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MSC Magnifica - 13-20-Luglio 2015 - Mediterraneo Orientale - Grecia-Turchia-Croazia

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Grazie vinniem!!! Ho letto un po delle cose che hai scritto ed ho già trovato tante cose interessanti. Stasera a casa con calma leggo tutto. Noi partiamo con la magnifica il 21 agosto... Già non vedo l'ora!!
 
Grazie vinniem!!! Ho letto un po delle cose che hai scritto ed ho già trovato tante cose interessanti. Stasera a casa con calma leggo tutto. Noi partiamo con la magnifica il 21 agosto... Già non vedo l'ora!!

Ciao Rianna.
Non sai quanto ti invidio!! La MAGNIFICA mi manca davvero da morire, per cui ti auguro tutto il meglio possibile per il tuo prossimo viaggio (anche se, dati gli eventi recenti, non credo farai lo stesso giro, purtroppo).
E naturalmente, sarò felice se il mio modestissimo diario potrà tornarti utile in qualche modo.
 
Un'altra splendida immagine del campanile di Piazza S. Marco: ebbene sì, lo ammetto, sono letteralmente affascinato da questo monumento e l'ho immortalato da tutte le angolazioni possibili ed immaginabili!
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Giunti in Piazza San Marco ci troviamo subito di fronte la Torre dell'Orologio, con i due mori che battono da secoli la campana posta sulla sommità della Torre medesima, a sottolineare l’inesorabile scorrere del tempo.
Immediatamente nel riquadro sottostante, spicca la statua del Leone di San Marco.
Ancora più in basso c'è un orologio un po' particolare, con al centro la Statua della Madonna col Bambino e, ai lati, due finestrelle che segnano l'ora e i minuti in caratteri romani/numerici.
Infine, al primo "piano" della struttura spicca lo splendido quadrante realizzato in oro e smalto blu, sul quale vengono indicati anche il giorno, le fasi lunari e lo zodiaco.

Peraltro, pochi sanno che l’orologio è dotato anche di un curioso meccanismo (una sorta di carillon) che, tuttavia, viene tradizionalmente attivato solo nei giorni dell’Epifania e dell’Ascensione. In questo periodo, infatti, ad ogni scoccare di ora, dalla porticina sita sul lato sinistro (quella che segna le ore, in pratica) della statua della Madonna col Bambino posta esattamente al di sopra del quadrante dell’orologio, è possibile assistere ad un piccolo carosello di statue in legno raffiguranti i Re Magi ed altri personaggi della Natività che, scorrendo su un binario semicircolare, sfilano davanti alla Vergine ed al Bambino Gesù, omaggiandoli e rientrando poi dalla corrispondente porticina (quella che segna i minuti) posta sul lato destro...


La Torre dell'Orologio.
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Ci inoltriamo poi ancora di più verso il centro della piazza per poter ammirare da lontano la Basilica di San Marco in tutto Il suo splendore.
In realtà, la visuale non è proprio il massimo, in quel preciso momento: la Basilica è infatti parzialmente coperta da vistosi ponteggi che ne celano per buona parte la meravigliosa facciata. Risultano tuttavia visibili al di sopra del portale centrale, i 4 cavalli bronzei, copia degli originali decorati in oro e argento che, dopo un lungo e minuzioso restauro, sono ora custoditi all’interno del museo di San Marco. Tali statue equestri, erano parte di una maestosa quadriga (nell’antichità era molto comune adornare templi e palazzi con quadrighe gigantesche) razziata dai Veneziani all’ippodromo di Costantinopoli (l’odierna Istanbul, appena visitata nel corso di questa indimenticabile crociera), nel corso della IV Crociata.


La facciata della Basilica di San Marco, parzialmente celata da vistosi ponteggi.
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Mentre guardo queste meraviglie scultoree ed architettoniche, che hanno sempre colpito il mio immaginario, sin da quando, da ragazzino, verso la metà degli anni ’70, ho avuto l’onore di vedere da vicino e toccare con mano la maestosità dei cavalli originali (rimasti esposti sulla balaustra della Basilica di San Marco fino alla fine degli anni ‘70, quando vennero sottoposti ad un lungo, minuzioso e costoso restauro finanziato dalla Olivetti), mi ritrovo a pensare fra me e me che niente in questa splendida crociera è stato lasciato al caso. Ed anche questo parallelismo tra Oriente ed Occidente, tra Istanbul e Venezia, sicuramente non è casuale. Al contrario, la dice lunga sulla valenza di questa irripetibile crociera, evidentemente studiata in ogni dettaglio, che ti porta a capire quanto Istanbul e Venezia siano così strettamente legate in un certo qual modo fra loro. I destini delle due città infatti si sono incrociati più volte nei secoli e l’una, volente o nolente, ha poi risentito dell’influenza artistica ed architettonica dell’altra. Come non ripensare infatti alla maestosa cascata di cupole della Basilica di Santa Sofia di Istanbul, che richiama molto da vicino l’architettura della Basilica di San Marco a Venezia (all’interno della quale, peraltro, è possibile tuttora ammirare alcune delle opere d’arte che, un tempo, erano custodite proprio all’interno della Basilica di Santa Sofia)? E come non notare la evidente influenza bizantina nelle colonne orientaleggianti che adornano il Palazzo Ducale di Venezia e che ricordano molto da vicino alcune soluzioni stilistiche ed architettoniche del Topkapi di Istanbul?


