Rientrati sulla nave i nostri amici ci fanno vedere le loro cabine minuscole, una cabina vista mare con il letto "alla francese" da una piazza e mezza e una cabina interna con letto normale. Gli spazi sono ridotti veramente ai minimi termini. Nel primo caso l'armadio è a ridosso del letto, la TV è fortemente decentrata, il telefono attaccato al muro e dal lato della finestra c'è lo spazio giusto per lo sgabello/tavolino. Tra lo spigolo del letto e il ripiano sotto la TV ci si passa appena. Non c'è lo specchio grande. La cabina interna paradossalmente è più regolare anche se tra armadio e letto c'è lo spazio per un piccolissimo ripiano con i frigobar e lo sgabello. Almeno in questo caso la TV è posta frontalmente al letto.
Lasciamo i nostri amici per tornare alla nostra cabina che a confronto è una "reggia". Mia moglie decide di fare la doccia per poi riposarsi, io salgo ai ponti superiori per assistere alla partenza da Lisbona. Ci stacchiamo dal molo con Meraviglia che fa una rotazione di 180° per indirizzarsi con la prua verso ovest per uscire dall'estuario del Tago in direzione dell'oceano. Alle spalle del molo si erge imponente la Stazione di Santa Apollonia con le mura bianche e poi alle sue spalle gli altri edifici che sembrano aggrappati alla collina.
Spostando di poco lo sguardo sulla sinistra svetta l'imponente cupola della chiesa di Santa Engrácia, convertita nel Pantheon Nazionale (Panteão Nacional in portoghese) nel 1916.
la lenta rotazione della nave fa cambiare la prospettiva e dal mio punto di osservazione vedo sfilare davanti a me la lunga sagoma del Ponte 25 de Abril, Decido di spostarmi dall'altro lato mentre Meraviglia inizia a muoversi verso l'uscita dell'estuario. Accompagnati dai rimorchiatori sfilano davanti a noi i monumenti di Lisbona ad iniziare dalla bellissima Praça do Comércio. Accanto alla grande piazza si trova un enorme edificio con il prato verde che è sede tra gli altri del Ministero della Difesa della marina portoghese.
Torno a guardare verso le colline della città e accanto al Pantheon si nota la grande Chiesa (o Monastero) di São Vicente de Fora, che significa "Chiesa di San Vincenzo fuori le mura". Il monastero in stile romanico di São Vicente de Fora è stato fondato intorno al 1147 dal primo re portoghese, Afonso Henriques, per l' Ordine agostiniano. C'è un forte contrasto anche con gli edifici moderni e anche molto recenti come la sede centrale della EDP - Energias de Portugal, la società che si occupa della distribuzione e vendita di energia in Portogallo.
Ovviamente il momento clou della nostra partenza da Lisbona è il passaggio sotto al Ponte 25 de Abril uno dei monumenti più importanti di Lisbona, il cui nome ricorda la data della rivoluzione dei garofani portoghese del 25 aprile 1974. Originariamente era chiamato Ponte Salazar, ma dopo la rivoluzione senza spargimento di sangue nel 1974 il nome fu cambiato con il giorno della data della rivoluzione. Il Ponte 25 Aprile è molto simile al Golden Gate di San Francisco. Il confronto è immediato perché la società che ha costruito il ponte americano ha costruito anche il ponte portoghese e i progetti sono quasi identici. Il Ponte 25 de Abril è stato completato in 45 mesi e inaugurato il 6 agosto 1966. Il costo totale del progetto è stato di circa 30 milioni di dollari. La lunghezza totale del ponte è di 2,3 km, il livello della strada si trova ad un'altezza di 70 metri sopra il fiume Tago. Considerato che Meraviglia è alta dalla linea di galleggiamento 65 metri il passaggio sotto il ponte è stato elettrizzante, tutti guardavano in alto per vedere a che distanza passavano i fumaioli dalla struttura del ponte. Vi assicuro che erano pochissimi metri.
