vinniem
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18 LUGLIO 2015 – GIORNO 6 - DUBROVNIK
Al mattino ci svegliamo con una certa comodità.
D’altra parte lo sbarco, come dal Today, è previsto attorno alle 11.00
In attesa che mia moglie si prepari, prima di salire a fare colazione, mi siedo all'esterno del balconcino della cabina e, nel mentre mi gusto il panorama di isolette e scogliere che mi passa davanti a ciclo continuo, mi metto a scorrere per l'ennesima volta i vari appunti informativi che mi ero scaricato prima della partenza al fine di pianificare al meglio la visita delle varie città previste nel corso della crociera.
I primi promontori della costa croata iniziano a farsi notare all'orizzonte.
La costa croata in un dettaglio catturato con uno zoom da ben 800 mm. (che causa questa velatura azzurrina dell'immagine).
Confesso che mi sono completamente dimenticato della comunicazione ricevuta il giorno prima da parte del Comandante alla fine della presentazione del dietro le quinte della Magnifica presso il Royal Theatre (vale a dire lo sbarco in “tender”), per cui in particolare la mia attenzione viene attratta dalle varie modalità possibili per poter raggiungere il centro storico di Dubrovnik dal porto di Gruz (dove sono intimamente convinto di dover sbarcare! Ebbene sì, è ufficiale: sono un rimbambito... ). All'uopo, le riporto comunque a seguire: sono informazioni che potrebbero comunque tornare utili a coloro che, al contrario, invece dovessero proprio dover sbarcare a Gruz in futuro. La soluzione più “semplicistica” e scontata di tutte, è l’uso del servizio navetta che la MSC offre ai suoi ospiti al prezzo di circa 12 Euro a persona A/R. Tuttavia, per i più “avventurieri” e “risparmiosi”, basta però uscire immediatamente fuori dal porto per trovarsi davanti gli autobus urbani (linee 1, 1A o 1B) che, al prezzo di soli 1 euro e 50 a persona per tratta ti fermano praticamente nei pressi della porta di Pile, esattamente all’ingresso del centro storico cittadino (l’unico problema è che gli euro non vengono accettati e bisogna pagare in kune, la moneta locale… ma ne riparleremo in seguito...); infine, volendo, anche prendere un taxi rappresenta un ottimo affare, visto che con soli 10 euro a tratta si viene accompagnati dal porto di Gruz sino alla città antica in piena comodità.
Insomma, visto che non c’è che l’imbarazzo della scelta, decido di... non decidere!! Insomma, evviva l'avventura: ci organizzeremo sul momento...
Uno splendido monastero (ortodosso?), catturato con l'ausilio dello zoom della mia Nikon.
Verso le 8 e mezza inoltrate saliamo al ponte 13 e ci concediamo la nostra solita colazione mattutina piuttosto abbondante.
La navigazione nel frattempo prosegue placida e tranquilla e costeggiamo vari promontori punteggiati di splendidi fari e solitari monasteri e per un po’ ci godiamo il panorama sia dalle vetrate del self service “Sahara”, sia, di lì a qualche minuto, comodamente seduti sul ponte esterno di poppa.
Ci rendiamo conto di essere arrivati in Croazia anche perché iniziamo a costeggiare miriadi di isolotti meravigliosi, mentre la costa risulta puntellata di splendidi fari. Fari che, da quello che mi risulta, vengono spesso e volentieri addirittura affittati a favore di turisti che vogliono passare una vacanza diversa dal solito, isolati dal resto del mondo. Non a caso, ho per pura fortuna scattato una foto ad un gruppo di questi (presumo!) turisti di ritorno al faro da qualche escursione o magari dall’acquisto delle necessarie provviste. E non me ne sono accorto se non una volta giunto a casa, ingrandendo a posteriori l’immagine ripresa solo casualmente dalla mia macchina fotografica...
