vinniem
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Dopo averla tirata fuori dal mio mini-zaino ripiegabile, mostro la mail con il programma del giorno a mia moglie. Che man mano che la legge spalanca sempre di più la bocca meravigliata fino a sbottare, al culmine della sorpresa, con un: “Wow!!! Come diamine hai fatto ad organizzare tutto questo… in così poco tempo…??”. Donna di poca fede!!! Dovrei ritenermi offeso. Ma rimando la mia vendetta a stasera, al rientro in cabina!!! E comunque il bacio affettuoso che mi stampa sulle labbra in un impeto di gioia, basta e avanza per perdonarla immediatamente… Eh eh eh eh eh!!
Come un novello Indiana Jones dico a mia moglie di prepararsi a scendere: checché se ne dica, oggi Istanbul non avrà segreti per noi!!
Ci rechiamo al ponte 5 e, fortunatamente, siamo tra i primi a sbarcare, nonostante non siamo tra coloro che hanno prenotato una escursione con MSC.
Dopo aver effettuato gli oramai consueti controlli di sicurezza ci addentriamo nel porto di Istanbul.
L'ambiente del porto non è proprio curatissimo, rispetto ad Izmir, ma l’organizzazione interna è comunque impeccabile e trasmette un senso di sicurezza generale. Ci accodiamo così alla fila infinita di crocieristi pronti ad "invadere" pacificamente Istanbul, desiderosi di saziarsi di sapere tutto delle meraviglie dell'antica Costantinopoli, grazie all'aiuto delle guide locali.
E a proposito di guide!!
L'agenzia che ho contattato mi ha persino confermato per tempo il nome della nostra guida: si chiama Yildirim. E mi ritengo fortunato per il fatto che mi sia capitato proprio lui. Non sto più nella pelle e non vedo l'ora di conoscerlo. Eeeeeeh, sì... Perché pur senza averlo mai incontrato, infatti, oso dire che lo "conosco" quasi benissimo ormai. So tutto di lui, anche perché è famosissimo in rete ed abbondano su di lui giudizi davvero lusinghieri in merito alla sua professionalità ed al suo operato. Per cui non vedo l'ora di conoscerlo. E cerco di immaginarmelo, per quanto possibile.
La mail dell’Agenzia mi ha comunque anticipato che lo riconoscerò dal cartello con in evidenza il nome dell'agenzia turistica stessa.
Quando usciamo fuori dal porto, effettivamente lo identifico immediatamente dietro delle transenne, mentre tiene tra le mani il cartello concordato con l'Agenzia. Lo riconosco subito ma resto in un certo qual modo piacevolmente sbalordito. Yildirim, in turco, significa “fulmine”. E, non so perché, ma aspettavo di trovarmi davanti un giovane aitante, atletico, dal look originale e sbarazzino, sulla falsariga della indimenticabile Ebrar incontrata ad Izmir.
Yildirim è invece un distinto signore di mezza età, leggermente stempiato e dai capelli bianchi e rasati, dal sorriso gioviale e dalla faccia simpaticissima. Indossa una camicia celeste e potrebbe essere tranquillamente scambiato per un gentleman della “city”, se non fosse per il jeans e per un marsupio sbarazzino indossato a tracolla.
L’appuntamento era fissato con lui all’uscita del porto per le 8.15 e noi siamo puntualissimi al secondo!!
Dopo esserci identificati, Yildirim ci accoglie con uno splendido sorriso ed una vigorosa stretta di mano. Poi ci invita ad unirci al piccolo gruppetto di persone che sono già in attesa vicino a lui.
Dopo le presentazioni di rito ed un primo scambio di battute per rompere il ghiaccio, Yildirim ci invita ad attendere gli ultimi ritardatari. Ci dice che in effetti dovremmo essere un gruppo di una dozzina di persone in totale. In realtà invece ci ritroviamo in 8: mancano ancora 4 persone all’appello.
Ma i minuti passano e dei 4 crocieristi mancanti, nessuna traccia...