Immagine ravvicinata della facciata e del portale centrale della Basilica di San Marco: in evidenza i 4 cavalli bronzei e lo splendido mosaico rappresentante il Giudizio Universale.
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Vada come vada, la voglia di entrare all'interno della Basilica per effettuare una visita un tantino più approfondita è fortissima ma, allo stesso modo del campanile, anche in questo caso la fila presente all'ingresso è tale da scoraggiare ogni e qualsiasi velleità di sorta. Né a dirla tutta, abbiamo pensato ad effettuare una prenotazione preventiva online per poter accedere al Museo interno della Basilica ed alla Pala d’oro (che, peraltro, io e mia moglie avevamo già visto solo qualche anno fa), per cui decidiamo ben volentieri di seguire il nostro programma originario: vale a dire fare un bel giro in gondola dividendo il costo fra tutti e sei e successivamente perderci liberamente fra le calli per proseguire la nostra visita di Venezia senza alcuna meta specifica. L'idea è quella di girare a caso, al fine di poter gustare la città lagunare da un punto di vista diverso da quello del turista ordinario, cercando di “vivere” la città come farebbe un qualunque abitante del luogo.

Ma proprio a questo punto, una delle altre due coppie con le quali abbiamo iniziato la nostra escursione, decide all’improvviso di voler cambiare programma. E di voler fruire della Santa Messa in via di celebrazione in quel preciso istante all’interno della Basilica... :eek:

Vabbé, il tempo disponibile per la nostra visita è talmente risicato che, onestamente, sfruttarne buona parte per andare a Messa non è una scelta che condividiamo. Tuttavia, rispettiamo la decisione dei nostri amici e ci separiamo.

Spalle alla Basilica, ci infiliamo così sotto i portici alla destra di Piazza San Marco, anche al fine di poter trovare un minimo di refrigerio dal caldo soffocante della giornata. Ne approfittiamo per iniziare a dare una prima occhiata ai vari negozi di souvenir che incontriamo via via durante la nostra passeggiata. Poi, arrivati quasi in fondo al lungo porticato, prendiamo a destra infilandoci nel Sottoportego del Cavalletto costeggiando lo storico negozio Olivetti. Iniziamo così a passeggiare in pieno relax ed a perderci volutamente tra alcune delle innumerevoli calli di Venezia.


Girando liberamente per le calli di Venezia, ci si imbatte in luoghi in cui si respira un'atmosfera a dir poco magica...
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Da Calle Sangallo sbuchiamo così su Calle dei Fabbri, dove visitiamo alcuni splendidi negozi di souvenir in cui sono esposte delle meravigliose maschere carnevalesche artigianali. Inutile dire che qualcuna, sia pur non troppo grande, finisce dritta dritta nel mio zaino, unitamente a diverse calamite ed altri oggetti ricordo. I prezzi?? Onestissimi a mio modesto giudizio!! Con in più la sorpresa di un vantaggioso 3 per 2 su alcuni prodotti selezionati, che ci agevola non poco la necessità di comprare qualche oggetto ricordo a favore dei numerosissimi amici e parenti rimasti a casa.


Una foto "rubata" all'interno di uno dei vari fornitissimi e coloratissimi negozi di souvenir della zona.
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Una ricca collezione di caratteristiche maschere del Carnevale di Venezia, fa bella mostra di sé in una vetrina.
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Ad un certo punto incrociamo sulla nostra strada una pasticceria/gelateria della catena Venchi e, data anche l’afa asfissiante, decidiamo che un goloso gelato o una bella granita sono proprio quello che ci vuole per poterci riprendere un po' dal caldo e dalla fatica. Il prezzo, anche in questo caso, è una bellissima sorpresa, giacché esattamente in linea con i medesimi prezzi che è possibile trovare nelle altre pasticcerie della catena in qualsiasi città d'Italia.