(1) Sì lo so, sembra solo uno dei tanti promontori della frastagliata costa croata, ma... c'è di più... avviciniamoci un po' con l'ausilio dello zoom e saliamo dai circa 400 agli oltre 800 mm. di lunghezza focale, per scoprire altri dettagli poco visibili!!
(2) Al centro del promontorio di cui alla foto precedente, spicca questo splendido faro con dettagli di un blu intenso. A proposito... sapevate che chi ama una vacanza "alternativa" ha la possibilità di alloggiare per qualche giorno, in perfetta solitudine, in uno di questi fari?? Ci sono apposite agenzie che si occupano della bisogna... Ma non finisce qua: quando sono rientrato a casa ed ho provato ad ingrandire ulteriormente questa foto, mi è balzato agli occhi un altro ennesimo particolare che mi era sfuggito in fase di scatto...
(3) L'ingradimento ulteriore della foto precedente, per quanto giocoforza un tantino "sgranato", mostra l'ennesimo interessante dettaglio: quello di un piccolo gruppo di (presumo) turisti che rientrano al faro dopo aver fatto una passeggiata nei dintorni di buon mattino!!!
Ad un certo punto iniziamo ad attraversare un vasto arcipelago costellato di minuscole ma rigogliose isolette. E’ l’arcipelago delle Elafiti, che ci offre un panorama veramente spettacolare e ci preannuncia che siamo oramai giunti in Dalmazia e che a breve arriveremo a Dubrovnik, la cosiddetta “perla dell’Adriatico”.
Guardo l’orologio: sono quasi le 10 ormai. Per cui io e mia moglie decidiamo di tornare in cabina per prepararci allo sbarco. Mentre scendiamo in cabina incrociamo Gianni e Lucy, una delle due coppie con la quale ci eravamo accordati la sera prima per ritrovarci allo sbarco e visitare la cittadina dalmata tutti assieme. I due stringono trionfanti tra le mani due biglietti contrassegnati dalla lettera “F”. E mi spiegano che, siccome sul Today del giorno precedente era specificato che, per poter procedere allo sbarco, bisognava ritirare un numero d’ordine che avrebbe consentito di essere assegnati ai vari gruppi convogliati in diversi orari alle scialuppe, si sono premurati di scendere per tempo a ritirarne un paio. Ed è solo a quel punto che mi ricordo di questo dettaglio non da poco: cribbio, non si sbarca a Gruz, ma si sbarca in tender... e mi mancano i biglietti per il turno di sbarco...!!!! [smilie=testata[1].:[smilie=testata[1].:[smilie=testata[1].:
Mentre mia moglie torna in cabina, io mi precipito a razzo all’esterno della piscina “Grotta Azzurra”, dove trovo che è stato allestito un banchetto con un trio di ragazze dello staff di animazione che sta distribuendo per l’appunto questi biglietti. Mi rendo ben presto conto che sono sicuramente tra gli ultimi ospiti a bordo a ritirarlo. Se non proprio l'ULTIMO in assoluto... Un po’ perché non c’è praticamente nessuno in fila, e un po’ perché… mi vedo affibbiare il turno “H”. In pratica l’ultimissimo turno disponibile, con sbarco previsto orientativamente non prima di mezzogiorno inoltrato.
Una delle ragazze, vedendo la mia faccia, mi lancia un sorriso accompagnato da una frase eloquente: “Mi sa che oggi non sarà tra i primi a scendere, signore!”.
“Eh, già…!”, le rispondo allargando le braccia continuando a guardare sconsolato quei due foglietti bianchi che mi ritrovo tra le mani.
E vabbè… Ho “toppato” alla grandissima, come si dice a Roma e ora ne pago le conseguenze, giacché in quella situazione la nostra escursione durerà sicuramente meno del previsto. Comunque non più di un paio d’ore scarse.
Raggiungo mia moglie in cabina e la informo della cosa.
Lei la prende con molta più filosofia di me e, vedendomi mortificato, mi consola per la mia sbadataggine. Sicché ci sediamo sul balconcino della nostra cabina e ci gustiamo per un po’ la navigazione, in attesa dell’arrivo a destinazione.