Arrivati alle 8:30 Yildirim comincia a dare evidenti segni di impazienza. Ad un certo punto, tira fuori il telefono cellulare e fa una breve telefonata. Poi, piuttosto contrariato, fa un'altra telefonata (e dalle parole pronunciate, capisco che sta parlando con la sua Agenzia). Poi fa ancora un'altra telefonata e, dopo una breve conversazione, chiude il telefono e ci invita a seguirlo.
Usciamo fuori dall’area portuale e, durante il tragitto, gli chiedo cosa sia successo. Mi risponde che i crocieristi che mancavano all’appello erano in notevole ritardo e, dopo averli chiamati personalmente, si è sentito rispondere che non sarebbero potuti scendere dalla nave prima delle 9 e 30. Ossia con un'attesa ulteriore di almeno un'altra ora sulla tabella di marcia!! La scusa fornita era quella di avere dei bambini piccoli al seguito. Ma Yildirim mi aggiunge in "camera caritatis" che, invece, aveva avuto la netta impressione che, in realtà, costoro… si fossero appena svegliati!! Ci spiega che questo atteggiamento è davvero molto sgradevole e che per lui è una questione di rispetto e puntualità, soprattutto nei nostri stessi confronti: questo perché il pochissimo tempo che abbiamo a disposizione è prezioso e lui non ha intenzione di sprecarne neanche un secondo!! Per cui, dopo aver chiesto alla sua agenzia il da farsi, e dopo aver avvertito i diretti interessati, ha deciso di propria iniziativa di lasciare a piedi i turisti ritardatari.
Wow!! Io sono un maniaco della puntualità… quest'uomo mi piace!!!
Yildirim ci fa percorrere non più di 500 metri a piedi fino ad arrivare alla viciniora fermata del tram della linea T1. O meglio, più che di un tram, io parlerei piuttosto di una vera e propria metro di superficie. Modernissima, comodissima ed efficientissima. La fermata di partenza è quella di Findikli; dobbiamo spostarci in direzione Bagcilar. La nostra fermata di destinazione è inconfondibile: Sultanahmet…
La fermata "Findikli" del tram della linea T1.
Yildirim passa ripetutamente il proprio badge sui tornelli (si tratta evidentemente di una sorta di abbonamento speciale per le guide turistiche) e, rapidamente, ci fa accedere all’interno della fermata. Qui in attesa del tram, ci intratteniamo tutti assieme con una breve conversazione per fare il “piano di battaglia” della giornata. Il programma concordato con l’Agenzia prevede un vero e proprio tour de force: visiteremo (o almeno tenteremo di farlo...), nell’ordine, la Moschea Blu, la Basilica di Santa Sofia, il Topkapi e le sale del Tesoro e, nel pomeriggio, forse riusciremo anche a fare un salto al Gran Bazaar!!!! Altro che gli itinerari parziali proposti da MSC: qui c’è tutto, di tutto e di più condensato in poco più di 6 ore di permanenza in città!!!
Tuttavia… tuttavia mi manca ancora UNA cosa all’appello che vorrei visitare a tutti i costi: la mitica “Basilica Cisterna”. Lo faccio sommessamente presente ad Yildirim chiedendogli se c’è la possibilità di aggiungere anche questo monumento, non concordato, alla visita. Anche gli altri compagni di viaggio si uniscono alla mia richiesta quasi implorando la guida di farci visitare anche la Basilica Cisterna. Sicché Yildirim, dopo averci squadrati uno ad uno e sfoderando l’ennesimo splendido sorriso cordiale e rassicurante ci chiede scherzosamente “Avete piedi e gambe buoni??”. Ci guardiamo l’un l’altro a nostra volta: io e mia moglie, no problem; poi c’è un’altra coppia di amici più o meno della nostra stessa età che annuisce con fare sicuro con la testa; e infine guardo la famigliola calabrese: due ragazzi di 10 e 16 anni ed una coppia di genitori molto giovane, ove il papà per tutta risposta sfodera un sorriso modello "Pasta del Capitano" ed allarga le braccia come a voler dire “E c’è bisogno di chiederlo? Eccoci qua: noi siamo già pronti!...”.
