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Perù: un viaggio ad "alta quota"

I formaggi vengono preparati con latte bovino. Il latte di alpaca o di lama non è adatto alla caseificazione ed è destinato esclusivamente all'allattamento dei cuccioli.
I vasetti che si vedono sulla destra sono pieni di miele che si trova in tutti i mercati in grandi confezioni.

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Diversi tipi di oca il tubero andino

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All'interno di tutti i mercati c'è un'area dove gli avventori possono consumare un pasto per pochi soles

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Prima di lasciare il mercato compriamo 3 dei frutti andini che abbiamo visto: li assaggeremo alla sera.

Arriviamo al nostro hotel che si trova a 3 km dal centro di Chivay, all'interno della valle. Per raggiungerlo scendiamo lungo un breve sentiero a lato di un ruscello ed ecco l'hotel.

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Ogni stanza ha un ingresso indipendente che da direttamente sulla valle

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Scendiamo verso il fiume che scorre in fondo alla valle

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Come detto prima, Chivay è molto conosciuta per le acque termali e il nostro hotel ha delle piscine private a disposizione degli ospiti. Sono tutte all'aperto ma ce n'è una all'interno di una specie di serra che protegge dal vento.

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Prenotiamo l'ingresso nella piscina termale coperta per le 18.00. Intanto il sole tramonta e l'aria si fa gelida

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Ma siamo decisi a provare l'acqua termale delle Ande; ci mettiamo il costume, l'accappatoio e ci facciamo coraggio per uscire fuori dove ormai la temperatura è a 0 °C.
Il vento è forte e scendiamo di corsa verso la piscina. L’acqua che sgorga dalla montagna è straordinariamente calda… non vi dico il trauma quando un’ora dopo abbiamo dovuto raggiungere la nostra camera.

Per cena una bella zuppa calda e una volta tornati in camera abbiamo assaggiato i frutti comprati al mercato

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La lucuma ha una polpa molto pastosa, sembra quasi burro come consistenza ed è molto dolce: non ci è piaciuta.

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La chirimoya ha una consistenza più gradevole, sempre molto dolce

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La pitahaya ha la consistenza simile al kiwi, è più asprigna: decisamente buona. E' anche conosciuta come frutto del drago.

Concludiamo così la giornata piena di emozioni. Ci mettiamo sotto lo strato di coperte che abbiamo nel letto: la stanza non ha riscaldamento ed abbiamo solo un piccolo termosifone elettrico per scaldarla. Lo mettiamo in bagno per poterci lavare al caldo la mattina dopo.
 
Giorno 7

Oggi sarà di nuovo una giornata impegnativa, con molte cose da vedere ed un trasferimento fino a Puno.
Quindi sveglia presto, dobbiamo essere pronti a partire alle 6.45 per esplorare il canyon del Colca e vedere i condor che si alzano in volo dai nidi per poi andare in cerca di cibo.
Durante il tragitto ci fermiamo a Yanque dove i bambini prima di andare a scuola si esibiscono in una danza tradizionale per raccogliere qualche soles dai turisti.

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Quindi visitiamo la chiesa la cui facciata barocca è riccamente decorata con fiori e frutta.

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Il campanile è puntellato poichè è stato danneggiato durante uno degli ultimi terremoti. la chiesa è dedicata all'Immacolata Concezione ed è considerata la più bella della valle del Colca.
Quella che si affaccia sulla piazza è un'entrata laterale

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Mentre la facciata con l'ingresso principale si trova sul lato destro

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All’interno gli altari con le tipiche Madonne andine vestite come bambole e adornate con capelli veri che vengono acquistati appositamente. Ogni mese viene celebrata una festa di un Santo o di una Madonna in cui le statue sono portate in processione.
Ma per ora mi fermo qui.
Più tardi entreremo a visitare l'interno della chiesa
 
La chiesa come gli altari in essa contenuti sono del XVII secolo. L'altare maggiore ai lati, come già abbiamo visto nella chiesa della compagnia di Gesù ad Arequipa, espone le bandiere del Perù e del Vaticano. E' dedicato alla Madonna che occupa la nicchia più in alto; le nicchie hanno la volta a foggia di conchiglia.

