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Silver Dawn, la crociera luxury e il ...buon vino

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prof

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Si intuisce che il prodotto finale è quindi legato sia alla qualità della vendemmia che, soprattutto, all'abilità degli enologi, al dosaggio e ai componenti della mistella. "Ricette" e tradizioni gelosamente custodite da secoli e che formano la differenza tra le varie cantine. Il Porto, se di qualità e preparato a dovere, invecchia in botte e poi in bottiglia e migliora di gran lunga sia il bouquet di profumi che lo accompagna che ovviamente il sapore. Alcune bottiglie preziose hanno grandissimo valore e c'è chi ne acquista come investimento finanziario.
Parliamo in questo caso della tipologia "Vintage". Sicuramente il più pregiato, ottenuto da uve di qualità eccellente. L'invecchiamento può durare anche 40 o 50 anni.
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prof

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Le altre tre tipologie sono il Bianco: giovane e fruttato, classificato secondo il suo grado di dolcezza, secco, semi-secco, dolce. Ottimo come aperitivo, è stato riscoperto negli ultimi anni in questa che è appunto l'epoca delle apericene.

Ruby: è il Porto rosso rubino che invecchia in grandi botti. Grazie a questo il vino ha poco contatto con il legno e mantiene le sue caratteristiche iniziali. Il profumo richiama gli aromi di frutti di bosco e prugna, il sapore è fruttato, tipico dei vini giovani.

Tawny: il vino tawny invecchia inizialmente in grandi botti, come il bianco e il ruby, ma poi viene trasferito in botti più piccole dove avviene un processo di invecchiamento particolare dovuto al contatto con il legno e a una maggiore ossidazione. Ha un colore ambrato e un sapore particolare, complesso, con sentori di frutta secca, ma anche di cioccolato, cannella o caffè. Per chi non può spendere tanto per il Vintage è la migliore alternativa.
 

prof

Staff Member
Ma il Porto forse non avrebbe mai visto la luce se non ci fosse stata un'aspra guerra commerciale tra Francia e Inghilterra. L'anno cruciale è il 1667: l'ennesimo scontro militare tra i due Paesi interruppe le importazioni di vini francesi verso Londra, dove terminarono tutte le scorte di vino. In particolare gli inglesi erano grandissimi consumatori del Claret (o Clairet in francese) un vino rosato corposo, dal colore intenso, considerato una specialità della regione di Bordeaux (ecco che torna l'altra boa importante di questa crociera).
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Fu allora che i mercanti di Londra e Bristol cominciarono a pensare a delle alternative alla Francia, e approdarono in Portogallo, nella zona di Oporto, dove la vite era coltivata già in epoca romana, due secoli prima dell'anno zero.

Inizialmente ci si rivolse alla zona nord di Porto, per acquistare il Portogallo Rosso, ma essendo un vino neutro e leggero non era adatto ai gusti inglesi.
 
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prof

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Nel 1678, continuando l'embargo sui prodotti francesi, due inglesi si recarono al monastero di Lamego, dove assaggiarono un vino di Pinhão, dolciastro e fortificato con del Brandy della zona. Gli inglesi furono talmente colpiti da questo vino che nell'arco di mezzo secolo tutto il prodotto della zona iniziò ad essere fortificato per le esportazioni verso Londra. Fu la fortuna economica di Oporto e la nascita di un vino oggi conosciuto e consumato in tutto il mondo, mentre numerose cantine restano ancora oggi di proprietà inglese.
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prof

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Finita l'emergenza della pandemia, oggi è possibile nuovamente visitare le cantine storiche di Vila Nova. Alcune mantengono la necessità di prenotare attraverso il loro sito in certi orari, altre hanno ripristinato la visita libera. Se siete a Oporto consigliamo di prendere un taxi che con pochi euro (i prezzi sono veramente bassi) vi porterà alla cantina prescelta dall'altra parte del fiume.
 

