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MSC Magnifica - 13-20-Luglio 2015 - Mediterraneo Orientale - Grecia-Turchia-Croazia

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Grazie mille!! Sei veramente di grande aiuto! Vorrei solo chiariti che la mia non era affatto una critica ma bensì il desiderio di saperne d più , i tuoi racconti e le tue foto sono davvero interessanti! Aspetto tue notizie per brindisi anche perché ho al seguito i miei due monelli di 10 e 5 anni e non vorrei passar troppo tempo per spostarmi dalla città alle spiagge in tal caso rimarrei nei paraggi del centro per una "rilassante"( con due bambini non lo è mai) passeggiata!

No, ma figurati Ema. Fai bene ad informarti. E mi scuso per aver interrotto il diario ma negli ultimi 4 giorni sono stato fuori sede per un viaggio.
Nel frattempo mi è arrivata l'informazione che avevo chiesto al mio contatto di Brindisi. E le notizie non sono confortanti. In poche parole: non è consigliabile bagnarsi nei pressi di Brindisi a causa della vicinanza di una centrale a carbone che pare abbia rovinato la costa. Ed ecco anche spiegato il perché la MSC non prevede alcuna escursione in spiaggia in zona. Purtroppo l'unico modo per fare un bagno decente è spostarsi di almeno 25 o 30 km. verso Ostuni. O più giù, ma di molto, verso Torre dell'Orso, ad esempio.
E questo tipo di trasferte non sono compatibili con i tempi della nave.
Mi spiace darti questa notizia, ma tant'è. Mi arriva di prima mano da un brindisino che ha aggiunto "Se noi stessi che viviamo a Brindisi ci accontentiamo di fare alcune decine di km. per trovare acqua decente, ci sarà un motivo...".
 
Ultima modifica:
Ciao! Per questa tappa vorrei fare come te. Una giornata "soft", magari passata in spiaggia. Avevo sentito di questa spiaggia, ma credevo si potesse arrivare solo in taxi. Invece scopro adesso di questo trenino. Dove si prende? Quanto costa? La spiaggia dista molto dal porto?
Grazie in anticipo!

P.s. ci sono più trenini, per caso? Leggo di un trenino che si limita a farti fare un tour della zona, mentre tu dici che porta in spiaggia. Sono confuso :P


Guarda Dani, se tu avessi potuto avere accesso alla pagina precedente a quella che hai consultato del mio diario, avresti trovato le informazioni che cerchi. In ogni caso te le riassumo molto in breve.
Il trenino è gestito da una sola ditta ed è evidente che ci sono più trenini (credo non meno di 2 o 3). Tuttavia questi trenini fanno tutti lo stesso giro che dura all'incirca una quindicina di minuti. Sono previste soltanto due fermate di cui una presso una azienda agricola che vende prodotti tipici ed una alla spiaggia di Agios andreas. Ogni trenino passa con una frequenza di mezz'ora circa. Il costo per prendere questo trenino e' pari a €6 a persona. Per trovare il trenino, uscendo dal porto, ti bastera girare a destra e dopo aver percorso circa 250 metri, una volta giunti esattamente di fronte alla chiesetta locale (l'unica tra l'altro, quindi e' impossibile sbagliarsi) ti ritroverai davanti il trenino in questione.

E così ho risposto anche al primo dei tuoi quesiti. Perché no, la spiaggia di Agios Andreas non è raggiungibile a piedi, essendo situata a circa 4 km. dal porto. Ma neanche e' necessario un taxi. Al contrario il mezzo più economico simpatico e divertente è proprio questo trenino.

Ovviamente Se parliamo di altre spiagge situate più a nord quindi a circa 40 km di distanza, vedi escursione che offre la MSC, quello è tutta un'altra cosa e li effettivamente serve un taxi.
 
Ultima modifica:
Grazie ancora per la tua disponibilità seguirò sicuramente il consiglio dei tuoi amici brindisini e opterò per una passeggiata in centro!!!
 