La risposta di Yildirim non si fa attendere. E con un sorriso ci risponde: “Ok, proviamoci!”.
Un piccolo boato che corrisponde a un “Sìììììììììììì…!!!” trionfale esclamato dal piccolo gruppo di italiani (mannaggia: dobbiamo sempre farci riconoscere… ih ih ih ih!!!), riecheggia alla fermata facendo girare verso di noi tutti gli altri passeggeri in attesa. Sicché, Yildirim, divertito, ci fa: “Però vi avverto: dovremo saltare qualcosa e dovremo correre come pazzi. Ed ovviamente al costo pattuito con l’agenzia bisognerà aggiungere anche il biglietto di ingresso alla Basilica Cisterna…”.
In tutto sono solo 6 o 7 euro in più a persona. Tutti d’accordo: nessun problema. Affare fatto.
Nel frattempo il tram arriva verso di noi e saliamo a bordo.
Durante il tragitto in tram incrociamo diversi "hammam", i caratteristici bagni turchi. Peccato non avere il tempo di visitarne qualcuno...
Non mancano minuscole ma graziose Moschee, che si incontrano praticamente all'altezza di ogni fermata del tram (la foto non è di qualità eccelsa essendo stata scattata in corsa).
Il tragitto è relativamente breve (una quindicina di minuti) e, giunti alla fermata di Sultanahmet scendiamo.
La più grande città della Turchia è stata dominata dai Romani, dai Bizantini e dagli Ottomani ed oggi custodisce i preziosissimi tesori lasciati in eredità da tutti questi potenti imperi e civiltà. Onde per cui ci guardiamo attorno un po’ frastornati dal maestoso spettacolo che ci circonda: personalmente riconosco quasi tutti i monumenti che ho attorno, a partire dalla Moschea Blu (che i turchi chiamano “Sultan Ahmet Camii” – “Moschea del Sultano Ahmet”), verso la quale Yildirim si avvia con falcate ampie e veloci. Gli stiamo dietro con estrema difficoltà, tant’è che ogni tanto si ferma sorridente per aspettarci, invitandoci con tatto e cortesia ad essere un po’ più veloci. [smilie=sgridare[1]:
Attraversiamo una grande piazza, contraddistinta dalla presenza di una serie di colonne che sembrano incorniciare un viale d’accesso, sul cui fondo si innalza in lontananza un gigantesco obelisco. Ad occhio, mi sembra il famoso “Ippodromo” e di questo chiedo conferma ad Yildirim. Questi, senza fermarsi, mi risponde affermativamente. Poi aggiunge: “Mi spiace solo che non abbiamo assolutamente il tempo per visitarlo, purtroppo. Dopo vi spiego qualcosa anche sull’ippodromo. Ma ripeto, non credo riusciremo a visitarlo. Perché se dobbiamo vedere anche la Basilica Cisterna, dobbiamo per forza sacrificare qualcosa…”.
Il discorso non fa una grinza. Ha ragione da vendere, purtroppo.
Capisco che il nostro "agnello sacrificale" è proprio l'ippodromo. E mentre camminiamo… pardon… “corriamo” verso la nostra destinazione (la “Moschea Blu”), Yildirim mi racconta che, comunque, dell’antico “Ippodromo di Costantinopoli”, rimane ben poco: fondamentalmente, resta solo visibile una minima struttura originaria ed alcuni monumenti che, peraltro, si possono vedere anche da lontano, vale a dire il solo obelisco di Teodosio e la “colonna serpentina” bronzea. Aggiunge che tutto il resto delle opere che adornavano originariamente il luogo, sono state inesorabilmente razziate nel tempo. Ivi compresi i 4 colossali cavalli in bronzo dorato, trafugati nel 1204 al termine della IV Crociata. E che, aggiunge Yildirim con un pizzico di amarezza, avremo la possibilità di ammirare di persona al termine della nostra crociera: si tratta infatti dei cavalli che compongono la famosa “quadriga” che campeggia sopra il portale di accesso della Basilica di San Marco a Venezia!!!