Al mattino ci svegliamo con una certa comodità.
D’altra parte lo sbarco, come dal Today, è previsto attorno alle 11.00
In attesa che mia moglie si prepari, prima di salire a fare colazione, mi siedo all'esterno del balconcino della cabina e, nel mentre mi gusto il panorama di isolette e scogliere che mi passa davanti a ciclo continuo, mi metto a scorrere per l'ennesima volta i vari appunti informativi che mi ero scaricato prima della partenza al fine di pianificare al meglio la visita delle varie città previste nel corso della crociera.
I primi promontori della costa croata iniziano a farsi notare all'orizzonte.
La costa croata in un dettaglio catturato con uno zoom da ben 800 mm. (che causa questa velatura azzurrina dell'immagine).
Confesso che mi sono completamente dimenticato della comunicazione ricevuta il giorno prima da parte del Comandante alla fine della presentazione del dietro le quinte della Magnifica presso il Royal Theatre (vale a dire lo sbarco in “tender”), per cui in particolare la mia attenzione viene attratta dalle varie modalità possibili per poter raggiungere il centro storico di Dubrovnik dal porto di Gruz (dove sono intimamente convinto di dover sbarcare! Ebbene sì, è ufficiale: sono un rimbambito... ). All'uopo, le riporto comunque a seguire: sono informazioni che potrebbero comunque tornare utili a coloro che, al contrario, invece dovessero proprio dover sbarcare a Gruz in futuro. La soluzione più “semplicistica” e scontata di tutte, è l’uso del servizio navetta che la MSC offre ai suoi ospiti al prezzo di circa 12 Euro a persona A/R. Tuttavia, per i più “avventurieri” e “risparmiosi”, basta però uscire immediatamente fuori dal porto per trovarsi davanti gli autobus urbani (linee 1, 1A o 1B) che, al prezzo di soli 1 euro e 50 a persona per tratta ti fermano praticamente nei pressi della porta di Pile, esattamente all’ingresso del centro storico cittadino (l’unico problema è che gli euro non vengono accettati e bisogna pagare in kune, la moneta locale… ma ne riparleremo in seguito...); infine, volendo, anche prendere un taxi rappresenta un ottimo affare, visto che con soli 10 euro a tratta si viene accompagnati dal porto di Gruz sino alla città antica in piena comodità.
Insomma, visto che non c’è che l’imbarazzo della scelta, decido di... non decidere!! Insomma, evviva l'avventura: ci organizzeremo sul momento...
Uno splendido monastero (ortodosso?), catturato con l'ausilio dello zoom della mia Nikon.
Verso le 8 e mezza inoltrate saliamo al ponte 13 e ci concediamo la nostra solita colazione mattutina piuttosto abbondante.
La navigazione nel frattempo prosegue placida e tranquilla e costeggiamo vari promontori punteggiati di splendidi fari e solitari monasteri e per un po’ ci godiamo il panorama sia dalle vetrate del self service “Sahara”, sia, di lì a qualche minuto, comodamente seduti sul ponte esterno di poppa.
Ci rendiamo conto di essere arrivati in Croazia anche perché iniziamo a costeggiare miriadi di isolotti meravigliosi, mentre la costa risulta puntellata di splendidi fari. Fari che, da quello che mi risulta, vengono spesso e volentieri addirittura affittati a favore di turisti che vogliono passare una vacanza diversa dal solito, isolati dal resto del mondo. Non a caso, ho per pura fortuna scattato una foto ad un gruppo di questi (presumo!) turisti di ritorno al faro da qualche escursione o magari dall’acquisto delle necessarie provviste. E non me ne sono accorto se non una volta giunto a casa, ingrandendo a posteriori l’immagine ripresa solo casualmente dalla mia macchina fotografica...
(1) Sì lo so, sembra solo uno dei tanti promontori della frastagliata costa croata, ma... c'è di più... avviciniamoci un po' con l'ausilio dello zoom e saliamo dai circa 400 agli oltre 800 mm. di lunghezza focale, per scoprire altri dettagli poco visibili!!