prof

Staff Member
Cerco di citare alcune delle principali aziende storiche senza pretesa di essere esaustivo.
  1. Sandeman. Una delle più conosciute in assoluto e anche presente da tantissimi anni sul mercato in Italia: col suo simbolo (un uomo con mantello e sombrero) domina la collina sul Douro. Proprio per questo, è tra le più richieste e affollate e bisogna prenotare sul sito con molto anticipo. La guida è effettuata da un giovane addetto vestito proprio con il Don (il mantello indossato dagli studenti e altri in Portogallo).
  2. Ferreira. E' una delle pochissime in mani portoghesi tra tutte le cantine. Vanta di aver venduto una bottiglia del 1815 per 6 mila sterline.
  3. Burmester. Cantina molto bella e organizza anche visite guidate in italiano in orari specifici (cosa che non abbiamo trovato altrove, almeno per lo scorso mese di maggio).
  4. Calem. Molto carina ma più piccola, è venduta nel pacchetto ai turisti che fanno la crociera sul Douro. Occorre quindi evitare di entrare quando c'è il gruppone in arrivo.
  5. Graham. Cantina di grande qualità fondata nel 1890 da questa famiglia inglese. Altra etichetta molto conosciuta in Italia e quindi visita da prenotare per tempo.
  6. Ramos Pinto. Tra le più conosciute e tra i produttori principali. La visita alla cantina è abbinata a un interessante museo con oggetti d'epoca.
  7. Taylor's. Tra le più antiche in quanto fondata nel 1692, è una cantina di recente ristrutturata in modo da creare all'interno un percorso adatto per i visitatori con pannelli, video, una stanza dedicata alla produzione e alla storia di 300 anni di attività. E' fornitrice della Casa Reale inglese.
 
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prof

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Vale la visita anche solo questo mastodontico tino con una capacità di circa 100.000 litri di porto: è il più grande di tutte le cantine di Vila Nova de Gaia.
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prof

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L'abbiamo scelta perché non è necessario fissare un appuntamento e quindi si è al riparo da ritardi. La visita libera prevede (particolarità che abbiamo trovato solo da Taylor's) un'audioguida in italiano molto accurata nella spiegazione e la degustazione finale di due Porto. Un bianco, il Chip Dry, inventato da loro nel 1934, ottimo come aperitivo e un Late Bottled Vintage, il loro cavallo di battaglia: un Porto invecchiato in tini per 4-6 anni. Ottimo e a prezzo accessibile rispetto al Vintage, di cui ci sono in esposizione bottiglie dal prezzo di svariate migliaia di euro. La visita finisce in un bel giardino con le rose dove oltre ai due Porto compresi nel biglietto si può ordinare anche ben altro.
 

prof

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Noi ci siamo consentiti diversi assaggi e voglio almeno citare un favoloso Tawny Golden Age 50 anni. Nelle altre foto il giardino e la sala interna di degustazione. I vini si possono accompagnare con degli stuzzichini, tra cui ottimi pasteis de nata, i tipici pasticcini portoghesi di pasta sfoglia e ripieno con crema a base di uova, panna e zucchero.
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prof

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Ma torniamo a parlare della nave e della crociera anche per dare tregua agli ...astemi.

In una recente intervista alla rivista on line Cruise Industry il Ceo di Silversea Barbara Muckermann ha definito l'evoluzione del concetto di crociera di lusso: "All'inizio, negli anni '90, esaminando gli standard degli hotel, si stabiliva quanti secondi dovevano trascorrere prima che il cameriere dovesse servire il caffè. Quello era il lusso: avere la stessa identica esperienza di servizio accurato in qualsiasi parte del mondo". Ma oggi i boomer hanno preso il posto della precedente generazione e costretto l'industria luxury a cambiare i suoi standard. "Vogliono provare il cibo, capire la cultura e immergersi davvero nella destinazione", ha detto ancora Muckermann, osservando che il lusso ora può significare "bere un rosé economico con la gente del posto in Portogallo".​
A supporto di questo concetto Silversea sta sviluppando la filosofia S.A.L.T.
La sigla sta per "Sea and Land Taste" e abbraccia tutta una serie di servizi innovativi a bordo e a terra che puntano a far vivere al 100% il meglio della destinazione. A terra sono state create escursioni supplementari che prevedono visite e degustazioni in cantine o aziende agricole di prim'ordine, pranzi in locali tipici e perfino ristoranti stellati, oltre alla possibilità, nelle date prescelte, per esempio di assistere al GP di F1 a Montecarlo o alla proiezione di film al Festival di Cannes.
A bordo delle ultime navi (oltre ad altre 7 proposte di ristorazione) c'è un ristorante S.A.L.T. che cambia menù ad ogni porto offrendo i piatti più famosi dello scalo dove la nave attracca: ciò è frutto di un accurato lavoro di ricerca di un team di esperti americani guidati da Adam Sachs (un guru della stampa enogastronomica). Le ricette raccolte sono quelle originali e la compagnia assicura agli chef di bordo gli approvvigionamenti degli ingredienti necessari. Se vi piacciono le zuppe di pesce, a Livorno si potrà quindi mangiare il cacciucco, nei porti francesi la bouillabaisse e così via, con gli abbinamenti ai vini del luogo. C'è anche un S.A.L.T Bar dove provare i liquori e cocktail caratteristici (un Rum Punch alle Barbados o un Pisco Sour a Lima, un Calvados in Normandia...) e un S.A.L.T. Lab dove i passeggeri possono cimentarsi direttamente a cucinare le pietanze, sull'onda del successo di programmi come Masterchef.​
 

prof

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Questo è il Salt Lab con la sua forma rotonda20230513_132634.jpg