Guarda Dani, se tu avessi potuto avere accesso alla pagina precedente a quella che hai consultato del mio diario, avresti trovato le informazioni che cerchi. In ogni caso te le riassumo molto in breve.
Il trenino è gestito da una sola ditta ed è evidente che ci sono più trenini (credo non meno di 2 o 3). Tuttavia questi trenini fanno tutti lo stesso giro che dura all'incirca una quindicina di minuti. Sono previste soltanto due fermate di cui una presso una azienda agricola che vende prodotti tipici ed una alla spiaggia di Agios andreas. Ogni trenino passa con una frequenza di mezz'ora circa. Il costo per prendere questo trenino e' pari a €6 a persona. Per trovare il trenino, uscendo dal porto, ti bastera girare a destra e dopo aver percorso circa 250 metri, una volta giunti esattamente di fronte alla chiesetta locale (l'unica tra l'altro, quindi e' impossibile sbagliarsi) ti ritroverai davanti il trenino in questione.

E così ho risposto anche al primo dei tuoi quesiti. Perché no, la spiaggia di Agios Andreas non è raggiungibile a piedi, essendo situata a circa 4 km. dal porto. Ma neanche e' necessario un taxi. Al contrario il mezzo più economico simpatico e divertente è proprio questo trenino.

Ovviamente Se parliamo di altre spiagge situate più a nord quindi a circa 40 km di distanza, vedi escursione che offre la MSC, quello è tutta un'altra cosa e li effettivamente serve un taxi.

Grazie! Di grande aiuto... :)
 
Ma se scendo dal trenino per andare in spiaggia, per tornare devo pagare nuovamente i 6 euro a persona?
EDIT: ho riletto i tuoi vecchi post. "Il biglietto andata e ritorno costa 6 euro" :P

Per quanto riguarda il pacchetto acqua, come dici tu non è pubblicizzato. Tu l'hai acquistato a bordo o in agenzia?
 
Ultima modifica:
Né a bordo e né in agenzia, Dany. Ho semplicemente chiamato il numero verde della MSC e me lo sono fatto aggiungere sul totale del prezzo della crociera. Pagando il tutto con carta di credito.

Poi, una volta a bordo, ricorda di passare in reception per ritirare il blocchetto dei voucher da consegnare ai vari camerieri per il ritiro delle bottiglie.
 
Ultima modifica:
15 LUGLIO 2015 - GIORNO 3

Al mattino dopo, come al solito, ci alziamo di buon'ora.
Questo è uno dei giorni clou della nostra crociera e siamo pervasi da un doppio sentimento: da un lato siamo un po’ preoccupati per la complicata situazione geopolitica del Medio Oriente e, nella fattispecie, della Turchia, e di conseguenza (forse anche a causa di ataviche convinzioni più o meno errate che ci vengono inculcate dalle notizie che girano sui media nazionali), siamo anche piuttosto prevenuti in merito a quello che potrebbe essere il problema “sicurezza” una volta sbarcati a terra. Dall'altro lato, però, siamo anche eccitatissimi come bambini all’idea di poter sbarcare per la prima volta in Turchia e poter visitare Efeso e la mitica Biblioteca di Cesio e, soprattutto, la casa dove la Madonna pare abbia vissuto serenamente gli ultimi 9 anni della sua vita, assistita e protetta dal discepolo prediletto di suo figlio Gesù: San Giovanni...

Apro la tenda e mi affaccio sul balcone della cabina. Un susseguirsi incessante di bandiere rosse con la tipica mezzaluna, sparse qua e là sui promontori circostanti mi fa capire che siamo proprio in territorio turco. Il punto più orientale del nostro viaggio!! Resto sul balcone a godermi quello spettacolo per alcuni minuti, mentre mia moglie comincia a preparare gli zainetti per la nostra escursione.

