione di continuità una serie di cortesi ma inflessibili “No, thank you!”. Che ci consentono di proseguire la nostra passeggiata senza troppi ostacoli. Tuttavia, per una mera curiosità statistica, diciamo che, da qui al termine della serata, la richiesta di effettuare foto ricordo ci verrà rivolta, in totale per non meno di una quindicina di volte. Il che, come dicono i francesi, “ça va sans dire”…!!