Pochi metri più avanti, proseguendo ulteriormente la nostra passeggiata, sulla sinistra ci ritroviamo davanti la Fontana di Onofrio.
Questa è una struttura molto particolare costruita nel 1444 dall’architetto napoletano Onofrio Della Cava (ecco il perché dello strano nome della fontana) sormontata da una cupola. Dalle sedici cannelle della fontana, zampilla un’acqua gelata a cui tutti i turisti attingono per rinfrescarsi una volta giunti a quel punto della loro passeggiata in città. Anche noi ci fermiamo nei pressi del monumento e ci concediamo una breve pausa, anche perché siamo oramai giunti all'estremità opposta dello Stradun.
Di fronte a noi, ci ritroviamo davanti l’ingresso della scalinata che porta sulla sommità della massiccia cinta muraria che circonda quasi interamente il centro cittadino. Il caldo è davvero opprimente e sudiamo in maniera talmente copiosa che se solo provassimo a strizzare le nostre magliette ne uscirebbe senz’altro acqua in abbondanza (e giuro che non è un'esagerazione)!! D’altra parte, da un termometro presente su un bottega artigiana della zona, rileviamo che in quel momento ci sono esattamente 41 gradi!!! Non a caso le nostre bottiglie d'acqua sono già esaurite da un po’, per cui approfittiamo ben volentieri della fontana di Onofrio per riempirle opportunamente.
Come già detto in precedenza, la tentazione di scalare le mura di cinta della città è fortissima, ma purtroppo, dobbiamo soprassedere di fronte a due o tre problemi non da poco.
Il primo, come noto, è che mia moglie non ce la fa con il ginocchio traballante che si ritrova; e, onestamente pensare di farle percorrere due chilometri di mura irregolari per la bellezza di quasi un migliaio di gradini totali da salire e scendere, sarebbe assurdo, oltreché irresponsabile (beninteso, se mai pure ce la facesse fisicamente!!).
Il secondo problema è che, comunque, l'ingresso alle mura deve essere pagato in contanti e, come rilevabile da un cartello esposto in bella vista all'ingresso, esclusivamente mediante “kune” locali (il prezzo è pari a 100 kune, vale a dire all’incirca una dozzina di euro). E, ovviamente, di pagamenti con carte di credito neanche a parlarne!!! :-( In tal senso, avendo omesso di procurarcene per tempo, purtroppo, non abbiamo kune al seguito...
Il terzo problema è dovuto all’esiguità del tempo residuo a nostra disposizione, per cui, da un rapido calcolo, realizziamo che difficilmente ce la faremmo a completare il giro turistico che ci siamo prefissati, prima del “tutti a bordo”. Per cui, consci di perderci così buona parte delle meraviglie architettoniche della città, ma nella certezza di ritornarvi quanto prima per una visita più approfondita, desistiamo a malincuore e proseguiamo la nostra passeggiata dirigendoci fino alla Porta di Pile: praticamente, l’altro ingresso fortificato cittadino (opposto alla Porta di Ploce, che si trova nei pressi del porto turistico). La Porta di Pile è dominato da una magnifica torre da dove si gode uno splendido panorama sul sottostante Golfo di Dubrovnik.
Non mi piace comparire nelle foto, ma purtroppo, questa è l'unica foto che mi ritrovo della Porta Pile (nelle altre compaiono gruppi ancora più numerosi!)... mi perdonerete quindi la presenza... ehm... "ingombrante" del personaggio centrale: non fateci caso, ecco!!!
Attraversiamo dunque il ponte che collega la città vecchia con la città nuova e sbuchiamo in una piazzetta.
Sulla nostra sinistra c’è un grazioso bar con terrazza a picco sul mare; sulla nostra destra invece si staglia il Forte Minceta e, sullo sfondo, il Monte Srd, caratterizzato dalla simpatica funicolare che porta i turisti fino sulla sommità del monte, da cui pare si goda un panorama mozzafiato sulla città e sul mare sottostanti.
Ad averci qualche ora in più a disposizione, anche questa non sarebbe affatto una escursione da trascurare, ma tant’è: il tempo è tiranno… :-(
Panoramica generale del Monte Srd: sulla sommità si intravede la stazione di arrivo della funivia che collega il centro cittadino con la parte alta del monte stesso. Il panorama dall'alto di esso pare sia indescrivibile!! Sulla sinistra, al centro della foto, il poderoso Forte Minceta...
Dopo una breve pausa di riposo nella zona ritorniamo indietro e ci rituffiamo nel caotico Stradun che a quell'ora è davvero strapieno di turisti.
Stavolta però anziché riprendere lo Stradun giriamo attorno alla Fontana di Onofrio e prendiamo sulla destra, dove ci infiliamo in Ulica Od Puca: in pratica, una strada laterale che scorre parallela allo Stradun e che iniziamo a percorrere in quanto meno trafficata.
