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Pensieri e parole in crociera

Re: Pensieri e parole in crociera

no, no il momento è assolutamente attuale su una nave americana da crociera nei Caraibi.
D'altronde mamme così...non hanno tempo.
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Se come dice Manlio, il romanzo è ambientato tra la fine dell'800 e i primi del 900, nulla è cambiato nel comportamento dei bambini a bordo di una nave. Forse è cambiata la tolleranza nei loro confronti, visto che l'autore la identifica come una energia che rallegra il cuore, mentre anche qui nel nostro forum, troviamo molto spesso delle manifestazioni di intolleranza verso i bambini.
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Scusate mi intrometto ma mi sento tirato in causa.... che c'è di male se noi bambini in crociera ci divertiamo???? dovremmo stare tutti seduti in religioso silenzio?? W LA CROCIERA E W IL DIVERTIMENTO!!! [smilie=festa_02[1].gif] [smilie=festa_03[1].gif] [smilie=festa_03[1].gif] [smilie=multicolore[1].gif]
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Infatti Umberto, son d'accordo con te; i bambini, tu però non sei più un bambino, ma un adolescente, hanno tutto il diritto di divertirsi, nei limiti del rispetto degli altri. Per istituzione, il compito dei bambini è quello di "rompere"; l'abbiamo fatto tutti, anche quelli che adesso si lamentano.
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Rodolfo ha detto:
Per istituzione, il compito dei bambini è quello di "rompere"; l'abbiamo fatto tutti, anche quelli che adesso si lamentano.
Per la verità io rompevo poco, e sono il più aperto del mondo ai bambini (praticamente sono.. un compagno di giochi!!).
Ho anche io l'idea che quei simpatici signori dall'aria matura sempre pronti a giudicare il bimbo e a puntare l'opportuno ditino abbiano buttato via la parte più bella del loro essere..
Per essere chiaro sto scrivendo con un nipotino in braccio (testa tra le braccia.. una fatica) ed un'altro che vuole installare un simulatore di volo.. :P
Tornando al testo, aveva tutta l'aria 'passata', ma..
serbet ha detto:
no, no il momento è assolutamente attuale su una nave americana da crociera nei Caraibi.
D'altronde mamme così...non hanno tempo.
La tipologia è quella, forse cambia il modo di fare. ma sempre lì stiamo..
Salutoni
Manlio
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Rodolfo ha detto:
Infatti Umberto, son d'accordo con te; i bambini, tu però non sei più un bambino, ma un adolescente, hanno tutto il diritto di divertirsi, nei limiti del rispetto degli altri. Per istituzione, il compito dei bambini è quello di "rompere"; l'abbiamo fatto tutti, anche quelli che adesso si lamentano.

Bambino non lo sono più hai ragione... :roll: bè diciamo che per noi GIOVANI divertirsi e rompere non è un COMPITO ne abbiamo già abbastanza di COMPITI!!! E' una cosa spontanea!!!
 
Re: Pensieri e parole in crociera

caro umbe 94
se 94 significa che hai 14 anni mi complimento per la saggezza del tuo intervento.
anzi mi complimento comunque che tu sia intervenuto.
sai cosa ti dico ? rompi pure allegramente fin che ne hai voglia.
Poi, quando sei stanco o inseguito da troppi passeggeri, cercati una sdraio, siediti e leggi un buon libro. Vedrai che migliora anche la qualità e la raffinatezza del tuo rompimento.
 
Re: Pensieri e parole in crociera

serbet ha detto:
caro umbe 94
se 94 significa che hai 14 anni mi complimento per la saggezza del tuo intervento.
anzi mi complimento comunque che tu sia intervenuto.

Serbet: Umbe i complimenti se li merita tutti!!
Approvo su tutta la linea!!

Salutoni
Manlio
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Se oggi è eccitante viaggiare immaginiamo le emozioni di arrivare dopo una traversata atlantica al porto di New York negli anni trenta. Oggi sappiamo tutto del posto dove giungiamo ma allora l’America erano i film di Clark Gable, il Grande Gatsby di Fitzgerald, il jazz, i gangster e poco più.
Un giovanissimo Mario Soldati partito nel 1929 da Genova con il transatlantico Conte Biancamano ci racconta l’arrivo di notte a New York.
( mi scuso se è un po’ più lungo del solito ma credo lo meriti)


