Re: Pensieri e parole in crociera
Qualcuno a bordo dà il meglio di sé frequentando con particolare zelo le colazioni, pranzi, cene e buffet serali. La crociera ideale sarebbe trovarsi su una nave dove gli chef fanno una gara gastronomica tra loro, come accade a Biscuter (il maggiordomo spagnolo di Pepe Carvalho, l’equivalente di Jeeves nei libri di Wodehouse e di tutti i maggiordomi della letteratura).
Leggere prima dei pasti.
“L’ultima cena sulla QUEEN GUILLERMINE, appena giunta a Giacarta, era stata preparata con un titolo provocante e insieme minaccioso: rijsttafel alla mediterranea.
La tavolata di riso in versione biscuteriana era composta da riso come concepito da indonesiani o cinesi, in quanto paesaggio di fondo e con la consistenza atomica dei sapori complementari.
Se d’abitudine un rijsttafel esibizionista si presentava con oltre venti piatti complementari, Biscuter ne presentava ben di più grazie al procedimento di variare e adattare i citati piattini, e non solo con invenzioni della zona catalana.
Pollo con gamberi, calamari nel loro inchiostro, minuscoli calamari ripieni di carne, fagottini di cavoli, escalibada, funghi con pezzetti di salsiccia, pesce alla marinara, zuppa di pesce all’aroma di finocchietto, fricassea, pollo all’aglio, gallina in salsa pepitoria, trippa con i ceci, insalate condite con rimesco, baccalà a la llauna, polpettine con le seppie, spinaci con pinoli e bacon, cubetti di formaggio saltati in padella con aglio e peperoni dolci, insalata di barbabietola, cetriolini, capperi, olive ripiene, funghi e sottili fette di agnello in salsa agrodolce, lonza di maiale in agrodolce, ostriche affumicate annaffiate di champagne, oloturie all’aglio e al coriandolo, carciofini ripieni di uova di coturnice e un cucchiaino di caviale, tocchi di tonno crudo marinati nello zenzero, nell’aceto balsamico e nella soja e cipolline condite con salsa salvitjada.
Se il piatto indonesiano otteneva un sapore insieme dominante e vario, condizionato dalle arachidi e dal loro olio, Biscuter era invece riuscito a mediterraneizzare la faccenda sostituendo le arachidi con un trito di pinoli,mandorle, nocciole, aglio, prezzemolo, e talvolta peperoni freschi o secchi, con varianti ottenute con l’utilizzo di diverse erbe aromatiche a lo volta convenzionalmente mediterranee e di vini e acquaviti locali, rossi, bianchi o stagionati, spumanti, cognac, ouzo, olio italiano, aceto di Jerez e aceto balsamico.
Quella tavolata di riso era tanto originale che venne ribattezzata come Rijsttafel Biscuter e chiarissimamente Biscuter aveva cancellato il proprio nome e scritto “millennio”.
Una tavolata di riso servita con vini bianchi neozelandesi, leggeri rossi francesi della Loira e gli inevitabili pseudochampagne franco-tedeschi egemonici almeno nel corso di quella crociera.
La cena venne mandata giù grazie anche all’aiuto di un fiume di genevers gelati e birre olandesi e sulla gran testa collettiva della crociera venne posto il coperchio di una pentola a pressione che cucinava solo pensieri gradevoli, perché Biscuter aveva ottenuto la cena della sua vita e della sua storia.”
Tratto da MILLENNIO (libro 2. Pepe Carvalho, l’addio) , di Manuel Vazquez Montalban, Feltrinelli