Un'altra bellissima immagine ripresa in una caratteristica calle della città lagunare.
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Caro Vinniem,
che dire ! sono rimasto affascinato dai tuoi racconti. hai mai pensato a raccogliere i tuoi post per pubblicarli in un libro? come giá detto da altri sei un ottimo romanziere.[smilie=applauso[1]: complimenti
 
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Caro Vinniem,
che dire ! sono rimasto affascinato dai tuoi racconti. hai mai pensato a raccogliere i tuoi post per pubblicarli in un libro? come giá detto da altri sei un ottimo romanziere.[smilie=applauso[1]: complimenti

Ciao Stefano.
Grazie infinite, molto cortese davvero.
E no: non ho mai pensato a raccogliere i post per pubblicarli in un libro. :) Credo ci voglia ben altro in effetti che quattro pensieri in libertà per riempire le pagine di un libro... :D Ma ti ringrazio di cuore per la simpatica proposta e... ti dirò: confesso che ci hai quasi preso, perché in realtà un libro nel tempo libero lo sto scrivendo per davvero. Ma assolutamente non su questa tematica naturalmente. Né, a dirla tutta, so se mai avrò il "coraggio" di pubblicarlo un giorno. Diciamo però che se mai dovesse succedere, prometto che ti terrò presente, come mio primissimo lettore in assoluto, va bene? ;)
Ah, già... dimenticavo: ho appena superato le 400 pagine. Ma ce n'ho ancora per un bel po' prima di chiuderlo!!
Sei sempre interessato?? Ah ah ah ah ah!! :D

Un caro saluto e grazie di cuore per il tuo interesse a questo mio umile diario.
 
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Ed ora caro Vinniem la curiosità è tanta ... ma non so se leggerò di eventuali "rogne" in questi giorni .. mi auguro di no visto che sono in partenza con questa nave da Venezia il 18 Giugno ... :D

Scherzi a parte ... complimenti davvero per quello che hai scritto..sembrava davvero di essere lì con te .. sulla nave alla quale sono veramente affezionata visto che c'ho fatto la mia prima crociera due anni fa ... a questo punto attendiamo fiduciosi gli ultimi scritti !!!!
 
Dopo aver goduto per qualche minuto dell’aria condizionata all’interno della gelateria, proseguiamo la nostra passeggiata, con le signore che ovviamente ne approfittano per infilarsi, di tanto in tanto, in ogni negozio che le colpisce in qualche modo.


Un altro splendido scorcio, probabilmente semisconosciuto al turismo di massa, della meravigliosa Venezia. Peccato per qualche graffito che, qua e là, deturpa la magia dell'ambiente circostante... :(
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Ad un certo punto, incrociamo sulla nostra strada la bellissima Chiesa rinascimentale del Santissimo Salvatore (che per tradizione viene identificata come una delle tre Chiese più antiche di Venezia) e facciamo un veloce giro all’interno. Diciamo pure che ci concediamo un giro forse persino sin troppo veloce. Il monumento in effetti meriterebbe una visita molto più approfondita, non fosse altro perché cela uno straordinario tesoro al suo interno, considerato una delle più significative collezioni di arte orafa conservate a Venezia, che è possibile visitare solo chiedendo il permesso ai custodi del tempio sacro. Qui, all'interno di una piccola area espositiva, sono infatti conservati preziosissimi calici, reliquiari, ostensori, croci processionali ed altri oggetti sacri di finissima fattezza risalenti al '300 e al '400. Peraltro, miracolosamente strappati alle spoliazioni ed alle requisizioni di epoca napoleonica!


Facciata della Chiesa di "San Salvador" o del Santissimo Salvatore.
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Interno della Chiesa del Santissimo Salvatore, caratterizzata dallo sfavillante colore rosso/fucsia delle colonne.
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Usciamo dalla Chiesa del Santissimo Salvatore e continuiamo la nostra passeggiata in libertà.
Sinché, giunti in Calle Larga Mazzini, veniamo attratti da un cartello informativo che indica la direzione "Rialto". Decidiamo così seduta stante di approfittarne per andare a fare una visitina al volo al Canal Grande ed allo splendido Ponte di Rialto, visto che è praticamente in zona.

Sbuchiamo così su Riva del Carbon e, dopo aver superato la fermata "Rialto" usciamo su Riva Ferro dove… restiamo piuttosto delusi da quello che ci si para davanti: il ponte di Rialto è chiuso per lavori di restauro. :(
Purtroppo il monumento risulta visibile solo in maniera assolutamente parziale, poiché coperto da una struttura posticcia centrale e da un telo che, sulla parte sinistra, ne riproduce in maniera approssimativa le fattezze.


Il Ponte di Rialto: purtroppo, essendo in manutenzione, risulterà parzialmente celato alla vista e, comunque, non visitabile. Di spalle, in foto, sono venuti anche i nostri amici Gianni e Lucy intenti a scattare foto ed effettuare riprese ravvicinate... :)
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Fortunatamente però la giornata è davvero meravigliosa e osservare i colori accesi del Canal Grande e il massiccio movimento di gondole, traghetti e ferryboat che lo solcano senza soluzione di continuità è sempre un piacere per gli occhi. Per cui ci tratteniamo un po' a gustarci l'ambiente circostante visitando le botteghe ed i negozi della zona.