Onnipresenti bandiere turche costellano la costa circostante.
DSCN5912_zpsirky3u3z.jpg



Modernissimi palazzi sullo sfondo della immancabile bandiera rossa con la mezza luna: tutta la costa ne è letteralmente piena zeppa.
DSCN5913_zpslqunv8ib.jpg



Saliamo dunque al self service. Bèh, sì, lo ammetto: non abbiamo mai preso in considerazione l’idea di andare a fare colazione al ristorante. Adoriamo la colazione continentale abbondante e al ristorante c’è molta meno scelta. Ma soprattutto si perde molto più tempo rispetto alla informalità del self service “Sahara”. Senza considerare il fatto che poter fare colazione dall’alto del ponte 13, a ridosso delle vetrate trasparenti, con il mare sottostante ed il panorama circostante, è uno spettacolo senza eguali. E, per inciso, non ci rinunceremo mai, per tutta la durata della crociera...
Il mare però, in questo caso non è più di un colore blu cobalto come in Grecia. Al contrario qui l’acqua ha un colore tendente al verdastro e, man mano che ci avviciniamo al porto di Izmir, l’aspetto diventa apparentemente sempre più salmastro.
Tuttavia, lo spettacolo offerto da stormi di decine e decine di gabbiani che si affiancano alla nave volando paralleli ad essa come in attesa di poter ricevere qualche avanzo di cibo, è indimenticabile. Mi diverto per una buona decina di minuti a riprendere con la telecamera le evoluzioni spettacolari di questi uccelli (di cui uno, in particolare, addirittura si affianca parallelamente al nostro punto di osservazione e, per qualche minuto, vola con la testa girata verso di noi come ad osservarci incuriosito, a neanche 3 o 4 metri di distanza, quasi a voler cercare di capire chi siano questi inaspettati “invasori” umani...).

Ho appena finito di consumare la mia colazione che un promontorio più vicino del solito, distante non più di una cinquantina di metri dalla nave, e su cui campeggia l’ennesima bandiera rossa con la mezzaluna, mi avverte che stiamo entrando nel porto di Smirne. Esco di corsa sul ponte esterno a poppa della nave per osservare meglio il panorama e scattare qualche foto da una posizione migliore.

Il piccolo promontorio che segnala l'ingresso al gigantesco porto di Izmir.
DSCN5914_zpsxvf1obl4.jpg



Mentre scatto le mie foto, all’improvviso mi ritrovo immerso in pensieri contrastanti.
Ebbene sì, ammetto che vivo questo attracco non senza una certa trepidazione: siamo partiti piuttosto prevenuti rispetto alla Turchia ed alla situazione geopolitica della zona (che notoriamente non è certo delle migliori!). Eppure è sorprendente vedere che le sponde sono disseminate di edifici ultramoderni, palazzi, grattacieli e strutture che rivelano un progresso che mal si attaglia all’immaginario collettivo che vede questa nazione come ostinatamente ancorata al più rigido tradizionalismo ed agli intransigenti dettami della religione musulmana. E per questo magari “ostile” a qualsiasi concessione al progresso ed alla civiltà. Al contrario, invece, mi ritrovo davanti un porto ed una città ultramoderna che fa capolino da sponde verdissime e rigogliose, la qual cosa inizia a demolire progressivamente ed inesorabilmente, tutte le mie pseudo-certezze e tutti i miei infondati preconcetti.
Mentre scatto decine e decine di foto ammaliato dal paesaggio circostante, la MAGNIFICA entra nel porto di Izmir (o Smirne, nella originaria accezione greca) ed inizia la manovra di attracco.
Mia moglie mi strattona risvegliandomi dai miei pensieri e, con un sorriso ed un cenno della testa mi fa:
“E’ tardi, dobbiamo andare!”.
 
Ultima modifica:
Il programma del giorno prevede L'UNICA escursione che, per questa crociera, abbiamo preferito prenotare con MSC. D'altra parte, la trasferta dal porto di Izmir ad Efeso comporta all’incirca un’ora di viaggio e, in tal senso, è pressoché impensabile organizzarsi da soli (specie per due improvvisati croceristi imbranati alla loro primissima esperienza, quali noi siamo… :) ).
Di conseguenza abbiamo ben volentieri optato per la “IZM05” che, con 63 euro a cranio, comprende la visita degli scavi di Efeso, ove uno dei miei sogni di sempre è quello di poter vedere dal vivo la mitica Biblioteca di Celso ed il teatro dell’Odeon.
Inoltre, da cattolico e musicista in un gruppo di pop rock cristiano, non potevo certo farmi sfuggire l'occasione di visitare la casa dove si presume la Vergine Maria abbia trascorso gli ultimi 9 anni della sua vita assieme al discepolo Giovanni, prima di essere assunta in cielo all’età di soli 64 anni...
Il solo pensiero mi da’ i brividi!

