Re: Nuove restrizioni per bevande e alimenti a bordo
Sarà per via dell'età, ma condivido quasi completamente quanto asserito da Tamburino. Del resto se sono applicazioni improprie, sarà la stessa clientela a bocciarle, rivolgendo le proprie attenzioni ad altre compagnie. Quando certi fenomeni raggiungono dimensioni rilevanti, si tende ad arginarli, magari avvalendosi da quanto previsto dalla legge; non è detto poi, che altre compagnie non seguano la stessa strada.
E' vero che una bottiglia di acqua minerale acquistata a bordo, può avere un prezzo rilevante e il cui costo moltiplicato per N volte può incidere in maniera significativa, ma quando andate in un bar di una spiaggia, quanto la pagate una bottiglietta di acqua minerale da mezzo litro? Io da più parti, l'ho vista in vendita ad un euro e mezzo. E un bicchiere di acqua minerale in un bar? Servita in uno di quei bicchieri tutto fondo, dove acqua ce n'è ben poca; 60 cent se non di più. Senza contare poi che i distributori d'acqua sono liberi sulla nave e la cui qualità non credo sia peggiore di quella che esce da tanti rubinetti delle nostre abitazioni.
E' sempre il solito discorso che vale per altre cose; dalle confezioni di bagnoschiuma che sparivano in quantità industriali alle confezioni di miele e marmellate distribuite a personaggi a terra per ingraziarseli.
E il carburante? Abbiamo già visto che un "pieno" costa cifre enormi. Sembra aumenti per tutti all'infuori che per chi ci deve trasportare; navi, aerei, mezzi pubblici in genere. Basta volgere lo sguardo ad altri tipi di navi che si dibattono, in questi ultimi mesi, in mezzo a mille difficoltà per gli elevati costi del combustibile. Navi ferme, riduzione della velocità, sospensione di alcune tratte, riduzioni del personale, licenziamenti, fallimenti. Costi che difficilmente possono essere ribaltati sul cliente, stante la terribile concorrenza delle compagnie più grosse, che dettano le condizioni di trasporto.
Una settimana di crociera, in una modesta cabina, di una grande nave alla fine costa come una mezza pensione di un alberghetto di una località montana, con un trattamento assolutamente non confrontabile.