Non avevo potuto leggere questa discussione e fino ad oggi non avevo ancora parlato con una coppia di miei amici che si trovavano a bordo. Sicuramente penso che a mente fredda, a casa, facendo tutte le valutazioni del caso, del prima e del dopo forse si riesce a dare il giusto peso all'accaduto. Ma, a bordo, con insieme due bimbi piccoli, attorniati da gente urlante, veri e forse meno veri malori, anche 10 minuti senza sapere nulla di ufficiale sull'accaduto posso essere percepiti come un'infinità. Loro, crocieristi ben più esperti di me, si sono spaventati, i bambini pure, anche se la mia amica mi ha detto che l'atteggiamento migliore e più calmo ce l'avevano proprio le famiglie con bambini (forse perché devi mantenere un maggior autocontrollo anche per loro, penso io). Dei camerieri lei mi ha detto solo che per prima cosa hanno subito spento tutte le candele, poi sono stati molto premurosi con i bimbi.
Non mi ha ancora raccontato tutto ma, in me si rafforza il pensiero che il problema maggiore, in situazioni che vanno dal piccolo problema a bordo alla tragedia vera e propria, troppo spesso è " l'impreparazione " dei viaggiatori. Impreparati a gestire disguidi ed emergenze, pronti a stravolgere e farsi travolgere. Avere paura è umano e normale; urlare, correre, fare sceneggiate, a mio modesto parere un po' meno.
Poi alla fine di tutto dico, l'importante è che siano ancora qui a parlarne e tra un po' di tempo resterà solo un'esperienza da raccontare!