Raggiungiamo dunque il punto di ritrovo convenuto: il Teatro di bordo.
Qui veniamo divisi in gruppi a seconda della lingua parlata ed in ulteriori sottogruppi contrassegnati da un numero. A noi tocca il numero 8. Ci viene così consegnato un adesivo rotondo con stampigliato proprio il numero 8 al centro del logo stilizzato della MSC (la rosa dei venti) e veniamo invitati ad appiccicarlo bene in evidenza sulla maglietta. Seguiamo il consiglio e, nel sederci in platea, ci rendiamo conto che tra i numeri dei vari gruppi, la numerazione progressiva passa dal 12 al 14, saltando a pié pari il 13. Ci viene spiegato che siccome a bordo sono presenti numerosi americani e che il 13 per loro porta jella, si è preferito saltare tout-court quel numero, ad evitare situazioni imbarazzanti... [smilie=sfottere[1]:

Mentre siamo seduti in attesa ci accorgiamo che la manovra di attracco genera un rumore cupo ed una serie di sollecitazioni tali da far vibrare in maniera impressionante la prua della nave. Tant’è che i videoproiettori che indicano sui megaschermi lingue e numeri del bus degli escursionisti, iniziano a “ballare” in maniera tale da rendere ad un certo punto pressoché impossibili da leggere le scritte, tanto le vibrazioni sono violente. E’ una sensazione stranissima. Siamo seduti comodamente in poltrona, ma è come essere rinchiusi all’interno di una enorme struttura che tenta di reggere le sollecitazioni di un violento terremoto... Intendiamoci: nessuna paura o timore di sorta. Ma, ripeto, è una sensazione stranissima. Probabilmente amplificata anche dal cupo rumore dei motori laterali che vengono azionati per consentire l’avvicinamento alla banchina. Poi, improvvisamente, torna il silenzio e la completa immobilità: la MAGNIFICA ha attraccato…

Scendiamo dalla nave e ci inoltriamo nel porto di Izmir, non senza restare meravigliati per la cura e l’aspetto modernissimo dell’intera struttura. Il panorama sulla città già da qui è spettacolare e quello che mi colpisce in modo particolare è il fatto che di moschee ce ne sono davvero poche. O, più probabilmente, ce ne sono sicuramente un fottìo ma se ne VEDONO poche, giacché nascoste dietro maestosi palazzi da far invidia alle città europee più moderne. Ovvio che le foto si sprecano...


Appena scesi dalla nave, ci si addentra nel porto di Smirne. Curiosamente, un cane giace adagiato a riposare all'ombra senza curarsi minimamente né della gigantesca nave che lo sovrasta, né della gente che, divertita, gli passa accanto.
DSCN5915_zpsnlwj5xqz.jpg



La maestosa poppa della MAGNIFICA, ancorata nel porto di Izmir.
DSCN6003_zpsedpvfnzm.jpg



Giunti all’interno dell’area doganale, alcuni gentilissimi agenti di polizia ci indicano l’uscita e ci danno le prime informazioni utilizzando un più che accettabile inglese. E ce n’è pure qualcuno che si sforza di parlare in italiano. Oddio, quantomeno ci prova e va senz'altro encomiato per il lodevole tentativo!!