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Ai lati si trovano gli altari minori dedicati a diverse Madonne e Santi: ne ho fotografato alcuni; sono tutti in legno decorato

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In una cappella laterale la statua pronta ad essere portata in processione

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Ma si sta facendo tardi ed è tempo di ripartire per raggiungere il canyon. Attraversiamo il paese di Moca, considerato il più pericoloso per i terremoti poichè sorge proprio dove le faglie si incontrano. Qualche anno fa il presidente del Perù Fujimori cercò di far abbandonare il paese dando nuove case e lavoro ma la gente del posto rifiutò e il paese è ancora abitato nonostante i violenti terremoti che aprono spaccature nella terra e distruggono strade.

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Lungo la strada vediamo questi cactus i cui frutti vengono utilizzati per preparare una bevanda alcolica tipica di questa zona: il Colca Sour

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Viene preparato con la polpa del frutto del cactus frullata e acquavite

Arriviamo all’inizio del Canyon del Colca che in alcuni punti misura oltre 3000 m di profondità; ci fermiamo alla Cruz del Condor e iniziamo ad aspettare che i condor si alzino dai nidi per volare fino anche a 7000 m di altezza sfruttando le correnti ascensionali che dal fondo del canyon si formano con il salire del sole.

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Sul fondo del canyon ci sono piccoli villaggi che vengono raggiunti attraverso questi sentieri sul versante della montagna

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Spesso i condor volano fino al mare dove trovano pesci o uccelli morti e placente di leoni marini. L’attesa dura più di un’ora ma poi i condor iniziano a volare e l’emozione è grandissima.

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I condor che hanno parte delle ali bianche sono gli adulti, i giovani sono tutti neri
Ed ora qualche volo



Rimaniamo ad ammirare questi splendidi volatili per quasi un'ora. I condor sono avvoltoi e arrivano ad avere una altezza di 1,20 m e una apertura alare di 4 m! Ma sono a rischio estinzione.
Lasciamo la Cruz del condor riscendiamo lungo la alle del Colca

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Nella valle il paesaggio è disegnato dalle terrazze pre-inca ed è spettacolare. Non credo che le fotografie riescano a dare idea della meraviglia provata in quei momenti

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Ancora qualche fotografia ad una ragazza con un bellissimo abito tradizionale e al suo piccolo alpaca prima di ritornare verso Moca

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Ci fermiamo a Moca a visitare un'altra chiesa che ha la particolarità che gli affreschi sono stati restaurati da ragazzi delle scuole

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Gli altari sono incredibilmente elaborati e tutti ricoperti di foglia d'oro

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Il paese è in festa

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ma non possiamo fermarci oltre; dobbiamo lasciare la guida che è stata con noi da Arequipa fin qui alla stazione degli autobus: tornerà ad Arequipa con il bus di linea mentre noi continueremo la strada verso Puno con l'autista.....

Continua.....
 
Diario di un viaggio sempre più bello

p.s. il secondo dei due video non lo vedo. Dice: video non disponibile. Il video è privato.
 
Ripassiamo dal Mirado de Les Andes, il valico da cui eravamo passati il giorno prima ma stavolta non si riesce a vedere nulla: il vulcano che avevamo visto fumare in lontananza sembra in piena attività e tutto è avvolto dal fumo

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Solo dopo qualche chilometro il fumo diminuisce

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Durante il viaggio incontriamo un pulmino di turisti in difficoltà: dal tubo di scappamento esce un denso fumo nero e procede lentissimo. L’autista si ferma e chiede cosa può fare per aiutarli. Alla fine carichiamo i turisti in difficoltà e li accompagniamo al locale dove avevamo preso il nostro primo mate de coca e dove ci fermiamo nuovamente anche noi per un pranzo veloce. Qui verranno a recuperarli con un altro mezzo, mentre noi ripartiamo attraversando zone paludose piene di uccelli.