Il Canal Grande e, sullo sfondo, il Ponte di Rialto (come si può notare, in manutenzione... :( Che iella!!)
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Un altro bellissimo scorcio del Canal Grande.
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Dopo qualche minuto, avviciniamo un cortese gondoliere della zona che in quel momento è in pausa.
Ne nasce una simpatica e cordiale chiacchierata, ove il simpatico gondoliere ci fornisce un sacco di dritte ed utili informazioni.
Ne approfittiamo per chiedergli la cosa più ovvia che qualsiasi turista vorrebbe sapere appena giunto a Venezia: la tariffa per un giro in gondola! :)
Il gentile professionista ci dice che, il costo di un giro in gondola a Venezia, è più o meno standardizzato per cui è perfettamente inutile stare lì a mercanteggiare spostandosi da un gondoliere all'altro, come spesso ci dice gli capita di veder fare da alcuni turisti. In realtà i prezzi vengono definiti dall’Ente Gondola (una sorta di Associazione di categoria locale), per cui dovrebbero essere rispettati giocoforza un po' da tutti i gondolieri. In tal senso, ci dice che il prezzo per un giro di 30 minuti è pari ad 80 euro a gondola, a prescindere dal numero di persone imbarcate (che comunque non può essere superiore a un massimo di 6). In altre parole, o si sale da soli, o si sale in 6, il costo rimane sempre lo stesso...
Il gondoliere poi aggiunge che, ogni 20 minuti eccedenti i primi 30, si pagano ulteriori 40 € aggiuntivi.
Ci informa inoltre che è possibile addirittura fruire di un giro in gondola anche in notturna (niente di più inimmaginabilmente magico e romantico!!!!) ma, ovviamente, a tariffe maggiorate: il giro di 30 minuti in notturna sale a 100 euro: più ulteriori 50 € ogni 20 minuti eccedenti i primi 30.

Insomma, ci rendiamo conto di essere al cospetto di una persona veramente garbata e disponibilissima con la quale stiamo davvero lì per lì per salire a bordo della sua peraltro splendida imbarcazione, quando… diamo casualmente un'occhiata all'orologio e ci rendiamo conto che non avremmo neanche il tempo di completare il giro minimo in gondola: è arrivato il momento di rientrare alla nave!! Il tempo per ritornare verso la banchina di San Zaccaria è abbastanza limitato e il ginocchio malandato di mia moglie, che nel frattempo ha ripreso a zoppicare vistosamente con una smorfia di dolore stampata perennemente sul volto, sicuramente non ci consentirà di poter tenere una andatura sufficientemente veloce.
Per cui, a malincuore, ci congediamo dal nostro amico gondoliere dandogli appuntamento alla prossima occasione utile e decidiamo di avviarci per tempo verso il punto di ritrovo convenuto.


Sul tragitto di ritorno verso Piazza San Marco, di tanto in tanto riesco ad immortalare qualche altro scorcio inconsueto da cartolina della città...
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Come previsto, il ritorno in banchina si rivela una mezza via Crucis per mia moglie che, a causa del dolore al ginocchio che oramai l’affligge da qualche giorno, è più volte costretta a fermarsi per riposare o quantomeno ad appoggiarsi al mio braccio per trascinarsi faticosamente passo dopo passo.
Ma il problema vero sarà quello che ci capiterà di lì a poco. E che, per brevità, cercherò di riassumere al meglio delle mie possibilità, tralasciando i particolari più imbarazzanti ma nel contempo… sicuramente dimenticando dettagli importanti...
Ma non anticipiamo i tempi e ritorniamo a noi.

Vada come vada, cerchiamo dunque di scegliere la via più breve e, una volta sbucati su Calle Goldoni, attraversiamo il bacino Orseolo.
Durante le pause per favorire qualche istante di riposo a favore di mia moglie e del suo ginocchio (ma anche della sua amica Lucy: entrambe saranno stremate alla fine!!), ne approfitto per scattare foto in lungo e in largo, catturando sulla SD card della macchina fotografica, immagini di Venezia davvero "diverse" dalle solite alle quali siamo abituati.


Il Rio Orseolo, visto dalle Fondamenta omonime.
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Un giovane gondoliere si riposa in un groviglio di gondole, nei pressi di quello che sembra una sorta di "rimessaggio".
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Prima di attraversare Calle Salvadago, un'ultimo sguardo su Rio Orseolo, all'altezza dell'Hotel Cavalletto, mi regala quest'altro bellissimo scorcio che immortalo al volo con la mia fotocamera. E sarò onesto: vista la fretta con la quale l'ho scattata, non pensavo davvero venisse fuori una foto così interessante.
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Superate le Fondamenta Orseolo e imboccata Calle Salvadago sbuchiamo infine su Piazza San Marco che possiamo osservare nel suo splendore da una prospettiva completamente diversa.