All’uscita dal porto, ci ritroviamo in un enorme piazzale, pieno zeppo di centinaia dei caratteristici taxi gialli locali. Immediatamente dopo di questi, vediamo schierato un vero e proprio “esercito” di autobus. Ne conto non meno di una trentina. Tutti uguali. E tutti bianchi. Sarà difficile trovare il nostro…
E invece lo troviamo pressoché immediatamente e persino con una certa semplicità, visto che i bus sono ordinatamente numerati ed affiancati in ordine progressivo.
Anzi, di più: davanti alla porta anteriore di ogni bus c’è persino già pronta la guida di ogni gruppo che regge una paletta con il numero identificativo del gruppo stesso.
Raggiungiamo il bus nr. 8 e ci ritroviamo davanti la nostra guida.
Si tratta di una bella ragazza bionda con i lunghi capelli legati in una comoda treccia (Ok, ok... lo ammetto… quando l’ho vista, il mio pensiero istintivo è stato testualmente “Dio mio… una ragazza turca... bionda?? Ok, giù la maschera: dov’è l’inghippo??” :D).
Indossa una gonna lunga bianca di cotone molto leggera ed un mini giubbetto di jeans portato sopra ad una canottiera risicatissima. Insomma, altro che turca, mora, baffuta e musulmana: questa ragazza sembra più europea di tutti noi europei messi assieme!!!! E' quasi amore a prima vista, per cui mi perdonerete se mi concederò un dovuto omaggio a questa ragazza, dedicandole larga parte di questa narrazione, giacché è stata una delle cose più belle ed indimenticabili della nostra crociera!!! :p
Ma anche e soprattutto perché proprio da lei, tra il serio ed il faceto, sono arrivati una marea di consigli che ritengo possano essere utilissimi a chiunque dovesse intraprendere il medesimo viaggio. E che per questo vorrei condividere (anche se so già che mi sarà impossibile ricordarli tutti... :( )
Nel frattempo, le mie convinzioni continuano miserabilmente a crollare come un fragile castello di carte.
E di lì a poco sarei ulteriormente rimasto con la bocca aperta: proprio grazie a lei...

Saliamo infatti a bordo del bus e, una volta partiti, la nostra guida prende in mano il microfono ed inizia un discorso che, senza soluzione di continuità, durerà per tutti i circa 60 minuti di viaggio necessari per raggiungere Kerçuk, la splendida cittadina nei pressi degli scavi di Efeso. Per prima cosa si presenta. Dice di chiamarsi Ebrar (nome turco che ci dice corrispondere all’italiano “Francesca”), parla un italiano pressoché P-E-R-F-E-T-T-O, è laureata in Scienze Politiche ed ha studiato e lavorato per alcuni anni in Italia a Firenze (molto divertente la sua imitazione della tipica parlata fiorentina con la "c" pronunciata a mo' di "h" aspirata...), prima di mettersi a fare la guida turistica a favore dei turisti italiani. Ammette che il suo nome è piuttosto difficile da pronunciare correttamente, per cui ci autorizza a chiamarla un po’ come ci pare, sulla falsariga di quello che facevano i suoi amici quando viveva in Italia, che le “storpiavano” il nome in tutti i modi possibili ed immaginabili: Ebby, Evvai, Francesca, Chicca, Ciccia, Ciccio o anche Ugo...
“Ah, no… Aspetta un attimo… Ma come “Ugo”…????”, Le chiedo ad alta voce.
E lei di rimando con una faccia seria che più seria... pardon... che MENO seria non si può: “Ma sì, dai, tanto a quel punto un nome vale l’altro!”.
Risate a più non posso a bordo...
 