"Un passo concitato nel corridoio mi destò di soprassalto. Sbarrai gli occhi nel buio della cabina. Sentivo in bocca il dolciastro dei cocktails trangugiati fino a un’ora prima, nella festa data a bordo per l’ultima notte.
Tesi l’orecchio: un silenzio stranissimo occupava il bastimento. Mi levai a sedere sul lettuccio, ma una nausea, un capogiro improvviso mi obbligarono a sdraiarmi di nuovo.
Non c’era mare, il bastimento non dondolava, non riuscivo a capire il perché del mio malessere. Mi riscosse un altro passo nel corridoio e una voce che in quel silenzio denso parve soffocata gridò: “siamo arrivati! Siamo arrivati!”.
Ebbi una fitta al cuore, capii che il bastimento si era fermato. Avevo fatta tanta abitudine al beccheggio che ora soffrivo dell’immobilità. Nel silenzio che seguì quel grido mi sentii sospeso come allo svegliarmi da un sogno. Mi sentii fermo davanti a una vita che, passato quell’istante, mi avrebbe afferrato.
Ma già un secondo, terzo grido, uno sbatter d’usci, un accorrere di passi da ogni lato mi avvertivano che la vita era ricominciata inesorabilmente. Ero arrivato: l’America esisteva sul serio.
Sul deck vicino una donna chiamò: “ Jolanda! Jolanda! Neviorche! Siamo arrivati, vieni a vedere Neviorche! “
E tutto il bastimento si destava. Alcuni emigranti presi da entusiasmo infantile (….) rivelavano nell’accento con cui esclamavano “neviorche” la convinzione di trovarsi di fronte a un mondo meraviglioso e beato, ad una terra con tanta aria e tanto spazio per viverci che in Italia non ci si poteva neppure immaginare, un paese dove invece delle lire c’erano delle monete enormi che si chiamavano dollari.
In un lampo salii in coperta.
Ma era ancora notte. Eravamo fermi in un bacino su di un’acqua tranquillissima; e i moli erano segnati da un infinità di piccoli lumi che ci circondavano interamente. Poteva essere Gibilterra, poteva essere Venezia , tra Mestre e Santa Lucia. Si respirava fortemente l’aria della notte, sperando di trovare il nuovo, il diverso almeno in quel gusto.
Ma era una qualunque aria di mare, a quell’ora in quella stagione. (…..)
Diverso è andare per via di terra anche lontanissimo. Ma navigare, navigare è lo strano spostamento, attraverso lo spazio, di un pezzo del paese da cui si parte. Certo una mutazione, un inizio, un progresso e un finale del viaggio si osservano anche sui piroscafi; ma quasi per artificio, per futili apparenze.
L’arrivo resta sempre un colpo imprevisto; un’apparizione.
Per giorni il piroscafo si avvicina alla meta: noi ne restiamo sempre lontani, lontani come due ore dopo la partenza, dall’ultimo momento che vedemmo terra.
E d’un tratto la meta precipita, si solidifica, si fa materia. Si fa in pochi attimi terra, case, colori, uomini, voci, suoni, realtà, quella realtà che avevamo sognato e desiderato."


Tratto da AMERICA PRIMO AMORE, di Mario Soldati, Oscar Mondadori
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Grazie Serbet,
una bella pagina che con paroli semplici mi ha fatto rivivere l'emozione dell'arrivo in porto. La gioia di vedere prendere forma i luoghi che avevi sognato di poter visitare o la gioia che ti da arrivare in un posto conosciuto e riscontrare che e' proprio come te lo ricordavi.
Come capisco il soffrire dell'immobilita': il rollio e beccheggio sono per me molto rilassanti, un po' come essere di nuovo in una culla. Ti assicuro che le prime notti a terra dormo sempre male: il letto non si muove!!!!!
Grazie ancora e ciao
Paola
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Lo svegliarsi di soprassalto essendo arrivati è più una fregatura che un piacere..
Infatti il piacere è essere fuori, vedere la terra avvicinarsi, la città farsi grande, il tutto delinearsi ed accoglierti..

Ho provato entrambe le cose, salvo a Venezia, dove la nebbia mi ha impedito di vedere ogni cosa (poi mi rifeci in un altro viaggio) ed ha trasformato l'arrivo in uno spettacolo mancato..

Salutoni
Manlio
 
Re: Pensieri e parole in crociera

hai ragione, forse certe notti sarebbe meglio non andare proprio a dormire
certe notti

Certe Notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.
Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei.
Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.
.........................

(Ligabue)
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Non pensieri ... non parole ... ma della mia crociera ricordo una valanga di emozioni....arrivo nel porto vedi la nave e ti chiedi ma e' vero? Piango si puo' piangere anche di felicita' e' un sogno che si realizza... non mi sono fermata un attimo cercando di assaporare ogni attimo con la massima intensita' ogni citta' mi ha lasciato un particolare nel cuore, ho avuto la grandissima fortuna di vedere i delfini, di visitare il ponte comando e di notte quando rientravo in camera uscivo fuori al balcone e nel silenzio totale provavo la grande emozione di sentirmi una piccola parte di un'immensita'
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Malaga.. mi hai fregato!! :P :P

Stesso viaggio.. Jellatissimo!! :P

Però sottoscrivo ogni parola..