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Ci fermiamo nel punto panoramico di Lagullinas a 4400 m di altitudine

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Puno è una città di circa 120.000 abitanti che sorge a 3800 m di altitudine sulle sponde del lago Titicaca. E' un importante centro commerciale e si dice anche di contrabbando.
E’ una città cresciuta disordinatamente e, come in molte altre città, le case non sono terminate esternamente. I motivi possono essere 3: possono essere finiti i soldi, oppure vengono lasciate incomplete per permettere ai figli di aggiungere un piano, ma il motivo principale è che se la casa non è finita non sono dovute le tasse comunali. Gli appartamenti spesso sono piccoli, costituiti da cucina, camera da letto e bagno. Non sono dotate di riscaldamento e le persone in casa stanno con diverse maglie e coperte addosso per scaldarsi e dormono tutti nello stesso letto. Anche negli hotel non ci sono impianti di riscaldamento e nelle camere si trovano stufette elettriche. In pochi hanno l’acqua calda prodotta con pannelli solari.

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Nella fotografia soprastante, più o meno al centro, si vedono alcune case più scure delle altre: sono case costruite con mattoni di terra fatti seccare al sole. Una volta erano l'unico materiale da costruzione utilizzato; oggi vengono usati prevalentemente i classici mattoni e il cemento (qui lo chiamano "concreto") ma si vedono ancora zone in cui vengono prodotti i mattoni di terra

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Arriviamo all'hotel anche qui un po' distante dal centro, sulle rive del lago e vicino alla ferrovia.
Appena saliti in camera sentiamo un treno passare: è il Belmond Andean Explorer il treno di lusso che da Cuzco arriva ad Arequipa costeggiando, lungo il percorso, il lago Titicaca.

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Per combattere un po' di mal di testa forse dovuto all'altitudine o forse semplicemente a un po' di stanchezza, in hotel mi preparano un mate de muña. Si tratta di una pianta medicinale spontanea che viene utilizzata proprio per calmare il mal di testa e devo dire che funziona davvero.

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Ma è ora di riposare: domani sarà un'altra giornata intensa.
 
Giorno 8

Oggi è prevista l'esplorazione del lago Titicaca che ci impegnerà per quasi tutta la giornata. La guida, una ragazza andina molto simpatica che ha imparato l'italiano all'università, ci accompagnerà in questa avventura alla scoperta del lago e delle popolazioni che qui vivono.

Il Titicaca è un lago di 8.330 km² situato tra Perù (60%) e Bolivia (40%). Con la sua altitudine di 3.812 m sul livello del mare è il lago navigabile con maggiore altitudine al mondo. La sua profondità massima è di 281 metri ed è il diciottesimo lago più grande al mondo. L’acqua è particolarmente dolce e contiene solo 1 g di sali per litro.

Il lago Titicaca prende il suo nome dall'isola chiamata Intikjarka, parola che deriva da due parole aymara e quechua: Inti ovvero Sole e kjarka ovvero masso rupestre.
Un'altra ipotesi sostiene che derivi da Titi, ovvero gatto o puma, e kaka, cioè pietra. Il tutto significherebbe quindi puma di pietra in quanto, dall'alto, il lago avrebbe la forma di un puma che caccia un cincillà.

E’ diviso in 3 parti: la baia di Puno chiusa tra due penisole, il grande lago in Perù e la baia grande in Bolivia.

Fino a qualche anno fa i commerci con la Bolivia avvenivano via nave con una traversata di circa 8 ore; con la costruzione della strada che ora collega Puno alla Bolivia questo mezzo di trasporto non viene più usato: i camion impiegano 2 ore ad arrivare al confine boliviano.

Ma partiamo; ci svegliamo presto, l'appuntamento con la guida per andare al porto è alle 7 per poter terminare la navigazione sul lago entro le 17.00. A quell'ora si alza sempre il vento e la superficie si increspa con onde che possono anche essere piuttosto alte. Inoltre dopo il tramonto la navigazione è interdetta. Arriviamo al porto in 10 minuti e saliamo a bordo della nostra imbarcazione passando da una serie di barche affiancate tra loro. La prima tappa saranno le isole galleggianti degli Uros. Si tratta di una popolazione preincaica che in origine viveva sulle montagne attorno al lago Titicaca. Furono scacciati dagli Inca e si spostarono alcuni gruppi sulle sponde dal lago altri iniziarono a vivere su isole galleggianti.