Ultima modifica:
Ad un certo punto, Ebrar ci chiede quasi distrattamente com’è il caffè servito a colazione a bordo della MAGNIFICA.
Per tutta risposta si scatena una ridda di grida, ululati, fischi da stadio e commenti irriferibili. :D
Sicché, la ragazza tira fuori l'ennesima “perla” di saggezza. Che copio ed incollo testualmente giacché registrata casualmente con la telecamera:
“Bèh… vi capisco! Io sono caffè dipendente e adoro sia il vostro espresso, sia quello della moka, al punto che ne ho una tutta mia a casa con la quale mi preparo diversi caffè al giorno. Ecco perché sono d’accordo con voi e penso che quello che vi viene spacciato per caffè a bordo, non sia altro che acqua sporca buona al massimo per lavarsi i piedi…!”.
Quanta saggezza in così poche parole!! [smilie=ok_02[1].gi:
Il bus si scatena letteralmente con risate a gogò ed applausi a scena aperta, acclamandola.
Poi qualcuno in evidente crisi di astinenza da caffeina, chiede dove sia possibile consumare un buon caffè (espresso o turco che sia) nella zona dell'escursione odierna. Ebrar non disdegna consigli, dispensandone a piene mani. E in particolare ci parla di un bar-caffetteria situato proprio nei pressi della casa di Maria, dove a suo giudizio è possibile gustare un buon caffè (specifica “buono”, non eccellente come un espresso italiano: ma pur sempre una accettabilissima soluzione di compromesso...). Tuttavia sconsiglia ai non avvezzi di consumare un tipico caffè turco. Non perché non sia buonissimo. Ma perché per berlo bisogna rispettare alcune regole di base che non tutti conoscono. Anche per non fare la fine, ci racconta, di quel crocierista che, qualche mese prima, dopo aver bevuto un caffè turco, si rivolse ad Ebrar dicendole scherzosamente: “Adesso ho capito il perché la maggior parte dei turchi ha i baffi: perché gli servono per fare da filtro quando bevono il caffè… ma che ci sta, la sabbia sul fondo della tazzina???”.
Altre risate sul bus.
Ebrar ci dice, in tal senso, che la prima e più importante regola per gustare il caffè turco è la pazienza.
Eh, sì! Perché prima di berlo bisogna attendere che la polvere di caffè si sia depositata sul fondo della tazza: non essendo filtrato, infatti, il rischio è quello di buttare giù anche i fondi. Il che non sarebbe proprio il massimo!!
Inoltre, altra regola d’oro, bisogna ricordarsi di lasciare sempre nella tazza un minimo di liquido, in modo da evitare di bere, anche in questo caso, sia pur parzialmente, i fondi residui.

Ed a proposito dei fondi di caffé... qui Ebrar si scatena ulteriormente parlandoci di sua nonna, che asserisce di essere in grado di leggere il futuro dai fondi di caffè (altra pratica diffusissima in Turchia). Tuttavia ci strappa l’ennesima sonora risata quando ci narra che la nonna, guardando nei fondi di caffè, per lei ha sempre previsto sin da quando era piccola che sarebbe diventata una grande politica Turca, si sarebbe sposata, avrebbe avuto diversi figli, avrebbe comprato una villa lussuosa e avrebbe continuato a vivere serenamente assieme alla propria famiglia. Poi Ebrar si interrompe e, dopo qualche istante di pausa (come una consumata attrice comica), guardandoci di sottecchi esclama zitta zitta: “Ecco, ora mettetevi nei miei panni. Come faccio a dire a mia nonna che per campare non faccio il politico bensì la guida turistica, sono rimasta zitella, non ho figli, me ne sono andata via di casa e a malapena posso permettermi di vivere in affitto in un piccolo appartamento??...”.
Ci sganasciamo davvero dalle risate: questa ragazza ha una verve comica innata ed è di una simpatia unica.

Il nostro autobus macina chilometri su chilometri in autostrada mentre la nostra guida ci riempie di preziosi consigli.
DSCN5999_zpskrurn25g.jpg