Serbet, certe notti è meglio non dormire.. :wink:

Salutoni
Manlio
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Paola, Manlio, Malaga, come vi capisco ! Le sensazioni da voi descritte sono per me così recenti che le sento ancora presenti, pian piano ,poi, si trasformeranno in ricordi che andranno a suscitare il desiderio di tornare a bordo.
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Era inevitabile. Non posso non rendere omaggio alla regina di tutte le crociere, la crociera sul Nilo ed al passeggero per eccellenza, Hercule Poirot. Tutti hanno visto il film ma invidio chi ancora non ha letto il libro perché può avere il piacere di farlo magari mentre scorre lentamente sul fiume.
Personalmente, libro o non libro, ricordo la mia crociera sul Nilo come uno dei viaggi più affascinanti che ho vissuto. Ci si sente un po’ Carter scendendo per la prima volta in una tomba della Valle dei Re (nulla a che spartire con quel citrullo di Indiana Jones), un po’ Livingstone veleggiando in feluca ad Assuan, e affacciati al parapetto di un piroscafo non troppo moderno si può esclamare “oh, anche Lei qui monsieur Poirot……”

La corsa in treno fu breve; dieci minuti dopo i gitanti si trovavano sul molo, dove il KARNAK li aspettava.
Il KARNAK era un piroscafo più piccolo di quelli che fanno servizio per la Prima Cateratta, e poiché non c’erano molti passeggeri quasi tutti i gitanti ebbero assegnata una cabina sul ponte di passeggiata. La parte anteriore di questo ponte era occupata interamente da un salone tutto a vetrate perché i passeggeri potessero godere il panorama. Nel ponte sottostante c’era una sala per fumatori e un salotto e, infine, nel ponte più basso, la sala da pranzo.
Ordinata la propria roba in cabina, Poirot uscì sul ponte a osservare i preparativi di partenza. ( …….)
Linnet era appena uscita da una cabina a mezzo ponte e Poirot fu colpito dall’aspetto così raggiante, così sicuro di sé. Anche Simon che la seguiva era trasformato e sorrideva come uno scolaro in vacanza.
“Magnifico davvero” disse appoggiandosi al parapetto. “Me lo voglio proprio godere questo viaggio. Mi sento meno…meno turista, mi sembra di dover ora penetrare veramente nel cuore dell’Egitto”.
“E’ vero” rispose la moglie”la natura è più libera, qui, più selvaggia” gli fece scivolare una mano sotto il braccio e Simon la strinse a sé.
“Siamo partiti, Lin….”mormorò.
Il piroscafo si era allontanato dal molo. Il viaggio di una settimana –andata e ritorno dalla Seconda Cateratta- era cominciato.


da POIROT SUL NILO, di Agata Christie, Oscar Mondadori
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Dite quello che volete…..
escursioni culturali, chiese, musei, letture profonde, discorsi socialmente impegnati , la politica, l’ economia… sì, sì
ma in queste tiepide serate di primavera, sul balcone a guardare la luna con la persona giusta a fianco, in compagnia di un sigaro ed un Bacardi (facoltativi) la crociera che tutti sogniamo è ……..

Era mezzanotte passata.
Il grande transatlantico ondeggiava con un movimento ritmico, lieve, simile a una gran dama che ha bevuto un bicchierino di troppo senza perdere peraltro la dignità.
Le grosse nubi che ruotavano attorno alla luna erano dense e bluastre, come se fossero state risciacquate nel blu e poi appese lassù ad asciugare contro il morbido velluto del cielo punteggiato di stelle.
L’indomani mattina il KOALA sarebbe arrivato a Honolulu.
Al piano di sotto, nel bar e nel salone da ballo, e in tutte le cabine, dalle lussuose suite Lanai sul ponte B al numero seicentoventi del ponte D, dove due ballerine avevano incastrato due rappresentanti di latte condensato, i passeggeri stavano festeggiando l’ultima notte di viaggio prima di giungere alla Hawai.
Tutti erano felici, bevevano, danzavano e la musica si diffondeva attraverso la notte tropicale fino al ponte per le attività sportive.
……………………………

da IL DARDO PIUMATO, di H. Theilhet, Polillo editore
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Sebet!!
Sono un pò assente da questo post, ma lo leggo sempre!!
E domani (Max dopodomani) lo commento!!
Un saluto al volo!!

Manlio
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Champagne, palloncini e fazzoletti: è arrivato il tempo dei saluti.
Si avvicina la partenza della mia crociera e devo dedicarmi alle letture preparatorie e alla raccolta di documentazione sul viaggio.
Chiudo qui le mie spedizioni settimanali di pensieri e parole; posso pensare che i silenziosi lettori abbiano gradito ma poiché fa anche piacere sentirselo dire ringrazio sentitamente chi ha partecipato ( un nome per tutti, il fedele emanlio) con cortese accoglienza a bordo facendomi capire che la cosa non interessava solo me.
Alzo il calice e brindo alla salute.
Personalmente mi ero affezionato a questo appuntamento con la sala lettura del forum, col quale spero di aver offerto qualche attimo piacevole e suggerito qualche buon libro.
 
Re: Pensieri e parole in crociera

Grazie nuovamente Serbet, ci mancherai, ma spero che il tuo sia solo un arrivederci, e non un addio.
Mi sbaglio o non ci hai detto dove andrai in crociera?
Ti auguro una fantastica vacanza e poi speriamo che al tuo ritorno ci diletterai con il tuo diario.
Cin, cin, salute e a presto
Paola
 
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