Veronique avendo una sorella che ha fatto l'animatrice per ben 4 stagioni estive e tre invernali io SO che il tuo paragone è legittimo. Cambia la fatica (in alcuni casi) del tipo di impiego (ma anche lo stipendio base) ma non la stanchezza. Ci sono vantaggi (primo su tutti il senso di gruppo e partecipazione) ma anche svantaggi e sfinimento fisico. Oltre all'assenza di prospettive a lungo termine. È un,mondo complesso, come sono certa lo sia quello dei marittimi. Con forti motivazioni ma anche forti sacrifici.
In ogni mia crociera ho cercato di creare un contatto umano con cabinisti e camerieri. Ho viaggiato con costa e calcolato sempre le mance. Mai avuto un disservizio. Se ne avessi avuti mi sarei fatta sentire. Ma molto spesso questo camerieri hanno un piano, lavorare x anni per poi poter migliorare la qualità della loro vita nel loro paese, per studiare, o farsi una casa e una famiglia etc etc lo fanno anche molti,operai stranieri. Lo trovo encomiabile ma ne vedo anche le,rinunce. Il tempo non torna. Per il personale di bordo le mance obbligatorie sono parte del contratto. Come per gli animatori di fondo. Uno degli ultimi camerieri mi ha detto che ancora tre anni e arebbe potuto fermarsi. Mi ha detto anche il numero di stagioni fatte. E mi ha detto che tra stipendio e mance si sente privilegiato rispetto a tanti suoi connazionali, che si lavora tanto ed è. Stanco a volte ma che se si lavora bene si può fare un salto di qualità. Quindi no, non sono schiavi. Scelgono e sanno cosa scelgono, o semplicemente non ripartono. Sanno che faticheranno e che rispetto ai loro standard ne avranno un tornaconto fatto di progetti per il futuro. Per me tagliare le quote equivale a intervenire su questo futuro in modo pesante e io non ne sarei in grado.
n maitre mi ha,parlato dei suoi inizi e di quanto hanno conquistato le sue figlie grazie ad essi. Ad un altro ho visto difendere i suoi ragazzi e garantire un minimo di qualità del lavoro a fronte di ospiti che pretendevano di essere serviti con il ristorante già chiuso semplicemente perché si erano intrufolati al ristorante dalle porte usate dagli altri per uscire alla chiusura. Il servizio postato l'ho guardato e penso che ci sia moltissimo di vero, che non sia però solo quello. Molti ritornano. Sapendo ciò che di buono e di negaivo affronteranno e perché. Quello che io temo è che stornando per motivi esclusivamente personali le quote si incida su qiesto. Perché le quote di uno forse non si sentono, ma poi diventano di due, di tre etc etc, e li si sentono. Non devo pensare che non si sentano le mie, ma che il mio ragionamento possono farlo in tanti. Per questo io non colluderei con queste pratiche. Lo facessero tutti sarebbe la fine. Non lo trovo scandaloso, solo irrispettoso verso una persona he non si conosce, di cui non si sa la storia, decido di togliere a lui qualcosa e così magari posso farmi il pacchetto all inclusive e non pensare ai miei problemi (lui penserà ai suoi.. ha scelto di lavorare per una compagnia che avvalla questa scelta quindi affari suoi)... sono provocatoria, lo so, ma chiedo a ho sceglie di stornare le quote cosa storna a se stesso da quella vacanza.... la finestra? gli alcolici? Le escursioni? Qualche regalo di fine crociera? Se stornassi tutto a me stessa prima che stornare ad altri e se scegliessi di partire in bassa stagione per realizzare un sogno magari potrei anche comprendere in minima parte alcune delle,scelte che qui vengono ritenute normali, ma se storno tutto allora cambio tipo di vacanza. Perché. Io che ho avuto la fortuna di provare diverse tipologie di viaggio lo posso dire, si sta bene anche in campeggio, anzi, ci sono degli aspetti di quel tipo di vacanza che non trovi altrove.. Se invece mi concedo dei vizi allora non è un bisogno economico il fatto di stornare ma una scelta su quali aspetti della crociera investire e se non voglio essere ipocrita devo dire che per garanirmi il meglio scelgo di penalizzare altri. A casa mia si chiama egoismo.
E per inciso, anche per me le quote di servizio fanno una differenza sensibile e in alcuni casi mi hanno costretto a rinunciare ad un viaggio o posticiparlo, ma se fanno differenza per me ne fanno anche per loro che lavorano. Quindi io passo. Non ne voglio sentir parlare di storno non motivato. Chiedere a una ragazzina in gita le quote di servizio? Signori, ma i genitori il contratto lo leggono prima di farla partire? E gli insegnanti? Francamente se fossi stata una dei loro insegnanti avrei parlato della quota all inclusive e fatto valutare ai genitori la scelta. Ma non è perché si hanno 18 anni e si è in,gita che si devono stornare le quote, se no chiediamoci perché una scolaresca dovrebbe pagare un albergo, o i pranzi, o i musei.. si chiamano regole e si rispettano. La compagnoa dice che si possono stornare... ma sarei interessata (non essendo mai partita con msc) a sapere come viene detto nello specifico (nel contratto, non da eventuali agenti di viagio poco professionali)