Poi Ebrar continua ancora la sua esposizione, dandoci altri consigli preziosissimi.
Tra questi, quello che forse è il più importante di tutti.
“Signori, vi dico questo: andando in giro per negozi e bancarelle, specie quando domani arriverete al Gran Bazar di Istanbul, vi renderete conto che i venditori sono assillanti e tenteranno in tutti i modi possibili ed immaginabili di attirare la vostra attenzione per vendervi di tutto e di più. Inoltre, noterete che i prezzi della merce NON sono esposti…”. Poi, con un sorriso furbo aggiunge: “Eh, sì… i prezzi non sono esposti perché qui in Turchia, per poter comprare una cosa il prezzo va trattato!! Sì, sì... proprio come si faceva una volta!! Si parte da una cifra X e man mano si arriva ad una cifra Y. Diciamo che già strappare uno sconto del 30-35% sul prezzo di partenza è un ottimo risultato!! Ma chi ci sa fare può anche arrivare al 40% e oltre. In genere, la tattica migliore è fingere di andarsene: così facendo, molto spesso il prezzo crolla. Tuttavia si tratta di trattative estenuanti che possono durare anche ore!!! Diciamo che questo è un po’ lo sport nazionale turco…”.
Risate, commenti meravigliati e ringraziamenti vari per gli eccellenti consigli.
Poi qualcuno le pone la fatidica domanda: “E se io non fossi interessato ad acquistare nulla??”.
Gli occhi di Ebrar si illuminano quasi si aspettasse quella domanda e non vedesse l’ora di rispondere. E con un sorriso disarmante dice: “Guardate, voi italiani siete istintivi ed educatissimi. Mentre qua i commercianti sono assillanti ed importuni. Di conseguenza, se uno di questi vi avvicina e voi non siete interessati alla sua mercanzia, normalmente come rispondereste?? Vi verrebbe naturale rispondere con un cortese “No, grazie!”. Mi pare ovvio no?”.
Pausa.
Poi guardandoci con gli occhi furbetti e con un sorrisetto malizioso Ebrar aggiunge: “Peccato però che rispondere in questo modo, in Turchia equivale a dire “Ok, cominciamo a trattare…”. Insomma, vi assicuro che non ve ne libererete più. E allora cosa dovete fare?? Niente. La cosa più semplice da fare è infatti semplicemente ignorare il venditore e proseguire dritti per la vostra strada senza neanche guardarlo: dopo la prima proposta andata a vuoto, vi lasceranno stare...”.
Risate e applausi per l’eccellente dritta!!! [smilie=saltellare[:[smilie=saltellare[:


[B]Una serie di castelli di epoca ottomana, alcuni eccezionalmente conservati, costellano le alture che scorrono ai lati dell'autostrada E87 in direzione di Kerçuc (e questo in foto non è uno dei migliori...).[/B]
DSCN5916_zpsbs0uyza3.jpg



Dopo aver illustrato le caratteristiche fisiche e politiche della Turchia, Ebrar ci fa anche da “agente di cambio” e ci illustra il valore della lira turca rispetto all’Euro (in pratica, un Euro corrisponde a poco più di 3 lire turche). E ci dimostra in maniera pratica, tirando fuori una banconota dalla sua borsa, cosa è materialmente possibile acquistare con 20 lire turche: alcuni litri di latte, qualche decina di lattine di Coca-Cola, un pranzetto turistico base in un ristorantino economico, ecc.
Insomma, un ottimo sistema per entrare subito nell’ordine di idee di quello che è il potere di acquisto locale...

Poi, ritorna immediatamente istrionica e ci da’ un consiglio apparentemente scontato. Che solo dopo ci rendiamo conto essere in realtà lo spunto per l’ennesima battuta goliardica. In pratica, ci raccomanda di parlarle solo, sempre e soltanto in italiano. E qui parte a razzo con una disquisizione lusinghiera in merito a quanto è meravigliosa la lingua italiana. Ma anche a quanto sia incredibilmente complicata con le varie declinazioni dei verbi, le diverse persone, gli articoli, le desinenze, le preposizioni e così via discorrendo… Tutta roba che nella lingua turca, semplicemente... non esiste!!!
Ed aggiunge anche un’altra cosa che ci sorprende non poco: a dispetto delle convinzioni comuni, la lingua turca, con l’arabo NON c’entra assolutamente niente!!!! Anzi, fa un paragone assolutamente divertente quando dice che “tanto per farvi capire a quale ceppo linguistico apparteniamo, sappiate che noi turchi non capiamo e non riusciamo assolutamente a leggere l’arabo... in compenso però, quando andiamo all’IKEA a fare le compere, riusciamo a capire senza problemi alcune di quelle incomprensibili parole svedesi!!!!”.
Altra scarica di risate...
 