(2) Al centro del promontorio di cui alla foto precedente, spicca questo splendido faro con dettagli di un blu intenso. A proposito... sapevate che chi ama una vacanza "alternativa" ha la possibilità di alloggiare per qualche giorno, in perfetta solitudine, in uno di questi fari?? Ci sono apposite agenzie che si occupano della bisogna... Ma non finisce qua: quando sono rientrato a casa ed ho provato ad ingrandire ulteriormente questa foto, mi è balzato agli occhi un altro ennesimo particolare che mi era sfuggito in fase di scatto...
(3) L'ingradimento ulteriore della foto precedente, per quanto giocoforza un tantino "sgranato", mostra l'ennesimo interessante dettaglio: quello di un piccolo gruppo di (presumo) turisti che rientrano al faro dopo aver fatto una passeggiata nei dintorni di buon mattino!!!
Ad un certo punto iniziamo ad attraversare un vasto arcipelago costellato di minuscole ma rigogliose isolette. E’ l’arcipelago delle Elafiti, che ci offre un panorama veramente spettacolare e ci preannuncia che siamo oramai giunti in Dalmazia e che a breve arriveremo a Dubrovnik, la cosiddetta “perla dell’Adriatico”.
Guardo l’orologio: sono quasi le 10 ormai. Per cui io e mia moglie decidiamo di tornare in cabina per prepararci allo sbarco. Mentre scendiamo in cabina incrociamo Gianni e Lucy, una delle due coppie con la quale ci eravamo accordati la sera prima per ritrovarci allo sbarco e visitare la cittadina dalmata tutti assieme. I due stringono trionfanti tra le mani due biglietti contrassegnati dalla lettera “F”. E mi spiegano che, siccome sul Today del giorno precedente era specificato che, per poter procedere allo sbarco, bisognava ritirare un numero d’ordine che avrebbe consentito di essere assegnati ai vari gruppi convogliati in diversi orari alle scialuppe, si sono premurati di scendere per tempo a ritirarne un paio. Ed è solo a quel punto che mi ricordo di questo dettaglio non da poco: cribbio, non si sbarca a Gruz, ma si sbarca in tender... e mi mancano i biglietti per il turno di sbarco...!!!! [smilie=testata[1].:[smilie=testata[1].:[smilie=testata[1].:
Mentre mia moglie torna in cabina, io mi precipito a razzo all’esterno della piscina “Grotta Azzurra”, dove trovo che è stato allestito un banchetto con un trio di ragazze dello staff di animazione che sta distribuendo per l’appunto questi biglietti. Mi rendo ben presto conto che sono sicuramente tra gli ultimi ospiti a bordo a ritirarlo. Se non proprio l'ULTIMO in assoluto... Un po’ perché non c’è praticamente nessuno in fila, e un po’ perché… mi vedo affibbiare il turno “H”. In pratica l’ultimissimo turno disponibile, con sbarco previsto orientativamente non prima di mezzogiorno inoltrato.
Una delle ragazze, vedendo la mia faccia, mi lancia un sorriso accompagnato da una frase eloquente: “Mi sa che oggi non sarà tra i primi a scendere, signore!”.
“Eh, già…!”, le rispondo allargando le braccia continuando a guardare sconsolato quei due foglietti bianchi che mi ritrovo tra le mani.
E vabbè… Ho “toppato” alla grandissima, come si dice a Roma e ora ne pago le conseguenze, giacché in quella situazione la nostra escursione durerà sicuramente meno del previsto. Comunque non più di un paio d’ore scarse.
Raggiungo mia moglie in cabina e la informo della cosa.
Lei la prende con molta più filosofia di me e, vedendomi mortificato, mi consola per la mia sbadataggine. Sicché ci sediamo sul balconcino della nostra cabina e ci gustiamo per un po’ la navigazione, in attesa dell’arrivo a destinazione.
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