Come un novello Indiana Jones dico a mia moglie di prepararsi a scendere: checché se ne dica, oggi Istanbul non avrà segreti per noi!!
Ci rechiamo al ponte 5 e, fortunatamente, siamo tra i primi a sbarcare, nonostante non siamo tra coloro che hanno prenotato una escursione con MSC.
Dopo aver effettuato gli oramai consueti controlli di sicurezza ci addentriamo nel porto di Istanbul.
L'ambiente del porto non è proprio curatissimo, rispetto ad Izmir, ma l’organizzazione interna è comunque impeccabile e trasmette un senso di sicurezza generale. Ci accodiamo così alla fila infinita di crocieristi pronti ad "invadere" pacificamente Istanbul, desiderosi di saziarsi di sapere tutto delle meraviglie dell'antica Costantinopoli, grazie all'aiuto delle guide locali.
E a proposito di guide!!
L'agenzia che ho contattato mi ha persino confermato per tempo il nome della nostra guida: si chiama Yildirim. E mi ritengo fortunato per il fatto che mi sia capitato proprio lui. Non sto più nella pelle e non vedo l'ora di conoscerlo. Eeeeeeh, sì... Perché pur senza averlo mai incontrato, infatti, oso dire che lo "conosco" quasi benissimo ormai. So tutto di lui, anche perché è famosissimo in rete ed abbondano su di lui giudizi davvero lusinghieri in merito alla sua professionalità ed al suo operato. Per cui non vedo l'ora di conoscerlo. E cerco di immaginarmelo, per quanto possibile.
La mail dell’Agenzia mi ha comunque anticipato che lo riconoscerò dal cartello con in evidenza il nome dell'agenzia turistica stessa.
Quando usciamo fuori dal porto, effettivamente lo identifico immediatamente dietro delle transenne, mentre tiene tra le mani il cartello concordato con l'Agenzia. Lo riconosco subito ma resto in un certo qual modo piacevolmente sbalordito. Yildirim, in turco, significa “fulmine”. E, non so perché, ma aspettavo di trovarmi davanti un giovane aitante, atletico, dal look originale e sbarazzino, sulla falsariga della indimenticabile Ebrar incontrata ad Izmir.
Yildirim è invece un distinto signore di mezza età, leggermente stempiato e dai capelli bianchi e rasati, dal sorriso gioviale e dalla faccia simpaticissima. Indossa una camicia celeste e potrebbe essere tranquillamente scambiato per un gentleman della “city”, se non fosse per il jeans e per un marsupio sbarazzino indossato a tracolla.
L’appuntamento era fissato con lui all’uscita del porto per le 8.15 e noi siamo puntualissimi al secondo!!
Dopo esserci identificati, Yildirim ci accoglie con uno splendido sorriso ed una vigorosa stretta di mano. Poi ci invita ad unirci al piccolo gruppetto di persone che sono già in attesa vicino a lui.
Dopo le presentazioni di rito ed un primo scambio di battute per rompere il ghiaccio, Yildirim ci invita ad attendere gli ultimi ritardatari. Ci dice che in effetti dovremmo essere un gruppo di una dozzina di persone in totale. In realtà invece ci ritroviamo in 8: mancano ancora 4 persone all’appello.
Ma i minuti passano e dei 4 crocieristi mancanti, nessuna traccia...
Arrivati alle 8:30 Yildirim comincia a dare evidenti segni di impazienza. Ad un certo punto, tira fuori il telefono cellulare e fa una breve telefonata. Poi, piuttosto contrariato, fa un'altra telefonata (e dalle parole pronunciate, capisco che sta parlando con la sua Agenzia). Poi fa ancora un'altra telefonata e, dopo una breve conversazione, chiude il telefono e ci invita a seguirlo.