Sbucando da Calle Salvadago ci ritroviamo quasi improvvisamente al cospetto di questo spettacolo meraviglioso...
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Attraversiamo la piazza il più velocemente possibile, sino a lambire di nuovo il Campanile e raggiungere Riva degli Schiavoni, dove ci si para davanti lo splendore della Chiesa di San Giorgio Maggiore, sita sull'isola omonima. E di fronte a cotanta bellezza mi ritrovo per l'ennesima volta a maledire il pochissimo tempo a nostra disposizione.
Tuttavia, almeno la foto ricordo scatta di prammatica... magra consolazione! :(


La Chiesa di S. Giorgio Maggiore, sull'isolotto omonimo.
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Superiamo così il Palazzo Ducale ed il Ponte dei Sospiri e, in pochi minuti, giungiamo finalmente all’altezza di San Zaccaria nei pressi del luogo di raccolta designato.
Ma… con nostra enorme sorpresa e disappunto, non vediamo assolutamente nessuno dei nostri compagni di avventura (che dovrebbero essere alcune centinaia e tutti riconoscibili dall’adesivo che ci è stato consegnato prima dello sbarco, caratterizzato dal logo MSC in evidenza).
Al contrario, invece, a parte qualche turista frettoloso che vaga alla disperata ricerca di un posto all'ombra per ripararsi dal sole cocente, il luogo appare inspiegabilmente semideserto!!
C'è qualcosa che non quadra... :confused: [smilie=pensieroso[:
 
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Ed ora caro Vinniem la curiosità è tanta ... ma non so se leggerò di eventuali "rogne" in questi giorni .. mi auguro di no visto che sono in partenza con questa nave da Venezia il 18 Giugno ... :D

Scherzi a parte ... complimenti davvero per quello che hai scritto..sembrava davvero di essere lì con te .. sulla nave alla quale sono veramente affezionata visto che c'ho fatto la mia prima crociera due anni fa ... a questo punto attendiamo fiduciosi gli ultimi scritti !!!!

Ah ah ah ah ah!!! Tranquilla Chiara!! Per quanto, purtroppo, ce ne siano state a iosa, ti assicuro che le rogne non hanno riguardato a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e la MAGNIFICA. Che, per quanto mi riguarda, mi è rimasta davvero nel cuore. Almeno quanto è rimasta nel cuore a te. ;) E non ti nascondo che, dopo aver fatto un'altra mini crociera, sto seriamente pensando di prenotare un altro giretto decente, proprio quest'anno, e ove possibile di nuovo a bordo della MAGNIFICA.
La adoro!! Anche perché mi risulta che il Comandante e il grosso dell'equipaggio non siano cambiati. Per cui, come si dice? "Chi cambia la strada vecchia per la nuova...". :D :D :D Insomma, vai tranquillissima. E divertiti!!! Non sai quanto ti invidio, peraltro!

Ne approfitto per ringraziarti di cuore per i complimenti.
E ti anticipo che in effetti, i prossimi saranno veramente parecchi "scritti", come li hai sacrosantamente definiti. Perché ci saranno poche foto, ma mooooooooooolta cronaca dei fatti che ci sono accaduti.
 
Ciao Stefano.
Grazie infinite, molto cortese davvero.
E no: non ho mai pensato a raccogliere i post per pubblicarli in un libro. :) Credo ci voglia ben altro in effetti che quattro pensieri in libertà per riempire le pagine di un libro... :D Ma ti ringrazio di cuore per la simpatica proposta e... ti dirò: confesso che ci hai quasi preso, perché in realtà un libro nel tempo libero lo sto scrivendo per davvero. Ma assolutamente non su questa tematica naturalmente. Né, a dirla tutta, so se mai avrò il "coraggio" di pubblicarlo un giorno. Diciamo però che se mai dovesse succedere, prometto che ti terrò presente, come mio primissimo lettore in assoluto, va bene? ;)
Ah, già... dimenticavo: ho appena superato le 400 pagine. Ma ce n'ho ancora per un bel po' prima di chiuderlo!!
Sei sempre interessato?? Ah ah ah ah ah!! :D

Un caro saluto e grazie di cuore per il tuo interesse a questo mio umile diario.

aspetto con ansia la tua pubblicazione☺
 
Dopo aver goduto per qualche minuto dell’aria condizionata all’interno della gelateria, proseguiamo la nostra passeggiata, con le signore che ovviamente ne approfittano per infilarsi, di tanto in tanto, in ogni negozio che le colpisce in qualche modo.


Un altro splendido scorcio, probabilmente semisconosciuto al turismo di massa, della meravigliosa Venezia. Peccato per qualche graffito che, qua e là, deturpa la magia dell'ambiente circostante... :(
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Bello....assomigliano agli oblò di una nave!!!!
o sono io che vedo navi ovunque?!?
 
In effetti quell'angolo di Riva degli Schiavoni appare insolitamente "spopolato".
Non una comitiva, non un benché misero assembramento di persone che possano essere lontanamente identificabili come il nostro gruppo. Al contrario, sembriamo essere gli unici quattro disgraziati, stanchissimi e zuppi fradici di sudore (ed è, questo, un puro eufemismo, credetemi!), fermi in attesa di qualcuno che venga a prelevarci, sotto un sole cocente che picchia senza pietà, al punto che rischiamo una insolazione da un secondo all’altro.
Mi guardo attorno un po' disorientato. Eppure le famose “bandiere” che stamattina ci sono state indicate dall’hostess come punto di riferimento, sono lì, immobili (non c’è un alito di vento, in effetti…) e beffarde, penzolanti quasi sopra la nostra testa.