Ad un certo punto mi imbatto (per la seconda volta nel corso della giornata) in uno stranissimo negozio che sia all'esterno che all'interno, ha l'aspetto di una sorta di “covo di pirati”, ove all'interno di esso spiccano in bella vista una marea di forzieri e botti in legno, da cui fuoriescono quintali e quintali (neanche in questo caso sto esagerando, ve lo assicuro…!) di cioccolatini, dolciumi e caramelle di ogni forma, fattezza e dimensione. A norma delle regole del forum, naturalmente evito di dire il nome di questa vera e propria catena croata di negozi di dolciumi, ma, insomma, credetemi: quello è davvero il paradiso dell’inguaribile bambino-golosastro che è in me!!!
Tanto è vero che non riesco a resistere alla tentazione e mi infilo all'interno del negozio seguito dal buon Max (mentre nel contempo le nostre mogli ne approfittano per infilarsi a loro volta nell’ennesimo negozio di souvenir...).
Foto "rubata" all'interno del negozio: alzi la mano chi sarebbe riuscito a resistere alla tentazione...!!
Ebbene, all'interno di questo incredibile negozio, oltre ad una quantità spropositata di leccornie di ogni tipo, alla cassa ci ritroviamo davanti una bellissima ragazza dai tratti davvero incantevoli, come raramente mi è capitato di vederne: insomma, la più classica delle bellezze croate (e scordatevi Nina Moric, please…!!!
). Rimango letteralmente incantato dalla sua bellezza e, sensibile come sono al fascino femminile (ebbene sì, lo ammetto: è un mio piccolo... ehm... "difettuccio", se così vogliamo chiamarlo che sta un po' passando di moda di recente!!
), le chiedo se posso fotografarla, ma lei molto cortesemente si rifiuta con la scusa che all'interno del negozio non è comunque possibile scattare foto. E vabbé… almeno ci ho provato!!
Tuttavia, forse anche deluso da cotanto rifiuto, decido di affogare tale delusione nell’alcool... oooopppsss... macché… sono pure astemio, peraltro... no, volevo dire… nei dolciumi!!! Mi metto così a riempire una bustina di tutte quelle irresistibili leccornie, raccogliendole con una serie di palette ad hoc sparse praticamente in ogni forziere ed in ogni botte.
Caramelle, cioccolatini, gelees alla frutta, liquirizia, zuccherini, fruttini, "spaghetti" gommosi frizzanti alla frutta... sant'Iddio... lasciatemi qui, please!!!!
Tra le risate divertite di Max, però, la mia “bustina” diventa ben presto una enorme “bustona-formato-famiglia”, per cui quando vado alla cassa a pagare il tutto, ci arrivo ragionevolmente anche un po' preoccupato: non avendo kune al seguito e sapendo che la carta di credito non è sempre bene accetta in città, rischio di dover lasciare qui tutta la mia meritata consolazione per il due di picche rimediato dalla cassiera. E invece la bellissima ragazza che ritrovo in cassa, con mia somma gioia (e con un sorriso indescrivibile) mi dice in inglese che loro invece accettano anche gli euro!!! Ok… è ufficiale… me ne sto innamorando, ormai!!!!!
Ma la mia folgorazione scompare all’istante quando sulla porta del negozio si materializza mia moglie che, notata la splendida cassiera, con le mani puntate sui fianchi inizia a battere nervosamente il piedino a terra, indirizzandomi nel contempo uno sguardo feroce!! Che mi riporta immediatamente alla cruda realtà…
Con un’aria da angioletto le mostro trionfante il mega sacchetto di caramelle che ho tra le mani e lei di rimando mi chiede cosa diamine devo farci con quei quasi due chili e passa di caramelle!!! Le rispondo candidamente che sono per i nostri figli e per i vari nipotini che ci aspettano a casa…
Ehm… a dirla tutta credo che sia stato proprio in quel frangente che il mio naso deve essersi allungato fino alle colossali dimensioni attuali! Bòh…non saprei!
Vada come vada, scherzi a parte, il prezzo pagato per tutto quel ben di Dio, alla fine non sarà neanche tanto. Siamo attorno ai soli 25-28 euro, se non ricordo male.
Insomma, in buona sostanza, dopo aver pagato il dovuto, il "sacchettone" di caramelle finisce dritto dritto in fondo al mio zaino a spalla (naturalmente non prima di averne prelevato una manciata a caso che inizio a sgranocchiare seduta stante...!
Dopo aver lasciato il negozio dei “pirati” (e la bellissima “piratessa” locale…) io e Max ci riuniamo dunque alle nostre mogli che, nel frattempo, continuano a rovistare imperterrite all'interno dei vari negozi di souvenir e chincaglieria incrociati senza soluzione di continuità sulla loro strada. In realtà si vede palesemente che sono oramai stanche morte e, tutto quell’entrare e uscire dai negozi, piuttosto che servire a concludere "l'affare del secolo", serve a malapena a mascherare il fatto che le nostre due dolci metà sono alla disperata ricerca di un minimo di frescura, per sottrarsi al caldo opprimente della giornata. Sicché, a me e Max viene spontaneo fare un po’ il punto della situazione: concordiamo che le nostre mogli sono visibilmente affaticate; noi due invece abbiamo ancora le gambe che reggono e vogliamo continuare la nostra visita, velocizzando la cosa, per quanto possibile. Di conseguenza, decidiamo di separarci momentaneamente, dandoci appuntamento ad una mezz’ora dopo presso Piazza Gundulic o Piazza del Mercato, poco distante...