Più avanti passiamo di fronte ad un curioso edificio sede del MAAT, Museo di Arte, Architettura e Tecnologia. Ancora qualche minuto e arriviamo al quartiere di Belem. Dal mare si può ammirare in tutta la sua lunghezza il Il Monastero dos Jerónimos. Anche il Monumento alle Scoperte visto da questa prospettiva assume un'aspetto particolare, sembra proprio una nave colta nell'atto di immergersi nel mare. Nell'inquadratura frontale la prospettiva comprime tre edifici fino a farli sembrare un unica costruzione, il Monumento alle Scoperte in primo piano, poi il monastero e infine l'Estádio do Restelo (lo stadio).
Più avanti è in attesa l'altro simbolo di Belem, la torre. Anche lei sembra adagiarsi sulle acque del Tago.
A pochi centinaia di metri dalla Torre di Belem c'è un'altro edificio moderno che fa da contrasto nel panorama della città vista dal mare. Si tratta del Fundação Champalimaud, una fondazione portoghese che promuovere la ricerca scientifica nel campo biomedico, in particolare la ricerca sul cancro e le neuroscienze.
Ormai siamo prossimi a lasciare l'estuario del Tago per inoltrarci nell'Oceano Atlantico. Alcune piccole imbarcazioni ci accompagnano, altre vanno nella direzione opposta. Una in particolare mi incuriosisce, sembra un autobus che naviga in mezzo al mare, sicuramente una bella attrazione per i turisti. Giungiamo infine in vista della torre di controllo del traffico marittimo. Stiamo definitivamente lasciando Lisbona.
Sono riuscito anche a realizzare un bel Time Laps con la GoPro dell'uscita da Lisbona
Alle 17 circa me ne torno in cabina, faccio la doccia e mi butto sul letto esausto. Mi addormento come un sasso e ci svegliamo solo poco prima di cena. Il Dress Code della serata non viene indicato sul Daily Program per cui ci vestiamo come meglio crediamo. Arriviamo al ristorante puntuali alle 20:30 e subito veniamo accompagnati al nostro tavolo. Il nostro è lo stesso di due sere prima ma hanno spostato quello dei nostri amici di Milano. In mezzo c'è una coppia di americani, madre e figlia che oltretutto non sembrano molto propense al dialogo. Accennano solo qualche sorriso di circostanza. Per scambiare qualche battuto con Pino e Alda devo alzarmi dal mio tavolo e andare vicino al loro. Anche stasera la cena va per le lunghe. Ho cronometrato i tempi e dal momento in cui ci siamo seduti ricevo il mio primo piatto con l'antipasto esattamente dopo un'ora e 5 minuti. Dopo l'antipasto arrivano rapidamente le altre portate ma la nostra cena termina comunque quasi due ore dopo e ci alziamo dal tavolo alle 22:20. Giusto il tempo per un passaggio in cabina e poi andiamo in teatro per lo spettacolo delle 22:30: "A world of hands", la magia delle ombre di Antonio Versini. Ora io non voglio apparire polemico, l'artista italiano è stato sicuramente bravo ma uno spettacolo con giochi di prestigio come quello proposto è roba che poteva stupire e divertire 30 anni fa ai tempi del mago Silvan. Le carte che spariscono, le palline che escono magicamente dalla bocca, gli anelli che si incastrano. Roba vista e rivista in una atmosfera noiosa. Il pubblico applaude ma sembra quasi che lo faccia per educazione. Anche dopo quando inizia con le ombre cinesi il divertimento latita. Non siamo assolutamente sui livelli di spettacoli a cui ci ha abituato MSC. Usciamo dal teatro 40 minuti dopo e ci facciamo una passeggiata in promenade. Incontriamo nuovamente i nostri amici e decidiamo di andare all'Edge Bar per un caffè e per fare 4 chiacchiere. La serata scorre piacevolmente in compagnia e neanche ci accorgiamo che è già l'una di notte. Si è fatta l'ora di andare a dormire, rimettiamo gli orologi un'ora avanti. Fortunatamente per l'indomani non sono previsti scali ma una giornata di navigazione per cui possiamo svegliarci con calma. L'unico appuntamento è quello alle ore 11:00 per il cocktail di bentornato per i soci MSC Voyagers Club, inusualmente previsto di mattina.
Continua...................