Usciamo fuori dall’area portuale e, durante il tragitto, gli chiedo cosa sia successo. Mi risponde che i crocieristi che mancavano all’appello erano in notevole ritardo e, dopo averli chiamati personalmente, si è sentito rispondere che non sarebbero potuti scendere dalla nave prima delle 9 e 30. Ossia con un'attesa ulteriore di almeno un'altra ora sulla tabella di marcia!! La scusa fornita era quella di avere dei bambini piccoli al seguito. Ma Yildirim mi aggiunge in "camera caritatis" che, invece, aveva avuto la netta impressione che, in realtà, costoro… si fossero appena svegliati!! Ci spiega che questo atteggiamento è davvero molto sgradevole e che per lui è una questione di rispetto e puntualità, soprattutto nei nostri stessi confronti: questo perché il pochissimo tempo che abbiamo a disposizione è prezioso e lui non ha intenzione di sprecarne neanche un secondo!! Per cui, dopo aver chiesto alla sua agenzia il da farsi, e dopo aver avvertito i diretti interessati, ha deciso di propria iniziativa di lasciare a piedi i turisti ritardatari.
Wow!! Io sono un maniaco della puntualità… quest'uomo mi piace!!!
Yildirim ci fa percorrere non più di 500 metri a piedi fino ad arrivare alla viciniora fermata del tram della linea T1. O meglio, più che di un tram, io parlerei piuttosto di una vera e propria metro di superficie. Modernissima, comodissima ed efficientissima. La fermata di partenza è quella di Findikli; dobbiamo spostarci in direzione Bagcilar. La nostra fermata di destinazione è inconfondibile: Sultanahmet…
La fermata "Findikli" del tram della linea T1.
Yildirim passa ripetutamente il proprio badge sui tornelli (si tratta evidentemente di una sorta di abbonamento speciale per le guide turistiche) e, rapidamente, ci fa accedere all’interno della fermata. Qui in attesa del tram, ci intratteniamo tutti assieme con una breve conversazione per fare il “piano di battaglia” della giornata. Il programma concordato con l’Agenzia prevede un vero e proprio tour de force: visiteremo (o almeno tenteremo di farlo...), nell’ordine, la Moschea Blu, la Basilica di Santa Sofia, il Topkapi e le sale del Tesoro e, nel pomeriggio, forse riusciremo anche a fare un salto al Gran Bazaar!!!! Altro che gli itinerari parziali proposti da MSC: qui c’è tutto, di tutto e di più condensato in poco più di 6 ore di permanenza in città!!!
Tuttavia… tuttavia mi manca ancora UNA cosa all’appello che vorrei visitare a tutti i costi: la mitica “Basilica Cisterna”. Lo faccio sommessamente presente ad Yildirim chiedendogli se c’è la possibilità di aggiungere anche questo monumento, non concordato, alla visita. Anche gli altri compagni di viaggio si uniscono alla mia richiesta quasi implorando la guida di farci visitare anche la Basilica Cisterna. Sicché Yildirim, dopo averci squadrati uno ad uno e sfoderando l’ennesimo splendido sorriso cordiale e rassicurante ci chiede scherzosamente “Avete piedi e gambe buoni??”. Ci guardiamo l’un l’altro a nostra volta: io e mia moglie, no problem; poi c’è un’altra coppia di amici più o meno della nostra stessa età che annuisce con fare sicuro con la testa; e infine guardo la famigliola calabrese: due ragazzi di 10 e 16 anni ed una coppia di genitori molto giovane, ove il papà per tutta risposta sfodera un sorriso modello "Pasta del Capitano" ed allarga le braccia come a voler dire “E c’è bisogno di chiederlo? Eccoci qua: noi siamo già pronti!...”.
La risposta di Yildirim non si fa attendere. E con un sorriso ci risponde: “Ok, proviamoci!”.