Dal Ponte della Paglia, su Riva degli Schiavoni, riesco a catturare questa bellissima istantanea sulla laguna e sull'isola di S. Giorgio Maggiore, che si vede sullo sfondo. Ma dei nostri compagni di crociera, purtroppo, neanche l'ombra...!
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Ci avviciniamo così all’imbarco lì vicino e proviamo a chiedere qualche dritta agli addetti ai vaporetti che stazionano in zona. Ma i pochi incaricati presenti sul molo sembrano letteralmente cascare dalle nuvole e, uno ad uno, scrollano le spalle inesorabilmente: nessuno sa dirci nulla del vaporetto (o, perché no?, dei vaporetti) destinato ai crocieristi della MSC. Né nessuno ha notato la presenza di hostess o collaboratori MSC in zona.
Iniziamo seriamente a preoccuparci di aver capito male e di aver perso l’appuntamento per il “tutti a bordo”. Che, come da "Today", era fissato per le 16.00. Guardo d’istinto il mio orologio: segna le 14.55. Insomma... cavoli... nessun ritardo!! Siamo persino in lieve anticipo sull’orario dato. Eppure la realtà dei fatti è che non c’è assolutamente nessuno ad attenderci. Né, men che meno, si vede ombra dei nostri compagni di crociera!! C’è qualcosa che non torna…

Quando ecco che, di fronte alla nostra evidente confusione, uno degli addetti all’imbarco ha una specie di illuminante intuizione e ci dice:
“Guardate, provate a chiedere qualche informazione a quel gruppo di passeggeri che si sono rintanati in quel vicolo lì, dietro di voi...”.
Mi giro, di scatto, piuttosto sorpreso e... finalmente li vedo!! E, quasi stento a credere ai miei occhi quando, incredulo e disorientato, attraverso longitudinalmente Riva degli Schiavoni assieme ai miei compagni di avventura per raggiungere un minuscolo anfratto seminascosto (“Calle del Dose”, per l’esattezza) in cui sono stipati, contendendosi in maniera disperata un po’ di ombra per ripararsi dalla canicola, circa un centinaio di crocieristi.
E non sono solo quelli imbarcati a bordo della MSC MAGNIFICA, ma anche altri imbarcati a bordo della MSC MUSICA! E persino altri ancora imbarcati su Costa!! Chiedo anche a loro qualche informazione: magari ne sanno più di me. Ma mi illudo. Con un vociare confuso mi rispondono infatti che la hostess che li ha accompagnati in traghetto ha detto loro di ritrovarsi alle 15.00 in punto “sotto le bandiere”... (Oh mamma mia: che incubo ‘ste bandiere!!!). Non sanno dirmi altro.
Insomma, in buona sostanza ne sanno quanto me...

In fiduciosa attesa che accada qualcosa, ce ne restiamo rintanati in quel vicoletto seminascosto per circa una mezz’ora, con il sole che, col passare dei minuti, intacca via via sempre più quel poco di ombra che ci ripara, tentando di penetrare all’interno dell’anfratto.
Alcuni bambini piuttosto piccoli, rannicchiati nei loro passeggini, sembrano quasi “narcotizzati” dal calore insopportabile e sonnecchiano sudando copiosamente, mentre i genitori li asciugano amorevolmente con delle salviette in maniera continuativa.
Finché ad un certo punto, uno ad uno, iniziano a svegliarsi dal loro torpore e cominciano a dare evidenti segni di fastidio, stanchezza ed inquietudine, povere creature!! :( Anche perché, nel frattempo, altri crocieristi si sono aggiunti al già folto gruppo di viaggiatori stipato in attesa nel vicolo ed il vociare generale è diventato una caciara molto rumorosa.

Nel mentre, qualcuno un po’ più volenteroso degli altri e con le gambe che ancora reggono (...io fra questi), di tanto in tanto si avvicina alla banchina per chiedere informazioni agli addetti dei vari traghetti che, nel frattempo, attraccano e lasciano la banchina medesima a ciclo continuo.