Un angolo del Salt restaurant: ambiente informale e accattivante, piccole piantine di erbe aromatiche su tutti i tavoli e alle pareti oggetti da varie parti del mondo come si potrebbero trovare a casa di amici che hanno tanto viaggiato.20230511_203915.jpg

Ecco la bouillabaisse20230511_210549.jpg
 
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prof

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Il Menu del Salt prevede una parte fissa che racchiude vari piatti dei Paesi toccati dalla crociera (in questo caso Portogallo, Spagna, Francia). E una parte variabile legata al porto di attracco. Questo era il menu di Bordeaux con una serie di piatti francesi ben realizzati
 

prof

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Tra foie gras, escargot, canard, entrecote, e il gateau di Saint Emilion, dolce tipico del paesino al centro dell'omonima zona vinicola20230511_202422.jpg

Questo invece il menù di Oporto con le ricette portoghesi: tre antipasti tipici, un piatto principale a scelta tra maiale, baccalà, agnello e due dolci. Come si vede, accanto al nome del piatto c'è anche una spiegazione per orientarsi meglio20230506_193022.jpg

Del menù di Oporto questo è il piatto di baccalà, davvero gustoso20230506_203144.jpg
 
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prof

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L'idea alla base del Salt di curiosare nelle tradizioni culinarie estere e dei porti toccati sembra che stia avendo successo perché lo abbiamo sempre trovato con molti tavoli occupati, anche se il servizio era comunque accurato e celere
 
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prof

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Oltre al Salt queste le proposte di ristorazione a bordo

Atlantide: è il classico ristorante elegante con menù di cucina internazionale, aperto a colazione, pranzo e cena. Di sera si trova sempre il caviale, l'aragosta e altre golosità. Non si deve prenotare.

Kaiseki: a pranzo è il ristorante per i patiti del sushi a bordo ed è incluso in tariffa. Mentre di sera il menù è completo di cucina giapponese raffinata, con l'aragosta e altre ricette orientali (a cena è a pagamento, 40 dollari a persona).

La Terrazza: a cena è il ristorante italiano di bordo, caratterizzato da un menù classico della nostra tradizione e con ingredienti di grande qualità (gratuito ma va prenotato). E' aperto anche a colazione e a pranzo come buffet.

Silver Note: sul modello dei jazz club di New York, propone a cena una cucina fusion veloce, accompagnata dalla musica in un’atmosfera intima e avvolgente. Prenotazione consigliata. Si può andare anche dopo cena per bere e ascoltare la musica dal vivo.

Pizzeria Spaccanapoli: situata all’esterno (ponte 11) con un’ampia offerta di pizze preparate al momento e davvero gustose. Aperta dalle 11 di mattina alle 11 di sera.

The Grill: per un pasto veloce a bordo piscina con una variegata selezione di antipasti, wrap, sandwiches, hamburger e insalate fino a tardo pomeriggio. Con servizio al tavolo.

Hot Rocks: è la versione serale di The Grill con un menù in stile steakhouse. Bistecche di alta qualità da cuocere in autonomia su una pietra ollare rovente comodamente seduti al tavolo (da prenotare). Se non vi piace la carne provate con i gamberoni...

Arts Cafè: è la location ideale per uno snack veloce, sia dolce che salato, a qualsiasi ora del giorno e della sera, avvolti dal colore e da una varietà di opere d’arte che lo arredano, il tutto ovviamente anche con terrazzo vista mare. Aperto dalle 6,30 di mattina alle 11 di sera.

La Dame: la proposta francese con un menù à la carte a pagamento per 60 dollari a persona (da prenotare). Sulla Dawn è stato trasferito al ponte 8 e ampliato. Elegantissimo, per una serata particolare, compleanni e anniversari a bordo, e per i patiti di foie gras, escargot e aragosta alla Thermidor.

Room Service – All Around Dining. Per il room service a richiesta il maggiordomo vi porterà in suite un pranzo o una cena completi, con il tovagliato e tutto quanto. Potete attingere praticamente ai menù dei vari ristoranti o da una ampia scelta di piatti e vini.
Uno degli aspetti che abbiamo trovato più curiosi sulle navi Silversea è infine l'All Around Dining: in qualunque punto vi trovate (h24), potete chiamare il maggiordomo e vi porterà tavolo, tovaglie, posate e il piatto preferito. Se vostra moglie ha una voglia improvvisa di caviale, potete averlo in pochi minuti anche a bordo piscina o mentre guardate la scia in un terrazzo di poppa. O nell’intimità della propria suite.
 
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