Un piccolo boato che corrisponde a un “Sìììììììììììì…!!!” trionfale esclamato dal piccolo gruppo di italiani (mannaggia: dobbiamo sempre farci riconoscere… ih ih ih ih!!!), riecheggia alla fermata facendo girare verso di noi tutti gli altri passeggeri in attesa. Sicché, Yildirim, divertito, ci fa: “Però vi avverto: dovremo saltare qualcosa e dovremo correre come pazzi. Ed ovviamente al costo pattuito con l’agenzia bisognerà aggiungere anche il biglietto di ingresso alla Basilica Cisterna…”.
In tutto sono solo 6 o 7 euro in più a persona. Tutti d’accordo: nessun problema. Affare fatto.
Nel frattempo il tram arriva verso di noi e saliamo a bordo.
Durante il tragitto in tram incrociamo diversi "hammam", i caratteristici bagni turchi. Peccato non avere il tempo di visitarne qualcuno...
Non mancano minuscole ma graziose Moschee, che si incontrano praticamente all'altezza di ogni fermata del tram (la foto non è di qualità eccelsa essendo stata scattata in corsa).
Il tragitto è relativamente breve (una quindicina di minuti) e, giunti alla fermata di Sultanahmet scendiamo.
La più grande città della Turchia è stata dominata dai Romani, dai Bizantini e dagli Ottomani ed oggi custodisce i preziosissimi tesori lasciati in eredità da tutti questi potenti imperi e civiltà. Onde per cui ci guardiamo attorno un po’ frastornati dal maestoso spettacolo che ci circonda: personalmente riconosco quasi tutti i monumenti che ho attorno, a partire dalla Moschea Blu (che i turchi chiamano “Sultan Ahmet Camii” – “Moschea del Sultano Ahmet”), verso la quale Yildirim si avvia con falcate ampie e veloci. Gli stiamo dietro con estrema difficoltà, tant’è che ogni tanto si ferma sorridente per aspettarci, invitandoci con tatto e cortesia ad essere un po’ più veloci. [smilie=sgridare[1]:
Attraversiamo una grande piazza, contraddistinta dalla presenza di una serie di colonne che sembrano incorniciare un viale d’accesso, sul cui fondo si innalza in lontananza un gigantesco obelisco. Ad occhio, mi sembra il famoso “Ippodromo” e di questo chiedo conferma ad Yildirim. Questi, senza fermarsi, mi risponde affermativamente. Poi aggiunge: “Mi spiace solo che non abbiamo assolutamente il tempo per visitarlo, purtroppo. Dopo vi spiego qualcosa anche sull’ippodromo. Ma ripeto, non credo riusciremo a visitarlo. Perché se dobbiamo vedere anche la Basilica Cisterna, dobbiamo per forza sacrificare qualcosa…”.
Il discorso non fa una grinza. Ha ragione da vendere, purtroppo.
Capisco che il nostro "agnello sacrificale" è proprio l'ippodromo. E mentre camminiamo… pardon… “corriamo” verso la nostra destinazione (la “Moschea Blu”), Yildirim mi racconta che, comunque, dell’antico “Ippodromo di Costantinopoli”, rimane ben poco: fondamentalmente, resta solo visibile una minima struttura originaria ed alcuni monumenti che, peraltro, si possono vedere anche da lontano, vale a dire il solo obelisco di Teodosio e la “colonna serpentina” bronzea. Aggiunge che tutto il resto delle opere che adornavano originariamente il luogo, sono state inesorabilmente razziate nel tempo. Ivi compresi i 4 colossali cavalli in bronzo dorato, trafugati nel 1204 al termine della IV Crociata. E che, aggiunge Yildirim con un pizzico di amarezza, avremo la possibilità di ammirare di persona al termine della nostra crociera: si tratta infatti dei cavalli che compongono la famosa “quadriga” che campeggia sopra il portale di accesso della Basilica di San Marco a Venezia!!!
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