Passano altri interminabili minuti. Poi, finalmente, qualcuno dei volontari che si sono avvicinati per l’ennesima volta al pontile per chiedere informazioni all’ennesimo ferry che ha attraccato in banchina, inizia a sbracciarsi in maniera vistosa facendo segno di avanzare verso di lui. Come una fragorosa mandria imbizzarrita, usciamo dal nostro improvvisato “rifugio” e ci riversiamo in massa su Riva degli Schiavoni attraversandola longitudinalmente sino a giungere nei pressi dell’imbarcadero. La confusione è indescrivibile: urla, proteste, spintoni e minacce di querele varie vengono indirizzate in maniera incrociata ed in ogni direzione possibile ed immaginabile!!
Ma quello che mi colpisce ancora di più è il fatto che veniamo fatti avvicinare ed incolonnare, tutti assieme, ad un unico imbarcadero. Senza alcuna insegna identificativa di sorta e senza alcuna hostess, collaboratore o addetto specifico della MSC. E, considerato che anche il traghetto che mi ritrovo di fronte è un normalissimo traghetto di linea locale, senza alcuna insegna particolare, provo a chiedere a un tizio con una ricetrasmittente in mano, piazzato a cavallo del pontile, a quali passeggeri (nel senso: imbarcati con quale compagnia, su quale nave…) è destinato il traghetto che vedo davanti a noi.
La risposta, seccata e un po’ distratta dell’addetto, mi lascia di stucco:
“A tutti...!”.
“Ma come a tutti…?”, provo a ribattere.
Ma il tizio mi ignora e si gira dall’altra parte.
Bòh…
Resto basito!! Più che altro perché mi viene spontaneo chiedermi come faranno poi a smistare i passeggeri delle varie navi, una volta che si saranno mischiati tutti assieme a bordo del traghetto??? :o
Vabbé, provo a non pensarci e offro il braccio a mia moglie che, in piedi sotto il sole cocente, ha una faccia stanca e sofferente che è tutto un programma.

Ad un certo punto, un addetto sgancia la cima che blocca l’accesso a bordo del traghetto ed inizia ad imbarcare alcune centinaia di passeggeri.
Poi, all’incirca quando mancano 6 o 7 persone prima del nostro turno di imbarco, il medesimo addetto gridando una serie di “Basta!” e “Stop!”, chiude con veemenza il varco di accesso con la cima e ci dice laconicamente:
“Ok, questo xe pien... a voi tocca aspettare il prossimo!”.
E, salito a bordo del traghetto, se ne va lasciandosi dietro una bella fumata nera ed un puzzo di gasolio bruciato che ci investono senza pietà...
 
Ultima modifica:
Vinniem....complimenti sembrava di essere li con te!! Son trevigiana e per quante volte(non si contano) sia stata a venezia non avrei saputo descrivere meglio alcune situazioni.
Seguivo da un po' il tuo diario dato che faro' la medesima crociera a settembre ma quando ho letto la frase “Ok, questo xe pien... son caduta dalla sedia dal ridere sentendo nella mia testa la frase con la pronuncia veneziana. Volevo ringraziarti x il tuo racconto.
 
Bèh, ringrazio davvero Giulio, Barbara e Alessandro.
In effetti sto solo cercando di fare un reportage neanche troppo analitico (per ovvi motivi: ne verrebbe fuori davvero un libro!!!) di quegli attimi così concitati.
Sono stati momenti stressanti, faticosi, vissuti con ansia e pregni di una incredibile disorganizzazione. E, avendoli vissuti sulla mia pelle in prima persona, non mi risulta affatto difficile narrare.
E vi prego di credermi quando vi dico che è stata, questa, la parte peggiore di un viaggio che, altrimenti, sarebbe stato da incorniciare.
In ogni caso siamo solo all'inizio della nostra "piccola" disavventura... il prosieguo sarà forse anche peggiore di quanto letto sin qui!! :(
 
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Vinniem....complimenti sembrava di essere li con te!! Son trevigiana e per quante volte(non si contano) sia stata a venezia non avrei saputo descrivere meglio alcune situazioni.
Seguivo da un po' il tuo diario dato che faro' la medesima crociera a settembre ma quando ho letto la frase “Ok, questo xe pien... son caduta dalla sedia dal ridere sentendo nella mia testa la frase con la pronuncia veneziana. Volevo ringraziarti x il tuo racconto.

Ciao Ilaria.

Premessa: ti invidio!!! Avere il piacere di fare questa crociera non ha davvero prezzo, per cui: buon viaggio e... beata te! :)
Quanto alla situazione, anche se a "freddo" può essere pure divertente da leggere, ti assicuro che sul momento eravamo davvero disperati e sull'orlo di una crisi di nervi (che purtuttavia si sarebbe dal vero manifestata in alcune persone di lì a poco... lo vedremo nel prosieguo della narrazione). Insomma, davvero una situazione estrema che non auguro a nessuno!! :(

Per quanto riguarda la frase esclamata dal portuale in dialetto veneto... ehm... oddio, io non sono proprio pratico di questo dialetto, per cui spero di non aver commesso errori (di cui mi scuso). In ogni caso, il tizio disse esattamente questo, quando ci ha praticamente "sbattuto la porta in faccia", chiudendo all'improvviso il varco di accesso a bordo.

Ah, già... Grazie per aver avuto il coraggio di leggere stoicamente sin qui questo "diarione"!! :) :)
 
Attendiamo così un’altra ventina di minuti in piedi, fermi in fila. Ma, stavolta, siamo costretti a restare impalati sotto il sole bollente senza la possibilità di fruire di quella poca ombra benedetta che ci aveva in qualche modo un po' protetto fino a qualche minuto prima.
Ogni tanto proviamo a bagnare i nostri cappellini con la poca acqua rimasta dentro le nostre bottiglie. Ma il rimedio è quasi peggiore del male: una volta provato un minimo di refrigerio temporaneo, la testa inizia a bollire di nuovo in maniera forse ancora più insopportabile...!!