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Iniziamo la navigazione lasciando alle nostre spalle la città di Puno.

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Per il primo tratto costeggiamo le basse terre che circondano la baia e che sono ricoperte di canne tra cui trovano rifugio moltissimi uccelli acquatici che scappano al nostro passaggio

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Ed ecco che iniziamo a scorgere le prime isole galleggianti


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E sulle isole scorgiamo i primi Uros che poi conosceremo meglio

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Ma siamo arrivati vicino all'isola che ci ospiterà per un po' di tempo e veniamo accolti dalla “presidente” della comunità che vive sull’isola . Su ogni isola vivono 5-6 famiglie che contribuiscono al mantenimento della comunità e dell’isola.


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Ci sono molti bambini; in ogni famiglia ci sono almeno 4 figli e i più grandi si prendono cura dei più piccoli mentre gli adulti sono impegnati nelle attività che ne garantiscono la sussistenza.

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I bambini già a 9-10 anni sono in grado di andare in barca fino a scuola accompagnando i più piccoli. Nell'"arcipelago" c'è un'isola su cui ci sono le scuole primarie. Per le superiori i ragazzi devono andare in città a Puno.

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Le isole hanno continuamente bisogno di manutenzione e devono sempre essere aggiunte canne nuove che vengono raccolte sulle sponde del lago e trasportate con barche a motore

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Ogni 25 anni circa l’isola viene abbandonata e la comunità si sposta su una nuova. Le Isole vengono costruite prelevando blocchi di radici, spessi circa 1 metro, di un particolare tipo di canne mediante l’uso di grosse seghe. I blocchi vengono legati insieme con delle corde ma nel giro di qualche settimana le radici crescendo collegano i blocchi tra loro. Per fare un’isola servono 15-20 blocchi. Il tutto viene poi ricoperto da uno strato di canne tagliate spesso circa un metro. Le isole vengono ancorate al fondo del lago per evitare che con il vento vadano alla deriva.

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Le case sono costruite con le canne e sul tetto sistemano un telo impermeabile per evitare che la pioggia entri nell'unica stanza.
In queste case vive tutta la famiglia: anche 6-7 persone e dormono tutti insieme nell'unico letto. Da quando gli sono stati dati dei piccoli pannelli solari hanno l'elettricità per illuminare la casa. Ci hanno mostrato le loro case con grande orgoglio

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La loro alimentazione è a base di pesce e uccelli che catturano sul lago; una parte li fanno seccare e li scambiamo al mercato di Puno con patate, fave e piselli secchi e altri prodotti. Allevano anche qualche maiale su isole a fianco dei quelle su cui vivono


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Quella qui sotto è una varietà di argilla che utilizzano per fare una specie di salsa che mangiano con le patate

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e questo è il fornello, unico per tutta la comunità

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Guadagnano poi qualcosa con i turisti vendendo qualche tessuto o piccolo oggetto

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I soldi che guadagnano con i turisti vengono usati prevalentemente per acquistare farmaci quando qualcuno si ammala. I bambini spesso soffrono di patologie respiratorie e gli adulti di artriti e reumatismi; gli uomini hanno una vita media di circa 70 anni, le donne di 65. Le donne muoiono prima poichè sono più sedentarie degli uomini, tendono ad ingrassare anche per le diverse gravidanze e hanno spesso problemi di tipo circolatorio

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E' venuto il momento di lasciare l'isola e prima di risalire sulla nostra imbarcazione ci propongono il trasbordo su un'altra isola con una loro imbarcazione che viene usata solamente con i turisti per racimolare ancora qualche soles

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La barca viene preparata aggiungendo le due teste del puma

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Il "comandante" si mette sul ponte di comando

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Il comitato di saluto si schiera

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e partiamo....

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