Ciao, mi sono letta il diario fino qua tutto di un fiato....Continua per favore, è bellissimo!troppo forte la guida;)
 
Ciao, mi sono letta il diario fino qua tutto di un fiato....Continua per favore, è bellissimo!troppo forte la guida;)

Ciao Khloe, grazie di cuore per l'apprezzamento e l'incoraggiamento. Spero solo di non annoiare nessuno. Mi rendo conto che forse è un tantino troppo analitico. Ma in effetti è proprio questo quello che io intendo per "diario". Condividere le proprie esperienze e le proprie emozioni. E non fare un riassunto in breve della propria crociera... :-)
Purtroppo questo comporta necessariamente tempi lunghi per scriverlo e pubblicarlo. Ma se questo piccolo sacrificio sarà di aiuto a chi in futuro dovesse fare la stessa esperienza e da questo diario dovesse trarre qualche consiglio prezioso, ne sarà valsa comunque la pena. ;-)
 
Ultima modifica:
Complimenti Vinniem !!
Farò la crociera con partenza del 23 agosto.
Ho già visitato Efeso ma quasi quasi rifaccio l'escursione solo per incontrare la guida...
Ti ringrazio a nome della Valle dei Templi (tra l'altro visitabile anche in treno)
 
Complimenti Vinniem !!
Farò la crociera con partenza del 23 agosto.
Ho già visitato Efeso ma quasi quasi rifaccio l'escursione solo per incontrare la guida...
Ti ringrazio a nome della Valle dei Templi (tra l'altro visitabile anche in treno)

Wow! Non sai quanto ti invidio Nino!!... La MAGNIFICA mi manca davvero tanto.
E la stessa Turchia mi è rimasta nel cuore. :( A dirla tutta forse anche grazie al lavoro di una eccellente guida come Ebrar, incontrata a Smirne, ed alla successiva (che vedremo a breve nel prosieguo della narrazione), incontrata ad Istanbul. Ti auguro di incontrare la stessa guida, di cuore. Anche perché mi dicono che non tutti gli altri gruppi sono stati altrettanto fortunati...

In ogni caso, grazie a te per i cortesi complimenti: spero non ti stia annoiando con questo eccesso di dettagli. :)
 
E' un piacere leggerti, anzi spero di leggere il report di Istanbul prima del 21.
Infatti per essere il 23 a Venezia devo partire per tempo da Agrigento.
 
E' un piacere leggerti, anzi spero di leggere il report di Istanbul prima del 21.
Infatti per essere il 23 a Venezia devo partire per tempo da Agrigento.

Ahia!! Ci provo, ma non credo ce la faremo. :( Quella parte devo ancora scriverla, in effetti.
Tuttavia ti posso anticipare che, strano ma vero, una volta giunto nel quartiere di Sultanhamet, hai già risolto metà dei tuoi problemi, giacché tutti i monumenti più importanti della zona (Moschea Blu, Basilica di Santa Sofia, Topkapi, Ippodromo, Basilica Cisterna, ecc.), sono concentrati nel raggio di non più di 7-800 metri l'uno dall'altra!! E per raggiungere Sulthanhamet, ti basta uscire dal porto e prendere il tram di superficie che ti ritroverai immediatamente davanti: dopo circa 10-15 minuti di percorrenza, scendi alla fermata "Sulthanhamet" (indicata chiarissimamente sui cartelli del percorso all'interno di ogni vettura) e il gioco è fatto! Costo totale?? Credo 4 lire turche (poco più di un euro). Quindi, lascia perdere taxi o altre soluzioni più costose. E a mio modestissimo giudizio, del tutto inutili (a meno che, ovviamente, tu non voglia raggiungere qualche luogo specifico per cui è consigliabile affidarsi ad un professionista del luogo). :)
Unica accortezza: munisciti di lire turche. L'Euro non viene accettato dappertutto. E sicuramente NON sui mezzi pubblici.

Ecco, mi hai fatto anticipare un po' dei contenuti del post inerente la visita ad Istanbul!!! Ma vabbè... una eccezione si puo' fare, dai. Eh eh eh eh eh!!!
 
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