Poi, finalmente, dopo circa una ventina di interminabili minuti di attesa, come Iddio volle vediamo arrivare di nuovo quello che, a prima vista, mi sembra lo stesso traghetto partito poco prima, che si accosta al pontile e attracca.
Mi ritrovo a pensare che non è possibile che il medesimo traghetto sia già arrivato a Marghera, abbia scaricato i passeggeri della MAGNIFICA e sia tornato di nuovo a San Marco, impiegando solo una ventina di minuti tra andata e ritorno!! Noi, nella mattinata, solo per l’andata ci abbiamo messo quasi 50 minuti per raggiungere San Zaccaria!!!! Come è possibile…?? Bòh… forse mi sarò sbagliato io. E magari quello che vedo davanti a me non è il medesimo traghetto che è partito solo una ventina di minuti prima. Eppure... eppure, dannazione!, quel tizio appoggiato al parapetto mi sembra lo stesso che ci aveva chiuso in faccia la cima del varco poco prima... aaawww!!... non è possibile, dai: decido di lasciare perdere...

Un addetto (cavoli, confermo per l'ennesima volta la mia sensazione... questo mi sembra lo stesso tizio visto solo pochi minuti prima!!) scende con relativa calma dal traghetto e, staccata la fune di accesso, ci invita a salire a bordo. Anche in questo caso senza alcuna preselezione di sorta: tutti assieme, a prescindere dalla nave o dalla compagnia su cui siamo imbarcati.
Provo a chiedergli informazioni in merito.
Il tizio non mi risponde neanche...
Vabbé, buttiamo giù anche questa.
Ma oramai i grugniti, i malumori, la disapprovazione ed il nervosismo, uniti ad una buona dose di stanchezza, stanno facendo il loro corso. E la gente a bordo comincia a lamentarsi ad alta voce inveendo contro tutto e tutti e minacciando tuoni e fulmini una volta tornati a casa.
Ma gli addetti sono freddi ed irremovibili e al massimo rispondono solo con qualche grugnito alle domande della gente.

Poi, quando il traghetto, con un lieve sussulto, finalmente si stacca dalla banchina, la stanchezza e la delusione cedono il posto all’euforia.


Il nostro traghetto si è appena staccato dal molo: Piazza San Marco e Riva degli Schiavoni ci salutano così...
DSCN6276_zpsynmrpnq0.jpg



Insomma, dai... Navigare in laguna è sempre una sensazione molto particolare ed eccitante. E il pensiero che di lì a qualche minuto saremo a bordo della MAGNIFICA, per riposare e fare una bella doccia rilassante, ci fa già stare meglio.
Anche se... anche se… uhm… c’è ancora qualcosa che non mi convince.
Ad esempio... che ci fanno a bordo del nostro traghetto dei crocieristi che ci dicono essere imbarcati a bordo della MSC MUSICA??
E che ci fanno invece quegli altri con al petto un porta badge marcato “Costa”??
Bàh… di nuovo: meglio non pensarci. E poi sono davvero troppo stanco per farlo!
Tempo una mezz’oretta al massimo e saremo a bordo della “nostra” amatissima nave… :)

Ma... dopo neanche una quindicina di minuti di navigazione, il traghetto rallenta improvvisamente la sua corsa e si infila all’interno di un ampio canale, ove spicca, sulla nostra sinistra, la sagoma imponente della Celebrity “Constellation”.


Dopo pochi minuti di navigazione, il nostro traghetto inspiegabilmente rallenta per infilarsi in un canale, all'interno del quale è ormeggiata la Celebrity "Constellation" (che peraltro avevamo già incrociato al mattino).
DSCN6280_zpswi523wc9.jpg



Il traghetto manovra lentamente fino ad attraccare a un pontile in fondo al canale.
Non mi preoccupo più di tanto, per il momento, e me ne resto tranquillamente seduto a bordo: probabilmente è un viaggio a più “fermate” e bisogna solo sbarcare qualche passeggero imbarcato su qualche altra nave da crociera, prima di ripartire.
E invece, dall’altoparlante gracchiante di bordo, una voce maschile ci invita a scendere dal traghetto.
Tutti, indistintamente...

Ci guardiamo stupefatti tra noi, mentre si alza un vociare confuso. Non riusciamo proprio a comprendere cosa diamine stia succedendo. Eppure, il biglietto che abbiamo pagato alla MSC comprendeva il viaggio diretto di andata e ritorno per e da Piazza San Marco. Cosa diavolo è adesso questa improvvisa novità?? C’è qualcuno che possa dirci dove diamine siamo??
Manco a dirlo, non ottengo alcuna risposta alle mie pur legittime domande...
 
Stato
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